gigia1985

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messaggi di gigia1985

  1. Di seguito riporto una sintesi della ricerca e dei risultati, per chiarimenti o curiosità potete contattarmi.

    La ricerca ha coinvolto 234 persone in 3 sottogruppi:

    • Gruppo G, composto da giocatori reclutati presso una sala corse.

    • Gruppo PG, composto da popolazione generale reclutata vìs a vìs.

    • Gruppo Web, utilizzatori di internet contattati presso siti, forum e chat-list inerenti al gioco d’azzardo.

    Purtroppo non siamo riusciti a somministrare il test ai giocatori patologici in trattamento come inizialmente ipotizzato.

    Risultati

    Area dei comportamenti

    • Il gioco preferito è il gioco di carte con una percentuale del 17,5%, seguito dal lotto-superenalotto per il 12% e dalle scommesse per l’11,1%. Quelli che sembrano piacere meno sono i giochi telefonici (0,04%) e le lotterie (0,04%).

    • Le donne giocano meno e spendono una somma minore rispetto agli uomini

    Gioco problematico

    L’obiettivo è stimare la percentuale di giocatori patologici nel campione e vedere se ci sono differenze tra i giocatori patologici legate a fattori socio demografici.

    • I giocatori patologici sono l’8,5%, quelli problematici il 15,8%.

    • Non risultano differenze significative nel punteggio al test per la diagnosi di gioco patologico in base al sesso, all’età, al livello d’istruzione e alla situazione lavorativa.

    • I giocatori che giocano spesso, dedicano più ore a tale attività e spendono di più hanno dei punteggi più alti al test per la diagnosi.

    Sintomi di rilevanza clinica

    • I giocatori patologici e problematici hanno dei punteggi maggiori nell’ansia e nella depressione rispetto ai non giocatori e ai giocatori sociali.

    • Non ci sono differenze legate al sesso

    Cinismo

    • I giocatori patologici e problematici hanno una maggiore ostilità rispetto ai non giocatori e ai giocatori sociali

    • Gli uomini hanno dei punteggi maggiori rispetto alle donne

    Soddisfazione per la vita

    • I giocatori patologici e problematici sono meno soddisfatti della propria vita rispetto ai non giocatori e ai giocatori sociali

    • Non ci sono differenze significative nella percezione della salute fisica e mentale

    Conclusioni

    Il gioco d’azzardo è un passatempo piacevole che ci aiuta nel divenire dell’esistenza ma a volte ci sfugge di mano, possono insorgere dei problemi o una patologia. Negare questo aspetto significa negare la realtà, non basta scrivere due righe sul gioco responsabile, c’è bisogno di sensibilità e sensibilizzazione sul problema, sarebbe auspicabile, infatti, la diffusione di informazioni sulla pericolosità di questa pratica e la predisposizione di azioni di prevenzione. Basta guardare gli altri stati pioneristici in questa direzione, la Svizzera in primo piano, per accorgersi che una tale integrazione è possibile.

    Molti sono i giocatori cosiddetti sociali che per vari motivi cominciano a giocare, per loro il gioco è un passatempo, un’oasi di gioia che a volte diventa anche una vera professione, non si può accusarli di viziosità, né appare possibile proibirne l’utilizzo. Le liberalizzazioni degli ultimi anni si muovono in questa direzione, giustissima secondo me, perché il gioco d’azzardo ci diverte, ci dà una speranza e non si può delegarlo nell’illegalità, come avveniva fino a pochi anni fa per alcuni giochi come il poker.

    Bisogna però porre dei “paletti”, non si può insidiare nella mente altrui la speranza di vincite facili ma irrealistiche, soprattutto in soggetti, come i giocatori d’azzardo patologici, che presentano già una predisposizione a pensieri irrazionali come questo.

    Questo discorso vale a maggiore ragione in un periodo storico come il nostro, caratterizzato da una crisi economica che sembra invadere ogni settore, dove la realizzazione dei propri sogni appare sempre più utopistica e bisogna affannarsi anche semplicemente per soddisfare i bisogni primari, come l’avere un tetto dove vivere, il gioco allora può diventare un “succedaneo di speranze”, una speranza di vivere una vita migliore, a cui ci si può aggrappare senza riuscire poi a liberarsene.

    La ricerca si è focalizzata sulle dimensioni psicologiche connesse al gioco d’azzardo, i risultati mostrano come l’ostilità, la scarsa soddisfazione per la vita, la depressione e l’ansia sono problematiche associate al gioco d’azzardo patologico. Queste variabili già prese singolarmente provocano un estremo disagio nel singolo individuo, se risultano correlate anche a un comportamento di gioco patologico provocano un “mix” devastante.

    Nell’immaginario collettivo il giocatore d’azzardo è visto come un “vizioso”, sono poche le persone che riescono a scorgere una malattia sottostante e la distruttività che tale patologia comporta.

    Il gioco non è solo un passatempo o una viziosità, è anche un fenomeno intermedio come la professione e uno estremo come la patologia, considerarli come realtà “compresenti” ci permette di rappresentare una situazione che non si ferma all’apparenza ma coglie l’essenza.

    Non sarà questa ricerca che cambierà tale stato di cose ma può essere un inizio, un modo “altro” di vedere un fenomeno, nell’attesa di ulteriori studi che confermino o neghino i risultati ottenuti.

    L’individuazione della forte prevalenza del gioco patologico e della correlazione significativa con altre patologie si auspica aumenti la consapevolezza della necessità di trattamenti specifici per il gioco patologico, non più trattamenti “riciclati” da altri disturbi che appaiono simili, come le dipendenze da sostanze.

    Tesi di laurea specialistica in psicologia clinica e comunità, Università di Bologna, 2009.

    Daniela R.

  2. Io sarei curioso di sapere su cos'era la tua tesi e come si è svolta, mi interessano queste cose..volevo darti una mano ma la pagina non c'è più :-(

    ciao, scusate se rispondo solo ora ma non ho avuto il tempo, mi sono laureata pochi giorni fa...la ricerca si è conclusa per questo non riesci più a visualizzare la pagina...in questi giorni posterò i risultati...

    se qualcuno è interessato ai suoi risultati (sempre se mi ha indicato l'email, altrimenti non riuscirò a risalire a essi) o vuole maggiori informazioni può contattarmi sulla mia email..

    non mi sono dimenticata di chi mi ha aiuto...vi ringrazio ancora...

    a presto...

    Daniela

  3. Vi ringrazio per l'aiuto per mi state dando e spero continuerete a darmi...

    Come ho già risposto a Guru per email, la ricerca è articolata in modo molto + ampio, coinvolgerà diversi tipi di giocatori e non giocatori...

    Le domande che trovate non sono fatte assolutamente per giudicare o per discriminare.qualcuno. Oggi ho anche apportato alcune modifiche per far compilare lo stesso test anche a chi non gioca.

    Il test è totalmente anonimo.

    Il risultato della ricerca posso pubblicarlo anche nel forum se a qualcuno può interessare, per i vostri risultati invece vi prego di contattarmi per email per richiederli.

    So che non è facile rispondere ad alcune domande però a volte è utile prima di tutto a voi stessi, può servirvi per conoscervi meglio, secondariamente potete aiutare ad aumentare le conoscenze sull'argomento proprio per eliminare quell' "etichetta" che spesso accompagna chi gioca.

    Io mi sarei laureata facendo anche semplicemente una ricerca su 50 persone tra giocatori e non ma non era questo il mio obiettivo, voglio conoscere meglio il fenomeno da diversi aspetti e farlo conoscere anche agli altri...

    Se non riusciro ad intervenire spesso nel forum non è per mancanza di interesse ma per problemi di tempo, mi scuso in anticipo.

    Se avete delle domande o per altre informazioni contattatemi

    Grazie a presto