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sognatore

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Bologna, neonato muore di freddo

Famiglia in difficoltà viveva in strada

Devid Berghi, un neonato di venti giorni, è morto a Bologna a causa del freddo e delle condizioni precarie nelle quali viveva. I fatti risalgono ai primi giorni dell'anno, ma la notizia è stata resa nota solo oggi. La famiglia, secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica, viveva per strada. Salvo per miracolo il fratello gemello della vittima, soccorso dagli uomini del 118 e ricoverato d'urgenza all'ospedale Sant'Orsola.

Aperta un'inchiesta

Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha aperto un fascicolo di atti relativi alla morte del piccolo. L'inchiesta è stata affidata al pm Alessandra Serra, del gruppo di magistrati della Procura che si occupa di fasce deboli. E' stata disposta l'acquisizione di tutta la documentazione relativa alla vicenda.

Il neonato non avrebbe retto al gelo della notte tra il 3 e il 4 gennaio. Poco prima delle 8 della mattina, un'ambulanza ha soccorso il piccolo febbricitante in piazza Maggiore. Inutili i tentativi dei medici di salvarlo: dopo una giornata passata in rianimazione in condizioni disperate, Devid non ha superato una crisi respiratoria e si è spento alla vigilia dell'Epifania.

La famiglia, raccontano alcuni testimoni, viveva allo sbando da giorni. I genitori, entrambi italiani, i due gemellini e un'altra bambina di un anno e mezzo, vivevano per strada. Di giorno trovavano ricovero in Sala Borsa, mentre non è chiaro dove passassero la notte. Le condizioni degli altri due figli sono buone: entrambi sono ricoverati in ospedale, affiancati dagli assistenti sociali.

partiamo dal presupposto che ci troviamo in una società civile dove almeno i bambini dovrebbero essere in una qualche maniera tutelati considerato che non sono in grado di procacciarsi da soli i mezzi di sussistenza,i genitori no,quelli possono andare benissimo anche a rubare per quel che mi riguarda per dare loro da mangiare,ma i piccoli no,devono assolutamente essere salvaguardati,non si possono leggere notizie del genere.

si parla tanto di solidarietà,di beneficenza,di aiuti ai bambini di paesi stranieri colpiti da eventi naturali,da guerre civili etc.

attraverso i media tutti i giorni ci vengono proposti numeri di conti correnti e telefonici per aiutarli,ma se ogni tanto guardassimo anche in casa nostra forse certe cose non accadrebbero,non è giusto i bambini vanno tutelati, t u t e l a t i.. :nono::nono:

Modificato: da sognatore
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sono profondamente Credente e Cristiano.

Stasera riflettevo sul fatto che circa 2000 anni fa a Nostro Signore Gesù Bambino almeno un tetto e un qualche sistema rudimentale per scaldarsi lo avevano offerto.

Sinceramente mi sono sentito di dover chiedere scusa a Dio perché anche io faccio parte di una società cosi' guasta che non si accorge che un bimbo sta morendo di freddo. Ed è inutile dare sempre la colpa agli altri, perché io per primo spesso giro la testa dall'altra parte.

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Per me fa poca differenza, quando muore un bambino (di freddo o di fame), sapere dov'è nato.

E' un po' come quando avvengono incidenti\catastrofi in territorio straniero e la farnesina si premura a rassicurare: "solo 5 italiani tra le vittime..", come se dovesse in qualche modo consolarmi che gli altri 5000 non erano italiani..

Purtroppo non saprei come continuare il discorso senza cadere nel banale, ma sul serio io sogno un mondo dove tutti gli uomini avranno le stesse opportunità sin dalla nascita.

Modificato: da jackjoliet
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Per me fa poca differenza, quando muore un bambino (di freddo o di fame), sapere dov'è nato.

E' un po' come quando avvengono incidenti\catastrofi in territorio straniero e la farnesina si premura a rassicurare: "solo 5 italiani tra le vittime..", come se dovesse in qualche modo consolarmi che gli altri 5000 non erano italiani..

Purtroppo non saprei come continuare il discorso senza cadere nel banale, ma sul serio io sogno un mondo dove tutti gli uomini avranno le stesse opportunità sin dalla nascita.

TI QUOTO IN PIENO JACKIE

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il tuo sogno jack purtroppo è utopia,ma non bisogna perdere la speranza che un giorno si possa realizzare.

P.S.io ho scritto che i bambini vanno tutelati e intendevo tutti i bambini senza distinzione di razza,di pelle e di nazionalità,sono il futuro.

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Un neonato muore di freddo e di stenti in una fredda notte di Bologna; città dotta, grassa, “solidale” ( come oggi si usa dire tra quelli che parlano come quelli che parlano come si deve parlare). Titoli di apertura di giornali di carta o di aria. Commozione corale da parte di apritori di titoli di giornali e di fruitori di giornali.

In questa storia mi fanno orrore due cose; la prima concerne le modalità della morte di quel bambino; la seconda, che gli apritori di titoli di giornali e i fruitori di giornali sono i medesimi soggetti ( qualcuno qui lo ha fatto giustamente notare ) che hanno lasciato morire quel bambino. Qualcuno – Uriah1970 – ha fatto una considerazione del tutto pertinente, alla quale vorrei aggiungerne una mia. Ero bambino, credo, non più di 5 anni; è uno dei miei primi ricordi: mia madre mi portò nella cattedrale del mio paese natio. Lei si mise a pregare ed io mi misi a gironzolare. La prima cosa che notai, quella volta, e che mi colpì particolarmente fu che la chiesa era frequentata quasi esclusivamente da donne. Pochissime giovani. Poche mature. Moltissime vecchie. La seconda, e per me da allora in poi fondamentalissima, fu la visione – in un altare avvolto dalla penombra, in una navata secondaria, di un crocefisso.

Un uomo era stato inchiodato ad una croce con una beffarda ed atroce corona di spine conficcata nel cranio, e lasciato lì a morire. Rimansi annichilito. E da allora non smetto di cercare di decifrare il mistero legato a quella morte.

Vengo al punto. Quali sono, nella mia ottica, le condizioni primarie che hanno permesso la morte di quel bambino di Bologna? Queste condizioni sono dovute al fatto che molti – non importa se cristiani o non – pensano nel profondo a Cristo come ad un tizio che è stato crocifisso tanto tempo fa, in una terra lontana, una volta per tutte; e pensano che il suo sacrificio riguardasse solo gli uomini e la loro storia; e non ogni creatura senziente. Ma se così fosse ( se costoro avessero ragione ), la crocifissione sarebbe ben poca cosa. Poco più di una tragica fotografia la cui grana va disfacendosi divorata dal tempo. Ed invece, ogni qualvolta una creatura innocente, qualsiasi creatura, viene sacrificata senza ragione ai demoni dell’indifferenza e della crudeltà, ogni qualvolta esseri consapevoli infliggono per omissione o volontariamente dolore e morte ad altri esseri, Cristo viene crocifisso..

Magari, qualcuno potrebbe pensare che questa è solo una metafora. Ciò che è accaduto a Bologna sembra a questo qualcuno una metafora? La rude verità che mortifica la nostra presunzione di essere degni della nostra umanità è che fin quando rimarrà fosse pure un solo uomo incapace d’amore e di compassione anche per l’ultimo degli esseri senzienti, la crocifissione non avrà fine.

Cristo ( a Bologna, ed in tutte le Bologne ) continua ad essere crocefisso.

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Per me fa poca differenza, quando muore un bambino (di freddo o di fame), sapere dov'è nato.

E' un po' come quando avvengono incidenti\catastrofi in territorio straniero e la farnesina si premura a rassicurare: "solo 5 italiani tra le vittime..", come se dovesse in qualche modo consolarmi che gli altri 5000 non erano italiani..

Purtroppo non saprei come continuare il discorso senza cadere nel banale, ma sul serio io sogno un mondo dove tutti gli uomini avranno le stesse opportunità sin dalla nascita.

Basta vedere come vengono date le notizie per capire dove viviamo....rumeno stupra una donna, albanese spaccia...come se non ci fossero italiani che fanno tutte queste belle cose e molto peggio...la si può girare come si vuole ma viviamo in un mondo razzista e c'è poco da fare.

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Molto colpita, una coltellata, quella notizia. Ma senza tirar in ballo, per ora, le "gerarchie" o le religioni, veniamo al fatto nudo e crudo.

Una famiglia che vive di stenti e che dorme per strada. Tu passi, vedi queste creature

o tiri oltre

o te li porti a casa tua (se lo possono pemettere in pochi)

o chiami i servizi sociali

Scartando la due, resta la prima: l'indifferenza che sempre più uccide.

La tre: che servizi sociali abbiamo? La donna era già stata privata di due figli, poverella, temeva quindi che gli venissero sottratti anche i gemellini e la bimba.

L'anno scorso a Trento, una ragazza decise di tenere il bimbo di cui era incinta, sebbene, agli accertamenti medici, fosse risultato "difettoso". Invece che supportarla in questa scelta coraggiosa e d'amore, alla nascita, le hanno tolto la patria potestà, in quanto disoccupata.C'è stata una mezza rivolta popolare

E' tutto così assurdo

E pure quello che sta accadendo in questi giorni dove un signore che guadagna il 1037% dei suoi "schiavi", li sta ricattando con un referendum/ricatto

Qui dov'è lo Stato? Chi sta tutelando? Ah si! E' impegnato a discutere sui legittimi impedimenti.

Surreale

E qui rientrano in scena le "gerarchie"

"Beati voi che avete fame e sete di giustizia...."

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dove un signore che guadagna il 1037% dei suoi "schiavi"

Con i suoi 4,5 mln di euro annui di stipendio dichiarato, direi che si attesta sul 20.000% dei suoi "schiavi"

Visto che queste osservazioni sono proposte a margine del tema della morte del bambino di Bologna, mi par di capire che siano da mettere in un qualche rapporto di causalità con la morte del bambino. Diversamente, non ne vedo la pertinenza; magari c’è ma non la vedo. Se il loro scopo è questo ( “se” ipotetico), pur comprendendo benissimo da dove trae le mosse – ossia dalla necessità tutta psicologica di trovare un bersaglio verso cui puntare l’indice – magari soddisfa quella necessità ( il cattivo è stato individuato ), ma fallisce il bersaglio. Non sono state la congiura demo-pluto-giudaico-massonica che produrrebbe e farebbe ingrassare il sistema capitalista ( di cui Marchionne è esponente); e neppure trame occulte di qualche “grande vecchio” che muove i fili di innominabili poteri, creando una società ingiusta, a porre le condizioni per quella morte. La causa è molto più prossima, molto più diretta e personale, quasi carnale: è l’indurimento del cuore degli uomini.

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Satori, mi stupisce che tu non veda il nesso. Il filo conduttore è "L'ingiustizia sociale" per quanto riguarda la sociologia, il Paradosso, per quanto riguarda il comune sentire, l'homo ominis lupus o il mors tua vita mea, per quanto riguarda la moderna "cultura"

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Satori, mi stupisce che tu non veda il nesso. Il filo conduttore è "L'ingiustizia sociale" per quanto riguarda la sociologia, il Paradosso, per quanto riguarda il comune sentire, l'homo ominis lupus o il mors tua vita mea, per quanto riguarda la moderna "cultura"

Troverai un mio commento sul tuo topic. Qui si parlava di quel povero bimbo. Mie ulteriori considerazioni non sarebbero pertinenti.

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Ho capito, anche se non ho capito l'incrocio di risposte

E non sono affatto d'accordo.

Le sofferenze della gente povera fuori, sono diretta conseguenza delle azioni/non azioni della gente povera dentro, talmente vuota, da dover riempire quello spazio solo col proprio ego

E aggiungo che questi episodi, queste nefandezze, queste crudeltà hanno un senso se possono far nascere una riflessione che magari ci porti a cambiare atteggiamento ed essere più attenti agli altri.

Altrimenti questi commenti restano come epitaffi inutili, su una piccola tomba

Modificato: da Jolly28
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Ho capito, anche se non ho capito l'incrocio di risposte

E non sono affatto d'accordo.

Le sofferenze della gente povera fuori, sono diretta conseguenza delle azioni/non azioni della gente povera dentro, talmente vuota, da dover riempire quello spazio solo col proprio ego

E aggiungo che questi episodi, queste nefandezze, queste crudeltà hanno un senso se possono far nascere una riflessione che magari ci porti a cambiare atteggiamento ed essere più attenti agli altri.

Altrimenti questi commenti restano come epitaffi inutili, su una piccola tomba

Strano caso! Se sei stata tu a scrivere: " Le sofferenze della gente povera fuori, sono diretta conseguenza delle azioni/non azioni della gente povera dentro, talmente vuota, da dover riempire quello spazio solo col proprio ego"

, non potrei essere più d'accordo. Ma se è così sorge un vero problema: se io sono d'accordo con te ( nello sprecifico), come può essere che tu non sia d'accordo con me?

Modificato: da Satori
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Ho un figlio autistico

per poterlo far ricoverare in una " casa famiglia " ho dovuto:

andarmente da casa

togliere la residenza

risultare senza reditto

senza questi requisiti la cosa non sarebbe stata possibile

ho dovuto vedere mio figlio prima che si liberasse il posto in comunità come un ladro di nascosto

senza parlare del seguito

Le cose bisogna viverle sulla propria pelle , la solidarietà è buona per i giornali , per i dibattiti televisivi, per 16 anni io e mio mogli siamo stati agli arresti domiciliarl, se usciva lei non uscivo io, nessun parente ci invitava, nessun parente veniva a trovarci e terminò qui .

felicità

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per 16 anni io e mio moglie siamo stati agli arresti domiciliari

Quante volte, caro Umberto, ho sentito questa frase! Chi non ci passa, non ci capisce un tubo!

Ti abbraccio forte e vi voglio bene (anche a tua moglie, a tuo figlio e a coloro che hanno condiviso le vostre difficoltà).

The Guru

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per 16 anni io e mio moglie siamo stati agli arresti domiciliari

Quante volte, caro Umberto, ho sentito questa frase! Chi non ci passa, non ci capisce un tubo!

Ti abbraccio forte e vi voglio bene (anche a tua moglie, a tuo figlio e a coloro che hanno condiviso le vostre difficoltà).

The Guru

Ti ringrazio caro Paolo ti ho conosciuto ed è stato un vero piacere, verrò a breve a Milano e ci incontreremo

un abbraccio

Emgus

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mi piace molto la frase citata da jolly, "specchio dei nostri tempi"

mi fa molto riflettere,

sono tempi in cui genitori non riescono a dare un nido sicuro ai propri figli

tempi in cui i genitori non sono supportati adeguatamente dai servizi sociali e dallo stato in generale al punto che devono mentire o comunque rinunciare per ottenere un minimo di assistenza per i loro figli disabili

tempi in cui l'ufficio complicazioni affari semplici, presente in ogni ente pubblico è attivo 24h/24h

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Non sono d'accordo quando fai distinzione tra caso Fiat e tutto il resto

mentre tutto questo è specchio dei nostri tempi

Allora ho del tutto equivocato quanto hai scritto nel tuo penultimo post. Stando così le cose, riconfermo quello che ho postato in precedenza, sottolineando che non c’è alcun nesso causale tra la FIAT ( Marchionne; o chiunque si avvicendi di volta in volta nei panni del cattivo) e la sciagura occorsa a Bologna. Però è vero che un nesso può essere trovato; ma è un nesso ideologico.

Avevo scritto che non sarei tornato sull’argomento su questo topic; l’ho fatto solo per non creare l’equivoco che ha avuto luogo ieri sera.

:ciao:

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Ho un figlio autistico

per poterlo far ricoverare in una " casa famiglia " ho dovuto:

andarmente da casa

togliere la residenza

risultare senza reditto

senza questi requisiti la cosa non sarebbe stata possibile

ho dovuto vedere mio figlio prima che si liberasse il posto in comunità come un ladro di nascosto

senza parlare del seguito

Le cose bisogna viverle sulla propria pelle , la solidarietà è buona per i giornali , per i dibattiti televisivi, per 16 anni io e mio mogli siamo stati agli arresti domiciliarl, se usciva lei non uscivo io, nessun parente ci invitava, nessun parente veniva a trovarci e terminò qui .

felicità

Quello che hai scritto conferma - per la ennesina volta - l'insuperabile saggezza dei proverbi popolari. Uno delle mie parti, tradotto, dice: " I beni e le pene, chi le ha se le tiene". Nel suo cinismo e realismo, tuttavia, questa amara constatazione patisce delle importanti eccezioni. La principale di queste è - nel suo significato autentico ed originale - la compassione, che vuol dire " condivisione della sofferenza". Ti prego di credere, caro Umberto, che condivido con te questa pena. Ma, se questo mondo non fosse carico di pene, se ognuno non avesse una croce da portare, con tutta evidenza, vivremmo in un mondo perfetto; mentre, la natura di questo mondo è l'imperfezione e la sofferenza. Un giorno sapremo perché è così.

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