Recensione del podcast "La fabbrica dei Soldi" sul casinò di Campione

[gastardo]

Ho ascoltato con curiosità il podcast edito dalla testata Il Post ad opera di Lorenzo Faggi sul fallimento del casinò di Campione nell’Estate del 2018.

Il podcast é gratuito e lo potete trovare su tutte le più comuni piattaforme per ascoltare podcast tipo Castamatic o Overcast.

Se vi siete mai chiesti come sia possibile che un casinò possa fallire in questo modo non c’è dubbio che troverete il podcast di interesse. Oltre che le vicende del casinò stesso, la storia é interessante perché ci sono molte testimonianze di come la chiusura del casinò, abbia, a cascata, provocato una crisi profonda di tutto il piccolo territorio di Campione d'Italia. Famiglie che da un giorno all'altro si sono ritrovate senza lavoro e senza servizi base come scuola e ufficio postale che hanno dovuto chiudere e con il valore degli immobili ovviamente crollato come conseguenza. 

Il podcast è diviso in 4 puntate di circa mezz’ora ciascuna e lo stile é quello di un’inchiesta giornalistica in cui il giornalista illustra la storia aiutandosi con delle interviste ben inserite nella narrazione a un numero davvero considerevole di persone che erano e sono coinvolte con il casinò di Campione.

Si parte dalla storia del casinò che é legata a doppio filo con quella della exclave di Campione d'Italia, un piccolo pezzettino di territorio italiano all’interno della Svizzera. Io non sapevo molte cose che ho trovato interessanti, tipo che é stato deciso di aprirlo ai tempi del fascismo.
Nel secondo e terzo episodio si entra nel dettaglio nell’analisi delle varie cause e fattori che hanno contribuito alla sorprendente chiusura. Nella quarta e ultima parte si parla della riapertura avvenuta all’inizio di quest’anno (2022) e si viene accompagnati in una, in verità un po’ meno sorprendente, visita all’interno del casinò.

In sostanza ho trovato il podcast avvincente, interessante e ben fatto e ne consiglio l’ascolto anche se alcuni aspetti potrebbero suonare come trattati in modo un po’ superficiale da noi giocatori.