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gigijiji

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ci sarebbe di che campare volendo vedere, dicono di avere roulette americane, ma in realtà sono con il cilindro francese, quindi a uno 0 e il partaje, e questa è cosa buona e giusta, bj, poker spagnolo, che presumo sia il caraibico e ovviamente le immancabili slot.

e già penso proprio che la questione lavoro non si ponga proprio, da lavorare ce n'è a volerli visitare tutt'e tre ogni settimana.

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Aggiungo anch'io un paio di informazioni che potrebbero risultare utili.

In effetti i problemi della Spagna sono riconducibili soprattutto alla disoccupazione.

Esiste poi un sistema di supporto ai disoccupati che viene abusato in modo sistematico e azzoppa un po' l'economia e la possibilità di ripresa dell'intero paese. D'altra parte però il livello di corruzione della classe politica con gli sprechi ad esso legati è immensamente inferiore rispetto a quello a cui siamo abituati dalle nostre parti. Inferiore è anche la pressione fiscale su tutte le fasce di reddito.

L'oscuramento dei siti è un problema totalmente sconosciuto, non penso si sia nemmeno parlato della possibilità di un simile provvedimento anche se è stato avviato un sistema di licenze ed esiste ora anche li una distinzione tra casinò con licenza e casinò senza.

Non conosco la situazione specifica delle isole Canarie ma, in generale, le speculazioni immobiliari durante il decennio precedente hanno fatto si che ci siano un gran numero di abitazioni vuote. Il che significa prezzi molto bassi di acquisto e soprattutto affitto. D'altra parte c'è una grossa differenza tra le singole regioni: è un paese tutt'altro che unito.

Un altro tipo di consiglio che posso dare poi è quello di cercare di vedere le cose in una prospettiva realistica ma anche creativa. Molte volte le cose che ci legano al posto in cui siamo stati per tutta la vita sono del tutto immaginarie. Alcune volte no. Valutate bene e abbiate coraggio.

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le speculazioni immobiliari durante il decennio precedente hanno fatto si che ci siano un gran numero di abitazioni vuote. Il che significa prezzi molto bassi di acquisto e soprattutto affitto. D'altra parte c'è una grossa differenza tra le singole regioni: è un paese tutt'altro che unito.

Un altro tipo di consiglio che posso dare poi è quello di cercare di vedere le cose in una prospettiva realistica ma anche creativa. Molte volte le cose che ci legano al posto in cui siamo stati per tutta la vita sono del tutto immaginarie. Alcune volte no. Valutate bene e abbiate coraggio.

i prezzi delle abitazioni a tenerife non sono gli stessi che si possono trovare in spagna (penisola) ma hanno un ricarico che va da un 30 ad un 40%(a secondo della zona) in piu', anche se nell'ultimo anno hanno subito un calo cospiquo. il territorio è molto differente e la stessa casa a secondo che si trovi in una posizione rispetto che ad un altra varia notevolmente....x fare un esempio, un appartamento in zona turistica (los cristianos) puo' valere anche 2000/2500 metro quadro,...basta allontanarsi di un paio di km e il prezzo cala anche a 1000 a metro quadro. quando si parla di allontanarsi si intende pochi km se non centinaia di metri. la casa dove abito io pago un affitto di 700 mensili (villetta singola indipendente, nulla di eccezionale)...la stessa casa a 3 km non basterebbero 1500. tenete presente che per arrivare in pieno centro turistico mi ci vogliono 3 minuti di auto....comunque sia ,secondo me, i prezzi si abbasseranno ulteriormente e per chi ha intenzione di comprare farebbe degli ottimi affari . ....riguardo al resto, quando abbiamo deciso di cambiare radicalmente molti ci hanno definiti coraggiosi....noi ci definivamo invece incoscienti che lasciavamo la certezza (forse) per l'incertezza vista anche la nostra eta'. ....i problemi ci sono stati, ci sono, ci saranno ma w l'incoscienza................................e poi se non fossi(fossimo)stati incoscienti avremmo avuto per sempre il rammarico di non averci provato.

p.s. x sognatore tieni presente che sono distanti circa 60 km l'uno dall'altro ...40 minuti di auto

Modificato: da ggdark
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60 km. una passeggiata di salute, presumo non ci siano autostrade di nessun genere, o dico una fesseria?

autostrada? certo che cè l'autostrada mica è un'isola bau bau micio micio eheh. ...l'autopista ...corre per 3/4 dell'isola ed avrebbero dovuto ultimarla definitivamente ma poi causa la crisi i soldi sono terminati. ah ,dimenticavo , non cè pedaggio ed è completamente gratuita.

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io sono sempre piu' convinto comunque che ci vorrebbe l'idea "giusta" per un qualsiasi tipo di attivita' con il minimo investimento ...ho visto iniziare attivita' tuttore aperte e proficue che appena aperte non ci si sarebbe scommesso un cent...e invece ho visto invece classici italiani "sborroni" arrivare, spendere, spandere, aprire, investire e in poco piu' di un anno buttare risparmi di una vita.

condivido al 100%.

ne ho visti moltissimi anche io (non solo italiani a dirla tutta), e vi garantisco che alcuni di essi erano davvero degli imprenditori di discreto successo in origine.

semplicemente sono stati troppo precipitosi e hanno dato per scontate delle cose che forse erano scontate in Italia, ma non altrettanto in Spagna.

Sono d'accordo con Gastardo quando dice "abbiate coraggio", ma al contempo raccomando la prudenza. A mio parere se qualcuno di voi avesse VERAMENTE in mente di fare il salto, io suggerisco di fare una prima fase "propedeutica" facendo un lavoro come dipendente (ad esempio anche "solo" inserviente al MacDonalds) e sfruttare tutto il tempo libero per curiosare, informarsi, guardare gli altri, chiedere, chiacchierare, vedere chi apre e chi chiude ed indagarne i motivi, insomma annusare l'aria e cercare di CAPIRE.

Concordo con GGDark, per fare tutto questo ci vuole almeno un semestre.

In Spagna ci sono davvero centinaia di migliaia di italiani, è per noi normale appoggiarsi alla comunità di origine, ma se qualcuno avesse intenzione di partire con una attività imprenditoriale, io raccomando di legarsi in società con qualche indigeno (nel senso di Spagnolo).

Nella mia esperienza personale, non ho avuto nessun problema finchè la mia impresa era di una persona (il sottoscritto) tenutario di P.IVA.

Quando invece dopo 2 anni l'attività si è allargata e c'è stato bisogno di personale (segreteria, magazzino, rep. tecnico), se non avessi avuto un socio locale penso non ce l'avrei mai fatta. Sia per motivi burocratici che per motivi di diffidenza (alla fine siamo "italiani" e come tali siamo considerati, nel bene e nel male).

edit: la frase in cima al post è di ggdak, ho sbagliato qualche cosa nella citazione. sorry.

Modificato: da uriah1970
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ci vuole sicuramente una buona dose di coraggio a mollare tutto e andare all'estero, ma se consideriamo quello che l'italia, allo stato attuale ci offre, allora forse questo coraggio possiamo anche farcelo venire.

Oggi per fare attività, sia da un punto di vista economico, che burocratico, diventa davvero un'impresa titanica, poi dobbiamo considerare la tassazione, oramai siamo al limite, è diventato quasi impensabile dover lavorare e fare impresa, quando poi lo stato ci arriva a tassare al 75% gli introiti.

non si possono guadagnare 100mila euro l'anno- per chi ci riesce- e poi doverne pagare allo stato non meno di 60mila, per tanto così, allora varrebbe più la pena fare il dipendente, problemi zero, faccio le mie ore e chi si è visto si è visto.

così però si fa perdere stimolo, sopratutto all'imprenditoria giovanile, insomma di persone giovani in giro, con idee brillanti ce ne sono a iosa, ma se poi si vanno a scontrare con la realtà, fra tasse, garanzie per ottenere prestiti e varie, e tutto il resto, passa la voglia.

in sostanza, visto il quadro generale della situazione italiana, in fondo ci vuole più coraggio a rimanere qui, che provare ad andare via.

Noi italiani all'estero siamo visti in un certo modo, ma dipende sempre dall'individuo dimostrare che siamo persone in gamba, abbiamo le carte in regola per fare attività in ogni dove, siamo bravi come ristoratori, abbiamo un patrimonio di prodotti alimentari che il mondo ci invidia e sopratutto copia, possiamo esportare i nostri prodotti, con la quasi garanzia di vendere sempre, il parmigiano italiano non è certo il parmesan prodotto in chissà quale remota regione ucraina, e lo stesso vale per olio, vini e tanto altro.

sono daccordo che un primo periodo di qualche mese, che possa servire ad ambientarsi, a conoscere la realtà locale, a stringere i primi contatti, sia indispensabile, un periodo forse dove non bisogna cercare lavoro, ma vedere come riuscire a creare lavoro, anche perchè da quello che leggo, contratti e stipendi sono un po ridicoli.

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sono daccordo che un primo periodo di qualche mese, che possa servire ad ambientarsi, a conoscere la realtà locale, a stringere i primi contatti, sia indispensabile, un periodo forse dove non bisogna cercare lavoro, ma vedere come riuscire a creare lavoro, anche perchè da quello che leggo, contratti e stipendi sono un po ridicoli.

bisogna mettersi nell'ottica che se si ha l'idea di un trasferimento bisogna mettere in cantiere come minimo qualche mese per vedere,studiare ,capire se ne vale la pena di "provare". ovvio che l'eta' che si ha aiuta. ...e preventivare che al massimo si ha "investito" qualche migliaia di euro.....e per male che vada si è goduto di "ferie allungate".....in fondo se si decide di provare nei mesi freddi italiani cio' che si risparmierebbe per il riscaldamento si utilizerebbe per il mantenimento. ovviamente la cosa è individuale...cè un mio amico che dopo 15 giorni di permanenza ha capito che non era il suo posto perchè gli mancava lo stress ,il magazzino, la gente .il caos che era abituato ad avere...io tutto il contrario.

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sono daccordo che un primo periodo di qualche mese, che possa servire ad ambientarsi, a conoscere la realtà locale, a stringere i primi contatti, sia indispensabile, un periodo forse dove non bisogna cercare lavoro, ma vedere come riuscire a creare lavoro, anche perchè da quello che leggo, contratti e stipendi sono un po ridicoli.

bisogna mettersi nell'ottica che se si ha l'idea di un trasferimento bisogna mettere in cantiere come minimo qualche mese per vedere,studiare ,capire se ne vale la pena di "provare". ovvio che l'eta' che si ha aiuta. ...e preventivare che al massimo si ha "investito" qualche migliaia di euro.....e per male che vada si è goduto di "ferie allungate".....in fondo se si decide di provare nei mesi freddi italiani cio' che si risparmierebbe per il riscaldamento si utilizerebbe per il mantenimento. ovviamente la cosa è individuale...cè un mio amico che dopo 15 giorni di permanenza ha capito che non era il suo posto perchè gli mancava lo stress ,il magazzino, la gente .il caos che era abituato ad avere...io tutto il contrario.

magari il prossimo inverno ci vengo a passare un paio di settimane, se verrò ti informo, così magari ci conosciamo e mi fai anche un po da cicerone se ti va, già solo l'idea di vivere un posto dove la primavera è praticamente eterna mi fa venire voglia di prendere subito un aereo, altro che valle, qui stiamo congelando, e meno male che non è umido e la nebbia non esiste, ricordo gli inverni novaresi che erano una tragedia, abitassi ancora li di sicuro avrei già preso il primo volo ahahahah.

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Bene allora dando per scontato che i primi mesi si ca§§eggi in bermuda e infradito, veniamo ad argomenti più vicini a noi. Mentre Sognatore, dato il clima, suderà le sue sette camicie per sbancare i casinò locali, noi giocatori digitali dovremo affidarci agli online. Dando per scontata una buona connettività alla rete, mi chiedo:

1) casinò che non accettano più italiani: in realtà non accettano gioco da residenti in Italia, siano essi pure stranieri, giusto? perciò esibendo il domicilio estero (tramite utenza domestica) dovremmo essere riammessi, no?

2) casinò aams: viceversa, essi non accettano gioco da residenti all'estero anche se italiani, giusto? converrebbe fare tutte le iscrizioni prima della partenza? qualcuno già iscritto ha provato a giocare agli aams quando era in vacanza all'estero?

3) NETeller: come si risolve il problema di accesso dall'estero?

4) Legislazione gambling spagnola: non ho ancora capito se rompono le balle o no. Ci sono multe? si devono dichiarare le vincite dei .com? e soprattutto i vari 32Red, Ladbrokes, Coral & C. (insomma le zoccole dure inglesi) come si pongono? accettano ancora le iscrizioni dalla Spagna?

5) Operatori con regolare licenza spagnola: sono riservati solo ai residenti spagnoli? quanti sono? offrono buone promozioni?

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Bene allora dando per scontato che i primi mesi si ca§§eggi in bermuda e infradito, veniamo ad argomenti più vicini a noi. Mentre Sognatore, dato il clima, suderà le sue sette camicie per sbancare i casinò locali, noi giocatori digitali dovremo affidarci agli online. Dando per scontata una buona connettività alla rete, mi chiedo:

1) casinò che non accettano più italiani: in realtà non accettano gioco da residenti in Italia, siano essi pure stranieri, giusto? perciò esibendo il domicilio estero (tramite utenza domestica) dovremmo essere riammessi, no?

2) casinò aams: viceversa, essi non accettano gioco da residenti all'estero anche se italiani, giusto? converrebbe fare tutte le iscrizioni prima della partenza? qualcuno già iscritto ha provato a giocare agli aams quando era in vacanza all'estero?

3) Neteller: come si risolve il problema di accesso dall'estero?

4) Legislazione gambling spagnola: non ho ancora capito se rompono le balle o no. Ci sono multe? si devono dichiarare le vincite dei .com? e soprattutto i vari 32Red, Ladbrokes, Coral & C. (insomma le zoccole dure inglesi) come si pongono? accettano ancora le iscrizioni dalla Spagna?

5) Operatori con regolare licenza spagnola: sono riservati solo ai residenti spagnoli? quanti sono? offrono buone promozioni?

a tutte le domande non so darti risposta....e ti spiego il perchè. io non mi sono ancora iscritto all'aire e, praticamente, risulto ancora residente in italia . ho ancora tutti i miei documenti italiani compresa la carta di credito (postepay) e NETeller e la banca. per quanto riguarda i microgaming non cè verso di poter giocare, per tutto il resto no problem con il solo accorgimento che ogni volta che faccio un deposito in un casino' a cui non avevo mai inviato i documenti devo premunirmi di inviali e farli accettare....se accettano ok...se mi chiedono pure bollette utenze ne faccio a meno e gioco solo a quelli che sono certo che in caso di vincita mi paghino senza problemi su NETeller. .....mi è capitato di non poter prelevare x il motivo su (e non erano cifre ridicole). ...contemporaneamente ho pure tutti i documenti spagnoli compresa carta, banca e utenze domestiche ma finchè posso continuo come ho fatto fino ad ora.

qualcuno si potra' chiedere perchè non mi iscrivo all'aire...il motivo cè ovviamente ma è lunga da spiegare

Modificato: da ggdark
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quello se non ho capito male io dovrebbe essere il nie.

Il NIE o Número de Identidad de Extranjero è un documento indispensabile per chiunque abbia deciso di vivere in Spagna, addirittura obbligatorio per tutti coloro i quali decidano di stabilirsi per periodi superiori ai tre mesi.

Equivalente al nostro codice fiscale, il NIE è per gli stranieri ciò che per gli spagnoli è il NIF o DNI, e si tratta di un documento indispensabile per e con il quale poter fare praticamente tutto, da firmare un contratto di lavoro, al poter aprire un conto corrente o qualsiasi contratto di fornitura servizi, come ad esempio poter richiedere la linea telefonica al proprio domicilio.

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il nie praticamente in spagna serve a tutto e a niente . è solo un numero identificativo che non cambia mai e te lo assegnano per sempre. se inizialmente si ha il nie bianco,che ha validita' 3 mesi, il numero assegnato sara' sempre lo stesso che avrai quando otterrai quello definitivo (verde). il nie non ha neppure una tua foto indentificativa (come la carta identita' italiana) . quando si fa il bianco basta presentare il passaporto o la c. identita' italiana e non si ha bisogno di foto tessera mentre per quello verde bisogna farsi le foto tessera che non vengono applicate sul foglio del nie verde ma si tengono loro negli archivi. se per caso vieni fermato per un controllo insieme al nie devi presentare anche la carta identita' italiana oppure quella convertita in spagna. riguardo invece la conversione della patente da ita a quella spagnola si risolve tutto in una mattinata. se non è ancora scaduta non cè nessun problema se, invece è in scadenza ovviamente devi fare la visita come avviene in ita , ma tutto. come detto è una prassi molto veloce. la mia patente ha scadenza luglio di quest'anno e faro' la conversione evitando di tornare in ita per il rinnovo. la differenza tra le 2 patenti è che i punti che assegnano inizialmente in ita sono 20 mentre in spagna sono 10 ma praticamente sono la stessa cosa perchè i punti che vengono tolti in ita per certe infrazioni, in spagna sono la meta'. ...riguardo all'auto , se si ha in ita un mezzo che ne vale la pena e come anno di immatricolazione dal 2000 in poi conviene portarlo e fare la conversione in targa spagnola perchè qui negli usati si trovano mezzi con 150/200 mila km che acquistarli costano ancora dei soldi e non si sa quanto possano essere affidabili. il cambio targa costa sui 500 euro se te lo fai da te, 800 circa se ti avvali di una agenzia. .. i primi tempi in cui dovevo fare il tagliando alle mie auto, essendo abituato in ita che meno di 180/200 euro non me la cavavo mi pareva assurdo che qui ' la stessa operazione eseguita da un meccanico che in ita era capo officina fiat me ne chiedeva 35 (stesso lavoro....cambio olio,filtri e quant'altro)...il bollo costa circa 40 euro (auto media) , assicurazione (ora la sparo per assurdo, ma è la verita' credetemi) di un mio amico che ha portato il furgone cassonato da 35 q da ita, ha fatto il cambio targa ed ovviamente nuova assicurazione, ebbene,...in ita pagava 2400 euro!!!!! qui con stesse condizioni 380!!!

Modificato: da ggdark
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  • 5 months later...

dopo 2 anni di residenza , visto che dovevo rinnovare la patente in italia, per mettermi in regola ho deciso di rinnovarla qui.

premetto che non ho guardato se mi hanno dato quella europea o quella spagnola (non prendetemi per pirla) .

ho dovuto rifare la visita medica ed avendo pure la c avevo pensato di rinunciarci (visto che non la uso piu') ma continuavano ad insistere che me la tenessi perché avrebbe potuto tornarmi utile. io ero disposto alla rinuncia perché in ita ,avendo la c ogni 5 anni dovevo rinnovarla ma con mia sorpresa ho scoperto che la patente appena rilasciatomi è valevole 10 anni ....5 anni per la c e 10 per la b ...praticamente sino al 2023.

toale spese...50 di visita medica e 26 di patente (praticamente come in ita).

...visto che ero nelle spese ho pagato pure i bolli delle 2 auto ( si pagano 1 volta anno, tra maggio e inizio luglio)...totali speso 51 euro (fiat doblo') e 49 (fiat panda),,,,e visto che siamo sempre in tema mi sono scadute pure le polizze assicurative (il rinnovo avviene sempre il 1 giugno)...tot 210 euro per doblo' e 167 euro per il panda. ....ci tengo a sottolineare che nel pacchetto base sono compresi i cristalli e il carro attrezzi.

....e per finire, negli ultimi 2 anni pure qui il carburante ha avuto una bella impennata. si è passato da 0,84 cent a 1,00 euro per il gasolio e da 0,90 a 1,080 per la benzina. le cifre sono la media perché il costo cambia a seconda del distributore.

oramai ho fatto l'abitudine ai prezzi che ci sono qui e quando torno in italia mi accorgo immediatamente appena arrivo all'aeroporto che le cose sono diverse.

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si è passato da 0,84 cent a 1,00 euro per il gasolio e da 0,90 a 1,080 per la benzina. le cifre sono la media perché il costo cambia a seconda del distributore.

oramai ho fatto l'abitudine ai prezzi che ci sono qui e quando torno in italia mi accorgo immediatamente appena arrivo all'aeroporto che le cose sono diverse.

Per la benzina il confronto è impari perchè vivi in un porto franco. A Livigno ad esempio ha prezzi simili a quelli delle Canarie.

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