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Probabilità delle ripetizioni dei pieni


Satori

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Grazie a tutti delle condivisioni....per il prof....una domanda che puo sembrare retorica ma e realista.....

C'e' su un sito un forum di veri fulminati che si definiscono professionisti i cui amministratori sono ...ovvio sedicenti, matematici di fama internazionale e dove, e ...sempre sedicenti gambler professionisti... ogni metodo che viene presentato e regolarmente demolito dalla matematica...non che OVVIAMENTE e contro il giocatore...ora...credo che tutti i giocatori sappiano che la matematica da perdente qualunque gioco ...ovviamente...altrimenti non esisterebbero tali giochi ma una domanda e

quante volte si sono visti 37 numeri in 37 spin alla roulette? Qunte volte si sono viste 37 ripetizioni di un numero  in 37 colpi?

idem per il lotto...altro film....quante volte si sono visti 90 numeri diversi in 18 estrazioni?

e cosi via....dal 1600 circa in tutto il mondo sono stati effettuati miliardi di spin...con ev varie etc ma a mia conoscenza mai usciti come sopra...certo puo capitare....come puo capitare che arrivi il big one in california...che arrivi la fine del mondo etc etc....ma e solo probabilita e non e certezza....per cui quando mi si portano metodi che crollano in milioni di spin...beh questo ha resistito nei secoli...e con milioni di permanenze di centinaia di casino

Il discorso di raf credimi e uno dei milgiori argomenti mai visti sul GUT che  riflette proprio il fatto che...puo sempre succedere ma ancora in 500 anni mai successo...la regola delle classi frequenza funziona e non certo perche e complicata o altro...anzi ha una logica ferrea che in parte riflette il fatto che qualunque numero che  esca...per andare in frequenza 3 DEVE per forza passare dalla 2 etc....

 

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@Rafelnikov grazie per condividere.

Effettivamente è una perdita di tempo, senza attribuire al termine "perdita" un'accezione negativa.

Quello che tentai di chiederti tempo addietro in privato, dopo aver letto alcuni tuoi interventi in un'altra discussione, era se il mio\nostra selezione sulle chances semplici potesse avere un fondamento o un criterio valido.
Come ti dissi: al tavolo siamo io, il mio compagno e mio fratello.
Io mi dedico al M e P, un altro si dedica al P e D e un altro ancora al R e N + lo 0.
Ciascuno si segna le ultime 25 boules uscite per determinare quale delle due chance è predominante.
Ovviamente la chance predominante sarà la chance che sarà poi puntata per le successive 25 boules.
Mio fratello si preoccupa anche dello 0 e il suo ragionamento non si discosta moltissimo dal tuo.
Ovvero inizia a puntarlo nel momento in cui  lo 0 viene estratto almeno 2 volte nelle ultime 13 boules.

Nessuno di noi tre ha competenze in matematica e statistica.
Ci siamo costruiti negli anni, con l'esperienza sul campo, questo nostro modo di giocare.

Con questo, sia chiaro, non ho la ben che minima presunzione di accostare il nostro rudimentale sistema di gioco al tuo.

Tuttavia nel leggerti abbiamo trovato alcune similitudini (percezione probabilmente errata) che ci hanno regalato una sorta di gratificazione.

 

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1 ora fa, Rafelnikov ha scritto:

Ho scritto, nell'esempio che avevo riportato, che un numero ha più probabilità (non lo calcolo perché è troppo "complesso" per l'utenza media che lo legge) di raggiungere il gruppo a 4 sortite perché è l'unico che è a 3 sortite. Ciò è indiscutibile. Quindi se si gioca per vincere la sortita del numero che si ripete 4 volte, il primo che arriva a tre ripetizioni ha più probabilità di tutti gli altri. È sfruttabile? Non rispondo, potrebbe essere troppo complicato.

Beh, certamente, questo mi pare ovvio: se un numero è già uscito 3 volte, ha più probabilità di arrivare a 4 prima di qualunque altro, il che però non significa che ha più probabilità di uscire rispetto agli altri, ma solo di arrivare prima alla 4 uscita. Questo significa che, com'è scontato che sia, ogni numero ha sempre le stesse probabilità ad ogni lancio. È sfruttabile? No. O meglio, non di più di qualsiasi altra cosa. 

1 ora fa, Rafelnikov ha scritto:

L'ho scritto io nel 2016: 

"Comunque a mio parere costruire una strategia di gioco sulla base delle probabilità non necessita della scelta dell’evento che le determina (l’uno vale l’altro), ma del valore delle stesse."

Purtroppo è un'abitudine di molti forum, si legge senza la dovuta attenzione. 

Ciò che ho scritto è li e non può essere confuso così facilmente: consiglio di leggere e rileggere più volte ciò che ho scritto, forse si riesce a capire.

Non so cosa debba rileggere, dato che quello che hai virgolettato esprime chiaramente quello da me ribadito e con il cui ragionamento sono perfettamente d'accordo. Dire che una strategia di gioco basata su una probabilità non necessita di una scelta di un evento piuttosto che di un altro, ma solo del valore di quella probabilità, significa anche dire che due eventi (aggiungo io: singolo o multiplo che sia) di pari probabilità sono identici tra loro (da un punto di vista probabilistico). È come dire che 10=10, non penso ci possano essere dubbi in merito.

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8 ore fa, Hesperis ha scritto:

Detto ciò, io da ignorante in materia chiedo: ma quali sono i criteri per determinare i numeri che avranno maggio probabilità di uscita\ripetizione?

Scusami Hesperis, nel mio intervento mi sono dimenticato di rispondere a questa tua domanda. Non esiste nessun criterio per determinare ciò che tu scrivi, in quanto la probabilità di ogni evento è conosciuta, predeterminata e non influenzata da nessun altro evento. Quindi nessun numero avrà maggior probabilità di un altro di uscire, né di ripetersi (che poi è la stessa cosa).

Saluti.

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3 ore fa, il Prof. ha scritto:

Ritengo quindi che sia tempo perso incaponirsi sulle probabilità di ripetizione dei numeri e cercare di applicarle considerando onde, ripetizioni "attese", iper/ipofrequenza

L'onda è una manovra prof! :)

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1 ora fa, il Prof. ha scritto:

È sfruttabile? No. O meglio, non di più di qualsiasi altra cosa.

Per te sicuramente non lo è non lo sarà mai, perché sei limitato dalle tue certezze. Non hai abbastanza fantasia.

Lascia stare non leggere o rileggere nulla di quello che ho scritto, comunque con capiresti.......ti è già tutto chiaro.

1 ora fa, il Prof. ha scritto:

Scusami Hesperis, nel mio intervento mi sono dimenticato di rispondere a questa tua domanda. Non esiste nessun criterio per determinare ciò che tu scrivi, in quanto la probabilità di ogni evento è conosciuta, predeterminata e non influenzata da nessun altro evento. Quindi nessun numero avrà maggior probabilità di un altro di uscire, né di ripetersi (che poi è la stessa cosa).

😂😂😂 con questa risposta conosci chiaramente i tuoi limiti a cui facevo cenno poco prima.

E' più preciso scrivere che tu non conosci nessun criterio che può dare un vantaggio probabilistico........😆

Ho un chiaro vantaggio sul banco che ovviamente non ti dimostrerò, impara ad essere umile se vuoi imparare qualcosa. Dimenticavo.....chiedere la prova della suddetta affermazione, che non ti darò, non vuol dire che non esiste. 

Ecco! Questi sono interventi che in passato mi sarei risparmiato......  

 

 

   

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7 ore fa, il Prof. ha scritto:

Scusami Hesperis, nel mio intervento mi sono dimenticato di rispondere a questa tua domanda. Non esiste nessun criterio per determinare ciò che tu scrivi, in quanto la probabilità di ogni evento è conosciuta, predeterminata e non influenzata da nessun altro evento. Quindi nessun numero avrà maggior probabilità di un altro di uscire, né di ripetersi (che poi è la stessa cosa).

Saluti.

Grazie Prof. 

E' proprio ciò a cui mi riferivo.
Siamo d'accordo che un numero sortito 3 volte ha maggior possibilità di sortire la quarta volta ma ciò che cercavo di comprendere è come sia possibile determinare entro quante boules sortirà nuovamente quel numero.
Potrebbe sortire anche alla 153 buoles o alla 223 e oltre.
Ripeto sono ignorante in materia ed è per questo che leggo con molto piacere i vostri interventi, tentando di capirci qualcosa.

 

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Io credo che Rafelnikov intenda dire che la roulette abbia dei comportamenti non sempre e puramente casuali e che possono essere individuati e sfruttati.
Difatti ha citato più volte fantasia e intuito.

Altri studiosi del passato mi sembra che sostenessero che la roulette non fosse un generatore del tutto casuale.

 

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16 ore fa, Rafelnikov ha scritto:

Scusami, ma per fare queste prove perché non apri una tua discussione?

Visto che ci sei sforzati anche di scrivere correttamente, Grazie!

Eh, chiedi l'impossibile! Un po' come il coraggio di Don Abbondio.

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Vedo che questa discussione, da me avviata tempo fa, è stata non solo ravvivata, ma anche qualificata dall'apporto di utenti a loro volta qualificati da conoscenze specifiche, intelligenza, e molto Esprit de Finesse, senza il quale la matematica sa di sepolcro.

Vorrei ora fare una domanda al Prof., a Rafelnikov, e a Kalel:

qual è la vostra definizone di casualità, riferendomi solo ai connotati logici della stessa (e non alle teorizzazioni matematiche del genere, ad esempio, di quella di Kolmogorov.

Come punto di partenza, qui ripropongo la mia:

un processo numerico o rappresentabile numericamente è casuale quando tra una qualsiasi unità minima di esso, o tra gruppi di unità minime (nel nostro caso, numeri naturali), sia, per principio, del tutto assente qualsiasi inferenza, palese o occulta (infatti, per principio).

Alla luce di questa definizione, e di quelle che, spero, verranno, credo che le idee esposte da Rafelnikov potrebbero trovare una nuova collocazione.

Se la mia definizione è vera e completa, nell'apparato concettuale di Rafelnikov ci sono delle falle. Se non ce ne sono, allora la mia definizione o è in tutto o in parte non vera, oppure non è completa.

Spero sia riuscito ad essere chiaro.

Modificato: da Satori
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17 ore fa, Rafelnikov ha scritto:

Per te sicuramente non lo è non lo sarà mai, perché sei limitato dalle tue certezze. Non hai abbastanza fantasia.

Lascia stare non leggere o rileggere nulla di quello che ho scritto, comunque con capiresti.......ti è già tutto chiaro.

E' più preciso scrivere che tu non conosci nessun criterio che può dare un vantaggio probabilistico........😆

Ho un chiaro vantaggio sul banco che ovviamente non ti dimostrerò, impara ad essere umile se vuoi imparare qualcosa. Dimenticavo.....chiedere la prova della suddetta affermazione, che non ti darò, non vuol dire che non esiste. 

Ecco! Questi sono interventi che in passato mi sarei risparmiato...... 

Se è questo l'atteggiamento che vuoi tenere, sappi che potevi risparmiartelo anche ora un commento del genere, e non solo in passato. Il tuo tono offensivo ti identifica e mi chiedo perché mai sprecare il fiato (in questo caso solo il tempo e i polpastrelli) a rispondere alle tue provocazioni, ma quando leggo certe cose ho davvero i brividi sulla pelle. Tu non dimostri niente a nessuno, però sovverti la matematica. Caspita, non sapevo fossi in lizza per il Nobel. Fai tanti discorsoni, ma poi la vai a buttare sul trascendentale. Hai un chiaro vantaggio sul banco... Caspita di nuovo, ti credo proprio, guarda. E l'umile dovrei essere io? Io sono stato chiamato in causa, Hesperis mi ha taggato e mi sembrava carino rispondere, altrimenti mai mi sarei inserito in una discussione di pura follia come questa, dove i concetti base della matematica vengono trasferiti nell'iperspazio delle nostre coscienze e stravolti a proprio piacimento. Non ho abbastanza fantasia... eh già, con la fantasia si può addirittura essere in vantaggio sul banco, il quale è matematicamente in vantaggio su di te. Forse è qualcosa che ha a che vedere con mondi paralleli, dove le leggi della matematica e della fisica sono altre. Che scemo a non averci pensato. Hai ragione, ho poca fantasia, vado a deprimermi con la realtà.

11 ore fa, Hesperis ha scritto:

Grazie Prof. 

E' proprio ciò a cui mi riferivo.
Siamo d'accordo che un numero sortito 3 volte ha maggior possibilità di sortire la quarta volta ma ciò che cercavo di comprendere è come sia possibile determinare entro quante boules sortirà nuovamente quel numero.
Potrebbe sortire anche alla 153 buoles o alla 223 e oltre.
Ripeto sono ignorante in materia ed è per questo che leggo con molto piacere i vostri interventi, tentando di capirci qualcosa.

Ogni cosa ha una sua probabilità, non potrai mai avere la certezza che accada, a meno che questa probabilità non sia del 100%. Non puoi dunque determinare entro quante boules sortirà nuovamente un certo numero, ma puoi solo calcolare la probabilità che sortisca entro un numero predefinito di colpi. Come si calcola l'ha spiegato Rafelnikov nel 2016 a pagina 1. È molto semplice, basta usare una calcolatrice e il gioco è fatto. Basta che tu usi il concetto del "contrario", ovvero se vuoi sapere che probabilità il numero 5 di uscire entro il terzo colpo, basta che tu calcoli che probabilità ha di non uscire mai, ovvero p=(36/37)^3 e poi calcoli il suo contrario, ovvero 1-p. Il tutto chiaramente moltiplicato per 100 per avere la percentuale. In questo caso sarebbe p=0,92, quindi la tua probabilità è (1-0,92)*100, ovvero l'8%.

10 ore fa, Hesperis ha scritto:

Io credo che Rafelnikov intenda dire che la roulette abbia dei comportamenti non sempre e puramente casuali e che possono essere individuati e sfruttati.
Difatti ha citato più volte fantasia e intuito.

Altri studiosi del passato mi sembra che sostenessero che la roulette non fosse un generatore del tutto casuale.

Le uniche cose che possono rendere la roulette non del tutto casuale sono un croupier esperto che volontariamente vuole beccare un certo settore e allora lancia la pallina in un certo modo, a partire da un certo punto ben preciso della ruota, ecc., oppure i difetti (o i trucchi) della ruota. Sappiamo, grazie alla matematica, che i casinò non hanno alcun bisogno né di truccare le ruote, né di far barare i croupier (sempre dando per scontato che riescano nell'impresa di beccare un determinato settore volutamente), ma al peggio non c'è mai fine, quindi mai dire mai. Per quanto riguarda le live, l'unica cosa potrebbe essere il software truccato, ma anche qui vale l'ipotesi precedente.

Fantasia ed intuito servono moltissimo nella vita, ma non possono per fortuna sovvertire la matematica, quindi trovo insensati i discorsi di Rafelnikov in tale direzione.

7 ore fa, Satori ha scritto:

Vorrei ora fare una domanda al Prof., a Rafelnikov, e a Kalel:

qual è la vostra definizone di casualità, riferendomi solo ai connotati logici della stessa (e non alle teorizzazioni matematiche del genere, ad esempio, di quella di Kolmogorov.

Come punto di partenza, qui ripropongo la mia:

un processo numerico o rappresentabile numericamente è casuale quando tra una qualsiasi unità minima di esso, o tra gruppi di unità minime (nel nostro caso, numeri naturali), sia, per principio, del tutto assente qualsiasi inferenza, palese o occulta (infatti, per principio).

Alla luce di questa definizione, e di quelle che, spero, verranno, credo che le idee esposte da Rafelnikov potrebbero trovare una nuova collocazione.

Se la mia definizione è vera e completa, nell'apparato concettuale di Rafelnikov ci sono delle falle. Se non ce ne sono, allora la mia definizione o è in tutto o in parte non vera, oppure non è completa.

Spero sia riuscito ad essere chiaro.

Non mi piace moltissimo la tua definizione in quanto focalizzata solo sul legame eventuale che potrebbe esserci tra gli eventi che compongono un'ipotetica serie di eventi. La casualità, invece, riguarda secondo me il singolo evento, non il legame che ha con gli altri eventi, ed è proprio per questo che non vi è alcun legame con gli altri eventi, ed è proprio per questo che si può estendere il concetto dall'evento alla serie di eventi.

Richard von Mises diceva: "una sequenza di numeri è casuale quando sono completamente assenti regole che possano essere applicate con successo per migliorare le previsioni circa il numero successivo della serie". Scritto in questo modo già mi piace di più, perché è vero che parla sempre di casualità legandola ad una sequenza di numeri e non al numero in sé, però incentra il suo concetto sul numero successivo, quindi il singolo evento che genera il prolungamento o la formazione di una serie.

Per tornare al nostro gioco, come spiegavo ad Hesperis, non possiamo essere certi che questo sia casuale davvero, poiché da una parte c'è una fisicità ed un intervento umano (roulette vera, croupier vero, ecc.), dall'altra c'è un algoritmo che può essere manipolato a piacimento. In entrambi i casi, però, non avendo noi modo di saperne nulla, quello che potrebbe anche non essere una reale casualità è per noi comunque una casualità, poiché magari le regole che dice von Mises non sono assenti, ma sono sconosciute e quindi comunque impossibili da "applicare con successo per migliorare le previsioni circa il numero successivo della serie".

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1 ora fa, il Prof. ha scritto:

Non mi piace moltissimo la tua definizione in quanto focalizzata solo sul legame eventuale che potrebbe esserci tra gli eventi che compongono un'ipotetica serie di eventi. La casualità, invece, riguarda secondo me il singolo evento, non il legame che ha con gli altri eventi, ed è proprio per questo che non vi è alcun legame con gli altri eventi, ed è proprio per questo che si può estendere il concetto dall'evento alla serie di eventi.

Richard von Mises diceva: "una sequenza di numeri è casuale quando sono completamente assenti regole che possano essere applicate con successo per migliorare le previsioni circa il numero successivo della serie".

Per la verità, il punto focale della mia definizione è proprio l'assenza di principio, e quindi non rilevata da procedimenti induttivi, di legami causali non solo sull'evento singolo, ma su classi di eventi. Con tutto il rispetto per Von Mises, a me la sua definizione appare meno rigorosa e più ristretta della mia. Non è che basta chiamarsi "Von" ed essere austriaci per fare scuola. Oltretutto, la definizione di Von Mises è quasi tautologica. Non è un caso che fu criticata da Kolmogorov.

Professore...

Modificato: da Satori
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7 ore fa, il Prof. ha scritto:

Ogni cosa ha una sua probabilità, non potrai mai avere la certezza che accada, a meno che questa probabilità non sia del 100%

Non è così ma fa niente, non voglio correggere un Prof.
Secondo me qui la questione non è tanto matematica quanto stabilire se il caos esiste veramente. Le oscillazioni molecolari di un bicchiere d' H2O potrebbero sembrare l'esatta rappresentazione di un moto caotico, eppure abbiamo trovato un modello teorico che lo prevede e lo descrive, chissà magari occorre partire proprio dalla definizione di "casualità" come suggerisce Satori.

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7 ore fa, jackjoliet ha scritto:

chissà magari occorre partire proprio dalla definizione di "casualità" come suggerisce Satori.

Anche perché le due nozioni, "casualità" e "causalità" sono molto più legate di quanto si pensi. La nozione/concetto di causalità è correlata all'idea irresistibile di un universo meccanico (anche quando si considera il termine solo nella sua accezione logica); è come se "una cosa spingesse un'altra cosa, o facesse passare un processo da uno stato all'altro". Ora, la mia domanda è: questa cosa di cui discutiamo è una proprietà intrinseca ed irriducibile del mondo; oppure è una proiezione, sul mondo, di proprietà delle nostre reti (neuronali e/o culturali)? Le quali, tuttavia, sono a loro volta fatti del mondo. La mia gatta è certamente razionale, ma ho fortissimi dubbi che abbia un qualsiasi concetto di causalità, e non perché sia soltanto un animale.

E poi, ordine e disordine: per chì? Le onde d'alto mare sono ordinate o disordinate? Avere mai usato LSD o mescalina? Che ne è del concetto di causalità nel mondo che vi si mostra?

Ho una parte delle risposte, attendo le vostre.

Modificato: da Satori
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Il 23/9/2020 alle 21:01 , francoitalia01 ha scritto:

x il prof. e qui che erri il gioco della roulette non  prescinde assolutamente dalla matematica ma da regole sue prove alla mano ti dimostro che dati due boules contigue esiste una sequenza quattro numeri che dovranno ripetersi x due volte nell arco di 44 spins

Ma conosci almeno il significato del verbo prescindere

Il 23/9/2020 alle 21:23 , Satori ha scritto:

Per la verità, il punto focale della mia definizione è proprio l'assenza di principio, e quindi non rilevata da procedimenti induttivi, di legami causali non solo sull'evento singolo, ma su classi di eventi. Con tutto il rispetto per Von Mises, a me la sua definizione appare meno rigorosa e più ristretta della mia. Non è che basta chiamarsi "Von" ed essere austriaci per fare scuola. Oltretutto, la definizione di Von Mises è quasi tautologica. Non è un caso che fu criticata da Kolmogorov.

Professore...

Non ho detto che tu non intendessi l'assenza di principio, sono d'accordo con la tua definizione. Semplicemente mi piace di più quella dell'austriaco, per i motivi detti in precedenza.

Il 24/9/2020 alle 03:39 , jackjoliet ha scritto:

Non è così ma fa niente, non voglio correggere un Prof.

Cioè tu puoi essere matematicamente certo del verificarsi, in un insieme finito di colpi, di un evento che abbia una probabilità inferiore al 100%? 

Il 24/9/2020 alle 11:18 , Satori ha scritto:

Anche perché le due nozioni, "casualità" e "causalità" sono molto più legate di quanto si pensi. La nozione/concetto di causalità è correlata all'idea irresistibile di un universo meccanico (anche quando si considera il termine solo nella sua accezione logica); è come se "una cosa spingesse un'altra cosa, o facesse passare un processo da uno stato all'altro". Ora, la mia domanda è: questa cosa di cui discutiamo è una proprietà intrinseca ed irriducibile del mondo; oppure è una proiezione, sul mondo, di proprietà delle nostre reti (neuronali e/o culturali)? Le quali, tuttavia, sono a loro volta fatti del mondo. La mia gatta è certamente razionale, ma ho fortissimi dubbi che abbia un qualsiasi concetto di causalità, e non perché sia soltanto un animale.

E poi, ordine e disordine: per chì? Le onde d'alto mare sono ordinate o disordinate? Avere mai usato LSD o mescalina? Che ne è del concetto di causalità nel mondo che vi si mostra?

Ho una parte delle risposte, attendo le vostre.

Qui ci si riporta a quella tipologia di visione che non mi appartiene, non per andare a parlare di roulette. La roulette è un gioco semplice e matematico. Andare a cercare le cose chissà in quale campo dell'universo, per poi dover ritornare davanti al tappeto verde e fare un gioco semplice e matematico, con regole uguali per tutti, non aiuta. Da questa tipologia di ragionamenti filosofici, senza offesa alcuna, preferisco starmene alla larga.

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Il 23/9/2020 alle 11:47 , Satori ha scritto:

Vorrei ora fare una domanda al Prof., a Rafelnikov, e a Kalel:

qual è la vostra definizone di casualità, riferendomi solo ai connotati logici della stessa (e non alle teorizzazioni matematiche del genere, ad esempio, di quella di Kolmogorov.

Ciao Satori,

non ho più nessuna voglia di condividere ciò che conosco del gioco e del mondo dell'azzardo. Però ho troppo rispetto per la cultura e l'intelligenza che ti distingue, quindi riporto un vecchio articolo (in inglese) che avevo letto qualche anno fa di cui condivido la conclusione e potrebbe aiutare a chiarire la logica di ciò che chiedi.

Caso e casualità

 

X tutti

Non mi interessa il nobel o la medaglia field, la mia autostima non si alimenta con l'approvazione degli altri e questi premi si riducono a soldi di cui mi interessa ancora meno (per ovvi motivi che vi lascio immaginare).

Pertanto lascio ad altri  il compito di fornire le risposte alle vs domande.

 

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1 ora fa, il Prof. ha scritto:

Cioè tu puoi essere matematicamente certo del verificarsi, in un insieme finito di colpi, di un evento che abbia una probabilità inferiore al 100%?

Au contraire.. non si può essere certi del verificarsi di un evento, nemmeno se questo ha probabilità pari o superiore al 100%

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4 ore fa, Rafelnikov ha scritto:

Ciao Satori,

non ho più nessuna voglia di condividere ciò che conosco del gioco e del mondo dell'azzardo. Però ho troppo rispetto per la cultura e l'intelligenza che ti distingue, quindi riporto un vecchio articolo (in inglese) che avevo letto qualche anno fa di cui condivido la conclusione e potrebbe aiutare a chiarire la logica di ciò che chiedi.

Caso e casualità

Grazie dell'apprezzamento, Rafelnikov, che ho ogni motivo di condividere.

Di tanto in tanto, ed ultimamente sempre più spesso, viene anche a me la voglia di smettere di scrivere, e forse lo farò, prima o poi, ma non per la ragioni che immagino siano le tue.  Che comprendo bene, ovviamente, e che hanno, purtroppo, fondamento. Davanti a persone che ne sapevano più di me, ho sempre taciuto e ascoltato,ed al massimo ho chiesto per favore di aiutarmi a capire, nel caso stessi stentando. Sono certo che per te è la stessa cosa. E quindi, ci si aspetterebbe lo stesso, nei nostri confronti. Io ho imparato che questa è una pretesa vana; tanto più giusta, quanto più vana. Io so che il mio Maestro supremo, Gesù Cristo, è stato messo in croce per la sola ragione di aver detto la Verità (maiuscolo). Ancora oggi, ci sono tanti, molti più di quanto si immagina, che rifarebbero la stessa cosa. E quindi mi chiedo: chi siamo noi per pretendere che si riconosca quel tanto di verità (minuscolo) che magari possiamo enunciare? Questa è la vera questione! Sapere che si sa di che si sta parlando, e vedere che altri non lo sanno affatto, ma pretendono di insegnarti, non è sempre facile da gestire. Ma se si sa che è sempre stato così e così sarà sempre, allora non resterebbe che una sola possibilità: tacere per sempre. Comprendo chi lo fa, ma non condivido la sua scelta per una semplice ragione: quel poco di vero, di giusto e di bello che abbiamo avuto la fortuna di conoscere, chiede di essere testimoniato

Se ci aspetta di essere capiti, allora meglio cucirsi la bocca.

Io rimango, spero di avere la tua compagnia. ☺️

Modificato: da Satori
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13 ore fa, jackjoliet ha scritto:

Au contraire.. non si può essere certi del verificarsi di un evento, nemmeno se questo ha probabilità pari o superiore al 100%

La massima probabilità di un evento è quella del 100% e rappresenta la certezza. Qui non stiamo facendo filosofia (o almeno, alcuni la fanno, non io), ma stiamo parlando di un banalissimo gioco quale la roulette e qualcuno sta cercando il modo di porsi in vantaggio su di essa per poter portare a casa la pagnotta. Non capisco perché dobbiate sempre andare a cercare non so che per complicare tutto con ragionamenti esoterici, spirituali, religiosi e filosofici. Adesso c'è Satori, che stimo tantissimo per la sua mente favolosamente aperta e di grande cultura, che tira fuori persino Gesù Cristo affermando tra l'altro una cosa, come del resto le altre cose che sono state dette qui, non dimostrata da nessuno. Se a voi piace questo mondo fatto di favole, continuate pure. Potremmo dire che forse noi non stiamo davvero vivendo questa vita, ma magari la stiamo solamente sognando. Ognuno di noi (se esistete davvero, non saprei) starà sognando la propria vita. Io purtroppo sto sognando una vita dove la matematica non mi permette di vincere alla roulette. Cercherò di concentrarmi per riuscire a sognare un mondo dove qualsiasi cosa io scommetta ha esito positivo, così magari in qualche giorno sarò milionario e non sognerò più questo forum. Se non si dovesse essere intuito, era per questo che non volevo partecipare a questa discussione, perché l'ho capita benissimo fin dal principio.

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15 ore fa, il Prof. ha scritto:

Qui ci si riporta a quella tipologia di visione che non mi appartiene, non per andare a parlare di roulette. La roulette è un gioco semplice e matematico. Andare a cercare le cose chissà in quale campo dell'universo, per poi dover ritornare davanti al tappeto verde e fare un gioco semplice e matematico, con regole uguali per tutti, non aiuta. Da questa tipologia di ragionamenti filosofici, senza offesa alcuna, preferisco starmene alla larga.

Prof.,

il nocciolo della questione è che è del tutto lecito, ed anzi cosa ottima, sapere di matematica; ma da sola, la matematica, rimane una disciplina cieca, monca e zoppa; non è di alcun aiuto nella comprensione del mondo, serve solo, da sola, a eseguire calcoli. Per qualsiasi applicazione della matematica, nel mondo, occorre il concorso di altre discipiline, e più ampie sono queste applicazioni e più si approda alla disciplina che, da sempre (e per chi sa cos'è) è la sintesi di ogni sapere. Per cui, evita di utilizzare ad muzzum locuzioni come "tipologia di ragionamenti filosofici"; ne abbiamo già parlato. Tutti i ragionamenti, anche quelli di un troglodita, sono filosofici, non c'è scampo; la differenza è che il filosofo sa di che parla, il troglodita no. E, credimi, si può essere filosoficamente trogloditi anche con tre lauree e la bombetta.

Prof., mi sembri troppo rigido; prova a chiuderti in una stanza con la tua ragazza, toglietevi le scarpe, e fatevi un bel twist. Ma soprattutto, poi, esci fuori e seguita a ballare. Ecco, questo è il principio del filosofare (e aiuta anche per la roulette).

 

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4 ore fa, il Prof. ha scritto:

Non capisco perché dobbiate sempre andare a cercare non so che per complicare tutto con ragionamenti esoterici

Già eri scivolato sull'onda di Rader scambiandola per chissà quale profezia, adesso tiri in ballo Gesù e l'esoterismo.. Prof ti stimo anch'io ma forse ultimamente hai la luna storta?
Quello che intendevo è semplicemente che sommando le probabilità si può arrivare a superare il 100% senza per questo avere la certezza della previsione. Naturalmente lo dico solo perché in alcuni programmi di scommesse/roulette/lotto ho letto che la probabilità teorica assume valori molto alti (vedi foto allegata), non mi sembra ci sia nulla di esoterico in tutto questo, al massimo qualche formula da correggere.

2.jpg

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