mauricio shogun

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messaggi di mauricio shogun

  1. Infatti c'è scritto:

      1. l’obbligo di dichiarare questo tipo di trasferimenti«non sussiste:
    • laddove comunque si verifichi l’intervento di un intermediario residente tenuto alle rilevazioni di cui all’art. 1 del D.L. 167 del 1990;
    • laddove i trasferimenti abbiano riguardato investimenti all’estero o attività estere di natura finanziaria, come si evince anche dalle istruzioni per la compilazione del modulo RW della dichiarazione dei redditi; e ciò perché siffatti trasferimenti rientrano nell’ambito applicativo dell’art. 4, comma 2, e sono quindi oggetto di dichiarazione ai sensi di tale disposizione (in concreto mediante la compilazione della Sezione III del modulo RW della dichiarazione dei redditi);
    • per i trasferimenti “estero su estero”, dal momento che la previsione normativa fa riferimento ai soli trasferimenti “da e verso l’estero” (come del resto si evince anche dalle istruzioni per la compilazione della Sezione I del modulo RW)»*.
  2. Ma dichiarare tale movimento comporta accertamenti o spese supplementari in fase di dichiarazione?

    Inoltre dopo aver letto tale documento mi è sorta una domanda ancora più grande ed è: in tutto e per tutto l'articolo si parla di movimenti da e per l'iTALIA verso l'estero e viceversa per importi complessivi superiori a 10.000 euro. Ma se uno fa un bonifico che ne so di 1.000 e poi i soldi sul conto estero li gestisce attraverso un casino estero, non ci sono più movimenti verso l'Italia ma tutto resta racchiuso tra enti e società extra italiane! Mi verrebbe da dire fatta la legge trovato l'inganno dove è palese che non possa essere una giustificazione, ma se uno legge quello che c'è scritto, tant'è! Cosa ne pensate?

  3. Mi interesserebbero 2 e-wallet con 2 carte prepagate differenti. Tipo una si potrebbe usare per fare i pagamenti (spesa, viaggi ecc..) mentre l'altra per fare i prelievi bancomat. In questo modo si hanno sempre 2 carte e se una viene bloccata/clonata si ha sempre l'altra (visto che sti e-wallet spesso hanno procedure macchinose e ti bloccano i conti molto facilmente). Tra l'altro ho chiesto ai rispettivi e-wallet nel servizio clienti e mi hanno risposto da NETeller che loro non consentono il trasferimento di fondi, ma non è da escludere che si possa versare tramite la loro carta prepagata. Adesso, un utente ha detto che il pagamento su skrill è stato rifiutato, magari si potrebbe chiedere il motivo e intanto provare a chiedere ad altri utenti se hanno provato a ricaricare con la prepagata NETeller su click2pay! Così cerchiamo di stringere il cerchio

  4. Mi sposto anche in questa sezione perchè sto facendo una ricerca e precisamente vorrei sapere: è possibile trasferire dei soldi dal conto click2pay al conto NETeller e viceversa? (anche mediante le loro carte prepagate)?

    Perchè ho letto in un altro post che ad esempio non è possibile depositare fondi dal conto NETeller (utilizzando la carta prepagata neteller) sull'e-wallet skrill...

    Allora sto cercando un e-wallet che consenta un trasferimento fondi da un e-wallet ad un altro (anche senza le loro carte prapagate dato che ho visto che ci sono molti servizi di trasferimento fondi utilizzando un conto tipo neteller)

    Qualcuno può delucidarmi cortesemente?

  5. Dunque, fatemi capire: se si usa la carta di NETeller per versare su skrill non lo prende (probabilmente perchè è un concorrente...). Però se uno da un conto gioco fa un prelievo anzichè sul solito e-wallet/carta prepagata lo fa su un altro e-wallet nuovo (skrill) perchè non dovrebbe fartelo fare considerando che l'intestatario risulterebbe lo stesso? Quale potrebbe essere la soluzione migliore senza fare bonifici da conti o pagamenti con carte di credito?

  6. L'avvocato Cristaldi: 'Vincite di poker e casinò all'estero in attesa del secondo grado e quindi dell'Ue'


    Scritto da Cesare Antonini
    Martedì 08 Gennaio 2013 12:52
    “Sarà molto difficile che il secondo grado di giudizio ribalti la vittoria riportata in prima istanza ma è meglio rimanere prudenti. E l'Europa ha dichiarato come 'ricevibile' (ma non l'ha ancora discusso, ndr) il ricorso che abbiamo presentato parallelamente per difendere le istanze di un poker player italiano. Se ci sono ottime possibilità per le tassazioni delle vincite dei giocatori italiani nei casinò esteri? Ci vorranno ancora alcuni mesi ma la strada imboccata può offrire spiragli molto positivi”.
    Vincite di poker all'estero: l'Ue accoglie un ricorso italiano ma aspetta la commissione tributaria di Trieste

    Sebastiano Cristaldi, dello studio legale omonimo di Trieste, confessa a Gioconews.it le sue aspettative sullo sviluppo del caso giuridico che ha già fatto storia difendendo la vincita di circa 750,000 euro di un cittadino italiano in un casinò sloveno ed evitando, almeno per il momento, che la somma in questione venga tassata due volte da due stati membri dell'Ue diversi.
    Come scritto ieri sempre su queste pagine il ricorso sul megajackpot vinto a Nova Gorica è stato accolto in primo grado dalla commissione tributaria provinciale di Gorizia e ora passa alla sezione regionale di Trieste.
    Come procedono i lavori? “Non è ancora fissata l'udienza per la discussione del secondo grado del ricorso che dovrà però avvenire entro la prima metà del 2013 – spiega l'avvocato Cristaldi – tuttavia il ricorso fondato sulla violazione dei basilari principi del diritto comunitario consolidato (libera circolazione di beni, persone, merci e servizi oltre che di discriminazione tra cittadini e legislazioni, ndr) e sul precedente Lindman, caso finlandese già accolto in Europa, sembra avere solide basi sulle quali muoversi”.
    Percorso ancora lungo anche se c'è chi aspetta con impazienza: “A dicembre abbiamo depositato un ricorso alla Corte di Giustizia Europea che ne ha riconosciuto la validità. Tuttavia per la discussione l'Europa ha comunicato di voler attendere la pronuncia della commissione tributaria di Trieste, i giudici nazionali insomma. Vogliono capire quale sarà l'interpretazione di quella corte poi prenderanno la loro decisione. Solo successivamente potremmo capire i reali sviluppi della vicenda giuridica”, prosegue Cristaldi.
    Insomma l'Europa ci osserva e non solo la Cge e i suoi giudici: “In primo grado sulla scorta del caso Lindman (un analogo caso di una cittadina finlandese che si è vista convalidare un ricorso dalla Cge per il divieto di doppia imposizione sul territorio svedese e finlandese appunto, ndr) la commissione di Gorizia ha riconosciuto il parere dei giudici del Lussemburgo per i quali '..l 'art. 49 del trattato CE si oppone alla normativa di uno Stato membro secondo cui le vincite provenienti da giochi d 'azzardo organizzati in altri Stati membri sono considerate come un reddito del vincitore assoggettabile ad imposta sul reddito, mentre le vincite provenienti da giochi d'azzardo organizzati nello Stato membro di cui trattasi non sono imponibili'. Insomma – prosegue Cristaldi - contravvenire a queste evidenze sarebbe rischioso per l'Italia e potrebbe creare situazioni spiacevoli tra i due ordinamenti. La questione, oltre che dai giudici Ue che hanno dichiarato ricevibile il nostro ricorso presentato in dicembre direttamente in Europa, è ovviamente di interesse per tantissimi paesi membri”, conclude Cristaldi.

  7. Dunque, se ho capito bene dice: che vanno indicati in dichiarazione solo per movimentazioni (entrate e uscite) per l'ammontare di un importo di 10.000 euro. (Esempio: verso 4.000 dall'Italia sul conto estero e nello stesso periodo di imposta dall'estero al conto italiano ne riverso altri 7.000) dico bene?

    Poi però dice anche che

    "Al riguardo si precisa che non sono oggetto di monitoraggio fiscale i

    pagamenti effettuati, anche tramite carte di credito o assegni, per l’acquisto di beni o
    per il sostenimento di spese correnti utilizzando le disponibilità possedute sul conto
    corrente esteroAl riguardo si precisa che non sono oggetto di monitoraggio fiscale i
    pagamenti effettuati, anche tramite carte di credito o assegni, per l’acquisto di beni o
    per il sostenimento di spese correnti utilizzando le disponibilità possedute sul conto
    corrente estero"
    significa quindi che uno apre un conto estero, lo movimenta per meno di 10.000 euro e non c'è l'obbligo nè di dichiararlo sul 730/unico nell'apposita sezione, nè ci saranno controlli sulla propria carta di credito di conto estera da parte delle autorità competenti italiane?
    Ho capito bene?
  8. tonino, tralasciando un attimo la sentenza in esame e ritornando sul discorso delle dichiarazioni vincite, potresti dirmi cosa centrano gli importi superiori a 10.000? Cioè si parla di dichiarare se uno vince importi superiore a quelli (es. 15.000 vincite al casino) oppure l'importo dei 10.000 è generico in base a tutto quello che avresti guadgnato nel corso dell'anno (esempio lavoro 8.000 + 4.000 vincite poker) allora devi dichiarare?

  9. La sentenza goriziana verrà ribaltata in appello.. a quanto pare.

    E la sentenza Stanley/Goldbet non ha nulla a che vedere con le imposte ai giocatori.

    Bah, fino a quando non ci sarà una nuova sentenza ufficiale che ribalterà la prima andata a favore del giocatore, credo sia difficile pronosticarsi. Al momento attuale, stando a qualche sentenza nota europea, non mi risulta che il giocatore sia mai stato dichiarato colpevole del reato di non aver dichiarato le vincite o addirittura di dover pagare altre tasse su nuove vincite. Le sentenze di Gorizia (Le tasse sul live non vanno pagate: prima sentenza a favore dei giocatori), quella del lussemburgo (Corte Giustizia UE ‘autorizza’ in Italia altro book estero) che non centra con le denunce sui guadagni ma stabilisce un altro punto a favore degli scommettitori italiani ingiustamente penalizzati dalle censure di AAMS, più tutti i vecchi casi (da i “Zenatti” (1999), “Gambelli” (2003) e “Placanica” (2007), Costa-Cifone) iniziano ad avere un significato importante.

    Infine vorrei un tuo parere leggendo questo sito http://www.assopoker.com/poker-legale/poker-online-e-tasse-guida-per-i-players-italiani-seconda-parte-9821 alla voce "deduzioni".