Guida al Ramino

Storia misteriosa, curiosità impensabili e regole semplici, il Ramino affascina. Leggete di seguito per conoscere tutto quello che riguarda questo avvincente gioco della tradizione italiana.

Carte Tradizionali

Il Ramino e le sue carte, storia lontana

L’origine si intreccia con le leggende, tanto da non esservi un’unica versione. Se conosci già il Ramino, ti sarà capitato di ascoltarne qualcuna. Con grande probabilità, le tracce del Ramino si farebbero risalire all’origine anglosassone. Il nome deriverebbe dall’inglese “rummy” – tradotto con “bizzarro” -. Molto probabilmente, la radice si ricerca nel mondo orientale. Gli americani avrebbero tratto ispirazione dal Mah Jong – il gioco cinese -, basato sulle combinazioni di coppie, tris e scale. La voglia di riproporlo – in chiave occidentale – condusse alla traduzione con le carte da gioco francesi. Fu così che ebbe, forse, inizio il Ramino texano. Il gioco fu apprezzato nel Belpaese intorno ai primi del Novecento, guadagnò una grande considerazione evolvendo a suon di cuori, quadri, fiori e picche. Non a caso, il mazzo di carte francesi viene anche indicato come “mazzo da Ramino”. Il gioco ha subito una particolare evoluzione, di pari passo con quella delle carte francesi: ne sono derivate le tante varianti (Scala quaranta, ad esempio). Prima della stampa a basso costo, la manifattura pregiata delle carte da gioco precludeva i giochi di carte – e anche il Ramino – ai ceti meno abbienti. Si trattava di un passatempo coltivato dai ricchi, poiché potevano permettersi il lusso delle carte da gioco. La svolta arrivò con l’apertura delle carte al grande pubblico, quelle in stile francese assunsero l’attuale distinzione in rosse e nere. Ciò consentiva di raddoppiare le carte da gioco, passando dalle precedenti 52 alle attuali 104 – utilizzate nelle varianti del Ramino -. L’introduzione del Jolly ha segnato una delle più recenti evoluzioni del gioco, le cui origini sono ancora affidate alle leggende da circolo.

Orientamenti e curiosità dal mondo del Ramino

I numeri del gioco spaziano dall’otto al cinquantadue, fino al centoquattro. È infatti possibile disputare una partita a due, impiegando solo cinquantadue delle centoquattro carte a disposizione. Ti chiederai a cosa corrisponde l’otto. Ecco qui una delle tante curiosità dal mondo del Ramino: la cabala associa il gioco al numero otto, in sogno denota pericolo di raggiri. Ebbene sì, anche di recente il gioco è stato vietato – nella forma d’azzardo – proprio per arginare lo spiacevole fenomeno delle truffe di gioco. Una buona dose di memoria e tanta esperienza sono da sempre gli ingredienti per disputare ottime giocate, purtroppo talvolta con intenti poco amichevoli. Come nella sezione dedicata ai giochi di carte molto spesso descriviamo, il gioco è un’arte da coltivare secondo i principi dell’onestà e della passione. Sono questi i capisaldi del gioco pulito perché consapevole. A partire dal piccolo giocatore sino al professionista, un po’ tutti hanno sperimentato una partita a Ramino sotto l’ombrellone al mare o immersi nel caldo dell’atmosfera natalizia. Per quanto potrebbe apparire un gioco di nicchia, si tratta del secondo gioco di carte più popolare nei Paesi occidentali – il primo è il Poker, ovviamente -. Se si aggiungono le varianti con le tessere, settecento milioni di persone al mondo si sfidano nel Ramino. Esiste anche un campionato mondiale di Ramino, qui si elegge il miglior player del pianeta. Stuart Errol Ungar è un nome da ricordare, il giocatore più celebre di tutti i tempi si fece largo nel panorama ludico mondiale proprio nel gioco del Gin Rummy – non a caso, una variante del Ramino -. Asiatico, Conquian, Contract, Knock, Manipolato, a punteggio scoperto e alternative a Canasta sono solo alcune delle varianti di Ramino. Si tratta di un gioco famoso almeno quanto la Scopa, il Rubamazzetto e la Briscola – qui ne trovi le regole. Spesso le varianti assumono nomi diversi a seconda della regione geografica, non basterebbe un intero corso a svelare del Ramino regole e particolarità.

Modi di giocare a Ramino e regole

Come già considerato, il Ramino è un gioco dalle innumerevoli varianti. Imparare le regole di base è un buon modo per entrare nella logica della tecnica.

In quanti si gioca?

Si gioca a partire da due fino a sette giocatori, non di più quando si utilizzano le 104 carte alla francese. In linea teorica e perdendo giocabilità, si potrebbe aumentare il numero dei mazzi da Ramino.

Chi e quando vince?

La partita è conclusa con la “chiusura”, il termine indica il liberarsi di tutte le carte in mano. Vince chi rimane senza carte, gli altri si caricano i punti corrispondenti alle carte non scartate. Quando uno dei partecipanti raggiunge i 101 punti, esce dal gioco.

Come si predispone la mano?

Il ruolo del cartaio viene attribuito, a turno, a tutti i giocatori; il suo compito è distribuire 10 carte coperte a testa e, al termine, riporre una sola carta scoperta sul tavolo. Il banco avrà quindi la carta scoperta – la prima del pozzo di scarto – e il mazzo coperto – detto tallone -.

Ramino e regole, come si svolge la mano?

Il giocatore accanto al cartaio – destra o sinistra, a seconda delle convenzioni del luogo – pesca una carta dal tallone o, in alternativa, la preleva dal pozzo. La carta pescata serve a costruire le combinazioni fra:

  • tris o quaterna: tre o quattro carte di stesso valore ma semi differenti;
  • scala: un minimo di tre carte dello stesso seme e di valore in sequenza. L’Asso può iniziare una scala bassa (Uno, Due e Tre, ad esempio) o concludere una scala alta (Donna, Re, Asso).

Il Jolly viene utilizzato con il valore attribuito dove serve. Prima dello scarto, il giocatore può “attaccare” le sue carte alle combinazioni che già si trovano sul tavolo, secondo le regole appena richiamate. Il turno si conclude con lo scarto di una sola carta nel pozzo, inizia il giocatore successivo.

Cosa succede alla chiusura?

Uno dei giocatori rimane senza carte, aggiudicandosi la manche. Gli altri contano i punti delle carte rimaste in mano, secondo i seguenti punteggi:

  • dal due al dieci: punti e valore corrispondono;
  • ogni figura: dieci punti;
  • asso: undici punti;
  • jolly: venticinque punti.

Il giocatore esce dalla partita ai 101 punti.