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Io Sono Una Bestia


Satori

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Si noi siamo i proprietari della spiaggia... quindi io vado col mio gatto a prendere il sole poi arrivi tu che porti il cane ed entrambi non riusciremo a sederci dove vorremo perchè i cuccioli si scannano ma tanto non avrà importanza perchè nel frattempo è arrivato Dstrange con lo stereo a tutto volume che non ci fa sentire neanche la nostra voce.. ovviamente sotto gli occhi lucidi di the guru che non riesce ad andare a mare senza il fiaschetto di buon capriano del colle trebbiano..

Come faremmo noi a metterci d'accordo su quali regole dovrebbero vigere su quella spiaggia e su come farle rispettare? (e qui si torna al rispetto delle regole..)

E se nel frattempo Gas si tuffa dopo aver mangiato e gli vengono i crampi.. metti che non ci sia nei paraggi patblack, a soccorerlo chi ci va?

Certo tutti i servizi (pulizia, salvataggio a mare, il bar) potrebbero essere affidati a privati, ma poi come si fa quando il privato una volta ricevute le chiavi decidesse di chiudere i cancelli (o mettere dei cancelli)? lo stato in teoria non potrebbe farlo ma in certi casi lo fa lo stesso (si comporta da privato appunto). Il privato è quasi obbligato a farlo, e di certo lo farà.

Spero di essermi spiegato meglio adesso, la mia era una domanda su una questione pratica, poi ci possiamo accordare sul termine giusto.

Certo che ti sei spiegato, perfettamente! E allora che facciamo? Dato che siamo delle bestie prive di ragionevolezza, e che non riusciamo a metterci d'accordo tra di noi, noi - che siamo delle bestie - tiriamo fuori dal cappello magico un tutore, lo Stato, che per amore o per forza ci costringe a contenere la nostra bestialità? Questa, tra parentesi, è spiccicata la teoria politica di Hobbes, e di tutti i cultori dello Stato padrone. Ma come potrebbe darsi questo miracolo? Come possono delle persone che non sono capaci di mettersi d'accordo su degli ombrelloni, mettersi d'accordo sulla forma e la sostanza di uno Stato? Bah!

Non ti rendi conto della enorme quantità di incoerenze e contraddizioni che ci sono in una simile soluzione? Siamo arrivati al 127° per niente? Di che ho parlato finora?

ma poi come si fa quando il privato una volta ricevute le chiavi decidesse di chiudere i cancelli (o mettere dei cancelli)?

Dunque, la domanda è: che si fa quando uno delinque, o viola le regole? Ho già risposto, dicendo che la Giustizia è una delle pochissime funzioni che vanno delegate allo Stato (per ragioni che si dovrebbero capire; ma che semmai posso spiegare). Aggiungendo, fondamentalissimo, che l'intero corpo giudiziario deve essere elettivo; giacché non può darsi un solo potere che non sia di proprietà del popolo.

Modificato: da Satori
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tiriamo fuori dal cappello magico un tutore, lo Stato, che per amore o per forza ci costringe a contenere la nostra bestialità? Questa, tra parentesi, è spiccicata la teoria politica di Hobbes, e di tutti i cultori dello Stato padrone.

Satori le tue idee le stai ribadendo sin dall'inizio e io sto cercando di capacitarmene, ma certe cose non è ripetendole 127 volte che diventano più chiare.

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tiriamo fuori dal cappello magico un tutore, lo Stato, che per amore o per forza ci costringe a contenere la nostra bestialità? Questa, tra parentesi, è spiccicata la teoria politica di Hobbes, e di tutti i cultori dello Stato padrone.

Satori le tue idee le stai ribadendo sin dall'inizio e io sto cercando di capacitarmene, ma certe cose non è ripetendole 127 volte che diventano più chiare.

Forse hai ragione; pensavo che per capirsi fosse necessario parlare, e magari - dato che la mia posizione è radicalmente fuori dal coro - presentare gli stessi concetti da diversi punti di vista; ma non avevo considerato che potrei sempre ricorrere alla Macumba.

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Da quanto esposto fin qui, si deduce che in Italia non è mai stata realizzata alcuna privatizzazione. Zero, neppure una. E quelle, famose, di Prodi, ad esempio? Truffe ai danni della collettività, come mostrerò in dettaglio in seguito.

Chiedo, mi chiedo: come può chiunque – sia una Società, un privato, un Ente di diritto – vendere a qualcuno, chiunque questi sia – un bene di cui non è proprietario?

Mettiamo il caso dell’IRI, Ente pubblico per eccellenza. Ancora una volta, chiedo:

1°, se è pubblico, vuol dire che non appartiene ad una sola persona o a un ristretto numero di persone?

2°, vuol dire che appartiene alla collettività; un po’ come una grande casa di cui sono proprietari tantissimi fratelli?

3°, vuol dire che tale Ente, pur essendo denominato pubblico, è di proprietà dello Stato?

Il primo caso, generico, non contraddice alcuna definizione di pubblico; il secondo, molto più generale, idem. Quello che lascia perplessi è il terzo caso. Se un Ente – ossia una grossa azienda – è pubblica, come può essere di proprietà dello Stato, che è un Ente di diritto; e che, salvo qualcuno non mi contraddica – non ha senso definire pubblico, più di quanto ne abbia definirlo privato? Per come io definisco le parole –non inventandomi i significati, ma stando al dizionario – se un’azienda è di proprietà della collettività, ossia pubblica – il solo modo per cui tale azienda possa appartenere ad altri può essere solo in due modi: o per avvenuta donazione, o per vendita. Qualcuno sa se il popolo italiano ha mai regalato o venduto l’IRI allo Stato?

Se non così, allora troverò chi mi aiuta a capire come lo Stato possa avere acquisito la proprietà di un’azienda che non è certo stata creata con lavoro e risorse astratte – come astratto è lo Stato – ma col lavoro e le tasse dei nostri nonni e nostri padri? Davvero, mi piacerebbe avere risposta a questa domanda.

Ma se ho ragione, ossia se “pubblico” significa quanto vedo riportato dai dizionari, allora come definire l’atto di chi, parandosi dietro Sua Maestà lo Stato, vende (a compagni di merende, come vedremo poi ) beni altrui?

Se qualcuno vendesse casa vostra, amici forumisti, cosa ne pensereste?

Modificato: da Satori
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Da quanto esposto fin qui, si deduce che in Italia non è mai stata realizzata alcuna privatizzazione. Zero, neppure una. E quelle, famose, di Prodi, ad esempio? Truffe ai danni della collettività, come mostrerò in dettaglio in seguito.

Chiedo, mi chiedo: come può chiunque – sia una Società, un privato, un Ente di diritto – vendere a qualcuno, chiunque questi sia – un bene di cui non è proprietario?

Mettiamo il caso dell’IRI, Ente pubblico per eccellenza. Ancora una volta, chiedo:

1°, se è pubblico, vuol dire che non appartiene ad una sola persona o a un ristretto numero di persone?

2°, vuol dire che appartiene alla collettività; un po’ come una grande casa di cui sono proprietari tantissimi fratelli?

3°, vuol dire che tale Ente, per essendo denominato pubblico, è di proprietà dello Stato?

Il primo caso, generico, non contraddice alcuna definizione di pubblico; il secondo, molto più generale, idem. Quello che lascia perplessi è il terzo caso. Se un Ente – ossia una grossa azienda – è pubblica, come può essere di proprietà dello Stato, che è un Ente di diritto; e che, salvo qualcuno non mi contraddica – non ha senso definire pubblico, più di quanto ne abbia definirlo privato? Per come io definisco le parole –non inventandomi i significati, ma stando al dizionario – se un’azienda è di proprietà della collettività, ossia pubblica – il solo modo per cui tale azienda possa appartenere ad altri può essere solo in due modi: o per avvenuta donazione, o per vendita. Qualcuno sa se il popolo italiano ha mai regalato o venduto l’IRI allo Stato?

Se non così, allora troverò chi mi aiuta a capire come lo Stato possa avere acquisito la proprietà di un’azienda che non è certo stata creata con lavoro e risorse astratte – come astratto è lo Stato – ma col lavoro e le tasse dei nostri nonni e nostri padri? Davvero, mi piacerebbe avere risposta a questa domanda.

Ma se ho ragione, ossia se “pubblico” significa quanto vedo riportato dai dizionari, allora come definire l’atto di chi, parandosi dietro Sua Maestà lo Stato, vende (a compagni di merende, come vedremo poi ) beni altrui?

Se qualcuno vendesse casa vostra, amici forumisti, cosa ne pensereste?

Credo che questo post chiarisce non poco di quando andavi dicendo sin dall'inizio.

Dunque noi siamo abituati a pensare alla cosa pubblica come a un istituto gestito dallo stato,automaticamente per qualche motivo, ci dimentichiamo che lo stato è un ente astratto e che tra l'altro, i capitali che impiega per gestire tale impresa provengono da tutta la comunità attraverso le tasse. Ne consegue che la cosa pubblica, impresa o ente che sia, è già una cosa nostra, quindi per questo pubblica, e quando lo stato privatizza in realtà sta vendendo a noi una cosa che già è nostra. Di qui la truffa colossale di cui accennavi ai danni della collettività.

Ho capito bene ??

In altre parole quando Prodi mise sul mercato le azioni enel in realtà avrebbe dovuto regalare a ciascun cittadino italiano un certo numero di azioni , questi li avrebbero messi sul mercato , L impreditore che aspirava all'acquisto della società doveva andare sul mercato e rastrellare le azioni. E' cosi che dovrebbero funzionare le privatizzazioni. Grazie Satori :app::app:

Modificato: da Dstrange
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@Dstrange,

esatto!! Non mi meraviglia che abbiamo speso 133 post per arrivare a prendere atto di qualcosa non meno ovvia di quanto non sia che la terra sta sotto i nostri piedi. Dico che non mi meraviglia, perché so bene quanto potenti siano i luoghi comuni impliciti.

Serva questo per aprire una breccia in un modo di pensare - e spesso anche percepire - che fa solo il gioco di chi sa perfettamente che colossale presa per i fondelli sta dietro l'assurda confusione tra "pubblico" e "statale", giusto per limitarci a questo, che è appena la punta dell'iceberg.

automaticamente per qualche motivo, ci dimentichiamo che lo stato è un ente astratto

Infatti è così; la cosa brutta e sconcertante è che questo non avviene per caso; e non succede perché siamo stupidi, l'intelligenza ha un ruolo secondario in questi processi. Ma ne riparleremo, la mente è una cosa complessa.

Modificato: da Satori
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Giusto per mostrare con un minimo esempio quali siano le conseguenze e a quali risultati si presta (naturalmente tra molte altre) la denunciata confusione fra pubblico, privato, Stato, Nazione, ecc…, ecco di seguito un elenco, incompleto, delle truffe ai danni della collettività –ossia ai danni di ognuno di noi – perpetrate in anni non lontanissimi.

(In tutto ciò che segue, resti chiaro quello che ho detto nei post precedenti: lo Stato non può vendere ciò che non possiede, e se un bene, una società, sono dichiarati pubblici, appartengono alla collettività, non allo Stato).

Per un quarto di secolo, dal 1982 al 2007, Romano Prodi ha svenduto sistematicamente una considerevole parte del patrimonio pubblico (cioè nostro), ad una serie di soggetti privati, privilegiando, sopra tutti, l’ingegner Carlo De Benedetti. In molti casi, lo stesso ha poi rivenduto a tamburo battente le società acquistate a prezzi risibili, e talvolta – beffa nella beffa – allo stesso soggetto da cui le aveva acquistate: lo Stato. Di regola il guadagno netto di queste compravendite si aggirava sul 2.000%; ossia 20 volte il prezzo di acquisto.

Sole eccezioni di rilievo furono il caso strabiliante della svendita dell’Alfa Romeo, e la Sme . Qualcuno ricorda che la Ford aveva offerto 2.000 miliardi in contanti per Alfa Romeo? Ebbene, Prodi la regalò agli Agnelli per 1.000 miliardi, e per giunta a rate. Alla FIAT, nel 1996, regalò 5.000 miliardi di soldi nostri per la cosiddetta rottamazione; che, quindi, fu pagata coi denari nostri. Perfetto caso di gioco delle tre carte.

Nel 1986, Prodi svende a De Benedetti il colosso alimentare italiano, la SME, per appena 393 miliardi. Notasi che la SME possedeva, di sola liquidità, più di 600 miliardi; mentre il patrimonio complessivo era stimato attorno a 3.100 miliardi. Il sublime, tuttavia, sarebbe stato raggiunto sei anni dopo; quando Borrelli incriminerà Berlusconi per aver cercato di impedire (assieme a Ferrero e Barilla), con un’offerta ben superiore a quella di De Benedetti, l’orrida svendita.

Stesso destino subirono la Italgel e la Unilever. Regalate.

Nei casi Parmalat e Cirio, Prodi difese a spada tratta, e contro gli interessi dei risparmiatori, i banchieri responsabili delle truffe.

Altro regalo a De Benedetti nel 1997. Stavolta ad essere svenduta è Infostrada, totalmente di proprietà pubblica, al risibile prezzo di 700 miliardi, rateizzati in 14 anni. L ’ingegnere è lesto a rivendere a Mannesman, per 14.000 miliardi. Finita qui?? No! Nel 2001, l’allora governo di centrosinistra, riacquista Infostrada da Mannesman, per 21.300 miliardi. Finita qui? No!! Ai tempi era amministratore di Infostrada Lorenzo Necci, che cercò di impedire la svendita. Fu istantaneamente incriminato dai manipulitisti, incarcerato, e linciato per mesi e mesi dalle corazzate mediatiche di De Benedetti, ed il silenzio quasi assenso del Corrierone e de La Stampa.

Queste sono le privatizzazioni!!! E non possono essere altro, con questo assetto politico, con queste mafie mediatiche, e con questo popolo che non si accorge da chi è depredato, attraverso quali meccanismi, e che si perde dietro i pifferai di turno. Che vogliono l’acqua “pubblica”, la scuola “pubblica”, la sanità “pubblica”, la felicità "pubblica" (appuntamento nel 2054, mente collettiva), ecc…

Segue sulle privatizzazioni.

Modificato: da Satori
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Fai bene Satori a ricordarci queste cose, occorre non dimenticarle.

Ma spero che avrai capito che questa storia mi era già tristemente nota e condivido le tue preoccupazioni.

Questa ipotesi l'avanzavo più di 10 gg fa:

Consegnare oggi l'acqua nella mani di uno Stato governato dal governo che abbiamo (cioè esattamente quelle persone corrotte e mafiose che tutta l'Italia conosce) sarebbe si un'assurdità.. nella migliore delle ipotesi saremmo costretti a svenderla ai cinesi nel giro di un paio d'anni.

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parlai anni fà con Pompeo Locatelli autore del libro " il dolce e gli amari di Pomepeo " un libro che invito a leggere , descrive molto bene le porcate di Romano Prodi e di Carlo De Benedetti, le descrive perchè le visse in prima persona, anche lui incriminato ( chi tocca l'ingegnere rimane folgorato dall'alta tensione ) che se non fosse coperto dal PD sarebbe già agli arresti da anni , è di pochi giorni l'assoluzione di Tronchetti Provera dall'accusa di diffamazione nei confronti dell'Ingegnere, parlando, Locatelli disse chiaramente che il Cavaliere avrebbe avuto tutta la magistratura addosso per anni , cosa per altro avvenuta.

Non credo che Sorgenia altra " perla " dell'ingegnere se fosse stata di un altro imprenditore sarebbe stata salvata con un buco di 1.800.000.000 euro.

felicità

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Fai bene Satori a ricordarci queste cose, occorre non dimenticarle.

Ma spero che avrai capito che questa storia mi era già tristemente nota e condivido le tue preoccupazioni.

Questa ipotesi l'avanzavo più di 10 gg fa:

Consegnare oggi l'acqua nella mani di uno Stato governato dal governo che abbiamo (cioè esattamente quelle persone corrotte e mafiose che tutta l'Italia conosce) sarebbe si un'assurdità.. nella migliore delle ipotesi saremmo costretti a svenderla ai cinesi nel giro di un paio d'anni.

Sarebbe un suicidio consegnarla nella mani di qualsiasi governo, salvo che composto da angeli incarnati. Un governo di umani fermo l'assetto attuale, statalista e padronale, tratterebbe sia l'acqua che la sua gestione come cosa propria, mentre entrambe - se pubbliche - sono cosa nostra. Cosa nostra, come? Dstrange lo ha già indicato: azionariato diffuso e capillare, secondo modalità di cui magari si parla in seguito. Nel prossimo post vorrei finire di parlare delle prodezze di Prodi e dei suoi complici.

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Nel prossimo post vorrei finire di parlare delle prodezze di Prodi e dei suoi complici.

A giudicare dal tempismo intuisco una certa "fame" di rispondere.

Bene.

Finisci pure, è interessante.

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hai capito il mortadellone , io ero all'oscuro di tutti questi movimenti......ma a questo punto mi chiedo se anche lui è stato vittima della cosiddetta"mente collettiva" (cui accennava Satori), ovvero in estrema sintesi di quel comportamento che si ha credendo sia del tutto normale ma che è assolutamente irrazionale.

Cioè mi chiedo se era cosciente delle truffe che indirettamente perpetrava hai danni del popolo. Sarò ingenuo ma non riesco a credere che era in malafede, ma tutto può essere.

Perchè la questione della mente collettiva non riguarda solo noi schiavi ma può riguardare anche loro, credo.

Attendo news sulle altre malefatte...

Modificato: da Dstrange
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Dstrange purtroppo questa è storia nota.. ricordo già a fine anni '90 lo scandaloso e sottaciuto accordo sull'importazione di arance spagnole (quando i nostri begli agrumi siciliani venivano lasciati marcire incolti) in cambio di una fornitura di auto Fiat. .

l'allora ministro degli affari esteri si chiamava Susanna Agnelli. .

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pur essendo nato a Torino ho sempre affermato che per il Piemonte la più grande disgrazia è stata la fiat, ha distrutto tutto l'indotto, delle imprese piemontesi ne ha fatto dei servi, il comau è nato da un colpo di mano nei confronti di: Morando ( costruzioni meccaniche ) Columbra lamsa ( lamiere e accai ) Mst ( puntatrici industriali ) , le ha satuare per anni di lavoro è un bel giorno la proprietà fiat ha detto " cari signori o vendete e facciamo una società nuova o fra sei mesi niente più commesse ", tanto per parlare della correttezza industriale degli Agnelli ( non sò adesso ) ma una volta il credito dei lavori fatti non era cedibile a nessuno ( sconto fatture ) tranne che dalla finanziaria di famiglia la IFI , sull 'anticipo fatture per decenni le Banche ci hanno lucrato alla grande, anni addietro il pagamento era a 180 giorni, molto facile mettere gli operai in cassa integrazione quando il mercato non tira e dividere gli utili con gli azionisti quando le cose vanno bene , qualcosa non quadra.

felicità

Modificato: da emgus
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Di Prodi, senza tralasciare il tema principale, dirò tutto ciò che ricordo (che certamente è meno di tutti i disastri da lui combinati). Anche degli Agnelli - feroci molto più dei lupi - dirò quanto so; soprattutto certe sporchissime operazioni di alta finanza, ovviamente ai danni della collettività. Ma temo non potrò farlo oggi.

Quanto alla buona fede di Prodi, ed altri nella sua posizione, non ho dubbio alcuno nell'escluderla. Nessuno arriva a posti di potere reale,e intoccabilità reale, se non per cooptazione, o per nascita elitaria. Prodi fu introdotto nel giro di vertice dal suo mentore Andreatta, ed in seguito cooptato da Goldman Sacks, di cui è stato consulente, non so se ancora. Storia nota.

Molti politici ed intellettuali, invece, direi la larga maggioranza, ignoramo i veri meccanismi del Potere (P maiuscola), la cui principale premessa è la formazione di una particolare condizione mentale per la quale, ferme certe parole-mantra, a dati argomenti, non si può che reagire in un preciso modo. Se può consolare, in una trappola del genere cascano tutti, c'è cascato persino lo scrivente; ma quando capisci per la prima volta come funziona il trucco, piano piano sbrogli la matassa.

A presto.

Modificato: da Satori
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Siamo nel 1997. Sarò sintetico.

Il presidente di Telecom Italia è un certo Guido Rossi (e chi sarà mai?), che è l’avvocato di punta di De Benedetti (che sappiamo chi è). Prodi, allora al governo, mette in vendita le azioni Telecom (naturalmente di proprietà pubblica) a un prezzo al solito di molto inferiore a quello reale. Anzi, si sa di quanto inferiore: di un sesto circa; infatti, non appena sul mercato, le azioni aumentano di quasi sei volte. Il governo incassa 22.800 miliardi (a fronte di un valore reale di circa 135.000 140.000 miliardi). Poi che fanno? Nel 1999 il governo passa a D’Alema (noto amico dei deboli e degli oppressi), che, tramite Colaninno e l’immancabile De Benedetti gioca al rastrellamento con Telecom, con una serie troppo lunga da narrare di irregolarità, finalizzate ad addomesticare verso il basso il prezzo delle azioni (un'OPA che vide il diretto appoggio della Chase Manhattan Bank, ossia una banca d'affari. Curioso, no?). Ma come fu possibile che la Consob – che sta lì proprio per questo – non fa nulla per impedire l’illecito? Semplicissimo: De Benedetti ha il suo uomo ai vertici di Consob, Spaventa, al tempo presidente. Nel mentre, Colaninno, con una catena di società fittizie con sede alle Cayman, e con appena lo 0,3% delle azioni riesce ad avere il controllo del colosso Telecom!!! In Italia, solo Libero e Il Giornale denunciarono lo scandalo, nel silenzio tombale della grande stampa di regime e delle tv (chi vuole, rintracci le cronache del tempo, si trovano su internet). Che ricordi, all’estero, il Financial Times, per definire l’intera operazione usò queste testuali parole: “… una rapina in pieno giorno…”. Ovviamente, ancora una volta i rapinati furono gli italiani.

Ma questo è solo un assaggio della sporchissima storia Telecom, che non finisce qui, ed infatti continua.

Più prodigiosa ancora è la faccenda Alitalia, che inizia nel 2007; ma non so se ci metterò mano: è un dedalo, un’operazione molto complessa, da veri professionisti del crimine. Altro che ingenuità, Dstrange!!

P.s.

Mi pare di ricordare che ai tempi anche Il Manifesto si interessò della oscura faccenda, scavando, ma non oltre un certo punto. Magari, se sta seguendo la discussione, quache lettore de Il Manifesto potrà dire la sua.

P.s. 2

Ah, mi è venuta in mente una denuncia del Codacons nei confronti di Colaninno - ovviamente finita nel nulla - ma intanto ecco il link:

http://www.codacons.it/articoli/denunciato_per_truffa_colaninno_e_chiesto_lannullamento_dellopa_telecom_51771.html

Modificato: da Satori
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chiaramente che stavano facendo affari ne erano certamente consapevoli, io mi riferivo al fatto se erano consapevoli che stavano trattando con proprietà che non erano le loro ma pubbliche, nel reale significato del termine, cosi come ne siamo consapevoli noi ora.

In ogni caso era una stro..zata (quella che ho detto). Ci hanno derubati alla grande..... Qualcuno lo intervista pure il Prodi e lui ha ancora in coraggio di rilasciare dichiarazioni "autorevoli" a detta di chi lo intervista.......ma mi faccia il piacere direbbe il mitico Totò.

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chiaramente che stavano facendo affari ne erano certamente consapevoli, io mi riferivo al fatto se erano consapevoli che stavano trattando con proprietà che non erano le loro ma pubbliche, nel reale significato del termine, cosi come ne siamo consapevoli noi ora

Hai ragione; data la natura dell'argomento, avrei dovuto essere più circostanziato. Ne parlerò domani, spero; qui posso solo dire che, secondo me, persino grandi filosofi della politica non hanno del tutto chiaro ciò di cui siamo venuti a parlare. La ragione, mi pare, sta nel fatto che idee che sono andate sedimentandosi nei millenni, non perdono la loro forza nel giro di due o tre secoli. Non dobbiamo dimenticare che fino a non tantissimo tempo fa la sola istituzione planetaria era la monarchia, o comunque analoghe forme verticali di governo. Il re era amministratore e proprietario di tutto; e, grosso modo fino all'istituzione dell'habeas corpus, era di fatto e spesso di diritto proprietario dei suoi sudditi. Ora, con l'avvento degli Stati nazionali modernamente intesi, la percezione/cognizione della popolazione, si è semplicemente spostata dalla regalità alla statualità. Come ti ho scritto, in processi del genere l'intelligenza ha un ruolo secondario; la percezione precede e guida la cognizione. Fa' una semplice prova; scegli una persona intelligente di tua conoscenza, e prova a spiegarle il nocciolo di questi post. Prova, sarà un'esperienza interessante. Vedrai e capirai dal vivo cosa si intende per resistenza.

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Procediamo con l’affare Telecom.

Vi ricordate l'Armandone Cossutta, amicissimo dei deboli e degli oppressi, nonché principale corriere da Mosca dei dollari coi quali il Cremlino finanziò per tutta la guerra fredda il P.C.I. (miliardi di dollari, acquisiti del tutto illegalmente, e per giunta da parte di un Paese che ci puntava contro gli SS20, ossia dei missili nucleari)? Bene, succede che Armando ha un figliolo che si chiama Dario, il quale (cuore a sinistra, ma portafoglio a destra) ha una società finanziaria chiamata “Otto”, alla quale viene regalata (sempre dai medesimi figuri, tutti amicissimi dei deboli e degli oppressi) la SEAT- Pagine Gialle, che fa parte della galassia Telecom. La cifra di vendita è 1955 miliardi. Per l’usuale miracolo della moltiplicazione dei miliardi, la stessa Società viene tosto rivenduta a 16000 miliardi. Nell’affare è coinvolto anche il solito Colaninno. Dai, che è forte!!

Segue.

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OK :ok: Emgus....scusa se non sono stata altrettanto rapida nel risponderti.....causa forza maggiore....

Ci sto....ma vi pago tramite Pay-"Pal"......(ancora con sta cena, tutti che mi vogliono far mangiare)..ma io sono a DIETAAAAA!!!!!!! :033:

Il motivo di queste mie inserzioni, è che io trovo il B.N. , a lungo andare, a rischio di diventare noioso, ogni tanto ci vuole un po' di COLORE....

Ma se guardi bene, qui prevale il B.N.....GIUSTAMENTE......e la frequenza della mia presenza,.... dipende.....da come mi prende......

Questo non toglierà il valore e l'interesse verso questa discussione.......(come nei migliori TALK)..... _eek_

PS: continuate pure a " ignorarmi"....mi diverto di più :hahaha:

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Dimenticavo, le inserzioni in grassetto ed a colori ( come nel caso di Mafalda ) costano: 0,50 per il colore, 0,50 per il grasseto con corpo 12, oltre il corpo 12 ( come in questo caso ) entra l'aliquota di 1 euro quindi: 1 euro per l'inserzione, 0,50 per il colore, 1 euro per il grassetto superiore a 12, tot 2,50 euro ... non male come inizio.

felicità

Modificato: da emgus
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