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Perchè Non Ne Abbiamo Parlato?


Jolly28

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A me la morte non sembra una gran novità.

Morire a 26 secondi, a 26 settimane, a 26 mesi, a 26 anni, o 26 secoli, è esattamente la stessa cosa. L'universo non ha contratto obblighi nei nostri confronti; o mio sbaglio? A chi dobbiamo far causa se le cose della vita (e della morte) non vanno come noi pensiamo che dovrebbero andare?

Io trovo davvero prodigiosa l'arroganza che porta gli uomini ad alzare il pugno al Cielo tutte le volte che il corso delle cose non obbedisce ai loro desideri.

Quanti giovani ( giovani non ragazzi, giornalisti somari!! L'adolescenza termina con lo sviluppo, giornalisti somani!!) di 26 anni sono morti lo stesso giorno di quel calciatore? Dove sta l'eclatanza della notizia? Dove sta la ragione e lo scopo di decine di aperture di telegiornali, e titoloni di prima pagina? Tutti gli altri 26enni morti lo stesso giorno meritavano meno cordoglio?? Beh, allora, annuncio a tutti che la morte esiste, e che non lascia scampo; che non rispetta calendari; che passa indifferente davanti al nostro patetico scandalizzarci davanti ad essa.

Ancora; solo i menbri di una società dedita al nulla, e ad esso assuefatta, possono pensare di appludire un feretro ad un funerale. Neppure davanti alla morte lo spettacolo finisce.

Per concludere: morire a 26 secondi, a 26 settimane, a 26 mesi, a 26 anni, o 26 secoli, è esattamente la stessa cosa. L'universo non ha contratto obblighi nei nostri confronti.

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E' vero che quando è la tua ora è la tua ora

però sai una morte così fa pensare .Non dal punto di vista filosofico, ma dal punto di vista "a che punto siamo con la sicurezza e la nostra preparazione"? Lo so che in quel momento ci saranno stati overdose, schianti, suicidi ecc ecc.Ma che pochi minuti possano fare la differenza, io l'ho vissuta due volte questa cosa. E il fatale appuntamento è slittato.Capisci che intendo dire?

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Sì, lo capisco; ma non credo troverò molta compagnia se affermo - cosa che faccio - che tutto questo stracciarsi le vesti nasce dal considerare la morte un problema. Ancora in uno degli ultimi "angelus", il Papa medesimo ha tratteggiato la morte come il nemico in sé. Povera cristianità nelle mani di uno così. Sarebbe come dire - almeno dal punto di vista di un credente - che Dio si è sbagliato a farci mortali. Ecco perché tutti hanno questo malsano terrore della morte! Se il Pontifex stesso la vede come un errore nel libro della vita, cosa c'é da aspettarsi? Il risultato é che passare la vita tremando al pensiero della morte, significa rifiutare il dono della vita: significa sputare verso il Cielo.

La morte non é un problema: tutto qui.

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concordo con Satori ( ti ho mandato un email privata dato che ho un problema sul pc confermami se l'hai ricevuta ), la morte non è un problema.

Se l'umanità avesse speso meno sodli in armamenti e più a ricercare cosa avviene dopo la nostra morte oggi la nostra relazione con essa sarebbe tutt'altra cosa, invece viene vissuta con terrore, la religione cattolica poi fà la sua parte, è una religione fatta di penitenze, di pentimenti di castighi divini, ed altre amenità.

Guglielmo Marconi all'inizio delle sue prove di trasmissione radio sentiva delle voci , non essendoci all'epoca nessuno che trasmettesse all'infuori di lui le prese come tentativi di entità aliene di comunicare con noi ( prove documentali sulla cosa ).

Mi sono interessato di metafonia da quando ero giovane , nel mese di Gennaio è mancata la madre di mio figlio Eugenio , ho delle registrazioni con dei suoi messaggi, oggi posso affermare con cognizione di causa che la morte non è altro che un cambiamento di stato.

Faccio un esempio: ammettiamo che un vostro caro vi dica " sono stanco di questo paese parto , vado in un posto deserto, non provare a cercarmi che tanto perderesti solo tempo, quando sarà ora mi farò vivo io " come prendereste la cosa? cerchereste di dissuaderlo ma alla fine accetereste con rassegnazione la sua dipartita, non c'è nessuna differenza da una dipartita come questa e la morte, il punto è che con la morte ci hanno inculcato ad avere sempre un pessimo rapporto.

felicità

Modificato: da emgus
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Parecchi anni fa in biblioteca mi capitò fra le mani un libro sulla metafonia, l'aveva scritto una signora toscana tale Gabriella Alvisi non so se oggi defunta.

Già allora non capivo quella pervicace ostinazione di voler attribuire forzatamente le presunte voci ai propri cari...

e se fossero dei diavoletti che nell'altra dimensione si divertono a fare "Scherzi a parte" con noi umani?

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Se l'umanità avesse speso meno sodli in armamenti e più a ricercare cosa avviene dopo la nostra morte oggi la nostra relazione con essa sarebbe tutt'altra cosa, invece viene vissuta con terrore, la religione cattolica poi fà la sua parte, è una religione fatta di penitenze, di pentimenti di castighi divini, ed altre amenità.

La paura dell'ignoto mette terrore. Il non sapere cosa ci aspetta dopo (o saperlo, ma non esserne così sicuri). Per un cristiano questa paura non ci dovrebbe essere, in quanto sa dove andrà (ma siamo umani, ancora con un corpo corruttibile). Se si legge il nuovo testamento, si vede l'amore di Dio per noi.

Quello che insegna la religione cattolica a volte differisce da quello che insegna la bibbia.

Giovanni 3:16 "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna."

e se fossero dei diavoletti che nell'altra dimensione si divertono a fare "Scherzi a parte" con noi umani?

Quoto Tonino

Modificato: da Guymond
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Parecchi anni fa in biblioteca mi capitò fra le mani un libro sulla metafonia, l'aveva scritto una signora toscana tale Gabriella Alvisi non so se oggi defunta.

Già allora non capivo quella pervicace ostinazione di voler attribuire forzatamente le presunte voci ai propri cari...

e se fossero dei diavoletti che nell'altra dimensione si divertono a fare "Scherzi a parte" con noi umani?

Tonino, sono 40 anni che mi occupo di eletronica, sono abituato a non credere nè a pinocchio nè a mangiafuoco nè alla fata turchina, non si tratta di voler " attribuire forzatamente " si tratta di indicazioni ben precise , se fossero " diavoletti " questo comunque darebbe conferma che esistono dimensioni diverse.

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(Per Emgus; non ho ricevuto messaggi da parte tua. In ptv ti ho lasciato la mia mail personale; scrivimi lì).

La definizione che Emgus dà del processo della morte/morire (un cambiamento di stato) è la più corretta tra le possibili. Le sole Tradizioni che danno una descrizione dettagliata dell’atto del morire e degli stati post mortem sono il Vedanta Indù e il Buddismo Tibetano. Tuttavia, i testi che trattano questi temi sono pressoché incomprensibili al di fuori del loro contesto di origine, e della corretta comprensione delle rispettive dottrine.

I tre monoteismi di radice Abramitica dicono quasi nulla di queste cose; salvo alcuni accenni presenti nella Qabbalah.

Detto questo, sono costretto a quotare Tonino e Guymond: “ e se fossero dei diavoletti che nell'altra dimensione si divertono a fare "Scherzi a parte" con noi umani?” Parlo di queste cose con cognizione di causa; esistono precise ragioni per le quali tutte le Tradizioni Spirituali della Terra hanno sempre condannato qualsiasi tentativo di contatto col mondo dei morti. La stessa Chiesa Cattolica fa espresso divieto ai fedeli di partecipare ad alcun titolo a pratiche spiritiche. Stesso discorso vale per la scrittura automatica e, temo proprio per l’amico Emgus, per le varie forme di metafonia.

Qui si sta parlando di cose davvero serie; gli “scherzi a parte” fatti da entità di altre modalità di esistenza possono avere conseguenze devastanti per chiunque si esponga a tali “scherzi”. So personalmente di qualcuno che ci ha rimesso la salute mentale. Ma le conseguenze possono andare ben oltre: a volte basta un solo contatto per rimanere segnati per sempre.

Il punto non è se i fenomeni prodotti da certe pratiche sono o meno reali ( giacché con assoluta certezza lo sono); il punto è il loro significato! Se volete trascorrere qualche ora di lettura appassionante, suggerisco un bellissimo romanzo di un autore purtroppo poco noto, Gustav Meyrink; il titolo è L’angelo della finestra d’Occidente. Tratta proprio delle irresistibili lusinghe del mondo dei diavoletti che nell'altra dimensione si divertono a fare "Scherzi a parte" con noi umani. E’ un libro scritto da un autore di straordinaria capacità narrativa, e altrettanta sapienza. Per il resto, chi fosse interessato a testi più specifici può contattarmi in privato.

I morti si onorano nell’amore del ricordo, e nel silenzio ardente della preghiera. Una volta che il nostro viaggio avrà avuto termine, se è nostro destino, sapremo.

p.s.

“se fossero " diavoletti " questo comunque darebbe conferma che esistono dimensioni diverse”;

le cosidette “dimensioni diverse” sono una necessità logica, che precede qualsiasi dato empirico. Metti un tale che non è mai uscito dal proprio villaggio; per lui apparirà evidente che tutto il mondo è il suo villaggio; e che semmai ci dovesse essere dell’altro, non potrebbe poi essere così dissimile dal villaggio a lui noto. E invece, “ .. ci sono più cose tra Cielo e Terra, Orazio, di quante ne sappia la tua filosofia..” Amleto, atto 1° scena 5°.

Modificato: da Satori
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le cosidette “dimensioni diverse” sono una necessità logica

Perché?

Questa che segue è la rivisitazione - nei termini della logica formale - della classica prova ontologica dell'esistenza di Dio, ad opera del più grande logico di ogni tempo, Kurt Godel. Devo dire due cose:

1°; ho fatto una fatica bestiale, a suo tempo, per star dietro alle formule, e per giunta queste mi erano spiegate da uno specialista di logica formale. A differenza delle prove filosofiche, che erano scarsamente consistenti, questa é inattaccabile, semmai, ha un limite del quale, se qualcuno fosse davvero interessato, potrei parlare in seguito. Questo limite ha a che vedere proprio col punto numero

2°; il Dio dei filosofi e dei logici sta al vero Dio esattamemte come la parola a-c-q-u-a sta a quella cosa che disseta; serve per indicare, ma non é ciò che indica; proprio come, parafrasando il detto zen, il dito indica la luna, ma non é la luna.

Ecco la dimostrazione di Godel.

La dimostrazione procede nel seguente modo:

I - Definizione di proprietà positiva P(φ)

II - Definizione di Dio G(x)

III - Definizione di relazione di essenza φ Ess.x

IV - Definizione di relazione di necessità

V - Teorema 1: Se un essere è Dio allora ha l'essenza divina

VI - Definizione di esistenza necessaria E(x)

VII - Teorema 2: Se Dio è possibile allora esiste necessariamente

VIII - Dio è possibile

IX - Dio esiste necessariamente.

I - Definizione di proprietà positiva P(φ)

(1) P(φ) φ è positivo (o φ ∈ P)

"φ è una proprietà positiva P".

Ad esempio essere onnipotente, essere giusto, essere onnisciente, essere misericordioso.

(2) Assioma 1. P(φ) . P(ψ) ⊃ P(φ . ψ)

Nota 1. E per ogni numero di addendi.

"Se φ e ψ sono proprietà positive, allora anche la congiunzione di φ e ψ è una proprietà positiva".

Ad esempio se essere onnipotente è una proprietà positiva e essere misericordioso è una proprietà positiva, allora essere onnipotente e misericordioso è una proprietà positiva.

La congiunzione di proprietà vale per un numero qualunque di addendi. Quindi è una proprietà positiva, ad esempio, anche essere onnipotente, giusto e misericordioso.

(3) Assioma 2. P(φ) ∨ P( φ)

Nota 2. Disgiunzione esclusiva.

"Non è possibile che φ e φ entrambe proprietà positive o entrambe proprietà non positive".

O una proprietà è positiva o lo è il suo contrario. Se φ non è una proprietà positiva allora φ è una proprietà positiva.

Se essere giusto è una proprietà positiva allora essere non giusto non può essere una proprietà positiva.

II - Definizione di Dio G(x)

(4) Definizione 1. G(x) ≡ (φ) [ P(φ) ⊃ φ(x) ] (Dio)

"Un essere x è di natura divina se e soltanto se possiede tutte e sole le proprietà positive φ".

Dio viene definito in base alle proprietà positive. Da Dio viene esclusa ogni negazione ed ogni privazione. Le proprietà di Dio sono solo positive. Si potrebbe definire Dio dicendo che è un essere buono, giusto, onnipotente, onnisciente, misericordioso, ecc.

III - Definizione di relazione di essenza φ Ess.x

(5) Definizione 2. φ Ess.x ≡ (ψ) [ ψ(x) ⊃ N(y) [ φ(y) ⊃ ψ(y) ]] (Essenza di x)

Nota 3. Due qualunque essenze di x sono necessariamente equivalenti.

"φ è un’essenza di x (φ Ess.x) se e soltanto se per ogni proprietà ψ di x, esiste necessariamente un y, tale che se y ha la proprietà φ, allora ha la proprietà ψ".

IV - Definizione di relazione di necessità

(6) p ⊃ Nq = N(p ⊃ q) (Necessità)

"Se p implica necessariamente q allora è necessario che p implichi q".

(7) Assioma 3. P(φ) ⊃ NP(φ); ∼P(φ) ⊃ N ∼P(φ)

"Se una proprietà è positiva allora è necessariamente positiva".

"Se una proprietà non è positiva, allora è necessariamente non positiva".

V - Teorema 1: Se un essere è Dio allora ha l'essenza divina

(8) Teorema. G(x) ⊃ G Ess. x.

"Se un essere x è di natura divina, allora l'essenza di x è la natura divina G".

VI - Definizione di esistenza necessaria E(x)

(9) Definizione 3. E(x) ≡ (φ) [φ Ess. x ⊃ N (∃x) φ(x) ] (Esistenza necessaria)

"x esiste necessariamente, se e soltanto se per ogni elemento essenziale φ di x, necessariamente esiste un x che ha φ".

Ossia "x esiste necessariamente se e soltanto se la sua essenza o ogni suo elemento essenziale esiste necessariamente".

(10) Assioma 4. P(E)

"L'esistenza necessaria è una proprietà positiva".

VII - Teorema 2: Se Dio è possibile allora esiste necessariamente

(11) Teorema 2. G(x) ⊃ N(∃y) G(y)

"Se x è Dio, allora esiste necessariamente".

Quindi

(12) (∃x) G(x) ⊃ N(∃y) G(y)

"Se Dio esiste, allora esiste necessariamente".

Necessitazione di (12):

(12-a) N [(∃x) G(x) ⊃ N(∃y) G(y)]

"E' necessario che se Dio esiste, allora esiste necessariamente".

Da (12-a) e da (K) si ottiene:

(13) M(∃x) G(x) ⊃ MN(∃y) G(y) (M = possibilità)

"Se è possibile che Dio esista, allora è possibile che Dio esista necessariamente".

Da (13) e da (S5) si ottiene:

(13-a) MN(∃x) G(x) ⊃ N(∃y) G(y)

Da (13) e (13-a) si ottiene:

(14) M(∃x) G(x) ⊃ N(∃y) G(y)

"Se è possibile che Dio esista, allora Dio esiste necessariamente".

VIII - Dio è possibile

M(∃x) G(x) significa che il sistema di tutte le proprietà positive è compatibile.

Questo è vero grazie a:

(15) Assioma 5. P(φ) . φ ⊃ Nψ : ⊃ P(ψ)

"Se una proprietà positiva φ ne implica necessariamente un’altra ψ, allora anche ψ è positiva".

che implica

(16) x = x è positivo

(17) x ≠ x è negativo.

Ma se un sistema
S
di proprietà positive fosse incompatibile, ciò significherebbe che la proprietà somma
s
(che è positiva) sarebbe x ≠ x.

Gödel usa
x ≠ x
per significare una proprietà negativa.

Per l'assioma 1
s
è positivo e vale
x = x
per
s
. Ma
s
non può essere auto-contraddittorio con se stesso. Se qualcosa non è auto-contraddittorio, allora è possibile. Dunque
S
è possibile.

IX - Dio esiste necessariamente

Da
(14)
e da
(15)
per il
modus ponens
:

(18) N(∃y) G(y)

"Dio esiste necessariamente".

Con P(E(x)) ∈ G(x) l'esistenza necessaria di Dio è dimostrata.

Modificato: da Satori
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No Satori, no.Stai andando troppo avanti

Non è normale che muoia un ragazzo di 26 anni perchè è contro Natura

Non è normale che nella società internettiana, non si insegnino alla gente i rudimenti di una rianimazione

Non è normale che uno sport tanto ricco, non possa permettersi o non abbia pensato a dotare ogni stadio/spogliatoio/campo di un defibrillatore.

Scusa eh, fosse successo ai miei figli mi sarei incazzata come una jena, se non ero presente.

E questo è un discorso. Un discorso che punta al particolare fatto accaduto in uno stadio italiano ad un giovane sportivo. Punto

Da lì a portare il discorso sulla Morte ce ne passa, con tutto il rispetto. Chiaro che l'argomento Morte è interessantissimo e anche il resto, parliamone, per carità, anche in quell'ambito ho qualche esperienza. E non so se me la sento di raccontare certe cose

Ma anche dal punto di vista generale c' è tanta carne al fuoco.

E quindi stacco, per riprendere sganciandomi da quel fatto particolare

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No Satori, no.Stai andando troppo avanti

Non è normale che muoia un ragazzo di 26 anni perchè è contro Natura

Non è normale che nella società internettiana, non si insegnino alla gente i rudimenti di una rianimazione

Non è normale che uno sport tanto ricco, non possa permettersi o non abbia pensato a dotare ogni stadio/spogliatoio/campo di un defibrillatore.

Scusa eh, fosse successo ai miei figli mi sarei incazzata come una jena, se non ero presente.

E questo è un discorso. Un discorso che punta al particolare fatto accaduto in uno stadio italiano ad un giovane sportivo. Punto

Da lì a portare il discorso sulla Morte ce ne passa, con tutto il rispetto. Chiaro che l'argomento Morte è interessantissimo e anche il resto, parliamone, per carità, anche in quell'ambito ho qualche esperienza. E non so se me la sento di raccontare certe cose

Ma anche dal punto di vista generale c' è tanta carne al fuoco.

E quindi stacco, per riprendere sganciandomi da quel fatto particolare

In una parola, per te non é normale che il mondo sia imperfetto. Per me, invece, é normale. Il che non vuol dire che sia gradevole, anzi, è sgradevolissmo; e incazzarsi per la mancanza di un defibrillatore, o di altro, é comprensibile quanto inutile.

Modificato: da Satori
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Sì, lo capisco; ma non credo troverò molta compagnia se affermo - cosa che faccio - che tutto questo stracciarsi le vesti nasce dal considerare la morte un problema. Ancora in uno degli ultimi "angelus", il Papa medesimo ha tratteggiato la morte come il nemico in sé. Povera cristianità nelle mani di uno così. Sarebbe come dire - almeno dal punto di vista di un credente - che Dio si è sbagliato a farci mortali. Ecco perché tutti hanno questo malsano terrore della morte! Se il Pontifex stesso la vede come un errore nel libro della vita, cosa c'é da aspettarsi? Il risultato é che passare la vita tremando al pensiero della morte, significa rifiutare il dono della vita: significa sputare verso il Cielo.

La morte non é un problema: tutto qui.

Lasciando stare il pontefice, che non seguo proprio, è normale avere paura della Morte. Essa rappresenta l'ignoto.Non colpevolizzerei chi la teme. Il mio è uno strano rapporto con essa.S'identifica con abbandono, mancanza, nostalgia. Avendo vissuto la morte dei miei genitori in età tenerissima e adolescenziale, la vivo proprio come mancanza.Allo stesso modo questo vissuto ha fatto sì che mi familiarizzassi con essa. E quando vedevo i miei coetanei perdere un genitore in età "normale" pensavo che erano stati fortunati a viverseli , a coccolarseli, a urlar loro dietro. A sentire le loro voci. Perchè io la voce di mia madre proprio non la ricordo e quella di mio padre pian piano è svaporata. E i loro volti mi sorridono immobili da un paio di foto.

E se penso alla mia di Morte, penso che avrò nostalgia dei miei figli, della pasta al pomodoro , delle cose materiali. Penso che resterò un bel po' nel piano akasico....

Ma per me la Morte non è la fine di tutto, è un passaggio e sono entusiasta di vedere che c'è nell'altra dimensione. Non credo al nulla, non avrebbe senso. Ho un sacco di gente che mi aspetta di là-

Ho paura però che arrivi quando io mi sentirò ancora incompiuta, ecco quello che temo.E poi temo anche il giudizio di Dio, o Allah o Chi -per-esso. Sono certa che in qualche modo ci sarà dato il gravoso "compito" di riesaminare le nostre vite terrene e temo di aver fatto del male quando credevo di fare del bene oppure di non aver fatto abbastanza.

Al giorno d'oggi la Morte è un tabù, è il vero tabù , altro che il sesso.

In una parola, per te non é normale che il mondo sia imperfetto. Per me, invece, é normale. Il che non vuol dire che sia gradevole, anzi, è sgradevolissmo; e incazzarsi per la mancanza di un defibrillatore, o di altro, é comprensibile quanto inutile.

Stiamo parlando di cose che fanno la differenza tra la Vita e la Morte.Stiamo parlando della salute della gente.Il mondo è sempre perfettibile.Se l'incazzatura porta ad una re-azione, non sarà più inutile.

Ma per cortesia lasciami finire il discorso, poi sto buona

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20.000 ai funerali .. che pensare? era così tanto popolare questa persona prima di morire?

secondo me è triste dirlo, ma anche in questi numeri si legge l'assoluta e pericolosa azionecondizione dei media sulle masse.

I giornali pompano la notizia sulle prime pagine, i network battono il passaparola e l'avvenimento diventa prima evento e poi mito..

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Mi sono interessato di metafonia da quando ero giovane , nel mese di Gennaio è mancata la madre di mio figlio Eugenio , ho delle registrazioni con dei suoi messaggi, oggi posso affermare con cognizione di causa che la morte non è altro che un cambiamento di stato.

Faccio un esempio: ammettiamo che un vostro caro vi dica " sono stanco di questo paese parto , vado in un posto deserto, non provare a cercarmi che tanto perderesti solo tempo, quando sarà ora mi farò vivo io " come prendereste la cosa? cerchereste di dissuaderlo ma alla fine accetereste con rassegnazione la sua dipartita, non c'è nessuna differenza da una dipartita come questa e la morte, il punto è che con la morte ci hanno inculcato ad avere sempre un pessimo rapporto.

felicità

metafonia: non esito a crederti.Non ho avuto esperienze dirette, ma so che in qualche modo ad alcuni nostri cari, non a tutti, è permesso contattarci tramite certe vie.

Ho avuto altri tipi di esperienze, se ti va cerca Edda Sartori su google. Io l'ho conosciuta, era una donna solare ed allegra, che aveva perso un figlio per overdose.Son andata a trovarla parecchie volte e mi ha spiegato certe cose.Ho ricevuto pure , vabbè magari in pvt.

Concludendo.Credo in un Dio credo che la Morte sia solo un passaggio che fa parte della Vita, credo che alcuni nostri cari ci seguano da molto molto vicino.

E che pure ci aiutino

Ho finito.Grazie

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Ecco la dimostrazione di Godel.

Ricordavo qualcosa in merito e che fosse stata smontata.

Infatti in rete si trova ad es.:

http://www.recension...07-06/godel.htm

dove sono mostrati i limiti di questa "dimostrazione".

Ad ogni modo concordo con il fatto che questo ragazzo forse poteva essere salvato se ci fossero stati i mezzi che ci si aspetterebbe dentro uno stadio durante una gara sportiva, ma quando queste cose accadono, basta pensare a quanti altri 26enni, o più giovani, sono morti nello stesso momento (magari per motivi ancora più stupidi ed evitabili) senza avere la stessa attenzione. Penso ad es. ai 5 secondi che sono dedicati dai telegiornali (quando lo fanno) ai 26enni morti cadendo da impalcature o schiacciati da mezzi o soffocati in cisterne.

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Sì, lo capisco; ma non credo troverò molta compagnia se affermo - cosa che faccio - che tutto questo stracciarsi le vesti nasce dal considerare la morte un problema. Ancora in uno degli ultimi "angelus", il Papa medesimo ha tratteggiato la morte come il nemico in sé. Povera cristianità nelle mani di uno così. Sarebbe come dire - almeno dal punto di vista di un credente - che Dio si è sbagliato a farci mortali. Ecco perché tutti hanno questo malsano terrore della morte! Se il Pontifex stesso la vede come un errore nel libro della vita, cosa c'é da aspettarsi? Il risultato é che passare la vita tremando al pensiero della morte, significa rifiutare il dono della vita: significa sputare verso il Cielo.

La morte non é un problema: tutto qui.

veramente, da quello che ne so (per i cattolici, almeno).... Dio non ci ha fatti mortali, la morte è arrivata dopo, con il peccato

e nessun cristiano ha alcun motivo di tremare al pensiero della morte, che è vinta

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Sull'arrabbiatura, dò ragione a Jolly. Persino l'Ipercoop ha un defribillatore e personale che lo sa usare... Anche se la cosa che fa arrabbiare di più è l'auto che bloccava la via d'accesso all'ambulanza. Questo perchè non deve succedere mai nulla... Rispondendo alla tua domanda, Jolly, sulla carta, so come fare un massaggio cardiaco (leggo molto i manuali di pronto soccorso, anche se poi mi'impressiono), ma non l'ho mai messo in pratica e spero sempre che mi serva solo per "cultura" personale.

Per la spiegazione logica esposta da Satori, non ho capito bene tutte le formule, ma in sostanza mi piace. Anche se tu sai nel cuore che Dio esiste, senza bisogno di nessuna spiegazione. Razionalità e fede a volte (se non sempre) cozzano.

Come giustamente dice Jolly, carne al fuoco ne abbiamo tanta. Se vogliamo cuocerla e mangiarla....

Benedizioni

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Ecco la dimostrazione di Godel.

Ricordavo qualcosa in merito e che fosse stata smontata.

Infatti in rete si trova ad es.:

http://www.recension...07-06/godel.htm

dove sono mostrati i limiti di questa "dimostrazione".

Ad ogni modo concordo con il fatto che questo ragazzo forse poteva essere salvato se ci fossero stati i mezzi che ci si aspetterebbe dentro uno stadio durante una gara sportiva, ma quando queste cose accadono, basta pensare a quanti altri 26enni, o più giovani, sono morti nello stesso momento (magari per motivi ancora più stupidi ed evitabili) senza avere la stessa attenzione. Penso ad es. ai 5 secondi che sono dedicati dai telegiornali (quando lo fanno) ai 26enni morti cadendo da impalcature o schiacciati da mezzi o soffocati in cisterne.

I limiti della prova di Godel non sono quelli indicati dai suoi detrattori, che poi sono tutti appartenenti a quella speciale religione che é l'ateismo. I limiti di tale prova sono già insiti nel mezzo usato per ottenerla: la logica formale. la logica é per sua natura duale, mentre Dio (qualora esistesse) non può avere natura duale. Altro limite é quello formale; qualora Dio esistesse non può essere soggetto a forma, che é una condizone limitativa. Godel, naturalmente, queste cose le sapeva meglio di me, ed infatti non ha preteso che la sua dimostrazione andasse oltre questi limiti; ma entro tali limiti essa è tutto ciò che deve essere. Insomma, qualsiasi prova di una Essenza infinita, ottenuta con un mezzo finito, può solo servire da indicatore, e non potrebbe mai "contenere" la cosa indicata. Odifreddi muove questa critica; e gli é troppo facile avere ragione; gli sfugge che, appunto, nulla che parte dal finito può contenere l'Infinito, ma solo indicarlo. Scopo della prova di Godel non era quello di mettere Dio sotto un microscopio ( sola cosa che soddisfa gli atei); esattamente come scopo di un menù non é quello di sostituirsi alle pietanze che indica.

Per la verità, dacché mondo è mondo, il solo modo per prendere coscienza dell'abbagliante onnipervadenza della Divinità é procedere in senso esattamente inverso a quello delle chiacchiere: bisogna uscire dal mondo delle parole e dei simboli; bisogna fare silenzio. Ciò che rimane una volta tutto è stato tolto di mezzo é ciò che é.

@ Jolly,

incazzarsi é solo segno di puerilità. Il solo modo per risolvere il risolvibile è mantenere calma e distacco; ma anche nel migliore dei mondi possibili, ci sarà sempre un'ambulanza che arriva in ritardo, un defibrillatore che non funziona, qualcosa che va storto.

@ J-J, quanto tu hai evidenziato testimonia del dispregio che l'intera mala genìa dei giornalisti ha per la vita. Sono riusciti a far diventare un "caso" una cosa scontatissima come la morte, sono riusciti a creare uno "stato di folla", dentro il quale sono affogati migliaia persone sotto ipnosi; sconfinando nella blasfemia, hanno poi definito "pellegrinaggio" (un pellegrinaggio è un viaggio compiuto per devozione, ricerca spirituale o penitenza verso un luogo considerato sacro.; da Wikipedia) l'omaggio reso alla salma. Insomma, hanno divinizzato questo povero giovane, configurando il più classico dei casi di idolatria. Ovviamente, nessun prete ha rilevato questo obbrobrio!! Sono segni dei tempi: terribili.

Modificato: da Satori
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Risposta multipla secondo mia opinione.

@ non mi posso commuovere o indignare per morti che non so che avvengono, questa è demagogia. Quando è morto il ragazzo che montava il palco di Jovanotti ho provato dolore ugualmente, ma non avrei saputo che fare fossi stata lì.

@questa morte mi ha colpito per l'attinenza con la mia professione, per l'ignoranza dei soccorsi e la mancanza di mezzi essenziali

La formazione andrebbe fatta ovunque.Se abbiamo un arresto improvviso e sappiamo il protocollo, che facciamo? stiamo con le braccia incrociate perchè in quel momento altri stanno morendo in altro modo?

Ma che minxxxa di ragionamenti sono? faccio quello che posso nell'ambito del mio quotidiano e di ciò che mi succede overossia : se vuoi la città pulita ecc ecc

E' brutto essere autoreferenziali, ma so che mi sono successi 3 casi di arresto (in casa di cura, in un casinò-davvero! e pure chiedevano con l'altoparlante se c'era un medico! :ris: - e per strada) e, in attesa del 118, la jolly si è attivata in modo efficace.

@satori, francamente a me non serve nessuna formula che certifichi o meno l'esistenza di un Essere Superiore.Non me ne può fregar di meno delle prove.Non voglio un Dio dimostrabile...troppo comodo!

@satori2.La mia reazione tu la giudichi puerile.La rabbia può essere un buon motore, è energia convogliabile verso qualcosa.In questo caso io sto facendo qualcosa nel mio piccolo

@satori3

Infine sono contenta di essere in buona compagnia degli Indignados e di Cristo tra i mercanti.

Non avevo visto questa

"@ J-J, quanto tu hai evidenziato testimonia del dispregio che l'intera mala genìa dei giornalisti ha per la vita. Sono riusciti a far diventare un "caso" una cosa scontatissima come la morte, sono riusciti a creare uno "stato di folla", dentro il quale sono affogati migliaia persone sotto ipnosi; sconfinando nella blasfemia, hanno poi definito "pellegrinaggio" (un pellegrinaggio è un viaggio compiuto per devozione, ricerca spirituale o penitenza verso un luogo considerato sacro.; da Wikipedia) l'omaggio reso alla salma. Insomma, hanno divinizzato questo povero giovane, configurando il più classico dei casi di idolatria. Ovviamente, nessun prete ha rilevato questo obbrobrio!! Sono segni dei tempi: terribili."

E invece, cambiando prospettiva, non potrebbe essere che esiste ancora un po' di compassione , semplicemente? Piantiamola di fare dei giornalisti il capro espiatorio di tutto.(pellegrinaggio è una parola che ormai ha perso l'uso originario, come ad esempio crisi, paranoia, ecc ecc)

Per quanto ho visto solo le trasmissioni sportive hanno schifosamente e ripeto schifosamente, speculato sull'avvenimento.Chiaro, non avevano altro da commentare. Il tg che seguo io, ha rispettato i tempi e i titoli ragionevoli.

Bello invece questo stringersi metaforicamente attorno a questo giovane morto in modo assurdo e forse evitabile, e già tanto segnato dalla vita. Non aveva un padre , una madre, dei fratelli, una moglie a piangerlo. Doveva essere sepolto in totale solitudine e in sordina?

Partecipare alle esequie di qualcuno è anche un segno di affetto e io lo trovo bello.

A volte non vi capisco proprio

Modificato: da Jolly28
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@Jolly28,

"satori, francamente a me non serve nessuna formula che certifichi o meno l'esistenza di un Essere Superiore.Non me ne può fregar di meno delle prove.Non voglio un Dio dimostrabile...troppo comodo!" Insomma, non riesco a spiegarmi; ho asserito, ed elencato le ragioni per le quali, Dio non può essere dimostrabile. La mia produzione della "dimostrazione" di Godel era indirizzata a Kal El, il quale, con la sua domanda, mostrava che quello era il solo linguaggio che avesse gradito.

Quanto a Satori 2 , guarda che puerili lo siamo tutti; non è un insulto. Affermo, perché è vero, che si perdono forza e lucidità nella stessa misura in cui si perdono le staffe. Puoi negarlo?

Tuttavia, il tuo Satori 3 mi porta a dire qualcosa di deciso e forte; non puoi sul serio mettere sullo stesso piano la santa collera di Cristo nel Tempio, con la stolida e vanesia compagnia di giro che ci scassa la minchia dal lontano '68, ad ogni tossir di mosca, ad ogni angolo del pianeta, sempre col ditino puntato contro i "cattivi" (loro, ovviamente sono i buoni), in un'accusa di dimensioni cosmiche!! Perchè questi tristi minchioni non vanno a pestare le gialle minchie dei boss cinesi, che, se non lo sapessi ( ma adesso lo sai), tengono prigionieri nei loro laogai (ossia lager) non meno di 80.000.000 ( dicesi ottanta milioni di schiavi), sullo sfruttamento del lavoro dei quali basano la loro economia, e dopano quella mondiale?? Perchè non vanno a indignarsi a Pechino? Per favore, non associare Cristo a queste rumorose e inconcludenti nullità.

------------------

Quanto ai defibrillatori e tutto il resto, temo che tu non abbia letto il mio post (né ne eri obbigata); la percezione dell'imperfezione di una struttura sociale é quanto di più relativo possa darsi. Il livello medio di assistenza e sicurezza di un operaio di oggi, é incomparabilmente superiore a quello di Federico II, o di Re Sole. Se non ci estingueremo, dal punto di vista di assistenza e sicurezza, i nostri pronipoti ci guarderanno come dei cavernicoli, ma ciò che avranno guadagnato da una parte, avranno perso dall'altra; esattamemente come noi con chi ci ha preceduto. E' la vecchia storia della coperta, che se la tiri da una parte, si ritira dall'altra. E' difficile da capire? Sembra che lo sia. Non siamo onnipotenti, Jolly28, ce lo dobbiamo togliere dalla testa; possiamo solo cercare di fare le nostre cose per bene. E poi, in un modo o nell'altro, si deve pur morire; per uno che salvi col defibrillatore un altro trapassa per la diarrea. Alla fine, i conti della nostra caducità tornano sempre.

Modificato: da Satori
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Non siamo onnipotenti, Jolly28, ce lo dobbiamo togliere dalla testa; possiamo solo cercare di fare le nostre cose per bene. E poi, in un modo o nell'altro, si deve pur morire; per uno che salvi col defibrillatore un altro trapassa per la diarrea. Alla fine, i conti della nostra caducità tornano sempre.

assolutamente d'accordo

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La mia produzione della "dimostrazione" di Godel era indirizzata a Kal El, il quale, con la sua domanda, mostrava che quello era il solo linguaggio che avesse gradito.

Bé sei tu che hai iniziato dicendo "le cosidette “dimensioni diverse” sono una necessità logica". :)

La "prova" di Godel (che, come hai convenuto, relativamente al divino non dimostra nulla) certo non dimostra questa "necessità".

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