il Prof.

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messaggi di il Prof.

  1. Ogni probabilità di sortita ha la sua controprobabilità di non sortita, ed essendo il banco in vantaggio matematico su qualunque di queste probabilità, non ha senso nemmeno parlarne. Cosa voglio dire? Che qualsiasi test tu faccia, di qualsiasi progressione o idea di gioco tu abbia in mente, se non sei in negativo del 2,7% di quanto hai puntato (non della cassa iniziale, ma della somma di tutte le puntate fatte), allora sei semplicemente in un momento "fortunato". Di certo non sei in media. Poi è chiaro che sarà mediamente possibile essere in positivo per determinati periodi, ma come spettanza devi sempre contare che la "verità" è perdere il 2,7% di quello che punti.

    Per quanto riguarda il calcolo che chiedi sul finale...

    1^ numero: può uscire quello che vuole
    2^ numero: 36/37 di probabilità di vedere un numero diverso dal primo
    3^ numero: 35/37 di probabilità di vedere un numero diverso dal primo e dal secondo
    4^ numero: 34/37... ecc.

    Arrivi fino al numero 24 e moltiplichi tutte queste probabilità tra di loro (36/37 * 35/37 * 34/37, ecc.). Il risultato è la probabilità che stai chiedendo, chiaramente se la moltiplicherai per 100.

  2. 22 ore fa, Cassius ha scritto:

    Torno dopo più' di un anno sulle pagine di questo forum.Noto con piacere che finalmente molti hanno discusso la strategia di Stevmilanche a suo tempo ho definito vincente,e lo s'

    Si tratta,come qualcuno ha evidenziato,di una Labouchere a tutti gli effetti,ma va giocata contemporaneamente su due chance opposte.

    Provare per credere,vincerete di sicuro.

    Non ho seguìto la conversazione originaria, ma se si tratta di usare una Labouchere su due chance opposte, succede quello che succede sempre quando andiamo ad utilizzare una qualunque progressione su due chance opposte, ovvero che su quella deficitaria accade pressoché quello che accadrebbe nel caso la giocassimo in solitaria, senza quella opposta. La differenza sta solo nel gioco iniziale, a basse puntate (e quindi con una differenza di cui non ci frega niente perché, appunto, le puntate sono basse), mentre quando una chance diventa molto deficitaria, le puntate da una parte salgono tantissimo e dall'altra restano alla fase iniziale. La differenza è quindi magari di 2, 3, 5 o 10 pezzi, su un totale magari di 200, 500, 1000 pezzi, il che è quasi totalmente irrilevante per il collasso finale.

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  3. Il 20/1/2021 alle 17:11 , Gambler 12 ha scritto:

    1. Puntare un pezzo su un numero e un pezzo sul colore del numero
    2. Progressione  di 1-3-7-15 nel caso l a chance semplice non si presenti.
    3. Raddoppiare ogni 2 progressioni fallite  (sul numero e sul  colore ovviamente).
    4. Darei un stop loss  a 6 progressioni fallite ( se si gioca da 0.10, nel caso fallissero tutte, si  sarebbe sotto di 36 euro circa)
    5. Direi di cambiare numero ogni 50   numeri , se non esce.
    6. Nei test che ho fatto    non sono mai andato oltre la Quarta progressione fallita  prima che   il numero esca. Di solito esce entro la  prima o la seconda progressione fallita.

    Scusami, ma ho bisogno di capire. Ho inserito dei numeri all'inizio di ogni tua affermazione, così da scriverti i miei dubbi con riferimento ad ogni tuo punto:

    1. ok, questo ci sta, è una base di partenza come un'altra

    2. progressione molto forte, considerando che con un colpo preso di chance semplice vuoi recuperare tutto lo scoperto e riportarti a 0. Le progressioni concepite in questo modo sono solitamente fallimentari e dimostrano il loro fallimento in campioni davvero piccoli di prove

    3. perché ogni 2? Se ti va cioè male la prima progressione e sei sotto di 30 pezzi, ricominci puntando 1-1? E a che serve? Immagino a inseguire ancora il pieno, ma un pieno è difficile da prendere e indovinando la chance semplice saresti sempre sotto di 30 pezzi ad ogni nuovo colpo

    4. lo stop loss alla roulette è matematicamente inutile. Lo spiegai in un mio post o in risposta al post di qualcun altro, ora non ricordo. Se un sistema è vincente lo deve essere sempre. Impostare uno stop loss aumenta solo la probabilità che si verifichi l'evento che ci faccia ripartire da capo, ed è tutto proporzionale a vincite e perdite, quindi matematicamente nullo

    5. cambiare numero non ha alcuna ragione logica/matematica, puoi tranquillamente continuare sul numero precedente, le probabilità saranno le stesse

    6. questo è il punto sul quale vorrei avere maggiori spiegazioni. Come fai a dire che solitamente il numero si prende entro 1-2 progressioni? Una progressione è fatta da 4 uscite, tu giochi un solo pieno che ha una probabilità di sortita di 1/37, quindi che di solito ti esca tra la prima e la seconda è assolutamente fantascienza. Mediamente ti uscirà una volta ogni 37 uscite, quindi mediamente tra la nona (36 uscite) e la decima (40 uscite) progressione giocata. Tu beccassi un pieno entro 4-8 colpi, non avresti bisogno di alcuna progressione o schema di gioco, giochi solo il pieno e diventi milionario.

     

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  4. 19 ore fa, Satori ha scritto:

    4, una forma di selezione numerica che preservi da scarti da "rovina del giocatore". Rafelnikov pare abbia trovato un modo in cui ciò può essere ottenuto.

    So che non sarai d'accordo, soprattutto, sul punto 4.

    La mia idea l'ho espressa nel commento precedente: è tutto proporzionato. Non credo nella selezione numerica, poiché la matematica dimostra il contrario, ma esistesse un sistema di gioco, non una selezione numerica, che "preservi da scarti da rovina del giocatore", significherebbe che quel sistema di gioco farebbe guadagnare talmente poco che non avrebbe senso investirci del tempo e/o del denaro.

  5. Sì sì, Satori, sono perfettamente d'accordo con te, con tutto quello che hai detto in quest'ultimo tuo commento. Voglio solo aggiungere un pensiero su questa parte:

    Il 4/10/2020 alle 15:04 , Satori ha scritto:

    poggia sulla presunzione che nel quanto decidiamo di giocare, si verifichi quanto presumiamo debba, o sia probabile debba accadere.

    Dobbiamo essere consapevoli che "provarci" con la roulette significa sempre e comunque, a prescindere dal sistema utilizzato o dalle finanze possedute, un rischio. Non vi è niente di certo, mentre ogni cosa è probabile. È probabile diventare milionari? Sì. È probabile perdere tutto il capitale? Sì. Qualunque altra cosa è probabile? Sì. Ma non c'è niente di certo, solo probabilità, probabilità che significano tutto e niente. Non c'è presunzione, non da parte mia almeno: sono conscio che la roulette abbia un vantaggio notevole su di noi, e infatti personalmente sono anni che non ci gioco. Non ci gioco da quando feci quei primi studi utilizzando la D'Alembert da me modificata e portandomi anche a casa un bel gruzzolo per poter comprare "aggratis" la moto che poi mi prendetti (dando indietro la mia). Ho battuto la roulette? Sì, mi pare evidente questo. Soprattutto considerando che non ci ho più giocato. È stato culo? Sì e no. E qui, pippone a parte, entro nel merito di quanto citato: "quello che sia probabile debba accadere". Il debba innanzitutto lo toglierei, perché di dovuto non c'è proprio niente. Ed è vero che se per un milione di boules il sistema ha retto, non è per niente detto che reggerà per un altro milione, ma non è detto neanche che regga per altre 100 boules. Il crollo può avvenire da un momento all'altro, però... Il però è fondamentale. Uno potrebbe giustamente pensare che se ha in mano un sistema con una probabilità di sconfitta di 1 su 1.000.000 (sono numeri a caso, tanto per) giocandolo magari per 100.000 boules "appena" la probabilità di sconfitta diventerebbe così bassa da poter essere considerata a tutti gli effetti un'ottima scelta investire in quel tentativo. Quello che viene però escluso da un ragionamento di questo genere è il rapporto che c'è tra probabilità di sconfitta e importo della sconfitta in rapporto alle eventuali vincite. E qui la matematica viene nuovamente in nostro aiuto: se un sistema di gioco ha una probabilità di sconfitta di 1 su 100 e quando vince incassa 1, allora quando va male perde 99. Ovvero 99 volte vincerò 1 pezzo e 1 volta perderò i 99 pezzi persi. Zero a parte, che ovviamente rende tutto più drammatico di un banale pareggio. Questo avviene con la Martingala (1/16 di probabilità per 4 colpi di gioco: vinco 15 volte 1 pezzo e perdo una volta 15 pezzi, sempre zero a parte) e avviene anche con la più complessa forma di sistema e money management che uno possa mai creare. Tutto questo per dire che? Per dire che se anche tu avessi un sistema che perde 1 volta su 1.000.000 di volte, quello che fa perdere equivale a quello che fa vincere (zero a parte), dunque o ti fa vincere pochi spiccioli, oppure quando va male stai perdendo l'ira di dio (quindi hai investito l'ira di dio). In entrambi i casi la situazione sarà comunque e rigorosamente svantaggiosa.

  6. Il 28/9/2020 alle 17:30 , Dstrange ha scritto:

    Ma se la roulette ha un vantaggio matematico, come si può pensare di superarlo con la stessa disciplina?

    Infatti io non lo penso. Non come logica assoluta, almeno. Quello che può farci superare la roulette è pianificare un sistema di gioco che resista tanto quanto decidiamo di giocare. Una partita di calcio dura 90 minuti, non dura all'infinito. E così anche il nostro gioco alla roulette avrà un inizio ed una fine. Magari vogliamo giocare 30 anni, tutti i giorni, 100 spin al giorno: bene, serve un sistema che regga 1.095.000 spin e altri 7 o 8 spin a seconda di quanti anni bisestili incontreremo. Non dovremo battere "matematicamente" la roulette, poiché non è possibile, ma dovremo "solo" essere in vantaggio quando decideremo di smettere. Anche fare un solo colpo, vincerlo e poi ritirarsi per sempre significherebbe aver battuto la roulette.

    Il 28/9/2020 alle 17:30 , Dstrange ha scritto:

    Un pugile sapendo di essere piu debole fisicamente  del suo avversario come può pensare di batterlo utilizzando la sola forza fisica?
    Deve per forza ricorrere ad altre variabili/discipline, l'astuzia , la tecnica la furbizia, la fede , la magagna, quello che è.

    Innanzitutto quelli che usate come esempi e metafore non sono sistemi chiusi come una roulette. C'è chi, in altre discussioni, ha parlato di calcio, tu ora fai l'esempio del pugilato. Questi sono sport, sono esseri umani che fanno una prestazione, le variabili sono infinite. La roulette di possibilità invece ne ha solamente 37 e tu hai la certezza che quello che succederà al prossimo colpo sarà una di quelle 37 possibilità. Non si scappa da lì.

    Ma soprattutto: "pensare di batterla" è ben diverso da batterla. Puoi pensare di usare qualsiasi cosa, anche l'astronomia come tu dici, ma questi sono solo pensieri. Poi tiri la pallina, i pensieri vengono interrotti (o puoi anche continuarli, non cambia niente) e le possibilità sono sempre le stesse 37 di prima, quando ogni cosa viene pagata al 2,7% meno di quello che vale. 

    Il 28/9/2020 alle 17:30 , Dstrange ha scritto:

    Sulla definizione di casualità di Miser, premesso che devo riflettere su quello che hai detto , 
    al momento  la mia interpretazione cade sul fatto che si vuole escludere ogni genere di regole (non solo matematiche) 
    atte a "migliorare" una previsione. Certo che esistono regole teoriche, ma non glie le puoi appiccicare in nessun modo al 
    concetto di casualità. Così la interpreto la frase al momento. 

    Diciamo che per comprendere questa cosa devi capire bene il concetto di probabilità. La probabilità è paracula per definizione, lei dice "potrebbe succedere di tutto" lavandosi le mani per qualsiasi cosa accada, ma questo è più probabile di quest'altro e via dicendo. Non significa niente sul singolo evento, ma più il numero di eventi aumenterà e più la statistica darà ragione alla probabilità. Occhio, però: la statistica che si avvicina alla probabilità va vista in percentuale, non in valore assoluto. Se su 1000 lanci ottengo 600 rossi e 400 neri (escludiamo lo zero), la percentuale è 60 e 40, ma lo scarto è 200. Su 1.000.000 di lanci le due percentuali si avvicineranno maggiormente al 50%, ma lo scarto è molto più probabile che sia superiore a quel 200 che avevamo prima. Ad esempio 501.000 contro 499.000: le percentuali sono 50,1 vs 49,9, ma lo scarto è di 2.000 colpi, ben 10 volte più di prima. E siccome noi puntiamo i singoli colpi e non le percentuali...

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  7. È impossibile risponderti al presente, perché ciò presuppone che quel qualcuno che tu cerchi affermi di riuscirci contemporaneamente all'atto stesso del riuscirci, il che non è possibile, non tanto per l'abilità di scrivere al computer di quel qualcuno (potrebbe avvalersi anche di un valido scriba al quale assegnare questo ingrato compito, che sarebbe logicamente eseguito da un altro pc), quanto più per il fatto che per potersi accorgere, questo qualcuno, di esserci riuscito, dovrà quantomeno aspettare qualche secondo. E anche fosse un solo secondo, sarebbe comunque un tempo già passato. Perdonami, te la sei cercata. 😅

  8. 1 ora fa, Hesperis ha scritto:

    Colui\coloro che nei secoli scorsi idearono il gioco della roulette, secondo voi, ebbero anche la straordinaria capacità di prevedere tutti i possibili sistemi, manovre finanziarie, strategie, accorgimenti ecc. che si sarebbero poi susseguiti nel corso del tempo?

    Sinceramente io non credo, umanamente impossibile.

    Molto più semplicemente hanno fondato le regole del gioco basandosi esclusivamente su di un calcolo matematico, rendendo il sistema granitico. 

    E se dopo tutto questo tempo, anche grazie all'avvento dei computer, ci si è resi conto che la roulette non è battibile, ciò avvalora quello che il Prof. sta fermamente sostenendo.

    Esattamente. Una semplicissima regola matematica ha mandato in palla i cervelli di tutto il mondo. La cosa che trovo meravigliosa, ma al tempo stesso agghiacciante, è come grandi conoscitori della matematica abbiano potuto perdere ore, giorni e mesi della loro vita conoscendo alla perfezione quella regola. Forse anche loro si sono lasciati suggestionare, è probabile. Forse erano grandi conoscitori della matematica, ma le loro menti erano poco razionali. Non saprei dirlo. So solo che Einstein, uno dei più grandi in assoluto, diceva che "l’unico modo per battere la roulette consiste nel rubare i soldi mentre il croupier non guarda". Per arrivare a questa conclusione, anche lui però ha dovuto perdere ore ed ore della sua vita a fare calcoli. Lo avesse chiesto a me, glielo avrei detto subito. 😅

    Volete davvero guadagnare soldi "giocando" da casa davanti ad un pc? Allora dovete scegliere eventi dove le probabilità non sono certe (nella roulette sono certe) ed essere più bravi di chi decide quali probabilità hanno quei determinati eventi. Diventate dei professionisti del calcio e giocate solo le quote sovrapagate, diventate professionisti del trading e investite in borsa. Dire che il Milan ha il 40% di probabilità di vincere una certa partita, quando poi si scende in campo in 22, la palla è tonda e le varianti sono infinite, è una probabilità farlocca. Se voi ritenete che in quella partita il Milan abbia il 60%, ma la pagano per il 40%, allora puntateci. Se siete bravi, se riuscite a "leggere" il calcio meglio dei bookmakers, i quali si avvalgono di statistiche ma anche di persone come voi, allora guadagnerete. In caso contrario, anche lì c'è l'aggio a tagliarvi le gambe. Ci sono tipster professionisti con utili pazzeschi che vanno avanti da anni e anni. Non hanno il genio della lampada vicino, semplicemente hanno studiato fino a farne una professione. È alla portata di tutti, ma serve impegno. Trovare il sistemino facile da giocare alla roulette è invece molto facile, peccato che non ne esista uno vincente. Che poi sarebbero anche tutti vincenti, in teoria, ma la teoria male si applica alla pratica dei limiti imposti dal casinò e dalle nostre risorse.

    1 ora fa, Dstrange ha scritto:

    continuare a cercare di battere la roulette solo con la matematica applicata alle sortite storiche, è formalmente impossibile come appunto dichiara von Mises ( ed io ) se si crede di aver a che fare con la casualità ( genuina dico io) 

    Qualcuno parlava di fantasia , ed io mi sono scatenato 😅😅 non me ne volete .

    Una persona può scegliere l'approccio o la branca di studi che preferisce per provare a battere la roulette, che non sia la matematica, ma questo, alle leggi della matematica che governano questo gioco, non cambia di una virgola. Puoi usare la fantasia, certo, ma poi quando punti i tuoi soldi e lanci la pallina c'è la matematica ad aspettarti. Il discorso che fai sulla casualità in contrapposizione alla matematica non è corretto. La matematica della roulette è fatta di probabilità, non di certezze. Per cui la casualità che si genera è perfettamente in linea con questo concetto. Della definizione di Von Mises, il punto è che sono completamente assenti regole che possono migliorare la previsione. Il centro della frase è "migliorare". Non che non esistano regole. Esistono regole teoriche per capire l'andamento, esistono regole che ti fanno capire che sei in perdita rispetto al banco. Non ne esistono invece che possano farti aumentare la probabilità di prevedere un evento. Se la probabilità di quell'evento è 30%, non c'è niente al mondo che possa farti arrivare ad una qualunque percentuale diversa (non per forza maggiore, ma anche minore). Sarà sempre 30%, per sempre. Ma 30% non significa che nei prossimi 100 colpi vedrai 30 volte quell'evento. È solo una probabilità, poi può succedere di tutto.

    Se preferisci/te esiste una visione diversa della probabilità, che è la probabilità frequentista. Nel gioco della roulette è completamente inutile, ma se credete che ci possano essere delle condizioni tali che variano le probabilità teoriche di sortita di un evento, applicate la probabilità frequentista e traete le vostre conclusioni.

    Saluti.

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  9. 3 ore fa, Dstrange ha scritto:

    Infatti come dicevo prima, è un abbaglio perché non è per il fatto che vengono sortiti 37 numeri che si deve pensare che con la sola disciplina della matematica si possa in qualche modo trarre un vantaggio. 

    Ma difatti io penso l'esatto contrario, cioè che la matematica ci possa facilmente far capire che il vantaggio non ce lo avremo mai, almeno fintantoché le regole del gioco resteranno quelle attuali.

    15 ore fa, Satori ha scritto:

    Prof., sei stato chiarissimo, ed hai dato prova di carattere non invitandomi a farmi i caddi miei. ☺️

    Mi hai strappato un caloroso sorriso. 😄

  10. Il 21/9/2020 alle 10:10 , Elet88 ha scritto:

    Tutto interessante prof, ma hai parlato di martingala che sappiamo tutti essere perdente. Io non ho parlato di martingala.

    Di qualsiasi cosa parli, ciò che ti farà perdere ti farà perdere di più di ciò che ti farà vincere. Può essere anche il 99,9999% di probabilità di vincere. Ma quando capita l'evento che ha probabilità 0,0001% di verificarsi, tu perderai una cifra maggiore di quello che ti fa guadagnare il restante 99,9999%. Questa è la matematica, che ci piaccia o no.

    • Thanks 1
  11. 8 ore fa, Satori ha scritto:

    Prof., mi sembri troppo rigido; prova a chiuderti in una stanza con la tua ragazza, toglietevi le scarpe, e fatevi un bel twist. Ma soprattutto, poi, esci fuori e seguita a ballare. Ecco, questo è il principio del filosofare (e aiuta anche per la roulette).

    In realtà quello che non sai di me è che io amo la filosofia, la meditazione, gli infiniti percorsi che può fare la nostra mente, ma tutto in virtù della vita e del suo valore, del tempo e del suo valore, della felicità, della pace interiore, dell'armonia con me stesso e con il prossimo. Qui però siamo in un forum che parla di roulette e in questa discussione parliamo della probabilità della ripetizione dei pieni. In questo contesto, perfettamente rappresentato e spiegato dalla razionalità e dalla matematica, tutto ciò che amo al di fuori di qui è per me fuori luogo. Se ci trovassimo seduti in un bosco, potrei stare ore a parlare di tutti questi meravigliosi argomenti e di come ognuno di noi rappresenta la vita dentro di sé e le dà significato, ma qui siamo davanti ad una roulette a chiederci cose che riguardano la roulette. Siamo davanti ad un problema matematico che ha regole matematiche indiscutibili. Se voi le volete discutere sulla base di concetti che nulla hanno a che vedere con la matematica e con ciò che accade davvero quando fate girare la ruota di una roulette, siete liberissimi di farlo, ma semplicemente io non parteciperò poiché lo ritengo tempo per me assolutamente perso.

    4 ore fa, jackjoliet ha scritto:

    Quello che intendevo è semplicemente che sommando le probabilità si può arrivare a superare il 100% senza per questo avere la certezza della previsione. Naturalmente lo dico solo perché in alcuni programmi di scommesse/roulette/lotto ho letto che la probabilità teorica assume valori molto alti (vedi foto allegata), non mi sembra ci sia nulla di esoterico in tutto questo, al massimo qualche formula da correggere.

    La probabilità non può mai essere superiore al 100%. Non esiste nessuna somma di probabilità di quello stesso evento che superano questo valore e nemmeno che ne stanno al di sotto. La somma di tutte le probabilità di un determinato evento darà sempre il 100% come risultato. E il 100% significa certezza, è un concetto che non si può discutere. Si chiama difatti evento certo quello compreso tra i due estremi, ad esempio che facendo girare la roulette si ottenga un numero compreso tra 0 e 36. Non so cosa parli l'immagine che hai postato, ma nessun evento può avere più del 100% di probabilità di sortita, poiché non esiste niente oltre la certezza assoluta che quell'evento si verificherà. Non esiste cioè niente di più probabile della certezza. E la certezza significa certezza, non può non verificarsi. Ora, se vogliamo "filosofeggiare", potremmo anche dire che non sia del 100% la probabilità che esca un numero compreso tra 0 e 36 perché al croupier potrebbe scappargli la pallina di mano e finire per terra nella sala del casinò, oppure, se siamo davanti ad un pc, questo potrebbe spegnersi prima della sortita del numero, ma noi (io) non vogliamo filosofeggiare, poiché comunque sia in quel caso il tiro andrebbe ripetuto e non avrebbe valore. Partiamo dalle cose semplici, secondo me è la strada migliore.

  12. 13 ore fa, jackjoliet ha scritto:

    Au contraire.. non si può essere certi del verificarsi di un evento, nemmeno se questo ha probabilità pari o superiore al 100%

    La massima probabilità di un evento è quella del 100% e rappresenta la certezza. Qui non stiamo facendo filosofia (o almeno, alcuni la fanno, non io), ma stiamo parlando di un banalissimo gioco quale la roulette e qualcuno sta cercando il modo di porsi in vantaggio su di essa per poter portare a casa la pagnotta. Non capisco perché dobbiate sempre andare a cercare non so che per complicare tutto con ragionamenti esoterici, spirituali, religiosi e filosofici. Adesso c'è Satori, che stimo tantissimo per la sua mente favolosamente aperta e di grande cultura, che tira fuori persino Gesù Cristo affermando tra l'altro una cosa, come del resto le altre cose che sono state dette qui, non dimostrata da nessuno. Se a voi piace questo mondo fatto di favole, continuate pure. Potremmo dire che forse noi non stiamo davvero vivendo questa vita, ma magari la stiamo solamente sognando. Ognuno di noi (se esistete davvero, non saprei) starà sognando la propria vita. Io purtroppo sto sognando una vita dove la matematica non mi permette di vincere alla roulette. Cercherò di concentrarmi per riuscire a sognare un mondo dove qualsiasi cosa io scommetta ha esito positivo, così magari in qualche giorno sarò milionario e non sognerò più questo forum. Se non si dovesse essere intuito, era per questo che non volevo partecipare a questa discussione, perché l'ho capita benissimo fin dal principio.

  13. Il 23/9/2020 alle 21:01 , francoitalia01 ha scritto:

    x il prof. e qui che erri il gioco della roulette non  prescinde assolutamente dalla matematica ma da regole sue prove alla mano ti dimostro che dati due boules contigue esiste una sequenza quattro numeri che dovranno ripetersi x due volte nell arco di 44 spins

    Ma conosci almeno il significato del verbo prescindere

    Il 23/9/2020 alle 21:23 , Satori ha scritto:

    Per la verità, il punto focale della mia definizione è proprio l'assenza di principio, e quindi non rilevata da procedimenti induttivi, di legami causali non solo sull'evento singolo, ma su classi di eventi. Con tutto il rispetto per Von Mises, a me la sua definizione appare meno rigorosa e più ristretta della mia. Non è che basta chiamarsi "Von" ed essere austriaci per fare scuola. Oltretutto, la definizione di Von Mises è quasi tautologica. Non è un caso che fu criticata da Kolmogorov.

    Professore...

    Non ho detto che tu non intendessi l'assenza di principio, sono d'accordo con la tua definizione. Semplicemente mi piace di più quella dell'austriaco, per i motivi detti in precedenza.

    Il 24/9/2020 alle 03:39 , jackjoliet ha scritto:

    Non è così ma fa niente, non voglio correggere un Prof.

    Cioè tu puoi essere matematicamente certo del verificarsi, in un insieme finito di colpi, di un evento che abbia una probabilità inferiore al 100%? 

    Il 24/9/2020 alle 11:18 , Satori ha scritto:

    Anche perché le due nozioni, "casualità" e "causalità" sono molto più legate di quanto si pensi. La nozione/concetto di causalità è correlata all'idea irresistibile di un universo meccanico (anche quando si considera il termine solo nella sua accezione logica); è come se "una cosa spingesse un'altra cosa, o facesse passare un processo da uno stato all'altro". Ora, la mia domanda è: questa cosa di cui discutiamo è una proprietà intrinseca ed irriducibile del mondo; oppure è una proiezione, sul mondo, di proprietà delle nostre reti (neuronali e/o culturali)? Le quali, tuttavia, sono a loro volta fatti del mondo. La mia gatta è certamente razionale, ma ho fortissimi dubbi che abbia un qualsiasi concetto di causalità, e non perché sia soltanto un animale.

    E poi, ordine e disordine: per chì? Le onde d'alto mare sono ordinate o disordinate? Avere mai usato LSD o mescalina? Che ne è del concetto di causalità nel mondo che vi si mostra?

    Ho una parte delle risposte, attendo le vostre.

    Qui ci si riporta a quella tipologia di visione che non mi appartiene, non per andare a parlare di roulette. La roulette è un gioco semplice e matematico. Andare a cercare le cose chissà in quale campo dell'universo, per poi dover ritornare davanti al tappeto verde e fare un gioco semplice e matematico, con regole uguali per tutti, non aiuta. Da questa tipologia di ragionamenti filosofici, senza offesa alcuna, preferisco starmene alla larga.

  14. 17 ore fa, Rafelnikov ha scritto:

    Per te sicuramente non lo è non lo sarà mai, perché sei limitato dalle tue certezze. Non hai abbastanza fantasia.

    Lascia stare non leggere o rileggere nulla di quello che ho scritto, comunque con capiresti.......ti è già tutto chiaro.

    E' più preciso scrivere che tu non conosci nessun criterio che può dare un vantaggio probabilistico........😆

    Ho un chiaro vantaggio sul banco che ovviamente non ti dimostrerò, impara ad essere umile se vuoi imparare qualcosa. Dimenticavo.....chiedere la prova della suddetta affermazione, che non ti darò, non vuol dire che non esiste. 

    Ecco! Questi sono interventi che in passato mi sarei risparmiato...... 

    Se è questo l'atteggiamento che vuoi tenere, sappi che potevi risparmiartelo anche ora un commento del genere, e non solo in passato. Il tuo tono offensivo ti identifica e mi chiedo perché mai sprecare il fiato (in questo caso solo il tempo e i polpastrelli) a rispondere alle tue provocazioni, ma quando leggo certe cose ho davvero i brividi sulla pelle. Tu non dimostri niente a nessuno, però sovverti la matematica. Caspita, non sapevo fossi in lizza per il Nobel. Fai tanti discorsoni, ma poi la vai a buttare sul trascendentale. Hai un chiaro vantaggio sul banco... Caspita di nuovo, ti credo proprio, guarda. E l'umile dovrei essere io? Io sono stato chiamato in causa, Hesperis mi ha taggato e mi sembrava carino rispondere, altrimenti mai mi sarei inserito in una discussione di pura follia come questa, dove i concetti base della matematica vengono trasferiti nell'iperspazio delle nostre coscienze e stravolti a proprio piacimento. Non ho abbastanza fantasia... eh già, con la fantasia si può addirittura essere in vantaggio sul banco, il quale è matematicamente in vantaggio su di te. Forse è qualcosa che ha a che vedere con mondi paralleli, dove le leggi della matematica e della fisica sono altre. Che scemo a non averci pensato. Hai ragione, ho poca fantasia, vado a deprimermi con la realtà.

    11 ore fa, Hesperis ha scritto:

    Grazie Prof. 

    E' proprio ciò a cui mi riferivo.
    Siamo d'accordo che un numero sortito 3 volte ha maggior possibilità di sortire la quarta volta ma ciò che cercavo di comprendere è come sia possibile determinare entro quante boules sortirà nuovamente quel numero.
    Potrebbe sortire anche alla 153 buoles o alla 223 e oltre.
    Ripeto sono ignorante in materia ed è per questo che leggo con molto piacere i vostri interventi, tentando di capirci qualcosa.

    Ogni cosa ha una sua probabilità, non potrai mai avere la certezza che accada, a meno che questa probabilità non sia del 100%. Non puoi dunque determinare entro quante boules sortirà nuovamente un certo numero, ma puoi solo calcolare la probabilità che sortisca entro un numero predefinito di colpi. Come si calcola l'ha spiegato Rafelnikov nel 2016 a pagina 1. È molto semplice, basta usare una calcolatrice e il gioco è fatto. Basta che tu usi il concetto del "contrario", ovvero se vuoi sapere che probabilità il numero 5 di uscire entro il terzo colpo, basta che tu calcoli che probabilità ha di non uscire mai, ovvero p=(36/37)^3 e poi calcoli il suo contrario, ovvero 1-p. Il tutto chiaramente moltiplicato per 100 per avere la percentuale. In questo caso sarebbe p=0,92, quindi la tua probabilità è (1-0,92)*100, ovvero l'8%.

    10 ore fa, Hesperis ha scritto:

    Io credo che Rafelnikov intenda dire che la roulette abbia dei comportamenti non sempre e puramente casuali e che possono essere individuati e sfruttati.
    Difatti ha citato più volte fantasia e intuito.

    Altri studiosi del passato mi sembra che sostenessero che la roulette non fosse un generatore del tutto casuale.

    Le uniche cose che possono rendere la roulette non del tutto casuale sono un croupier esperto che volontariamente vuole beccare un certo settore e allora lancia la pallina in un certo modo, a partire da un certo punto ben preciso della ruota, ecc., oppure i difetti (o i trucchi) della ruota. Sappiamo, grazie alla matematica, che i casinò non hanno alcun bisogno né di truccare le ruote, né di far barare i croupier (sempre dando per scontato che riescano nell'impresa di beccare un determinato settore volutamente), ma al peggio non c'è mai fine, quindi mai dire mai. Per quanto riguarda le live, l'unica cosa potrebbe essere il software truccato, ma anche qui vale l'ipotesi precedente.

    Fantasia ed intuito servono moltissimo nella vita, ma non possono per fortuna sovvertire la matematica, quindi trovo insensati i discorsi di Rafelnikov in tale direzione.

    7 ore fa, Satori ha scritto:

    Vorrei ora fare una domanda al Prof., a Rafelnikov, e a Kalel:

    qual è la vostra definizone di casualità, riferendomi solo ai connotati logici della stessa (e non alle teorizzazioni matematiche del genere, ad esempio, di quella di Kolmogorov.

    Come punto di partenza, qui ripropongo la mia:

    un processo numerico o rappresentabile numericamente è casuale quando tra una qualsiasi unità minima di esso, o tra gruppi di unità minime (nel nostro caso, numeri naturali), sia, per principio, del tutto assente qualsiasi inferenza, palese o occulta (infatti, per principio).

    Alla luce di questa definizione, e di quelle che, spero, verranno, credo che le idee esposte da Rafelnikov potrebbero trovare una nuova collocazione.

    Se la mia definizione è vera e completa, nell'apparato concettuale di Rafelnikov ci sono delle falle. Se non ce ne sono, allora la mia definizione o è in tutto o in parte non vera, oppure non è completa.

    Spero sia riuscito ad essere chiaro.

    Non mi piace moltissimo la tua definizione in quanto focalizzata solo sul legame eventuale che potrebbe esserci tra gli eventi che compongono un'ipotetica serie di eventi. La casualità, invece, riguarda secondo me il singolo evento, non il legame che ha con gli altri eventi, ed è proprio per questo che non vi è alcun legame con gli altri eventi, ed è proprio per questo che si può estendere il concetto dall'evento alla serie di eventi.

    Richard von Mises diceva: "una sequenza di numeri è casuale quando sono completamente assenti regole che possano essere applicate con successo per migliorare le previsioni circa il numero successivo della serie". Scritto in questo modo già mi piace di più, perché è vero che parla sempre di casualità legandola ad una sequenza di numeri e non al numero in sé, però incentra il suo concetto sul numero successivo, quindi il singolo evento che genera il prolungamento o la formazione di una serie.

    Per tornare al nostro gioco, come spiegavo ad Hesperis, non possiamo essere certi che questo sia casuale davvero, poiché da una parte c'è una fisicità ed un intervento umano (roulette vera, croupier vero, ecc.), dall'altra c'è un algoritmo che può essere manipolato a piacimento. In entrambi i casi, però, non avendo noi modo di saperne nulla, quello che potrebbe anche non essere una reale casualità è per noi comunque una casualità, poiché magari le regole che dice von Mises non sono assenti, ma sono sconosciute e quindi comunque impossibili da "applicare con successo per migliorare le previsioni circa il numero successivo della serie".

  15. 8 ore fa, Hesperis ha scritto:

    Detto ciò, io da ignorante in materia chiedo: ma quali sono i criteri per determinare i numeri che avranno maggio probabilità di uscita\ripetizione?

    Scusami Hesperis, nel mio intervento mi sono dimenticato di rispondere a questa tua domanda. Non esiste nessun criterio per determinare ciò che tu scrivi, in quanto la probabilità di ogni evento è conosciuta, predeterminata e non influenzata da nessun altro evento. Quindi nessun numero avrà maggior probabilità di un altro di uscire, né di ripetersi (che poi è la stessa cosa).

    Saluti.

  16. 1 ora fa, Rafelnikov ha scritto:

    Ho scritto, nell'esempio che avevo riportato, che un numero ha più probabilità (non lo calcolo perché è troppo "complesso" per l'utenza media che lo legge) di raggiungere il gruppo a 4 sortite perché è l'unico che è a 3 sortite. Ciò è indiscutibile. Quindi se si gioca per vincere la sortita del numero che si ripete 4 volte, il primo che arriva a tre ripetizioni ha più probabilità di tutti gli altri. È sfruttabile? Non rispondo, potrebbe essere troppo complicato.

    Beh, certamente, questo mi pare ovvio: se un numero è già uscito 3 volte, ha più probabilità di arrivare a 4 prima di qualunque altro, il che però non significa che ha più probabilità di uscire rispetto agli altri, ma solo di arrivare prima alla 4 uscita. Questo significa che, com'è scontato che sia, ogni numero ha sempre le stesse probabilità ad ogni lancio. È sfruttabile? No. O meglio, non di più di qualsiasi altra cosa. 

    1 ora fa, Rafelnikov ha scritto:

    L'ho scritto io nel 2016: 

    "Comunque a mio parere costruire una strategia di gioco sulla base delle probabilità non necessita della scelta dell’evento che le determina (l’uno vale l’altro), ma del valore delle stesse."

    Purtroppo è un'abitudine di molti forum, si legge senza la dovuta attenzione. 

    Ciò che ho scritto è li e non può essere confuso così facilmente: consiglio di leggere e rileggere più volte ciò che ho scritto, forse si riesce a capire.

    Non so cosa debba rileggere, dato che quello che hai virgolettato esprime chiaramente quello da me ribadito e con il cui ragionamento sono perfettamente d'accordo. Dire che una strategia di gioco basata su una probabilità non necessita di una scelta di un evento piuttosto che di un altro, ma solo del valore di quella probabilità, significa anche dire che due eventi (aggiungo io: singolo o multiplo che sia) di pari probabilità sono identici tra loro (da un punto di vista probabilistico). È come dire che 10=10, non penso ci possano essere dubbi in merito.

  17. 4 ore fa, Hesperis ha scritto:

    Mi farebbe piacere leggere anche un intervento de @il Prof. che sembrerebbe possedere competenze matematiche di tutto rispetto.

    E trovo strano che ancora non l'abbia fatto...

    Ha scritto righe e righe e righe in quella sterile discussione sul sistema di Stevmilan, che tra l'altro non occorreva dato che era già stato detto abbastanza, e qui nemmeno un intervento...

    Detto ciò, io da ignorante in materia chiedo: ma quali sono i criteri per determinare i numeri che avranno maggio probabilità di uscita\ripetizione?

    Ciao Hesperis,

    non sono mai intervenuto in questa discussione perché l'argomento trattato non è di mio interesse. L'ho comunque letta tutta, ma l'ho trovata in un primo momento (nel 2016) di natura esclusivamente teorica, seppur con accenni fiabeschi e filosofici, il che mi ha allontanato ulteriormente, mentre la "seconda parte" più come un accanimento ossessivo nei confronti della legge del terzo. Non condivido questo tipo di ricerca, in quanto, nella mia ignoranza, ritengo che attiri le persone soltanto perché di ordine più complesso rispetto a tutto il resto, quando ben sappiamo che il nostro payout è sempre il medesimo, a prescindere da cosa la nostra mente va ad elucubrare. Ritengo quindi che sia tempo perso incaponirsi sulle probabilità di ripetizione dei numeri e cercare di applicarle considerando onde, ripetizioni "attese", iper/ipofrequenza, ecc. Sono solamente discorsi più difficili e questo può indubbiamente dipingerle di un fascino maggiore, ma non hanno niente di più rispetto ad altre tipologie di gioco. Qualcuno, non ricordo chi, l'ha detto (non con queste parole) e mi trova pienamente d'accordo: una probabilità è una probabilità, non importa in che modo si genera, l'unica cosa che conta è il suo valore. Far venire fuori un 50% perché guardo semplicemente a un rosso e a un nero, o perché vado a fare 100 conteggi, calcoli excel, calcolo combinatorio, ecc., se il risultato è sempre 50%, non cambia niente. Cambierà il tipo di gioco, le combinazioni, ecc., a gusto del giocatore, ma non il risultato. Quando poi si inizia con il dire che un numero ha più probabilità di uscire di un altro, allora i miei capelli improvvisamente sbiancano.

    Tra le altre cose, credo (ma forse mi sbaglio, perché non accedo più agli allegati e non ricordo com'erano) che a distanza di 4 anni nessuno abbia ancora risposto correttamente alla domanda che ha fatto Satori nel post iniziale. Eppure, se ho capito cosa voleva sapere, è davvero facile rispondere.

    Butto lì, per contribuire in qualche modo, solo un concetto semplice sul quale forse qualcuno potrà avere il piacere di fare ragionamenti complessi: se si vuole giocare per la ripetizione di un numero, beh, la probabilità più alta che abbiamo è che tale numero si ripeta al primo colpo. Questo perché al primo colpo avrà 1/37 di probabilità di sortita, mentre per uscire al secondo (e così via) avrà lo stesso 1/37 di probabilità (cioè il secondo colpo), ma dobbiamo prima escludere che esca al primo colpo, quindi moltiplicare tale probabilità per 36/37. Al primo colpo avremo quindi il 2,70%, mentre al secondo 2,63%. E poi a scendere sempre di più. Chiaramente questo vale solo per fare un calcolo probabilistico prima di iniziare la serie, ovvero se ci chiediamo "che probabilità ci sia che questo numero si ripeta al secondo colpo" e non "entro il secondo colpo", poiché chiaramente ad ogni nuovo colpo la probabilità che quel numero esca sarà sempre del 2,7%.

    Saluti.

  18. 4 ore fa, Rob123 ha scritto:

    il vostro problema secondo me sta nel pensare continuamente alla probabilità, tutto si basa su questa probabilità che è solo teoria e come sempre la teoria non collina mai con la realtà.

    Per quanto riguarda la dimostrazione prendi qualsiasi permanenza e controllala. Comincia con l analizzare il solo rosso e nero e prova a verificare che ad esempio le alternanze sono a cicli intervallati. Se tu trovassi una permanenza con numerose alternanze rosso e nero vedrai che il giochetto in quel momento è sui pari e dispari o su manque passe. 

     

    Se permetti, ma anche se non permetti, la matematica e i migliaia di geni che l'hanno studiata e che ne hanno dimostrato le regole, hanno ragione fino a prova contraria. Non è che noi ci affidiamo solo alla probabilità e voi no. Vi ci affidate anche voi, anche se non volete. Non dovete crederci o non crederci, le sue leggi saranno comunque sempre lì e il gioco sottostà a loro. Ma io sono tutto orecchie e non vedo l'ora che mi dimostriate che una qualche cosa avviene con una frequenza maggiore rispetto alla propria probabilità. Chiaramente alla lunga, non di certo in qualche centinaia di colpi.

    È chiaro che ci siano dei "cicli", in una doppia chance le possibilità sono solo due: o si ripete lo stessa chance o si alterna, non ci sono molte altre possibilità.

    Ma io sono fiducioso e attendo con ansia le vostre dimostrazioni.

  19. 10 minuti fa, Satori ha scritto:

    Non perse una sola mano importante, ma molte di routine spesso.

    Storia davvero appassionante e ben raccontata. A prescindere da ciò, che ha allietato 30 secondi della mia vita e che per questo te ne sono grato, ho estrapolato questa frase perché questo è quello che fa qualunque buon giocatore. Le mani si giocano in continuo, non si può scegliere a quali partecipare, per cui quando il giocatore bravo sa che non ha chance solitamente se ne va (o bleffa, ma io non blefferei mai ad un tavolo dove la gente ha miliardi da sputtanare), mentre quando ha qualcosa e sa che le probabilità sono dalla sua parte, cerca di portare la posta più in alto possibile senza far andar comunque via gli altri. Questo almeno è quello che viene insegnato come primissima regola per il gioco del poker online. Non "giocare" tutte le mani, ma solo quelle con probabilità favorevoli. Ciò ti porta ad avere probabilità a tuo vantaggio e quindi spettanza positiva. Logicamente se la cosa viene fatta da tutti si azzera, ed è per questo che viene consigliato di andare a giocare sui tavoli di chi magari ha 10€ da buttar via e vuole provare il poker. In questo modo 10€ di qua, 20 di là e alla fine 50-100€ si fanno facilmente, se si è di un livello nettamente superiore di preparazione.

  20. 3 ore fa, Stevmilan ha scritto:

    Bravo prof,finalmente hai capito qualcosa che alla fine mi avete tirato fuori,ma il mio non voleva essere un inganno,ma il sistema è  quello che uso con le accortezze dette e certamente  aver capito,ma sopratutto studiato per migliaia e migliaia di volte i video,le roulette etc....comunque il sistema è  valido a cifre basse,io gioco il 10-20-30 perché  va bene cosi 😉...questo sito mi fa attendere troppo,non dico il nome,ma è  un .com,ciao professore ora mangio e poi mi preparo per la seduta (e vincita) pomeridiana.😎

    20200919_122701.jpg

    E allora, Stevmilan, visto che il tuo post è nato per spiegarci come fai a vincere (nessuno ti ha costretto a scriverlo), spiegaci come fai a vincere. Spiegaci quali errori hai trovato, quali figure si ripetono, quali ciclicità hai riscontrato e sfruttato in questi anni, quali in questi giorni. Segui le onde? Insegui il calore? Fai altro? Raccontaci, credo che siamo tutti davvero interessati a questo aspetto, diversamente dai discorsi fatti fino ad una pagina fa, poiché se davvero questa cosa fosse vera sarebbe una straordinaria scoperta e tutti vorrebbero iniziare a fare come te. Però ti prego, se è davvero questa la linea che vuoi tenere adesso, non puoi dire frasi come quella che hai appena detto: "il sistema è  valido a cifre basse". Perché se ci sono degli errori, ci sono SEMPRE. Oppure ci sono soltanto se puntiamo cifre non troppo elevate? Perché sull'online (non live) potrebbe pure essere, ma la roulette fisica non credo possa venire influenzata da quanti soldi stai mettendo su una determinata regione del tappeto.

    1 ora fa, Rob123 ha scritto:
    1. Per darti un aiuto ti anticipo che vi sono due righe che hanno lo stesso numero ovvero il 6 onde per cui dato che stiamo parlando di matematica io direi con certezza che si tratta di 21 spin di cui 6 vincenti e 15 perdenti. 
    2. Io ho capito che il giocatore che usa questa tecnica sfrutta la ripetizione dei rossi e dei neri e punta quindi esattamente l ultimo colore uscito. Quindi se iniziasse adesso a puntare l ultimo colore uscito, qualora per tre volte mi sembra dovesse uscire una alternanza egli si ferma in attesa che inizi un ciclo di rossi o neri. Ovviamente se ogni volta che inizia a puntare si verificasse un alternanza egli perderebbe 20 i 21 su 21.
    3. Ma siccome questi famosi cicli esistono e non mi interessa se sono casuali o meno egli sfrutta questa tecnica. Quindi tutta quella pappardella che hai cercato di spiegarmi è inutile. 

    Per il punto 1, hai ragione, le righe sono 21, ho ripetuto la fila 6 per errore. Ad ogni modo tu avevi comunque sbagliato a contare, perché avevi detto 16 a 5, quando invece ora hai correttamente scritto 15 a 6. Non sono ovviamente questi numeri che ci interessano, anche perché sono del tutto casuali.

    Per il punto 2, quello che punta, da un punto di vista matematico eh, quindi escludendo errori di roulette e computer, cosa in cui non credo, non cambia assolutamente niente, quindi è inutile che mi dici queste cose. Che lui segua, che lui aspetti l'alternanza, sono deliri mentali: il prossimo colpo ha sempre la stessa probabilità a prescindere da cosa è successo prima.

    Per il punto 3, se i cicli esistono, dimostramelo. Dato che matematicamente non esistono, dimostrami che mi sbaglio. Sono tutto orecchie.

    • Thanks 1
  21. Il 16/9/2020 alle 17:52 , Elet88 ha scritto:

    Interessante. Però non capirò mai questo ragionamento. Se arrivo ad avere una vittoria del 99% significa, in linea teorica, che ogni 100 giocate ne perdo una. Ma le altre 99 le avrò vinte, giusto? Quindi, secondo questa logica, non basta un sistema col 51% di probabilità per vincere?
    Sarò duro con la matematica ma non lo capisco.

    PS: quali sono sistemi con probabilità più alte?

    Allora, innanzitutto chiariamo un aspetto base: una percentuale di sconfitta (e di conseguenza di vittoria) non dipende dal sistema che usi in quanto tale, ma dal sistema, dal tuo capitale e dalla tua giocata di base. Escludo dal discorso i limiti del casinò perché quelli sono un discorso a parte e si può sempre cambiare il tipo di puntata per non arrivarci praticamente mai nella vita.

    Esempio: giocare al raddoppio. Che probabilità di vittoria ha questo sistema? Direi del 100% perché prima o poi il colpo vincente arriverà, è matematico. Ma non sarà 100% la TUA probabilità di vittoria con quel sistema, perché se decidi di investire 1023€ (uso questa cifra per comodità) e di usare una puntata base di 1€ significa che dopo appena 10 colpi persi sei fuori (1+2+4+8+16+32+64+128+256+512=1023). L'undicesimo magari è vincente, ma tu non puoi giocarlo perché hai esaurito la cassa, quindi hai perso. Perdere per l'uscita di 10 volte consecutive di una chance semplice ha una probabilità pari allo 0,07%, ovvero il 99,93% delle volte non succederà. Questo che significa? Che 999 volte vincerai 1€ e una volta perderai 1023€. Totale -24€ (i calcoli non sono perfetti per via delle approssimazioni). Chiaramente la tua probabilità di perdita non è dipendente dalla cassa iniziale, ma da quella che avrai nel momento in cui avrai iniziato la tua nuova serie.

    Per rispondere alla tua seconda domanda, quindi, quella del 51%, la percentuale non equivale alla probabilità che esca o non esca una determinata chance, ma alla combinazione di più eventi. E il tutto va in proporzione alla probabilità di uscita. Puntare due volte sul rosso raddoppiando significa rischiare 3 pezzi per vincerne 1, ma la probabilità di successo è del 75% (se escludo lo zero), ovvero tre volte vinci 1 e una volta perdi 3. A questo poi si aggiunge lo zero, quindi non vinci una volta ogni quattro, ma leggermente meno, quindi non è il 75%, ma leggermente meno, quindi il banco è in vantaggio matematico su di te ed è per questo che esistono i casinò e che sono milionari, ed è per questo che qualsiasi sistema di gioco è matematicamente perdente.

    Il 16/9/2020 alle 19:28 , Lopez19 ha scritto:

    Secondo me non ti devi basare solo sulla percentuale ma sull'entità della vincita o della perdita. Se quel 1% di sconfitta ti fa saltare tutto il capitale è inutile avere il 99% di vincite

    Ed è matematicamente sempre così, anzi, quello che guadagnerai con le vittorie non è MAI pari a quello che perderai con le perdite, proprio in virtù del fatto che il gioco è sproporzionato a favore del banco. I numeri sono 37 ma pagano come se fossero 36. Puntare sul rosso non è avere il 50%, ma il 48,65%. Qualunque siano le due percentuali (di vittoria e di perdita), quella di perdita farà perdere sempre di più di quanto fa vincere quella di vincita.