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Non L 'Ha Scritto Briatore


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«Gli espor­tatori illegali di capitale sono benefattori della Patria, perché i capitali scappano quando i governi dissennati e spendaccio­ni li dilapidano, e allora portandoli altro­ve li salvano dallo scempio e li preservano per una futura utilizzazione, quando sarà tornato il buon senso,non gio­care d’astuzia contro i contribuenti, non pigliarli di sorpresa, come troppo spesso si è fatto sin qui… Le leggi d’imposta deb­bono essere, sostanzialmente e non solo formalmente,diritte e oneste.Solo a que­sta condizione possono riscuotere l’ubbi­dienza volonterosa dei cittadini…».

( Luigi Einaudi )

Felicità

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Tutto giusto se solo a portare i capitali all'estero (e quindi a fare i benefattori della patria) potessimo essere tutti quanti a prescindere dalla cifra.

Purtroppo quando a poter evadere dall'Italia sono solo le cifre da 6 zeri in su, Briatore e colleghi da un lato fanno i benefattori (del proprio portafoglio) e dall'altro ammazzano la povera gente (la gente povera) che con stipendi da 1000 euro al mese subiscono il 55% di pressione fiscale.

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Einaudi é stato forse l'ultimo grande politico italiano; oltre che un intellettuale che ti fa far pace con l'intelligenza. Vedesse l'Italia di oggi, e i suoi salvatori, inorridirebbe. Un mio carissimo amico ginecologo, proprio due giorni fa mi ha spedito via mail la copia scannerizzata della sua ultima busta paga. 8.500 euri lordi, 3.250 netti!!!! Lo Stato gli ha rubato il 60% per restituirgli servizi quasi africani. Dunque, 60% di imposizione diretta; quanto calcoliamo di imposizione indiretta? L'iva, che paghiamo persino sulle scorregge, se ne suca il 21%; e siamo all'81%. E tutte le accise?? Tutte le marche da bollo? La b e s t i a l e Imu? Il resto delle imposte comunali?

A conti fatti, questo orrido Moloch che é lo Stato italiano ci tassa per oltre il 90%; e tutto per che cosa? per continuare a mantenere se stesso e la sua intoccabile e sterminata burocrazia (Stato = burocrazia). Chiunque tenta di agire alla radice del problema, viene crocefisso, additato come il male assoluto (locuzione da trogloditi, visto che il male é per definizione relativo), irriso, sbeffeggiato, e consegnato allo status di non-umano. Io ho smesso di sperare, gli italiani sono troppo stupidi e pavidi; spero solo che le tasse arrivino al 100%, così da realizzare, per altra via, l'ideale dello Stato Assoluto che gli attuali signori della politica e della finanza perseguono per via fiscale. Uno di loro (quello con la faccia da tranviere e le sopracciglia perennemente aggrottate) lo ha detto chiaro: alle prossime elezioni, il "nostro" programma avrà due punti fondanti: nozze omosessuali e patrimoniale. Perfetto!"! Giusto il 10% che mancava. Mi auguro che vincano questi signori; così che forse, una volta toccato il fondo di una schiavitù di tipo egizio, forse, (molto forse) gli italiani, questi idolatri dello Stato Assoluto e della mistica della tasse, con una bella rivoluzione, li mandino per sempre a cagare.

Per intanto, finché posso, W Einaudi!!!

Modificato: da Satori
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A me l'Imu già sembra una patrimoniale, chi ha messo in programma una patrimoniale forse non se n'è accorto.

Sulle nozze gay, basta che non mi aumentano le tasse non avrei nulla in contrario.

Anche io sono entrato nella condizione mentale che aspetto quel 100%, (o che la benzina arrivi a 3 euroL ) sperando che ci si svegli dal torpore

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Sono veramente imbarazzato. J-J, assieme a Emgus, Theguru ( e pochi altri che non si offendano se non nomino) è una delle persone del sito che più stimo e voglio bene; ma come faccio a dirgli che certe volte mi ricorda due personaggi di “Aspettando Godot” (precisamente, Vladimiro ed Estragone)? Io vorrei chiederti J-J, quale idea di società ti aspetti venga fuori, una volta che ci si sia svegliati dal torpore? Giacché ti ricordo che uno dei due tipi di società che si contendono la supremazia politica nel mondo occidentale, è precisamente quello che ha prodotto, qui da noi, una tassazione reale del 90% , e si avvia a completare la “normalizzazione” col 100%. Caro J-J, mi spiego: sia A un modello di società; sia B il modello concorrente.

A vuole una società nella quale l’influenza dello Stato sia ridotta all’osso; all’assoluto essenziale. Essendo demandato tutto il resto al singolo cittadino, e/o associazioni di cittadini con un potere decisionale che trova il proprio limite solo nelle leggi e nel potere che – non lo Stato in sé – ma l’insieme della collettività di una data Nazione ha delegato allo Stato. Senza tale delega, nell’dea A, lo Stato è un parassita e un nemico. Ed quanto sosteneva Einaudi.

B, esattamente al contrario, vuole una società nella quale il cittadino in quanto tale, è solo una rotella la cui esistenza e i cui diritti si giustificano solo con l’utilità che egli può avere per lo Stato. Ne consegue che libero mercato, libera iniziativa, libera concorrenza, e persino libero pensiero, sono apertamente disfunzionali all’idea B di Stato. Ora, dato che per quanto lo si adori, lo Stato non sarà mai dotato di parola, chi parla per lui? Per lui parla l’a p p a r a t o. Cos’è l’apparato? E’ l’insieme costituito da tutti coloro che hanno reale accesso al pulpito e al microfono, e che sono davvero in grado di influenzare – tramite i cosiddetti intellettuali, il controllo delle scuole, delle università, dello spettacolo (conosci un solo uomo di spettacolo che no porti acqua al mulino di B?), persino delle sacrestie – la pubblica opinione. In B, l’dea di individuo è un’eresia, quella di collettività è ortodossia. In B l’idea di privato è quasi criminale; quella di pubblico è eccelsa. In B, la stessa idea di verità non è di carattere normativo, ma operativo. In parole semplici, “vero” è ciò che è utile allo Stato. Un notissimo esponente di B, ebbe ad affermare una volta in Parlamento, persino con orgoglio: “ ..tra la verità e il partito, scelgo il partito”. Carino, no!

Dunque, tu auspichi che ci si svegli per che fare?

Si ricordi, lo ricordi chi non ama lasciarsi sodomizzare l’anima, che una bugia ripetuta incessantemente, alla fine, se non sei protetto dagli angeli, diventa verità. Come si riconosce chi mente? Semplicissimo: mente chi applica la misera strategia del due pesi e due misure. Se non si è capaci, malgrado questo semplicissimo accorgimento, di individuare i mendaci e i truffatori della doppia pesata, allora vuol dire che l’anima è già stata sodomizzata; e in questo caso, bisognerà espiare nei mondi di là, e poi ricominciare daccapo.

Caro J-J, l’idea di Stato A e B, non le ho inventate io; ne ho solo fatto una sintetica descrizione. A è l’idea liberale, B è l’idea socialista. Come ho spiegato in altri interventi, lo Stato Assoluto, oggidì, non necessità più degli strumenti coercitivi di una volta; gli bastano la tracciabilità informatica, e l’arma fiscale.

Infine, J-J, diffida sempre degli intellettuali; non da ora, ma da sempre, sono stati le bagasce supreme di ogni regime. Se vuoi la verità su qualcosa, senti cosa ne dicono gli “intellettuali” che contano, capovolgi, e avrai la verità.

Pace e bene.

p.s.

(Della questione omosessuale non parlerò. Non per pavidità ò timidezza, naturalmente!!)

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come faccio a dirgli che certe volte mi ricorda due personaggi di “Aspettando Godot” (precisamente, Vladimiro ed Estragone)?

Mio caro tu te ne approfitti.

Sai bene di essere tra coloro (assieme a pochissimi altri) che potrebbero dirmi qualsiasi cosa ed io accetterei senza minima protesta!

Nella mia minimalessenzial idea di "risveglio" ci sono persone stanche di subire i due pesi e due misure di cui hai accennato, persone che hanno come ambizione non per forza ciò che conviene a loro se questo va a scapito di altri (mi viene in mente lo scudo fiscale -che ovviamente non è stato adottato solo in Italia- al riguardo si è arrivati a dire se non sbaglio qualcosa tipo:"sappiamo che non è giusto, ma sarà utile per le casse dello stato, quindi è giustificato".. quando si arriva a fare un ragionamento di questo tipo per me è la fine).

Persone che non hanno paura di parlare, di esprimere i loro pensieri anche se questi possono sembrare atipici (vedi Grillo) perchè di fronte hanno altre persone che ragionando possono discernere..

Persone che fanno cose che o si fanno tutti insieme o non sortirebbero nessun effetto, (la leggenda che gira sul web della compagnia petrolifera messa in ginocchio dagli utenti che per una paio di giorni hanno boicottato quei distributori, sulla carta potrebbe essere fattibile).. e questo ovviamente è tanto utopico quanto l'agognato risveglio collettivo dal torpore.

Il mio Godot.

Forse in una parola, quello che mi auguro quando parlo di risveglio dal torpore, è che si possa fare tabula rasa per costruire un nuovo inizio! Se adesso potessimo ripartire da zero forse non si rifarebbero certi errori e le cose potrebbero funzionare un po' meglio.. credo che la storia ci insegni che questo non è possibile, ma sai cosa si dice sulla speranza no?

:)

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J-J,

ascolta. Per prima cosa, Vladimiro ed Estragone non sono personaggini da farci due risate; così fosse, e lo sai, non mi sarei mai permesso di accostarli a te. Semmai su questi due torno appresso.

Io ho letto con attenzione il tuo post, e poi l'ho riletto. Il fatto che che si chiude senza aver "quagliato". Tu affermi giustamente, indignazione a parte (ce n'è da inflazione), che la gente è stufa, che le cose non vanno, che non se ne può più, che la povera gente è vilipesa e calpestata, che il limite è stato superato, ecc.. Ok, giusto, è inconfutabile. E quindi? Che facciamo? La protesta, l'indignazione, l'esporsi in prima persona vanno bene; ma poi, quando si tratta di stabilire in quale modo e secondo quale modello si vorrebbe cambiare la società, che si fa? I modelli disponibili, realisticamente sono due sono due. Uno vuole "affamare la Bestia"; uno vuole ingrassarla e idolatrarla. La "Bestia" é Leviathan, Lo Stato inteso come fine, e non già come mezzo. E semplice, caro J-J, non c'è da girarci attorno:

A vuole, affamare la Bestia e sfamare i cittadini;

B vuole affamare i cittadini e sfamare la Bestia.

Grillo e simili meteore sono funzionali al disfacimento che sempre accompagna il trionfo della Bestia; sono un suo prodotto di scarto. Scomparsa la Bestia, impossibile la loro esistenza. Se speri in costoro, non stai in una posizione così diversa da quegli indomiti che stanno lì, ancora, ad aspettare che sorga il sole dell'avvenire.

Modificato: da Satori
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Meglio chiarire subito questa cosa di Vladimiro ed Estragone.

Premessa, per chi non lo sapesse, sono i due personaggi principali di un'opera teatrale di Samuel Beckett; uno dei pochi premi Nobel che, nella mia opinione, non ha rubato il riconoscimento.

Questi due tizi, si trovano su una strada di campagna, vuota di tutto, ad aspettare che arrivi un tale signor Godot. Il tempo passa e li consuma, ma Godot non arriva. Entrano in scena tra altri personaggi minori; ma nulla cambia. La vita di Estragone e Vladimiro passa nell'inesorabile attesa di qualcosa che a volte sembra quasi potersi toccare; ma che non arriverà mai.

Questa la premessa. Ora, io considero segno di maturità di un rapporto, e a maggior ragione di un'amicizia, la possibilità di canzonarsi reciprocamente; fatta salva una sola condizione: l'assoluta trasparenza della benevolenza e del rispetto. Canzonarsi, oltretutto, serve a sdrammatizzare; a togliere quella patina di sussiego col quale gli adulti inamidano i loro rapporti. Insomma, ci si può anche incazzare tra amici, ma sempre con la certezza implicita che è tutto uno scherzo.

Mentre scrivevo quel post, pensa un po', ero indeciso se paragonarti a questi due o al mitico tenente Drogo; protagonista dell'ultimo grande romanzo scritto in lingua italiana: "Il deserto dei Tartari" del grande Buzzati ( da cui fu tratto il bellissimo film di Zurlini). Se ci pensi, J-J-, Vladimiro/Estragone e Drogo sono legati alla stessa catena esistenziale. I primi sostano in una strada senza tempo, nell'attesa che, con Godot, arrivi una risposta; il secondo passa la sua vita con lo sguardo inchiodato ad un'orizzonte che resterà sempre vuoto.

Sono archetipi, J-J, io ti paragono a degli archetipi, e tu ti incazzi! Per punizione, niente caffè per una settimana!!

Modificato: da Satori
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Ma come m'incazzo? lungi da me! su questo puoi stare assolutamente tranquillo nella mia risposta non c'era risentimento alcuno per l'accostamento ai personaggi di Beckett.

Sui rapporti d'amicizia che passano anche per dei confronti "senza esclusione di colpi", sempre nel rispetto reciproco, mi trovi pienamente d'accordo, se ricordi una volta ti ho scritto che mi ricordavi un valoroso soldato giapponese che ignaro della fine del conflitto, continua a difendere il suo avamposto da un nemico che non c'è più.

Pensa che quella volta ero indeciso se paragonarti al soldato o a mio padre :) .

Per il resto, tornando al nostro discorso, non capisco come si possa scegliere il modello B, perchè da come li hai presentati sembrerebbe che al di fuori di ogni ragionevole dubbio, il modello A sia l'unica scelta giusta.

E dunque com'è che siamo arrivati a questo?

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Ho problemi con la chiavetta, ma questa discussione non la mollo.

Certo, ricordo la storia del giapponese; un po' romantico, un po' pirla.

Sui modelli A e B Popper e Nozick hanno detto l'essenziale. Ho degli amici che ne presenterebbero un altro; quello C, ossia, corporativo, nazionalista e fascista. Sono anni che cerco di spiegare loro che é una variante del modello B. Spero che il presente post parta

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Grazie per aver spiegato chi sono quei due tizi (mi manca di sapere chi è il tenente Drogo).

Questo alla fine è un altro post dove si espone "l'italico malessere". Non sono così colto da potervi citare libri o personaggi, ma vorrei dare ugualmente il mio contributo.

Me ne uscirò magari con frasi fatte, ma credo che possano dare l'idea del Gaetano pensiero.

Vuoi stare bene? Lamentati. (Detto popolare)

Vero che siamo con l'acqua alla gola, le imposte (mi insegnerete che le tasse servono per pagare un servizio) ormai sono quasi a livelli record, ma mi e vi chiedo: se tutti facessero la loro parte, non staremmo meglio? E invece no! Ci deve sempre essere chi si crede più furbo di te e vuol fare quello che gli pare anche a spese degli altri (e io pago).

Il potere logora chi non ce l'ha. (Giulio Andreotti)

Tutti quei privilegi acquisiti da certe classi (politiche e non) come fai a toccarli? E' un pò come dire che l'appetito vien mangiando; più ho e più voglio avere. E ritorniamo al punto di prima (che si credono più furbi degli altri). Ma chissà perchè tutti adesso vogliono fare politica. Ma che benefattori e salvatori della patria! Tutti che adesso vogliono mettersi al servizio della comunità! (Ma mi faccia il piacere!)

L'Italiano medio è per il partito della pagnotta. (questa l'ho sentita ne "I Cesaroni")

Andiamo a votare l'amico o l'amico dell'amico perchè se sale mi fa avere questo o quello. E striscia la notizia insegna...

"Un uomo a due cose tiene: alla salute e al portafoglio. Sulla salute non possiamo far nulla, sulla seconda..."

E qui non posso svelare la mia fonte... :ris:

Quindi, svegliarsi dal torpore? Campa cavallo che l'erba cresce.

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L'Italiano medio è per il partito della pagnotta

Sicuro che hai scritto la ..gnotta giusta?

Non entro nello specifico, ma torno dalle mie vacanze francesi (non scandinave, francesi!), in cui, come al solito, non mi sono sentito così fiero del mio essere italiano/italiota...

Piccolo esempio su tutti: giungo in auto ad Etretat (invito coloro che non lo conoscono a fare una ricerca in rete per cogliere la bellezza oggettiva della cittadina in questione); innanzitutto, a breve distanza dal centro, esistono parcheggi gratuiti (non oso immaginare quanto potrebbero costare in un'analoga cittadina italiana).

Vicino alla spiaggia esistono bagni gratuiti, puliti e ovviamente con la carta igienica: sono già esterefatto.

Di fianco al suddetto bagno, esiste una biblioteca gratuita con apposito spazio con sdraio e ombrelloni altrettanto gratuiti!

Comincio a smoccolare, pensando a dove finiscono le mie tasse...

The Guru

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Di gratuito, in realtà non può esserci niente. Sarebbe come conseguire un risultato (qualsiasi), senza che per esso sia stato speso del lavoro. Impossibile! Un grande economista diceva: "non ci sono pasti gratis". Intendeva dire, naturalmente, che la minestra non si prepara da sola. E il punto sta tutto lì! Semplificando al massimo, preferiamo che la minestra ce la prepari la mensa collettiva, o che, col frutto del nostro lavoro ci prepariamo la minestra che vogliamo?

Quanto ai servizi apparentemente gratuiti citati da Theguro, non facciamoci ingannare dalle parole; quei servizi hanno ineluttabilmente un costo, il punto é che se a gestire il servizio è un ente stutuale, il costo di quel servizio sarà sempre più alto e la qualità più scadente che se a gestirlo sono persone (non dipendenti da che enti statuali) - direttamente - responsabili di quel servizio, e che, sempre direttamente, garantiscono qualità e contenimento dei costi. Esistesse la categoria statale dei pulitori di appartamenti, nessuno di questi ne pulirebbe uno meglio e in minor tempo, della stessa persona che ivi abita.

Mettiamo il caso della scuola. la scuola gestisce e amministrra il sapere, giusto? Il sapere é pubblico o privato? Ha senso una simile domanda? Nessuno! Eppure su queste trappole verbali ci si costruisce il potere. Il sapere è pubblico per definizione; un sapere privato è tanto assurdo come un punto triangolare. Non ha alcun senso, pertanto, parlare di scuola pubblica (il bene), in opposizione a scuola privata (il male). E' di gestione delle strutture che é corretto parlare; quella statale ,e quella privata, o civile. E ora, regalo dieci kili di caffè a chi mi trova un solo motivo per cui una scuola gestita da burocrati debba, per principio essere migliore da una gestita da privati cittadini.

Mi spreco, regalo una tonnellata da caffè.

Per Guymond; di Drogo, personaggio dolente, nobile, perdente, nato dall'eccelsa penna di Dino Buzzati, ti dirò due cose dopo.

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Premetto che io non amo il caffè (ma potrei accordarmi per qualche tavoletta del famoso cioccolato di Modica).

Ti posso dire che a questo punto la differenza a me sembra ancor più radicale, non tra impiegato statale e libero professionista, bensì tra chi svolge con coscienza il proprio lavoro e chi non lo fa.

In una scuola pubblica in cui lavorano impiegati statali "burocrati" tutto funzionerebbe a meraviglia se ognuno di loro facesse il proprio dovere, e non vedo perchè io non possa lucidarti il pavimento di casa al pari di come potresti fare tu se solo quello fosse il mio lavoro..

quindi se le scuole statali non funzionano il problema non è il loro essere statali.

Se nella scuola privata i genitori che pagano la retta e i figli che frequentano hanno l'assoluta certezza (e hanno pienamente ragione) di conseguire il diploma per il solo fatto di aver pagato e non per quello che renderanno sui banchi, se i professori delle private sono sotto scacco perchè se questa situazione non sta bene a loro (cioè quella di essere trattati come zerbini da ragazzi e genitori) non possono far altro che seguire le direttive del presideproprietariopadrone dell'azienda (spesso è la stessa figura), oppure licenziarsi e cambiare lavoro, se è vero com'è vero che avviene tutto questo, anche in questo caso il problema non è la gestione privata in se, ma il comportamento di chi (un essere umano) la gestisce.

In un ipotetico mondo in cui ognuno mette i propri doveri prima del proprio tornaconto, direi che non c'è un motivo per cui una debba essere per principio migliore dell'altra, a patto che ogni bambino possa aver accesso all'istruzione (la retta di alcune private è davvero cara).

Per il resto sarà che l'Italia fa eccezione, ma se penso ai nostri tentativi di privatizzare (che ne so FS che diventa trenitalia e d'improvviso mi dimezzano le tratte dalla Sicilia a Milano, oppure le compagnie telefoniche che fanno cartello e abbiamo le tariffe più care del mondo..oppure le cliniche private che garantiscono le cure soltanto a chi può accendere un mutuo..) direi che a me piacerebbe tanto se si riuscisse a risanare lo "statale" o quantomeno avere la possibilità di scegliere.

Forse l'unica è la Tv di stato che per me potrebbe chiudere domani stesso e nelle reti private ogni tanto trasmettono qualcosa di buono.

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A proposito di scuola, non trovate singolare che 30 cuccioli di homo sapiens vengano ammassati per anni in una stanza usando il solo criterio geografico del domicilio scelto dai propri genitori biologici?

E per 5, 10, 15 anni vengano loro somministrate le stesse identiche lezioni, non importa se geni potenziali o ritardati?

E cosa ne pensate delle tre sorelle Polgàr divenute fenomeni degli scacchi?

istruite a casa dai genitori, non hanno mai fatto un giorno di scuola.

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A proposito di scuola, non trovate singolare che 30 cuccioli di homo sapiens vengano ammassati per anni in una stanza usando il solo criterio geografico del domicilio scelto dai propri genitori biologici?

E per 5, 10, 15 anni vengano loro somministrate le stesse identiche lezioni, non importa se geni potenziali o ritardati?

E cosa ne pensate delle tre sorelle Polgàr divenute fenomeni degli scacchi?

istruite a casa dai genitori, non hanno mai fatto un giorno di scuola.

Devo a Tonino undici kili di caffè.

Questa attuale scuola dell'obbligo é stata pensata, in modo capillare e meticoloso, per esaltare il somaro e mortificare l'eccellente; ossia, é stata concepita per formare generazioni di ragazzi mediocri, pigri, docili, ripetitori di luoghi comuni, pronti a scattare alla minima parola d'ordine degli addestratori. A tutti quanti - tutti senza distinzione di censo, o altro - devono essere offerte le medesime possibilità; ma poi è l'eccellenza che va preservata, non la mediocrità. Io ricordo con orrore la mortificazione del "27 politico"; quando le medesime canaglie che oggi inzaccherano certa carta stampata, irridevano e additavano come "fascista" e nemico del popolo coloro che denunciavano quell'abominio. Gli stessi che oggi tuonano contro qualsiasi tentativo di sottrarre la scuola all'insopportabile cappa di "normalizzazione" che ne ha fatto una fabbrica di asini.

Devo una articolata risposta a J-J; arriverà.

Modificato: da Satori
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Era evidente che la mia considerazione per il concetto di gratuito o quanto meno per la sua percezione corrisponde a quello di Satori. Infatti esso è in un thread che in qualche modo parla di gestione della res publica.

The Guru

In tutta sincerità non ne dubitavo; né la puntualizzazione era indirizzata a te.

Caro J-J,

tu dici che sarebbe bello che i dipendenti dell’ ente chiamato Stato si comportassero secondo le regole della correttezza professionale e la “diligenza del buon padre di famiglia”. Perbacco, certo che sarebbe bello! E non sarebbe bello, pure, incontrare i medici. gli avvocati, i poliziotti, i giudici, e persino i verdurieri che vediamo nelle finzioni televisive? Tutti così umani, aperti, disponibili, pazienti, professionali, soccorrevoli, buoni. E giacché ci siamo, non sarebbe bello che le persone che amiamo ci amassero, che non esistesse la menzogna, il tradimento, la maldicenza, l’invidia? E non sarebbe bello se non esistessero le malattie? E quanto sarebbe bella una condizione come quella descritta nei miti a proposito dei paradisi terrestri? E quanto ancor più bello sarebbe svincolarsi da ogni limite concepibile e diventare immortali, onniscienti, e onnipotenti? Stiamo sognando giusto? Dal primo all’ultimo punto interrogativo, abbiamo sognato. Ho definito quella appena descritta la “piramide utopica”; in basso le utopie a basso impegno di immaginazione, in alto quelle più ardite. Scusate, se uno sogna schiere di impiegati statali che ti accudiscono con la stessa “diligenza del buon padre di famiglia”, perché deve astenersi dal mirare in alto e sognare di essere Dio?

Siamo ad un’altra tra le cruciali differenza tra A e B.

B parte dal mondo e dall’uomo come dovrebbero essere, sulla base di una data costruzione ideologica; A parte dalla natura umana quale sta sotto gli occhi di tutti (i medici. gli avvocati, i poliziotti, i giudici, i verdurieri, le maestre, e i portinai, che vediamo nelle finzioni televisive non sono reali), mentre nella realtà reale sono reali quelli mostrati da “Striscia la notizia”; almeno per grandi numeri. Partendo da dati empirici, e non da astrazioni, A costruisce un possibile modello teorico di società, e lo corregge sulla base degli stessi dati; mentre B parte da un modello già teorico, per costruirvene sopra un altro. Insomma una teoria che si fonda su un’astrazione.

Tutto ciò porta ad un’importantissima conseguenza. Dal momento che i sostenitori di B non sono certo degli sprovveduti, e sanno meglio di chiunque di che natura sono gli esseri umani reali, non rimane loro altra scelta che procedere ad un’operazione di ingegneria sociale, di tale portata da “creare l’uomo nuovo”. Ti ricorda qualcosa questo? A me ricorda un esperimento che tra Russia e satelliti, Cina e sud-est asiatico è costato finora circa mezzo miliardo di morti. E’ fallito tutte le volte, ma fa nulla, quelle non erano le volte giuste, la volta giusta sarà la prossima. Andrà male, naturalmente; ma tanto c'é sempre la prossima. Ora, tu credi davvero. J-J, che il tentativo di “creare l’uomo nuovo” sia stato archiviato? Che, per esempio, questo tentativo non è in atto qui, oggi, da noi, in Italia? Il fatto é che non può essere archiviato, giacché esso è consustanziale alla natura dell’utopia, che è il modo in cui B vede il mondo.

Modificato: da Satori
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Scusa Satori, ma immaginare un'impiegato che fa il suo lavoro (cioè svolge diligentemente il compito per cui viene pagato) non mi sembra un'utopia ne di alto ne di basso impegno di immaginazione.

A me sembra proprio il minimo.

E' anche vero che, come ci insegna striscia la notizia (semmai possa quel programma insegnare qualcosa), qui da noi viene a mancare pure quel minimo, ma qua insisto sul mio punto:

prendi la persona impiegato statale trasformala in libero professionista e vedrai che se prima non si comportava secondo le regole della correttezza, non la farà neanche dopo (come potrebbe? e perchè dovrebbe?) e possibilmente si scorderà di compilare la denunzia dei redditi o di rilasciare lo scontrino fiscale..

Tonino la scuola Italiana avrebbe bisogno di una seria riforma, in Svizzera per esempio i bambini cominciano quelle che noi chiamiamo elementari a 7 anni perchè gli anni di asilo sono due così da permettere loro un anno in più di giocodiesgno etc.. pare che questo aiuti a rafforzare certe aree del cervello.

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“Scusa Satori, ma immaginare un'impiegato che fa il suo lavoro (cioè svolge diligentemente il compito per cui viene pagato) non mi sembra un'utopia ne di alto ne di basso impegno di immaginazione.

A me sembra proprio il minimo”.

E chi ti dice che ad immaginare un impiegato della pubblica amministrazione che faccia bene il suo lavoro occorra un alto impegno di immaginazione? Mai sostenuto questo, anzi! Ne basta proprio il minimo; chiudi gli occhi, e immagini; oppure, con un po’ più di impegno, sogni a occhi aperti. Poi, come è accaduto a me il mese scorso (e come sicuramente è accaduto ad ognuno degli eroici lettori di questa discussione) vai in un ufficio tipo l’Agenzia delle Entrate, chiedi con la massima cortesia delle informazioni su come meglio pagare l’ennesimo salasso statale, e zacchete, vedi coi tuoi increduli occhi che le fattucchiere hanno seppellito tutti i Torquemada della Storia e hanno attraversato i secoli. Sì, proprio zacchete, e te ne ritrovi una davanti: una vera strega, che, col fare consumato della professionista del disprezzo, della supponenza, e della maleducazione, ti fa sentire l’ultimo rifiuto di una colonia di vermi. Allora, tu fai appello a tutta la tua esperienza, anche se ti senti ribollire il sangue, pensi al Buddha sotto l’albero dell’Illuminazione, pensi a Lawrence D’Arabia, pensi al tuo primo bacio e a tutte le volte che hai giurato a te stesso che non te saresti presa per cose simili. Ma, vedi, J-J, poi pensi pure che Gesù Cristo prese a calci nel culo i mercanti del tempio; e ti chiedi perché, invece, tu, né nessun altro, si possa nulla contro questa strega. Te lo chiedi, sì, ma già lo sai. Questa odiosa megera rappresenta il cuore del sistema-stato; è l’interfaccia perfetto di Leviathan, il mostro indistruttibile. Tu hai testimoni del comportamento della strega, giusto? Dunque tu puoi denunciarla, giusto? Come no!! Tu la denunci, e la triplice la quadruplice, la quintuplice, ti scatena l’inferno. La strega è intoccabile; è sposata a vita con la sua scrivania. Ma tu, magari sei un eroe come Gilmagesh, e non ti arrendi; spendi una barca di soldi e porti la strega in tribunale. Sai cosa, J-J, arriva un giudice che piegando il significato delle parole, della legge, e del buon senso, ti dà torto e rimanda la strega al suo posto. Fantasia? No, J-J. Questa breve storia, naturalmente, non riguarda la fattucchiera statale del mese scorso, ma un’altra ad essa perfettamente sovrapponibile. Chiedi in giro, J-J, è questa gente l’essenza della pubblica amministrazione, gli impiegati che sogni tu sono un’assoluta eccezione. E guarda caso io ne conosco uno, lavora all’INPS, e la sua vita, per essere, come dici tu, J-J, bravo e diligente, è un inferno. I suoi colleghi, che sono assoluta maggioranza, per il solo fatto che cerca di fare le cose per bene, lo odiano. La regola, nella pubblica amministrazione, è la sciatteria e la prevaricazione, tutte le volte che è possibile.

Perché nel privato tutto ciò è ridotto al minimo? Oddio, ma davvero devo rispondere ad una domanda del genere? La risposta non è abbagliante la luce del sole?

“Tonino la scuola Italiana avrebbe bisogno di una seria riforma, in Svizzera per esempio i bambini cominciano quelle che noi chiamiamo elementari a 7 anni perchè gli anni di asilo sono due così da permettere loro un anno in più di giocodiesgno etc.. pare che questo aiuti a rafforzare certe aree del cervello”

Le elementari, in Svizzera, cominciano esattamente un anno dopo che in Italia; ma (enorme ma) il precedente periodo dell’asilo non è deputato solo a giochini e disegnini (come se essere bambini equivalesse ad essere scemi); ma a tutta una serie di attività propedeutiche a ciò che i bambini affronteranno nel corso degli studi successivi; e che configura un livello di impegno che non ha il minimo equivalente con la risibile scuola italiana.

Detto questo, caro J-J, io ho fatto le elementari ai tempi del maestro unico (non quattro o cinque parassiti come adesso). A questo grandissimo uomo, io devo, credo, tutto. Ricordo perfettamente che in seconda elementare ci fu spiegata la differenza tra diminutivo e vezzeggiativo. Prova a fare un test tra i laureati di oggi; prova J-J, devi farlo, come favore personale. Vedrai che Il diminutivo e il vezzeggiativo non sanno neppure cosa sia!!! All’asilo, noi giocavamo, e imparavamo giocando, ma già alle elementari, soprattutto gli ultimi due anni, studiavamo i primi rudimenti di analisi logica, e venivamo introdotti ad elementi di matematica che oggi fanno al liceo. Cos’eravamo mostri?? In seconda media imparavamo a memoria i primi tre canti dell’Iliade!! Al liceo il primo canto dell’Inferno! E ricordo quasi tutto ancora adesso. A volte, da buffone quale sono, mi metto a recitare questa roba, e i ragazzi mi guardano come se fossero in presenza di qualcosa di non appartenente ala specie umana. E no! E’ ciò che è venuto dopo che si stenta a riconoscere come umano. La mia era la scuola di Giovanni Gentile; questa dei somari è quella di Berlinguer e De Mauro. Non voglio dire che si dovrebbe riprendere la struttura Gentile così com’è; ma certamente usarla come base per contenuti e didattica capaci di trasmettere sapere (sapere,sapere, sapere), e non generiche, quanto inconsistenti “competenze”; come vollero Berlinguer e De Mauro Sai che differenza passa tra sapere e competenza, in rapporto allo sviluppo delle capacità cognitive? E' abissale, ed è strettamente analoga a quella che passa tra l’uomo integrale e l’uomo ad una dimensione. Lobotomizzando la scuola, questi due signori, scientemente, hanno creato generazioni di automi.

Ora, non vorrei che qualche scriteriato equivocasse il significato degli esempi addotti circa gli esercizi mnemonici. Questi, come in ogni vera didattica, servono – e anzi sono indispensabili – per stimolare l’elemento primario dell’apprendimento: l’attenzione; e non sono, certamente, fini a se stessi. Per imparare qualcosa a memoria, devi fare una specie di violenza agli elementi anarchici della mente. Occorre applicazione, sforzo, costanza, pazienza; ciò di cui, chi è stato “educato” nella nuova scuola (le generazioni del tutto e subito), salvo eccezioni, è costituzionalmente incapace. E infatti, la nostra scuola è ultima in Europa; cos'é sfortuna? o magari una congiunzione astrale sfavorevole?

p.s.

http://www.blitzquot...mizzato-859236/

Modificato: da Satori
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nella società è purtroppo inevitabile che ci siano delle sanguisughe, il problema è che la maggior parte sono " sanguisughe frenanti " che non si limitano a succhiare il sangue di chi le alimenta ma lo frenano su qualsiasi iniziativa volta a creare sviluppo. Satori condivido le tue analisi, finchè il dipente pubblico avrà l'intoccabilità sarà sempre supponente nei confronto del " cliente " ( leggi disgraziato che ha a che fare con un impegato statale scortese e borioso ) noi siamo clienti per il dipendete delle poste o altri apparati, e come tali dovremmo essere trattati.

ho imparato a non chiedere mai nulla a persone che hanno solo il potere di dire dei no, chiedo sempre " lei ha poteri decisionali ? " se mi rispondono di no li saluto , quando trovo un impiegato sgarbato chiedeo di parlare con il suo Direttore se rimandano vado dai giornalisti ( vedi il caso sulla Stampa " cronoca " di mio nipote Samuele tenuto in ostaggio da un ospedale al Cairo ) solo dopo che ho parlato con un giornalista della Stampa si è mossa la Farnesina.

l'imprenditore in italia è : sfruttatore dei lavoratori potenziale evasore fiscale, non è creatore di posti di lavoro, parlo dell'imprenditore corretto.

Esiste a mio parere una sola ricetta per uscire da questa crisi: distribuzione della ricchezza, le imprese devono ( non dovrebbero , con il dovrebbero non si và da nessuna parte ) devolvere il 5% dei loro utili ai propri collaboratori ( non mi piace il termine dipendente ) solo così essi avranno più salario da spendere , lo stato incasserebbe più iva, si rimetterebbe in moto l'economia, forse l'imprenditore dovrà rinunciare alla seconda casa al mare, ma se le tensioni sociali aumentano alla fine il popolo gli prenderà anche la prima , la rivoluzione a pancia piena non l'ha mai fatta nessun popolo ma a pancia vuota si.

Chiaro che l'imprenditore dovrebbe avere agevolazioni CERTE non quelle che poi vengono cambiate in corso d'opera.

felicità

Modificato: da emgus
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perchè ho mandato il link solo per ricollegarmi al discorso di Satori circa l'ineffenza degli apparati statali, prima quando mia figlia ha chisto al consolato un aiuto mille impendimenti , " l'ambasciatore è in vacanza tornerà tra un mese " alla richiesta di trasferirlo nell'ospedale italiano " non ci sono ventilatori nell'incubatrice disponbili " dopo che è uscita sulla stampa una pagina intera stranamente: l'ambasciatore è tortnato, sono usciti all'improvviso tre ventilatori , telefonate dalla farnesina ogni tre ore ecc.

Ma... fare il proprio dovere da soli senza sollecitazioni esterne, pare che non sia possbile, occorre sempre fare casino?

felicità ,,, perdonate lo sfogo

ps questa sera è stato trasferito all'ospedale italiano dopo che l'ambasciata ha saldato il conto all' ospedale del cairo se no non usciva ma .... non è che saremo un pò fessi noi che diamo assistenza gratutita a tutti quelli che bussano?

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Caro Emgus, l'importante è che si sia risolto il problema con tuo nipotino, tutto il resto passa in secondo piano.

Purtroppo penso che se noi italiani ci facessimo un po' più furbi e non dessimo assistenza, non riceveremmo comunque un trattamento migliore da parte degli altri, ma questa è una mia idea (e un modo di vedere la vita) del tutto personale, capisco la tua incazzatura.

Satori, guarda ti dico solo che a causa di un errore (ma comincio a pensare che sia stato commesso in malafede) di un impiegato dell'agenzia delle entrate, io quest'estate non potrò fare un viaggio che programmavo da 4 mesi perchè dovrò pagare tasse che non mi spettavano (in effetti le ho pagate oggi, ultimo giorno utile).

Non ti sto a raccontare i dettagli ma potrai immaginare il mio stato d'animo.. e anche io ho conosciuto un paio di impiegati (proprio solo un paio) che hanno cercato di fare sempre al meglio il proprio lavoro, provando anche a immedesimarsi nell'utente che a volte è esasperato e spesso è disperato, e quindi trattandolo con il dovuto rispetto. Cosa dovrei pensare allora?

Nel mio piccolo io penso che sia giusto provare a comportarmi come il tuo amico, anche a rischio di trasformare la mi vita in un inferno e sai perchè? perchè non potrebbe essere diversamente, perchè se tutti buttano la cicca per terra io non voglio contribuire e me la tengo in tasca, e se tutti intorno fanno rumore vorrà dire che è un buon momento per stare zitti.

Nel "grande disegno" noi non siamo altro che puntini quasi invisibili, delle gocce in un mare.. eppure a far bene attenzione, quando sposti un puntino il disegno cambia.

ps: quando hai detto "ai tempi del maestro unico.." mi sono sentito anziano! ho fatto anche io le elementari con un unico maestro e purtroppo non ero tra le eccellenze della mia classe, eppure ricordo bene quella persona il cui spessore culturale mi rimarrà impresso a vita!

Comunque non so quanto al giorno d'oggi sia fattibile il discorso del maestro unico, non mi sono fatto un'idea ben chiara. Certo è che con le classi di adesso servirebbero a ben poco questi mastri, piuttosto ci vorrebbe il domatore di tigri con la frusta.

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Per Emgus,

capperi che situazione!!

Ma alla fine il bambino come sta? Mannaggia che amarezza! E pensa, quando ti permetti di accennare che ci dovrebbe essere la reciprocità nell'accoglienza, i soliti senzafaccia (sempre gli stessi) ti trattano come se avessi la lebbra.

Mettiamo questo da parte adesso: il bambino in che condizioni é adesso?

Un abbracco forte.

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