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C'Erano Una Volta I Casinò... Veri!


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Buongiorno a tutti. Sono nuovo da queste parti e pertanto ringrazio in anticipo chi vorrà unirsi a questa discussione. Premesso, non intendo postare contenuti tecnici, polemici o domande retoriche "a risposta chiusa", ma semplicemente delle considerazioni a voce alta, da condividere.

Sono un giovane giocatore amante di uno dei giochi più antichi del mondo del gambling: la roulette. Rettifico, siamo due giocatori. Io e la mia signora. Una passione che nasce contemporaneamente -in coppia- nell'estate 2010. Quindi, una storia recente. Ma se consideriamo che abbiamo 27 anni, direi che appartiene pesantemente alla nostra vita vissuta.

Cosa voglio raccontarvi? La nostra esperienza con un sottile strato di romanticismo misto stile giornalistico per raccontare cosa abbiamo vissuto in questi due anni di "amore folle". Tutto nasce da una visita frettolosa in un casinò straniero (durante una vacanza) per curiosità. Nessuno di noi vi era mai entrato prima. Ci avviciniamo alla roulette e senza sapere nulla, imitando le giocate di altri seduti al tavolo, collezioniamo due pieni in tre lanci. "Amore abbiamo stra vinto!" E' l'urlo di chi giocando 20 euro se ne ritrova 300. Caspita, e quando ricapiterà mai?

Parte da li, a seguito del ritorno in Italia, il nostro lungo viaggio ludico. Da quel momento, mai stati in Svizzera prima, impariamo a memoria il tratto stradale sino a Como-Chiasso-Lugano. Sempre senza sapere nulla, o poco più, giochiamo a Lugano un paio di volte ma passando dal valico di Brogeda troviamo sempre la pubblicità di Campione. E che è 'sto Campione??

In meno di un anno attraversiamo il confine 55 volte (circa due volte a settimana) e ci lanciamo nell'atmosfera quasi da salotto di Campione. I croupier alzano la testa per salutarci. Il capo anche. Il cameriere ci saluta per nome. Nelle pause scatta la sigaretta nella zona fumatori e poi una cena veloce al Jackpot. Oppure se la serata è andata bene e abbiamo tempo ci fermiamo al Seven. Il nostro rapporto con la struttura è tale che quando arriviamo al parcheggio sotterraneo cerchiamo sempre al livello -1 in un angolo specifico. Sempre che non ci sia un torneo di poker. Sennò o non si va o si parcheggia dove capita. Saliamo e grazie alle tessere di ospitalità rilasciate dalla Casa da Gioco entriamo nel "nostro" mondo. Ci pervade costantemente la sensazione di essere a casa, nel salotto. Un giretto alle roulette elettroniche per vedere se ci sono sequenze anomale, poi scala mobile e arriviamo al nostro "divano", i tavoli di fair roulette. Ovviamente dopo la doppia tappa in cassa, a piano terra per i franchi e al primo piano per i gettoni. Piccole scaramanzie che non sono mai cambiate.

Il sabato sera bisogna spalleggiare i temibili cinesi ma durante la settimana è un'altra storia. Relax, gente tranquilla. Chi di voi frequenta Campione da un po' (alla fair roulette quella al piano del ristorante Jakpot) può averci incontrato sia di sabato che di venerdì o alla domenica nel 2011 e all'inizio del 2012, visto che siamo due ragazzi giovani (una coppia) che giocano seriamente (si intende che se si sceglie di "sconfiggere" la roulette si deve mettere in campo un capitale adeguato.. poi la sorte fa il resto ma senza adeguate risorse la possibilità di perdere aumenta).

Abbiamo vissuto due weekend indimenticabili, tra le tante esperienze. Il primo era il giorno precedente ad una partenza per una vacanza. Avevamo detto che il 33 sarebbe stata la nostra "vittima". Quel bischero faceva uscire tutti i suoi laterali ma non entrava in questo maledetto 33. Un capo ci incoraggiava e noi testoni andavamo avanti.. Si vinceva, si perdeva, si rigiocava e intanto si scherzava. Ma se fai un investimento cospicuo e il numero ti tradisce non uscendo mai, c'è il rischio di venir via con un pugno di mosche. Quel pomeriggio si stava concretizzando. Guardo le fiches in mano e noto che abbiamo ancora una decina di chance con quelle giocate e poi triplice fischio, tutti a casa. Ne mancano 5 sì e no. Scelgo di non guardare, come nel calcio si fa con i rigori. Il croupier mi urla nelle orecchie "33"! Urlo nella sala come un matto facendo girare tutti (beh possono urlare solo ai dadi??) e mi intasco la vincita. Mia moglie al settimo cielo riposiziona i gettoni per un secondo giro di giostra ma la pallina va nello zero e per noi va bene così. Abbiamo vinto circa 5.000 euro. In quel momento era per noi una vincita epocale, a cui sarebbe seguita una bottiglia di bollicine da enoteca.

Ma il guaio è che più ti abitui e più alzi l'asticella. Bisogna essere bravi a gestire le emozioni e salvaguardare le finanze familiari. Se te lo puoi permettere puoi agire con giudizio e giocare, altrimenti sconfiniamo nel campo della ludopatia e senza aiuti o supporti si finisce per giocare tutto. Ad ogni modo, procedendo nei ricordi, il secondo weekend memorabile arriva diversi mesi dopo quando un sabato sera (a dire il vero erano le 5.00 di mattina) chiudiamo con un bel rotondo +10 (diecimila euro). Ci fermiamo al motel sull'autostrada e all'indomani quando un sole splendido bacia il Ceresio torniamo a Campione. Pranzetto ad un bar sul lago e verso le 16 si torna in pista. La vincita ci ha caricato. Abbiamo capitale per tornare e vedere cosa succede. La nostra croce diventa il 14. In generale piazziamo un gioco orientato agli orfanelli ma il 14 è la punta di diamante. Il 14 ovviamente latita. Arriva il 20. Arriva il 31. Macchè il 14 non esce. Le riserve cominciano a diminuire. Tanto che penso se fermare tutto e tornare a casa o se proseguire. Mia moglie se lo sente. "Arriva". Lei raramente sbaglia le sensazioni (il problema è che non le ha spesso.. quasi mai). Piazziamo la giocata e il croupier (un ragazzo giovane), non lo dimenticherò mai, prende in mano il campanello che segna il numero vincente e lo piazza a lato del tavolo all'altezza del 14 e dice "lo preparo già qui". La pallina gira e... 14! Incredibile! Gioia pazzesca, riposizioniamo il tutto. 14! Doppio! Ha ripetuto! A questo punto mia moglie va in uno stato di semi-trans dove ogni numero che pensa lo carica (con i suoi laterali) e per almeno 10 tiri non sbaglia. O quantomeno sbaglia poco. Prendiamo il 17, il 33 il 18 il 4... Me li ricordo come se fosse successo ieri. Il capo chiama la cassa perchè ha finito le placche da 5.000 e 10.000 franchi. Mai visto una cosa del genere. Io comincio un lungo lavoro in cassa per eludere il limite allora dei 5.000 franchi di cambio per volta e intasco le banconote. Terminato il giro vado in bagno per fare un conto... Mi fermo a 45.000 franchi + 10.000 euro.. Ho il portafoglio che scoppia e sono teso come un archetto. Mia moglie intanto va avanti, gioca gioca e vince ancora qualcosina. Poca roba. Sono le 22.30. Ceniamo al Seven, stanchi stravolti perchè tenere la soglia dell'attenzione al tavolo non è banale, prendiamo l'auto e torniamo a casa. Anzi, passiamo da un cambia valute. Pensando ai blocchi per l'uso del contante sono un po' preoccupato ma devo per forza: chi mi cambia sennò tutta sta roba? Il cambiavalute non fa una piega, prende una mazzetta di 500 euro e me ne rende la giusta misura. Mi mette in allerta sul fatto che vanno dichiarati in dogana e mi congeda con una stecca di cioccolato. Bene. Ho ancora dei brividi quando ripenso ai singoli frangenti, alle chiamate dei croupier che si congratulano e ringraziano per le super mance (sempre l'equivalente della giocata in pieno, mica farfalle). Da film, insomma.

Ora abbiamo un figlio, io mi sono auto-diffidato dalle case da gioco nazionali e ticinesi perchè non voglio essere causa di qualcosa di non gestibile. Mi è costato fare questo gesto perchè la roulette si ama, non ci sono alternative. Non è una slot che è programmata per pagare e non è un gioco con una forte penalizzazione del banco. Dalla prima volta che appoggiai un gettone sul numero oggi conosco molto moltissimo del gioco: dalle combinazioni di gioco alle percentuali e quindi alle statistiche che si celano dietro lo svolgimento di un lancio. Quel fatidico 2,7% di svantaggio che ha il giocatore alla lunga si fa sentire perchè contano frequenze, ritardi ecc E conta come imposti il tuo gioco! Noi abbiamo sempre scelto un numero centrale oggetto del desiderio, a seguire si collocano i laterali e i cavalli del tappeto. Una trappola mortale per la pallina che se centra la zona ci paga (anche lautamente) mentre se esce dai binari si spera (e qui sta una delle chiavi di volta) che entri in un cavallo delle mie giocate (esempio: cerco il 17 e esce il 18, completamente fuori zona).

Le nostre esperienze non si fermano a Campione: abbiamo fatto serate esplosive a Venezia, a Saint Vincent e ogni tanto ci si fermava a Mendrisio. Anche al Perla siamo stati una sera soltanto. Non è che si vinca sempre.. Al contrario. Ma il gioco è questo.

Ora passo a voi questa mia riflessione.

Si parla tanto di crisi e il settore dei giochi continua a crescere. Ma come cresce? Online, vlt, ecc Lo Stato ha concesso un'enormità di licenze Aams trasformando l'Italia ludica. Ora mi chiedo: ma visti i ritorni occupazionali e turistici che portano i Casinò italiani e oltre confine, non era enormemente meglio investire in nuove realtà "fisiche" nel resto d'Italia? L'esperienze del casinò è tutelante anche per le conseguenze sociali. Ci sono intrattenimenti di vario genere, ci sono ottimi ristoranti. Spesso le sale di rappresentanza sono ambienti eccellenti dove poter svolgere congressi e manifestazioni. Spesso in famiglia e sul lavoro sento demonizzare genericamente il gioco d'azzardo per le conseguenze sociali ma non si realizza che i casinò nascono proprio dalla necessità di bloccare i giocatori italiani diretti all'estero (la loro posizione infatti è precisa su quattro "vie di fuga" dall'Italia). Rassicuro chi non vi sia mai stato che è molto meno pericoloso intraprendere un'esperienza di gioco in un casinò che online anche se con il croupier live. Cosa intendo per pericoloso? Il rapporto quantità-qualità. Se ho una carta di credito a disposizione con un plafond di 1.000 euro peserò meglio il valore nominale avendo in mano dei gettoni che uno spento cicalino con scritto Saldo 1.000. Oppure do una diversa valorizzazione del mio tempo. Se decido di andare ad un casinò, parlo ad esempio per un lombardo, prendo l'auto, eventualmente una sistemazione, ceno fuori e arrivato scelgo un tavolo, scambio due chiacchiere, vivo. Il gioco online, che comunque conosco bene per la frequentazione su 888, non è così. Anche se parlo con il simpatico pugliese Fabrizio lo sto facendo dal divano in un momento "rubato" alla quotidianità. Oppure lo faccio distratto. Perchè suona il telefono, perchè arriva qualcuno. Se giochi seriamente, non esistono distrazioni mentre si collocano gettoni e numeri. Ogni lancio a vuoto è un colpo perso. E spesso decisivo. Quindi, ho giocato online, ma non è la stessa cosa. Oggi farei assumere al Governo la clamorosa decisione di bloccare tutte le iniziative online e concederei subito alcune licenze per casinò reali. Ad esempio vedrei bene delle case da gioco sul Lago di Garda, a Rimini, a Roma, a Verona, a Torino e a Firenze. Ci sarebbero strutture all'avanguardia, con professionisti, in massima sicurezza. Si sdoganerebbe il mito del casinò-truffatore che non esiste proprio, avvicinando in modo serio il gioco ai clienti-cittadini. Anche a supporto e tutela del nuovo astro nascente, il texas hold'em. Invece vedo grigie figure che entrano e escono dalle centinaia di sale slot cittadine e sento parlare amici del gioco online come una volta si parlava del materiale erotico scovabile in rete. Come di una scoperta insomma. Certo, a chi piace giocare tutto sommato piace. Eccome. Ma io ho vissuto a pieno la realtà del casinò vero, quello in cui il capo ti ordina da bere e il cameriere per non disturbare prepara un banchetto alle tue spalle facendo spostare i curiosi. Oppure ti capita di vedere invasa la sala di bellezze incredibili e scopri che all'ultimo piano c'è un concorso di bellezza. O una riunione aziendale di commerciali che dopo le statistiche dell'azienda cenano e scendono a fare due colpi. In libertà, in sicurezza, senza patemi. Magari sorridendo vedendo alcuni personaggi in via d'estinzione che del gioco ne hanno fatto la ragione di vita (e sono fermi agli anni settanta). Razza rara, ma ci sono ancora.

E' questa la mia riflessione: ho tastato con le mie mani che il casinò non è un ragazzaccio che ti ruba le monete ma una grande realtà dedita all'intrattenimento. Mi piace e ci tornerò. Sicuramente. Amo la roulette perchè attorno a quel cilindro si vivono emozioni da eterna lotteria dei rigori (come una finale di calcio formata da 100 rigori) e si è liberi di agire. Ho conosciuto dall'altra parte del tavolo dei professionisti (raramente maleducati) che hanno spesso reso l'atmosfera giocosa in tutti i sensi. E' un ambiente sicuro dove in caso di discordia si guardano le immagini (ti filmano ovunque). Insomma, puoi stare sereno. Davanti a tutti questi elementi vorrei che il legislatore facesse un passo indietro e tornasse alla tradizione, al tavolo. Basta riempire le città di sale slot. Basta riempire la testa dei ragazzini con l'online. Voglio che si torni a parlare dei casinò veri. Quelli che in questi mesi soffrono terribilmente la concorrenza di tutti questi fattori e che rischiamo anche di perdere. Al posto di fare cultura del gioco si è fatta una campagna liberalista che diventa socialmente incontrollabile.

Quando ho inviato la diffida ai casinò svizzeri un signore si è preso la briga di scrivermi chiedendomi perchè lo stessi facendo e che si rendeva disponibile qualora avessi avuto bisogno di aiuto.

Un altro mondo. A parer mio.

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ciao OrfanelloMAIsolo e grazie per aver voluto condividere con noi la tua esperienza, le tue riflessioni ed i tuoi quesiti.

La situazione che tu descrivi così bene è una situazione in cui piu' volte mi sono imbattuto nella mia vita di giocatore. Ad essere sincero fino in fondo, io MOLTO RARAMENTE ho visto delle coppie (inteso come fidanzati o sposati) che sono riuscite a salvarsi, quando entrambi erano appassionati di gioco e d'azzardo in generale. Alla lunga, le cose funzionano meglio se solo uno dei due ha questa passione. Se poi nessuno dei due gioca, allora è meglio ancora. :hahaha: Pero' ci sono molti esempi (anche in questo forum, penso) che dimostrano il contrario di quanto dico.

Riguardo le tue riflessioni sui casino' di terra, condivido in pieno la tua linea, pero' vorei sottolineare che tu stai parlando di Roulette (e quindi andiamo a finire nel grande calderone dei giochi classici, col croupier e tutto il resto), mentre va sottolineato che piu' di metà degli avventori dei casino' di terra si dedica alle slot.

Con annessi e connessi. :verso:

Allo Stato italiano rendono di piu' le slot e le VLT di quanto possa rendere un qualsiasi gioco classico. Questo per un'infinità di motivi, che sono di rapida comprensione a tutti. Quindi lo Stato italiano di fatto sta creando un'infinità di nuovi casino', sia di terra che virtuali, piazzando sale slot in ogni angolo di qualsiasi città e recentemente anche online. Chiaramente la STUPENDA atmosfera che tu menzioni nel tuo post non è replicabile nè in una sala slot tantomeno in un casino' on line. Ma questo non importa molto a chi ha il rapido profitto come unica ambizione.

Ad ogni buon conto, ho riscontrato che in alcuni altri stati europei (prima su tutti la Gran Bretagna), ove il dilagare del gioco ha preso piede prima che da noi, sta adesso iniziando un processo inverso. Probabilmente a causa delle troppe famiglie rovinate, si sta iniziando a cercare di mettere dei freni allo stato biscazziere anche perchè alla fine questa piaga sociale va a finire comunque sulle spalle della collettività. Io rimango dell'idea che alla fine dei conti ognuno raccoglie cio' che ha seminato.

Immagino e SPERO che presto la stessa cosa avvenga anche in Italia, questo forse comporterebbe un "ritorno" al gioco d'azzardo (consapevole) solo in ambienti piu' acconci e porterebbe alla creazione (finalmente) di nuovi VERI casino' di terra in tutte le nostre regioni.

Ma la logica del profitto, meglio se immediato, ha finora portato alla triste situazione che tu descrivi.

Benvenuto nel forum.

:ciao:

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Oggi farei assumere al Governo la clamorosa decisione di bloccare tutte le iniziative online e concederei subito alcune licenze per casinò reali. Ad esempio vedrei bene delle case da gioco sul Lago di Garda, a Rimini, a Roma, a Verona, a Torino e a Firenze. Ci sarebbero strutture all'avanguardia, con professionisti, in massima sicurezza. Si sdoganerebbe il mito del casinò-truffatore che non esiste proprio, avvicinando in modo serio il gioco ai clienti-cittadini. Anche a supporto e tutela del nuovo astro nascente, il texas hold'em.

Ciao orfanello, la tua storia mi ha provocato una certa invidia, non tanto per le vincite ma per i bei momenti che hai passato in questo tipo di ambiente, che senza dubbio è tutt'altra cosa rispetto al gioco online,di cui io purtroppo non ho occasione di poter frequentarei proprio perchè il posto più vicino si trova a 800 km da casa, Venezia, dove ci sono stato solo una volta nel 2004.

Quindi non posso che essere d'accordo su quanto hai detto e sul fatto che bisognerebbe spingere il governo a sbloccare licenze per i casinò reali, ma (nota polemica) perchè fermarsi a roma? non capisco perchè il sud deve essere sempre tagliato fuori,io ci vedo bene anche uno nel salento,sarebbe una grande attrazione per il turismo e lo sviluppo economico di queste disastrate zone. Ammetto siamo un pò trogloditi ma se continuamo ad essere sempre tagliati fuori da tutto...

P.S. non è una polemica diretta a te per il fatto che hai citato solo citta del centro nord, ma solo per dire che,se ammettiamo noi potessimo fare qualcosa .. bè ci siamo anche noi.

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i casinò terrestri italiani sono destinati a chiudere e con loro gli asini deliranti che vengono qui a fare marchette

mi chiedo perchè un moderatore del forum non sia ancora intervenuto a mettere la parola fine allo sproloquio sopra scritto

è vergognoso che certi elementi siano liberi di scarrozzare sui forum sotto mentite spoglie

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investire sull'apertura di nuovi casino e di contro far morire le sale vlt e le slot da bar, sarebbe per lo stato come darsi una mazzata sugli zebedei. I casino italiani non portano allo stato svariati miliardi di euro l'anno, così come l'apertura di nuove case da gioco non riuscirebbe a surclassare le entrate che le vlt e le slot da bar oggi garantiscono. Oggi i 4 casino italiani, hanno perso molte quote di mercato, le motivazioni sono svariate, e non è certo solo la crisi, basti pensare all'online, alle sale vlt, alle slot da bar, a mirate azioni di marketing totalmente sbagliate, all'ex governo monti che con le sue regole sulla tracciabilità e l'impossibilità di poter cambiare più di mille euro ai tavoli e di contro alle casse, se ti presenti con le fiche's, al mercato estero -slovenia, croazia, austria, svizzera- che sicuramente attuano una politica diversa, che sanno fare intrattenimento sul serio- parlo prevalentemente della slovenia in questo caso-, e difficilmente riusciranno a riconquistare queste quote, adesso stanno puntando molto sui cinesi e i russi, ma non credo riusciranno, grazie a loro a riportare i fatturati ai fasti di un tempo. Dal mio punto di vista sono arrivati al declino, e se lo stato decidesse di far aprire nuove case da gioco, allora alcuni di loro potrebbero chiudere -saint vincent e campione in testa- questo soprattutto per una questione di logistica, io prendo ad esempio la realtà che vivo giornalmente, qui stanno spendendo una settantina di milioni di euro per creare quello che chiamano resort, un albergo a 5 stelle, il totale rifacimento del casino, ma a cosa serve, bisogna venire qui apposta, non è certo di passaggio, e se riesci a portare facoltosi giocatori cinesi e russi cosa gli offri la spa del casino, l'albergo e il casino stesso? Ci vogliono attrazioni anche all'esterno del casino, e qui più che un caffè in un bar non puoi fare, i locali non ci sono, non c'è nulla, e dal mio punto divista, ma non solo il mio sarà un grande buco nell'acqua. Sìcuramente è meglio vivere l'esperienza ludica in un casino, rispetto alle sale vlt o ai bar, anche se devo dire, che ho spesso riscontrato molta più serietà e un buon servizio in qualche sala vlt rispetto a qualche casino italiano, ma questo è soggettivo, forse era solo una mia impressione., sicuramente il giocatore è più tutelato, nessuno griderebbe mai "spegnete la luce che ci sono i caramba", sicuramente è più controllato, ma altrettanto sicuramente è un ambiente dove regna sovrana l'ipocrisia, fino a che hai soldi sei qualcuno, fino a che giochi in un certo modo sei qualcuno, ma il giorno che cominci a giochicchiare, che spendi poco, li si che ti accorgerai quanto non sei mai contato nulla in realtà, conosco troppo bene l'ambiente e so quanto è falso e ipocrita. Sono daccordo che la politica un po troppo liberalista del governo rischia di diventare incontrollabile, e di fatto ormai lo è, ma allo stato poco importa, lui deve incassare, e gli incassi glieli portano i giochi che trovi sotto casa, dal grattaevinci alla sala slot, non certamente i casino, per cui non gli interesserà mai fare cultura del gioco, gli interessa semplicemente incassare, dobbiamo rassegnarci.

Una considerazione in linea con il pensiero di eternoperdente:

I casino italiani, nell'arco del prossimo triennio saranno davvero destinati alla chiusura, ogni hanno subiscono perdite non indifferenti e se non fosse per l'intervento esterno di regioni, comuni e quant'altro, avrebbero sicuramente giù chiuso da un pezzo, ma ovviamente sono pozzi di voti e per questo e altri motivi ancora non hanno chiuso, chi non chiuderebbe un'azienda che per anni ha bilanci in rosso? Solo un pazzo.

orfanelloMaisolo@

devi comprendere che eternoperdente, io e qualche altro qui, abbiamo molti anni di casino sulle spalle, alcuni più dei tuoi anni di vita, e comprendo quello che lui ha scritto, tu hai fatto un po una romanzata, ma la realtà è ben diversa, il casino, come ogni altro luogo dove si giocano i soldi, è solo un postaccio schifoso, dove si fa intrattenimento solo per portare via il più possibile al giocatore, e come ho detto sopra, fino a che ne hai sei trattato in un certo modo, ma quando cominciano a scarseggiare il trattamento è diverso, e allora dove sta l'intrattenimento?

Non si può considerare il casino come centro di intrattenimento e divertimeno, quei posti si chiamano mirabilandia o gardaland, non certo casino della vallee, o municipale di sanremo.

Modificato: da sognatore
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i casinò terrestri italiani sono destinati a chiudere e con loro gli asini deliranti che vengono qui a fare marchette

mi chiedo perchè un moderatore del forum non sia ancora intervenuto a mettere la parola fine allo sproloquio sopra scritto

è vergognoso che certi elementi siano liberi di scarrozzare sui forum sotto mentite spoglie

Potrei comprendere meglio questo attacco così veemente? Si era approcciato un bel discorso al tema che mai mi sarei aspettato una coltellata violenta.

Io sono nuovo, ma non piace un atteggiamento così sopra le righe!

Amen

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ho avuto lo stesso sentore, leggendo il post, mi sembrava una sorta di pubblicità occulta ai casino, o meglio al casino di campione, ma poco importa, la realtà di oggi, credo di averla esposta adeguatamente, e non si scappa, lo sappiamo esattamente che in un casino, il migliore ha la rogna ahahah.

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ho avuto lo stesso sentore, leggendo il post, mi sembrava una sorta di pubblicità occulta ai casino, o meglio al casino di campione, ma poco importa, la realtà di oggi, credo di averla esposta adeguatamente, e non si scappa, lo sappiamo esattamente che in un casino, il migliore ha la rogna ahahah.

Mi spiace molto

Ho svuotato un sacco importante dando riferimenti concreti e reali. Invece mi date del troll.

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è l'impressione che hai dato sinceramente, sembrava pubblicità gratuita ai casino terrestri -uno in particolare-, ma con questo nessuno ti vuole colpevolizzare o additare come un addetto ai lavori, anzi spero che tu sia sinceramente un giocatore, che ha capito in tempo che ci sono altre priorità prima del gioco.

Modificato: da sognatore
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Signori,

non ho riportato una storiella. Ma un vissuto impregnato di emozioni e paura. Ho riflettuto molto se lasciar trasparire dettagli concreti (leggasi indicare Campione) oppure se rifilarvi una favola senza ne' capo ne' coda. Ho scelto la strada più tortuosa e pesante di scrivere apertamente la nostra storia, forse anche come sfogo e antidoto all'esperienza maturata.

Ma restano dei punti saldi della mia disanima:

- amo, ho amato e credo amerò l'ambiente descritto delle sale da gioco tradizionali perché, forse da ultimo dei romantici, colgo l'essenza dell'eleganza e del misticismo che ancora aleggia sui tavoli verdi. Certo ci sono priorità nella vita, assolutamente! Ma il casinò svolge la sua funzione se diventa ricettore del divertimento "estremo" legato all'azzardo... Unico ricettore!

- ho giocato a lungo sui casinò online (immo su 888 live) ma sottolineo che NON è la stessa cosa. I valori virtuali, digitali che tanto propone il nostro tempo sono molto più deleteri di quelli reali! Perdiamo sempre più il senno inseguendo realtà virtuali che non esistono.. Se sommiamo la passione o smania del gioco con la duttilità di un software online installato sul portatile o sullo smartphone..... Rischiamo veramente una pesante ricaduta sociale! Oltretutto incontrollata!! Chi può ed è autorizzato a controllare cosa quanto perché gioco??? Non che questo capito esplicitamente ai casinò reali, ma ci troviamo tra e con persone. Umane.

E poi sono un troll... Potrei parlare per ore e raccontare mille esperienze nonostante l'età.

Vi auguro una felice domenica.

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Dico la mia:

- non interessandomi particolarmente gli argomenti (vita dei casinò reali e roulette) ho trovato il primo post un po' noioso e l'ho letto a tratti (ma questo è un mio limite)

- non mi sembra scritto da un professionista

- orfanelloMAIsolo si è posto in maniera educata

Personalmente, spero che continui a frequentare il forum e, se ne avrà voglia, a raccontare qualcosa di interessante attinto dal bagaglio delle sue esperienze.

The Guru

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personalmente non ho detto che si fosse posto in maniera non educata, ma semplicemente ho condiviso quanto detto da eternoperdente, per quello che riguardava il fatto che orfanello, con la sua storia, sembrava quasi, volesse fare pubblicità a un casino terrestre, in ogni caso ho dato comunque la mia risposta, indipendentemente dalle motivazioni, che lo hanno spinto a scrivere qui.

Se devo analizzare quanto ha scritto, devo dire che sono concorde con lui, meglio un casino reale, che le sale vlt, i bar e gli online -degustibus-, ma che non siano quelli italiani, che sono davvero pietosi in ogni senso.

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Secondo me non è un addetto ai lavori,è entrato qui in modo educato e ci ha raccontato la sua esperienza.

Concordo però con quanto detto da Uriah,anche nei miei anni di frequentazioni difficilmente si vedeva una coppia dove sia lei che lui giocavano,ci fosse tutta questa euforia.

Per carità la fortuna,perchè solo di questa si tratta,molto probabilmente per loro li ha baciati tante volte,non per niente poi si sono autoesclusi dalle entrate,segno che si sono fermati in tempo,anche se nei giocatori questo demone è sempre molto all'erta.

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come si dice " a pensar male non si fa peccato", si magari eternoperdente ha usato un tono un po forte, ma ognuno scrive quello che pensa, giusto?

Mi ha trovato daccordo perchè anche io per un momento ho pensato " ma questo per chi lavora?"

Ma sono stato daccordo anche con orfanello, che è meglio giocare in un casino reale piuttosto che online o nelle sale vlt, almeno, io mi sento più tutelato tutto sommato.

Il punto è che lui vede il casino così come erano fino a circa 15 anni fa, luoghi dove, a un tavolo giocavi tu e il grande industriale, vi davate del tu perchè eravate in un certo senso colleghi, e rischiavi di fare delle ottime conoscenze in ambito professionale e non solo -ovviamente da coltivare all'esterno del casino-, fino a un paio di anni fa giocavo con accanto ancora la ricciarelli, gloria guida e la figlia, little tony e svariati altri, senza contare tanti grandi imprenditori etc. ottime conoscenze che in un altro luogo non avrei mai fatto, ma parliamo di altri tempi, oggi con chi fai conversazione, con il cinese che nemmeno ti capisce o fa finta?

insomma i tempi dei casino visti in maniera quasi romantica sono andati, oggi sono solo delle enormi sale giochi, zeppe di slot e giochi elettronici, con sempre meno giocatori ai tavoli, questa è la realtà, tant'è che un po tutti i casino hanno spostato il loro interesse sulle slot, non certo sui tavoli, è su quelle che lavorano e che producono fatturato, non certo sui tavoli, questa è la realtà.

Per quello che riguarda ospitalità, gentilezza, professionalità, mi spiace dirlo, ma qui in italia, queste cose si riscontrano solo e soltanto se si gioca sul serio, viceversa, se non conosci il valletto, l'impiegato e il resto della compagnia di turno, e giochi poco, sei trattato a pesci in faccia, questo perchè c'è la brutta abitudine della mancia, se non gli metti in tasca qualche euro di mancia non sei nessuno, anzi la volta successiva ti fanno penare anche solo per portarti un bicchiere d'acqua.

Se vai in un casino della slovenia, a parte che sono tutti ragazzi e ragazze, e non vecchi bacucchi come in italia- anche l'occhio vuole la sua parte- e se anche non gli dai nulla, comunque quando li chiami ti servono con professionalità, loro vivono del loro stipendio, se poi gli dai la mancia li fai sicuramente contenti, ma non te lo fanno pesare se non gliela dai.

Insomma, orfanello, da come ha scritto, giocava e non poco, per questo motivo era trattato con i guanti gialli, per questo motivo gli hanno scritto per chiedergli se avesse bisogno di aiuto, quando si è diffidato, ma non per aiutarlo davvero, ma solo per vedere se potevano convincerlo a tornare, magari dicendogli di giocare con più calma, di andare ogni tanto, insomma per non perdere il cliente, ma se fosse stato un cliente da 100 euro ogni tanto, nessuno si prendeva la briga di scrivergli un tubo, se non spendeva ai tavoli e non lasciava mance, col cavolo che il valletto di turno di faceva in quattro per lui.

L'ho detto è un luogo pieno di ipocrisia, anzi asserisco con certezza, che non c'è luogo più schifoso di un casino italiano, quelli esteri ben altra storia.

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come sempre sognatore parla con cognizione di causa in quanto è una vita che frequenta i casinò italioti ed esteri, vi faccio un semplice ed esaustivo esempio per far capire la differenza

serata di capodanno a montecarlo, il casinò nella curva quindi ne il cafè de paris ne il municipale

tavolo da blackjack minimo 200euro di puntata, io e altri sei, io mai entrato in quel casinò, nessuno mi conosceva

gioco una mezza taglia sparando a tutto andare perchè era tardi avevo voglia di rincasare(quindi o vinco o perdo e poi me ne vado), la taglia gira e gira bene in quanto gli altri al tavolo giocano regolari senza chiamate o divisioni da plotone di esecuzione

finisce la taglia ho vinto tanto in pochi colpi mi alzo e dico al capotavolo di portare una bottiglia di champagne per gli altri giocatori buttando 200euro sul tavolo, i giocatori mi guardano un po stralunati ringraziando (tranne uno che era francese gli altri erano tutti italiani ma in quanto al tavolo non aveva parlato quasi nessuno tranne l'unica signora non avevo capito di giocare in casa) il capotavolo mi porge indietro le 2 fiches da 100 dicendo che offriva la casa, a quel punto le ho lasciate di mancia(le avrei lasciate ugualmente alla cassa visto il trattamento)

in italia scordatevi che sarebbe successo una cosa simile, si intascavano le fiches e avrebbero portato uno champagne dozzinale, invece li è arrivata una bottiglia di krug che è comunque uno champagne da 100 euro all'ingrosso e da 2/300 bevuto al ristorante

altro esempio, casinò a nizza vado per la prima volta, la seconda volta dopo almeno un mesetto, arrivo e l'addetto all'ingresso mi apre la porta mi saluta per cognome e mi fa entrare direttamente senza neppure farmi fare il biglietto(l'ingresso era gratuito e lo è ancora)a saint vincent capione e sanremo all'epoca si pagava

Modificato: da EternoPerdente
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non vado spesso al perla a nova gorica, ma ogni volta che vado il trattamento è sempre al massimo, albergo 4 stelle, pranzo e cena, più varie, tutto gentilmente offerto dal casino.

il mio volume di gioco in quel casino è nell'arco di una settimana, dieci giorni di permanenza, all'incirca di un terzo, rispetto a saint vincent, non gioco poco, ma nemmeno esagerato per ottenere quell'ospitalità.

in qualsiasi casino della slovenia entro, fosse anche il più piccolo, in un paese sperduto, se chiedo da bere, si guardano bene dal farmi pagare, non esiste, se chiedo un panino alle 5 del mattino, se non hanno il pane, lo vanno a prendere al primo panificio che apre, pur di farmi contento, e non importa quanto sto giocando.

A saint vincent, cliente abituale, il volume di gioco è il triplo di quello di nova gorica, il massimo che ottengo in termini di ospitalità è un caffe, e se gioco al tavolo, di tanto in tanto una bevanda, se chiedo un panino intorno alle 2 del mattino, mi guardano come a dire, ma proprio qui dovevi venire a rompere il ca22o?

ristorante 0, albergo 0, tutto il resto 0, anzi solo perchè senza peli sulla lingua ne ho mandati parecchi a fare in cul0 di direttori, mi hanno anche requisito la carta exclusive che mi permetteva di usufruire gratuitamente di tutte queste cose.

questa è la netta differenza fra chi sa gestire il cliente, e chi invece ha un unico interesse, prendere lo stipendio a fine mese, fregandosene altamente del cliente, di come andrà l'azienda negli anni a venire e tutto il resto, senza contare l'alto tasso di incompetenza che regna sovrano, ma del resto è ovvio, qui abbiamo casino che sono in mano alla politica, e va avanti solo il raccomandato, e poco importa se è capace o meno, l'importante è che sia figlio di, nipote di, compare di, l'importante è questo, devono raccogliere voti, e così li ottengono i politici di turno, mentre all'estero i casino sono in mano al privato, che ovviamente gestisce il casino per guadagnare soldi, e per farlo sa che al cliente lo deve far sentire a proprio agio, dandogli quanto più possibile, non come gli italiani, che ogni anno, dati alla mano, perdono decine di milioni, e ciò nonostante rimangono li aperti, ma dove si è mai visto che un'azienda che è perennemente in perdita, continui a lavorare, quale pazzo imprenditore la terrebbe aperta?

Senza contare gli esuberi, i tanti posti di lavoro inutili, dirigenti su dirigenti che non hanno motivo di stare li, vice dei dirigenti che non si capisce bene che ci stanno a fare, assistenti di tutti i generi, controllori regionali, municipali e quant'altro, che come lavoro fanno i passegiatori all'interno del casino, e li devi vedere, sempre con le mani dietro la schiena a farsi i km. per far passare le ore, e mi chiedo, ma questi cosa producono, il nulla?

insomma, i casino italiani sono, come giustamente detto da eternoperdente,destinati a chiudere, non c'è remissione, ma resteranno aperti perchè la politica li foraggerà sempre a spese del cittadino ovviamente, altro che centri d'intrattenimento, sono solo delle sanguisughe, che nel tentativo di far quadrare un po i numeri, ovviamente stringono quanto più possibile a danno del giocatore -ovviamente di quel fesso che si ostina a giocare a slot e vari giochi elettronici- ma visti i tempi, comincerei a non fidarmi neanche dei tavoli ormai.

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Ora la discussione mi piace molto e colgo anche da EternoPerdente un sottile strato di romanticismo ludico realizzatosi con uno champagne per brindare! Mi interessa molto capire come funziona appena di là dal confine perché in effetti non ho esperienza in tal senso se non fugace e velica come mezzo turista.. Rapide serate magari di contorno rispetto ad altro!

Mi piace anche il parallelismo tra anni fa e oggi dove è vero che il sabato principalmente si spalleggiano i cinesi ma durante la settimana ho incontrato personaggi più interessanti.. Anche se sicuramente non "vip".

Però vedete come viaggiamo su livelli tematici di confronto importanti.. Mischiamo storie e pensieri. Ma quando penso alla mia auto-diffida e vedo sotto casa orde di ragazzi entrare nelle sale slot mi sento male. Chi li può tutelare questi ragazzi?

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Una volta nei casino incontravi tanti personaggi interessanti, e altrettanti vip, se dovessi fare un elenco dei personaggi televisivi e del cinema italiano e straniero, che ho incontrato in più di due decenni, ci vorrebbe un papiro, gente con la quale ho giocato, chiacchierato e bevuto insieme, non che si vedono giusto perchè passano di la, ma questo accadeva fino a circa 4 anni fa, gli ultimi li ho citati nei miei post precedenti, ma potrei aggiungerne ancora degli altri, l'ultimo in ordine di apparizione e condivisione del pensiero sul gioco, in ordine di tempo, è abatantuono, uno dei vip più sfigati al tavolo che ho mai visto, ne copriva 30 e non beccava lo stesso ahahah, ma è stato tanto fortunato nella vita lavorativa, che al tavolo puà perdere qualche spicciolo -per lui-.

Nei primi anni 90 a sanremo, oltre il serialkiller bilancia -con il quale ho spesso giocato a chemine- incontravi gente con aziende importanti, personaggi che veramente erano dei gran signori, che nemmeno lontanamente, quando perdevano un banco a chemine di 100milioni, si permettevano di fare una qualsiasi osservazione, non come oggi, che purtroppo, spesso incontri dei veri cafoni arricchiti, i quali per quei quattro soldi che hanno, presumono di essere i padroni, ovvio non tutti per fortuna, ma questo è, il casino è cambiato anche in questo.

A saint vincent gli unici tavoli che girano sono quelli del p/b, grazie ai cinesi, gli altri tavoli sono deserti, le slot al piano delle americane idem, le francesi non ne parliamo, poca cosa, e la sala slot aperta anche ai residenti, che dovrebbe essere quella con più presenze, ogni giorno diventa sempre più deserta, insomma una tragedia -soprattutto per gli addetti ai lavori-.

Difficilmente oggi incontri persone interessanti, solo poca gente, che ancora si ostina a lasciare gli ultimi averi alle slot, è finita l'era ormai, non c'è romanticismo, non c'è nulla di nulla.

Ricordo bene le bellissime serate vissute fra sanremo e montecarlo quasi venti anni fa, i soldi circolavano in maniera quasi spropositata, c'era sempre tanta gente, ci si divertiva, si facevano ottime conoscenze, oggi chi conosci, quello che arriva da shenzei, che se ti spinge per puntare o solo per guardare, nemmeno scusa ti chiede?

E' cambiato tutto purtroppo, e lo dico con un velo di tristezza, era bello andare al casino allora, forse perchè si era più giovani, meno sgamati di adesso, perchè si viveva ancora il gioco come un divertimento, per tanti motivi, ma oggi, dopo così tanti anni è cambiato tutto, siamo cambiati noi giocatori e sono cambiati i casino.

Non solo i ragazzi vanno tutelati, anche gli adulti e i pensionati, ma il problema è che allo stato non gliene frega nulla, l'importante è l'incasso, che vadano tutti al sert, tanto poi ritornano e con loro altri limoni da spremere.

Ricordo che nel periodo dei videopoker, quelli che i gestori non pagavano tasse, tutti a parlarne, costanzo nel suo programma serale, molto spesso parlava dell'effetto negativo e delle grandi problematiche che comportava giocarci, poi però con l'avvento delle slot da bar, regolamentate dall'amms, nessuno ne ha più parlato, solo il tg di italia uno ogno tanto riporta qualche notizia su qualche giocatore che si rovina, ma è solo una voce fuori dal coro.

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recentemente il tg2 e il relativo programma "dossier" di rete stanno iniziando a parlarne con una certa continuità.

(tra l'altro a me raidue sta sui maroni ma devo ammettere che ho visto un paio di servizi fatti quasi bene).

Per quello che riguarda i casino' oltrefrontiera io vado spesso a Mentone. Io amo la tranquillità e gioco su limiti molto bassi e quindi è un casino' adatto alle mie tasche. E' piccolo, ha orari molto limitati, solo pochissimi tavoli attivi, e spesso c'è pochissima gente, sopratutto fuori stagione, mentre invece in stagione gente ce n'è molta ma sono quasi tutti italiani. e quindi diventa un po' un disastro.

mai visto un cinese.

l'ospitalità è buona, ma non eccellente. almeno al mio livello. poi magari per avventori piu' danarosi la musica cambia, non so.

pero' questo novembre l'ultima volta che ci sono andato è successa una cosa davvero emblematica: ad un altro tavolo, due signore francesi sui 50/60 anni, tutte ingioiellate, apparentemente distinte e benestanti, hanno iniziato ad alzare la voce, a insultarsi, a litigare pesantemente e infine a mettersi le mani addosso tanto che ci sono voluti un battaglione di valletti per dividerle e le hanno portate via rispettivamente una il SAMU e una la gendarmerie.

il mio francese non è certo perfetto, non avevo capito di cosa si trattasse, per curiosità ho chiesto ad altri giocatori del tavolo in questione, e alla fine un tizio mi ha confidato che si parlava di una fiche da 10 euro caduta per terra (è mia, è tua, è sua).

cavoli.

Modificato: da uriah1970
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