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Periodo Pasquale


Jolly28

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Come lo vivete?

La sottoscritta, come ogni anno, entra nel suo personale ramadam, fatto di stacco da certe cose e riflessione su altre.

Ma dovrei esserci....difficile liberarsi di me. Dovete abbattermi in volo.

Benedizioni.....

La Pasqua è una ricorrenza sacra trasversale a ogni Tradizione spirituale della Terra. Per grandi linee, essa si riferisce ed estrinseca due livelli distinti: uno “femminile” ed uno “maschile”; ma siccome usare tali termini (pur se in guisa esclusivamente simbolica) genera facilmente risse verbali, adotterò quelli più esotici “Yin” e “Yang”; che significano esattamente la stessa cosa, ma per una curiosa bizzarria della mente umana risultano lindi e correttissimi.

Dunque; l’aspetto Yin rimanda all’elemento tellurico/ctonio, ossia legato alla Madre Terra, ai suoi ritmi, alla sua specifica funzione di generare vita e provocare morte. La Madre, nello stesso istante in cui genera, principia la de-generazione che si concluderà con la morte. A catena, questo simbolismo si riverbera fino alle feste popolari e agresti del periodo primaverile. Per i cinesi, Yin, riferito alla natura è Tzu-Jan, che vuol dire” ciò che accade da sé”. E infatti è esattamente così: i fiori spuntano “ da sé” ( e da sé vanno in putrefazione).

L’aspetto Yang rimanda all’elemento celeste Tien. Ed è questo aspetto che presso la cultura cristiana, misto all’Yin della natura profonda, definisce il significato profondo della Pasqua. Cristo muore, e per tre giorni il suo corpo rimane custodito in un sepolcro; che è la piccola stanza dove, interrati, riposano i morti.Ma il suo spirito discende agli inferi ( che significa “ciò che sta sotto”), scardina le porte dell’inferno, sconfigge la morte ( ossia pone fine al ciclo generazione/corruzione della natura Yin), e ascende la Cielo Tien.

Notasi che non può esservi Cielo senza Terra; sebbene questi due primordiali elementi cosmologici non possano e non debbano essere confusi.

Insomma, è una vicenda ciclica; dopo la Pasqua, inizia la ridiscesa che culminerà col solstizio d’inverno; e dunque il Natale.

Cristo vince le tenebre… per un po’…

In realtà, Pasqua e Natale, sono come l’inspirazione e l’espirazione, la sistole e la diastole.

La vita è vibrazione. Il momento di stallo, prima che l’oscillazione inverta la direzione, ecco, quello è la morte; ma senza di questo non ci potrebbe essere vibrazione, e dunque vita.

Per me questa è la Pasqua: una meditazione sulla natura del presente.

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E' anche altro Satori.Restiamo nella nostra cultura , nonostante i parallelismi

Pasqua è un passaggio, un rinnovamento.Senza dubbio per chi è credente è motivo di gioia.Aldilà degli schemi liturgici gli ultimi giorni di Cristo da Uomo si prestano a svariate letture. Da anni mi soffermo su quella esoterica

Forse è pesante parlarne qui

Oggi comunque è la Domenica delle Palme. Quanta gente acclamava Cristo per poi, pochi giorni dopo sputargli addosso e deriderlo.

Tra le molteplici opere ispirate alla Sua vicenda, per me resta la più emblematica il Jesus Christ Superstar

proprio per la lettura fatta anche verso la figura del Giuda, sarebbe da postare Osanna, ma preferisco questa, è reale, commovente, coinvolgente. Quella domanda, quella ribellione:"Perchè dovrei morire?"

Quando ci eleviamo un pochino, la prospettiva delle umane vicende cambia.

da 2.29, brividi

Why I should die

Would I be more noticed than I was ever before?

Would the things I’ve said and done matter any more?

I’d have to know I’d have to know my Lord

I’d have to see I’d have to see my Lord

If I die what will be my reward?

I’d have to know I’d have to know my Lord

Why should I die?

Can you show me now that I would not be killed in vain?

Show me just a little of your omnipresent brain

Show me there’s a reason for your wanting me to die

You’re far too keen on where and how but not so hot on why

Alright I’ll die!

Just watch me die!

See how I die!

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Quanta gente acclamava Cristo per poi, pochi giorni dopo sputargli addosso e deriderlo.

Quanto mi sto rispecchiando in questa frase -tu sai perchè jollina-, c'è di buono che dopo l'acclamazione e poi la crocifissione, arriva la resurrezione, un motivo in più per raggiungere la consapevolezza, che si può morire -non fisicamente intendo-, ma ci sarà sempre una rinascita, e questa, nell'individuo rinato, lo renderà ancora più forte, nell'affrontare il percorso della vita terrena.

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@Jolly28,

troppo facile essere d’accordo; è il contrasto ( dialettico) che accende la luce della chiarificazione. Dunque, credo sia più costruttivo marcare i motivi di lieve dissenso.

Il cristianesimo, unico tra tutte le Tradizioni spirituali della Terra, è esoterico nella sua essenza. Tutte le altre contemplano la duplice valenza exoterica ed esoterica.

Il cristianesimo nasce esoterico, e si trasforma in brevissimo tempo in un ottuso e greve exoterismo. A parte S. Francesco e pochissime altre eccezioni, la Chiesa ha sempre perseguitato tutti coloro che, tornando alle origini, hanno vissuto e propugnato il cristianesimo esoterico; ossia quello di Cristo e dell’apostolo Giovanni ( “ Il preferito”). L’esempio di scuola è quello del dominicano Meister Eckhart; il più grande spirito della cristianità, nelle grinfie dell’Inquisizione, con una lista 49 imputazioni per eresia!! Dunque, se vuoi vivere il cristianesimo di Cristo, quello esoterico (non quello di Dossetti o Wojtila), ti suggerisco sommessamente di non farne parola col tuo confessore (il quale, fra l’altro, assimilerebbe senza dubbio il termine “esoterismo” ai tarocchi e all’astrologia).

Certo, poi, che la Pasqua non si esaurisce nella prospettiva da me illustrata nel mio precedente post; tuttavia, se togli gli elementi di quella prospettiva, togli alla Pasqua la sua dimensione veramente Cattolica, che come tu sai vuol dire “universale”. Contrariamente a quello che di cui si gloria una Chiesa sciovinista e autoreferenziale, Cristo non porta nulla che non fosse già reso manifesto in altri tempi e sotto altri cieli. L’idea della “Incarnazione” Divina, del sacrificio della Divinità, e del suo “smembramento” sacrificale, era conosciuta in tutto il subcontinente indiano, in Cina, e nell’area del Tonchino, ( e altrove), fin da tempi remotissimi. Sotto questo aspetto, e non vedo quali altri ve ne possano essere, Cristo è un Avatara maggiore; ossia un’Incarnazione Divina plenaria dello stesso livello cosmologico del Buddha.

Io credo che i tempi siano maturi perché cristiani consapevoli, sinceri, riflessivi, e informati, facciano davvero onore alla propria fede rendendola finalmente universale; accettando di essere senza alcuna riserva mentale, né sottintesa remora di superiorità, membri di una grande famiglia: ciascun ramo della quale, a prescindere dalla provvidenziali differenze negli accidenti, ci faccia ritrovare tutti quanti uniti nella sola Sostanza. Solo così, per come la vedo, questa nostra umanità piagata e sofferente potrà sfuggire alla propria distruzione; e trovare un approdo.

Non esiste una Pasqua privatamente cristiana; o fruibile solo se “cristiani” patentati. Questa sarebbe solo un idolo; uno di quegli che Lui, Il Maestro, venne a distruggere due millenni fa; pagando il prezzo del terrificante supplizio della Croce.

p.s.

(Personalmente, tra Jesus Christ superstar, e le meditazioni sulla Pasqua di Meister Eckhart, di Damasceno, o Origène, preferisco queste ultime; ma qui si tratta di gusti.).

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A proposito di Eckhart, che ne pensi della sua interpretazione su Maria e Marta? Quanto mi ha sconvolto e fatto pensare! (Sermoni tedeschi?)

Ne penso che una questione di questo genere, della quale si disquisisce da due millenni, non avrebbe fatto sprecare neppure un fiato in tutto l’Oriente.

“Marta, Marta! tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”, (Luca 10, 38-42).

Il fatto che se ne discuta tanto, e da tanto, è prova evidentissima della congenita refrattarietà delle culture greco-semitiche alle questioni esoteriche. In Oriente, così come pure nei pochi circoli autenticamente esoterici occidentali, la superiorità di Maria è abbagliante come la luce del sole. E dunque, allora, come intendere la posizione che Eckhart assunse sulla questione? Ebbene, pur considerando il dominicano – assieme Silesius e pochi altri – il vertice insuperabile dell’anima cristiana, mi tocca dire senz’altro che in questo caso è in errore. In quel sermone (
Intravit Iesus in quoddam castellum
), Eckhart sostiene qualcosa che,
ove fosse vero
, gli darebbe ragione. ( Ove lo fosse!!) Sostiene, infatti, che Marta poteva tranquillamente continuare a lavorare
giacché
aveva già assimilato la Parola. Con tutta la venerazione che provo per Eckhart, ma come caspita faceva a saperlo? Ma anche se fosse, questa cosa che Eckhart avrebbe saputo contraddice sia la lettera che lo spirito del passo di Luca. Gesù, che sicuramente ne sapeva di più del dominicano, dice chiaramente che Maria si è scelta la parte migliore; non c’è ermeneutica che possa ribaltare questa evidenza.

Pertanto, in questo caso Eckhart sbaglia. Così come è molto discutibile la posizione che egli assunse a proposito del caso “ Margherita Porete” (morta bruciata viva nel 1310 a Parigi, per mano di Santa Romana Chiesa).

Insomma, pare che Gesù Cristo non abbia fatto un buon negozio a sacrificarsi per gente dalla così “dura cervice”.

.
Modificato: da Satori
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Meditavo l'altro giorno su questo fatto: nei vangeli non cè arte, nella vita di Gesu Cristo nemmeno, nessun accenno, nulla di nulla, possibile che il creatore di tutto non abbia mai sentito il bisogno di

-suonare uno strumento per allietare le folle , penso che sarebbero uscite musiche strabiianti

- dipingere un quadro di quelli che una volta ammirati ti rimangono impressi tutta la vita

- scolpire una statua da lasciare a bocca aperta

Avrebbe potuto oltre le parabole lasciare un segno molto forte , possibile che nessuno degli apostoli amasse dilettarsi in quache artistica espressione?

Niente di tutto questo, la cosa mi lascia molto perplesso, perchè mai questo assordante silenzio ? Satori tu puoi darmi lumi?

felicità

BUONA PASQUA A TUTTI

Modificato: da emgus
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Caro Emgus, hai sollevato una questione interessante, che rimanda non solo alle differenze specifiche tra una Tradizione spirituale e l’altra, ma anche alla funzione dell’arte in queste Tradizioni.

In linea del tutto generale, si può dire che la suprema opera d’arte di ciascuna religione consiste nella persona del suo fondatore. Ebbene, non ho scelto a caso il termine “persona”, giacché nel suo vero e più profondo significato esso significa “maschera”. Persona, dunque, ( da cui dramatis personae dei teatro) è la maschera attraverso cui l’attore emetteva il suono (per-sona). Ora, una manifestazione terrena della Divinità, per quanto immensa su tale piano, non può essere altro che un simulacro – seppure prodigioso – della Sua essenza. A questo va aggiunto che “arte” ha oggi un significato del tutto sconosciuto e finanche incomprensibile presso ogni cultura non occidentale moderna. Il solo scopo delle arti, nei mondi Tradizionali, era quello di far da ponte tra l’umano e il Sacro. La stessa definizione “arte sacra” è prettamente moderna, forgiata in contrapposizione ad “arte profana”. Nei mondi antichi, ma ancora oggi in ciò che sopravvive delle culture indù, tibetana, e pellerossa ( e poche altre culture minori) l’arte come intesa da noi occidentali è una bizzarra e inconcepibile inutilità; con tratti di specifica mostruosità.

E’ per questo che le arti, per limitarci al cristianesimo, sono state – almeno fino al Rinascimento – esclusivamente dei commenti in forma visiva, o comunque delle rappresentazioni sensibili, di temi sacri. Io credo sia impossibile non sentire qualcosa di profondo smuoversi alla vista di certe cattedrali gotiche, o romaniche, e dei loro interni. Opere come l’Hagia Sophia, che pure è bizantina, tolgono il fiato.

Fuori dalla nostra cultura, i templi zen di Kioto, o quelli genericamente buddisti di tutto il sud-est asiatico, e comunque ogni opera autenticamente ispirata, lasciano trasecolati. I dipinti e la calligrafia cinesi sono di una bellezza incomparabile; le stesse musiche cinesi e indiane Tradizionali sono sfolgoranti di bellezza.

Se poi tu chiedi proprio perché, ad esempio, Cristo non scrisse poesie, o Buddha non ci lasciò della musica, oltre a quello che già ti ho detto, io credo che si tratti di una questione di pura economia: il meno sta racchiuso nel più, e ogni istante della vita terrena di un Avatara non può essere sprecato.

Esiste una eccezione, ed è quella di Krishna. Egli suonava il flauto, e si dice che il suo suono avesse la capacità di colmare per sempre, in quelli che lo ascoltavano, il cuore di pace; e di provocare in taluni la Grande Liberazione.

Sai cosa penso? Che Krishna non abbia mai smesso di suonare, e che le sue immortali melodie risuonino ancora e sempre attorno a noi. Solo che siamo diventati sordi.

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Molti Maestri non hanno lasciato opere d'Arte perchè forse sarebbe stato un di più e avrebbe distolto dal messaggio originale.

Però nel Cristo io la poesia ce la vedo.Nelle frequenti metafore (gli uccellini, i gigli, il fico che non dà frutti), nelle parabole, veri e propri quadretti di vita quotidiana .Se poi pensi che razza di preghiera scarna, essenziale ed esaustiva ci ha insegnato...

Ci sono appunto degli Avatara la cui vita è in se stessa un'opera d'arte.

@Satori.Devo ritrovare quel commento.Perchè per me era profondo e difficile da cogliere, ma ricordo che infine l'ho capito e condiviso pienamente. Tento di recuperare.Il monito può essere diviso in due

"Marta, Marta! tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno"

Non necessariamente un rimprovero a Marta, ma a coloro che si occupano solo , come lei sta facendo in quell'istante, delle cose materiali

Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”

Un invito non a una delle due, bensì a chi legge, ascolta o ascolterà

Credi davvero che Marta, avendo in casa Cristo,non si occupasse di ciò che stava dicendo?

D'altro canto Gesù si contraddirebbe quando loda Maddalena perchè si prende cura di Lui accudendolo (come fa Marta preparando il pranzo per Lui) :Avrebbe potuto dirle "toglimi le mani di dosso e segui i miei insegnamenti" :hahaha:

Dobbiamo sempre ricordarci che quando Egli interagisce con una persona fisica del Suo tempo storico, in realtà parla a tutti coloro che verranno. Altrimenti che interesse avrebbero certi particolari della Sua vita quotidiana?

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Cara Jolly28,

stanti i fatti noti, non credo che la questione da te sollevata possa avere una risposta diversa da quella chi ho dato. Ho scritto, di proposito, stanti i fatti noti. Potrebbe essere che a distanza di tantisimi anni non ricordi bene il commento fatto da Eckhart a proposito del nostro tema. Ma già allora, questo lo ricordo, la posizione del Meister mi lasciò davvero sconcertato; anche perché - sempre che qualcosa non mi sfugga - non diede alcuna vera giustificazionbe della sua posizione; così come, secondo me, sbagliò anche a proposito del caso Margherita Porete.

Un conto è la venerazione che si può provare per una immensa personalità come Eckhart; altro conto è quella specie di idolatria che porta all'ipse dixit. Ecco, per me non ci sono ipse dixit; una cosa è vera non sulla base dell'autorità di chi la afferma, ma sull'autorità della Verità. Ti faccio un esempio estremo (da prendere come esempio estremo). se tutti gli Avatara messi assieme affermassero che 2 + 2 = 39; e Mefistofele in persona affermasse che 2 +2 = 4, non avrei il minimo dubbio che é Mefistofele a dire il vero, e che gli Avatara mentono. Non c'è alcun ipse dixit: la verità brilla di luce propria.

Quanto alla faccenda dello sbandamento o.t., non saprei. Su ciò attendo lumi.

p.s.

Se hai informazioni di cui non dispongo, circa la posizione di Eckhart suo nostro tema, ti sarei davvero grato se me ne mettessi a parte. Diversamente, non c'é trippa per gatti. :angelo:

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forse queste dissertazioni filosofiche andrebbero spostate in off topic , credo.

felicità

perchè ? la Comunità è fatta di individui.Tutti gli individui seguono il calendario. Alcuni individui sono interessati a certi temi e ne parlano. Perchè off topic? Il titolo è Periodo pasquale.Già è difficile parlare di spiritualità così, come viene viene, no? Una ciliegia tira l'altra e non saprei che titolo dare alla discussione sul Regno dei Cieli. Non vorrei che ci scambiassero per un Forum di C e L, aprendo troppi topic a sfondo simile...

serenità

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@Sat

Ho trovato questa , che condivido fermamente

Una prestigiosa difesa di Marta è stata fatta da Meister Eckhart, capofila della corrente della Mistica Renana alla fine del Medioevo. Egli ha in effetti sostenuto che contrariamente alle apparenze, Marta è molto superiore a Maria.

La sua idea è che il credente deve compiere un cammino che lo faccia passare dalla contemplazione all'azione, che Marta ha compiuto integralmente questo cammino, mentre Maria lo sta ancora compiendo. È vero che la contemplazione deve precedere l'azione e non il contrario, e che non ci si deve arrestare alla contemplazione prendendola a pretesto per non fare nulla.

Marta ha completato il cammino, ecco cosa mostra il testo.

Per prima cosa si può pensare che Marta si preoccupi della salvezza di Maria quando viene a parlare al Cristo per dirgli di incitarla ad andare più lontano, perché cominci ad agire. Si ha effettivamente l'impressione che Marta si preoccupi di Maria, in quel momento in cui Maria non si dà pensiero di sua sorella, che faccia bene o meno di lavorare in casa, Maria avrebbe dovuto preoccuparsene, sia per fare le cose corrette con lei, sia per invitarla, se avesse agito male, a cessare l'attività. Lei, Marta, va a vedere il Cristo per parlargli di sua sorella, e gli dice che dovrebbe farla avanzare verso il servizio che è il compimento dell'Amore.

Non si è obbligati a leggere la risposta del Cristo come un diniego netto, ma piuttosto come un modo di far comprendere come questo cammino si realizzerà da se stesso in Maria, perché ella esercita l'ascolto, a cui non potrà che seguire il servizio. Pazientiamo, Maria ha “ scelto la parte buona “ : è sulla buona strada, finirà per essere come Marta.

Una prova di questo è nel fatto che Gesù dice: “ Marta, Marta “... Ora, nessuno di coloro che vengono chiamati così da Gesù, due volte, sono stati perduti. Stessa cosa per l'Antico Testamento, coloro che vengono chiamati due volte sono scelti, eletti da Dio. Marta dunque non può essere presa come esempio dell'errore e della lontananza da Dio. Di più, si può vedere in questa doppia chiamata

una ratificazione del fatto che ella possiede i due aspetti dell'Amore: la contemplazione e l'azione, mentre Maria ne possiede ancora uno solo.

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Sai perché, Jolly28, evito la santità con cura maniacale? Perché, una volta diventato santo, dovrei passare l’eternità a difendermi dagli apologeti.

Quest’apologia – ad oltranza e a prescindere ( come ogni apologia) – della posizione di Eckhart è un esempio classico (quanto, nel caso, mediocre) di capziosità. Per quelli che mi imputano la parlata difficile; capziosità = artificiosità, insidiosità, sofisticheria, tendenziosità, fallacità, arzigogolo, sofisma; ed io aggiungo di mio: fallacia logica della petizione di principio. Si ha petizione di principio quando il percorso logico su cui fonda la dimostrazione dà per già dedotto ( e dimostrato) che l'affermazione che deve essere dimostrata sia vera. Dopo questo gioco di prestigio ( che può ingannare facilmente) ci si basa sulla affermazione non dimostrata per dimostrare il fatto che essa è vera. Insomma, una specie di giochino delle tre carte logico.

Io sarei tanto curioso di chiedere a chi ha concepito questa spericolatissima difesa della tesi di Eckhart, dove si trovano, nel testo evangelico, gli elementi che giustificherebbero questa interpretazione. Come prova che dovrebbe zittire l’interlocutore l’apologeta il cui brano hai postato adduce questa: “ Una prova di questo è nel fatto che Gesù dice: “ Marta, Marta “... Ora, nessuno di coloro che vengono chiamati così da Gesù, due volte, sono stati perduti. Stessa cosa per l'Antico Testamento, coloro che vengono chiamati due volte sono scelti, eletti da Dio. Marta dunque non può essere presa come esempio dell'errore e della lontananza da Dio. Di più, si può vedere in questa doppia chiamata”.

Caspiteronzola!! In tutto il brano che hai postato sento il tipico odorino dell’esegeta biblista. Questa gente è capace di “dimostrare” che i triangoli hanno due lati sulla base del fatto che nella Bibbia la parola giumenta é presente 37 volte. Questa è una cosa tristissima, giacché testimonia dell’’impossibilità di sradicare la mala pianta dell’idolatria. In mancanza di idoli di cartapesta, i biblisti hanno trasformato in un idolo la Bibbia stessa. Ciò mi ha definitivamente convinto che i peggiori nemici di ogni religione sono i sacerdoti e gli esegeti. E’ questa gente che allontana le persone dalla religione, facendola sembrare una cosa da babbei.

Nel brano di Luca non esiste una sola traccia che giustifichi l’iper-interpretazione presente nel testo da te postato; e sono purtroppo certo che qualora Eckhart fosse stato messo al rogo, dal quale si salvò per il rotto della cuffia, questo signore o signora che ha redatto il testo non si sarebbe dato tutto questo da fare. Solo dopo che il buon Meister si è fatto buona fama, e non certo per merito degli esegeti biblisti, tanto da essere citato anche da massantissima come Heiddeger, si è trovato chi ne difende una poche posizioni indifendibili.

Sai da dove nasce, in ogni caso, tutta questa questione? Dal non essere mai stato veramente chiarito, in ambito cristiano, il rapporto tra contemplazione e azione. Sebbene a un certo punto, obtorto collo, i capi supremi detentori della sacra ortodossia furono costretti ad ammettere la superiorità della prima sulla seconda, non ne seppero tuttavia mai cogliere le vere ragioni. Ed è per questo che, ancora oggi, apologeti di professione come Messori, o apprendisti come Camilleri (Rino), e con loro chiunque abbia un certo peso nelle gerarchie ecclesiastiche, vedono l’esperienza mistica e ogni dottrina che a essa possono ricondurre come fumo negli occhi. Non si capisce che tra contemplazione e azione non ci può essere opposizione: giacché possono essere opposte cose che stanno sullo stesso piano; mentre tra la più eccelsa e meritevole delle azioni, e il minimo grado contemplativo non esiste commensurabilità.

Marta – altra deflagrante assurdità del vergatore del tuo testo – non precede né segue Maria; e neppure viceversa ( È vero che la contemplazione deve precedere l'azione e non il contrario, e che non ci si deve arrestare alla contemplazione prendendola a pretesto per non fare nulla); ecco un esempio di irrimediabile incomprensione. Ancora una volta, si precedono o si susseguono cose o processi appartenenti allo stesso piano; contemplazione e azione appartengono a ordini ontologici del tutto diversi . Se il teologo che ha scritto il tuo testo non comprende questa evidente verità, dovrebbe ricominciare dal catechismo.

E’ per queste ragioni che non comprendo l’errore diEckhart, che, invece, finissimo teologo o fu; ma per un altro verso lo comprendo bene. Il fatto è questo; Marta è tutto ciò che deve essere sul suo piano e secondo la sua natura; stessa cosa per Maria. Ciascuna delle due è perfetta secondo la propria specifica vocazione.

Per concludere: chi è stato creato per realizzare le possibilità delle vita attiva, è attraverso questa che trova la propria liberazione e compie il proprio destino. Stesso per il contemplativo.

Dante spiega alla perfezione, e senza possibilità di equivoco, questa cosa nell’episodio di Piccarda Donati (uno dei brani più profondi della Commedia; Paradiso III , 1-130; particolarmente 45 e seguenti).

Mi spiace, se tu, Eckhart e io abbiamo letto lo stesso testo di Luca, la posizione del dominicano è indifendibile.

Modificato: da Satori
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La cosa bella è che si è partiti dalla Pasqua e si è finiti a pranzo a casa di Marta e Maria... Ma questa è la bellezza della conversazione.

Ammetto che non sono colto come voi e di tutti i nomi che citate non ne conosco neanche uno, nè delle tesi sostenute, ma vorrei dare il mio contributo.

Partiamo dal fatto che l'unico modo che abbiamo per conoscere Dio è attraverso la Sua Parola e attraverso la voce dello Spirito Santo. Il brano citato, è noto a tutti; come dice mia nonna (ormai 88enne) "Marta è a massara e Maria è a lagnusa". Questo brano ci vuole insegnare che bisogna dare la giusta priorità alle cose. Marta, dopo la lamentela sulla mancanza di aiuto, viene "corretta" da Gesù non sul fatto che sta servendoli, ma sul fatto che si preoccupa e s'inquieta per molte cose (in Mt 6:33 ci invita a cercare prima il Regno di Dio, affinchè tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci sarà sopraggiunto). Inoltre, se è vero che la fede senza le opere è morta (Gm 2:20), è anche vero che la fede viene dall'udire e l'udire viene dalla Parola di Dio (Ro 10:17). Ovvero, non puoi mettere in pratica la fede se prima non hai un fondamento su cui basarti. E quindi "fa bene" Maria ad ascoltare ciò che Gesù dice, che è "la parte migliore che non le sarà tolta".

Sull'odore di santità, vorrei solo dire che santo o santificato significa "essere appartato per Dio". Questo non vuol dire essere perfetti, perchè il nostro è un cammino che ci deve condurre alla piena statura di Cristo, ma vuol dire che ci studiamo di essere come il nostro Maestro, rimuovendo man mano ciò che non va dal nostro modo di agire, per conformarci all'immagine di Cristo (2 Co 3:18).

Per tornare al titolo, Pasqua significa passaggio; nell'A.T. era il passaggio da parte del popolo ebreo del mar Rosso, dalla schiavitù degli egiziani alla libertà, nel N.T. il passaggio dalla morte spirituale alla nuova vita, dalla schiavitù del peccato alla libertà nella grazia. Per un cristiano, la pasqua è ogni giorno, perchè dobbiamo sempre avere stampato nel cuore e nella mente che Gesù è morto per noi, al nostro posto, per poterci ridare una relazione col Padre e per ridarci la vita eterna, per ridarci ciò che il diavolo aveva rubato ad Adamo nel giardino dell'Eden.

Benedizioni.

Modificato: da Guymond
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alleluia fratello

Oh happy day (oh happy day)

Oh happy day (oh happy day)

When Jesus washed (when Jesus washed)

When Jesus washed (when Jesus washed)

Jesus washed (when Jesus washed)

Washed my sins away (oh happy day)

Oh happy day (oh happy day)

Oh happy day (oh happy day)

Oh happy day (oh happy day)

When Jesus washed (when Jesus washed)

When Jesus washed (when Jesus washed)

When my Jesus washed (when Jesus washed)

He washed my sins away

(He taught me how (oh, He taught me how)

To wash (to wash, to wash)

Fight and pray (to fight and pray)

Fight and pray

And he taught me how to live rejoicing

yes, He did (and live rejoicing)

Oh yeah, every, every day (every, every day)

(oh yeah) Every day!

Oh happy day (oh happy day)

Oh happy day, yeah (oh happy day)

When Jesus washed (when Jesus washed)

When my Jesus washed (when Jesus washed)

When Jesus washed [hits high note] (when Jesus washed)

My sins away (oh happy day)

I'm talking about that happy day (oh happy day)

He taught me how (oh yeah, how)

To wash (to wash)

Fight and pray (sing it, sing it, c'mon and sing it)

Fight and pray

And to live

yeah, yeah, c'mon everybody (and live rejoicing every, every day)

Sing it like you mean it, oh....

Oh happy day (oh happy day)

I'm talking about the happy days (oh happy day)

C'mon and talk about the happy days (oh happy day)

Oh, oh, oh happy days (oh happy day)

Ooh talking about happy day (oh happy day)

Oh yeah, I know I'm talking about happy days (oh happy day)

Oh yeah, sing it, sing it, sing it, yeah, yeah (oh happy day)

Oh, oh, oh

Oh happy day.....

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Propongo Guymond santo subito. Condivido quanto dice, salvo.. sennò che gusto ci sarebbe.

La parte che condivido è quella sintetizzata in: “Cercate innanzitutto il Regno di Dio e la Sua Giustizia, tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù”; (Matteo 6,33), questo, in aggiunta agli altri argomenti già prodotti, taglia la testa ad ogni ulteriore dibattito sulla storia delle due sorelline.

Le parti che non condivido sono due; la prima riguarda un fatto di interpretazione; la seconda riguarda un fatto e basta:

“..Così la fede vien dall’udire, e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo”. Romani 10,17.

Come ti spiega un prete questo passo? Ti propina una storia inverosimile, proprio per ritardati; una di quelle che hanno fatto scappare dalla religione qualsiasi persona appena intelligente. Il prete, ma anche il vescovo, ed anche il cardinale, ti dicono che è sufficiente ascoltare ripetutamente dei sermoni e dei tali che, leggendo il Vangelo, ti mettono in condizione di “udire” le parole scritte dagli evangelisti e dai profeti, e zacchete!, vieni colmato di fede. Quelli più sofisticati, a dire il vero, aggiungono che, poi, questa parola va a lungo rimuginata e meditata, fino a capirne il vero significato. Insomma, è come quando a scuola si assiste alla lezione di un insegnante; prima c’è la fase della spiegazione, e poi c’è l’applicazione personale; i compiti da fare a casa, insomma. Quindi, si diventa credenti, più o meno come si diventa ragionieri o ingegneri; si tratterebbe di acquisire dati, elaborarli e comprenderli.

Non è così? Non è questo modo in cui i sacerdoti spiegano le cose al loro gregge? Chi vuole può passarsi personalmente lo sfizio; vada in parrocchia e chieda al parroco di spiegargli il significato di quel passo. Si sentirà raccontare una versione della storia di cui sopra. Si potrebbe obiettare che ci sono sacerdoti scemi e sacerdoti intelligenti. Certo, deve essere per forza così; ma questo peggiora solo le cose; giacché, salvo eccezioni sempre possibili, anche il prete intelligente di darà una spiegazione non tanto diversa da quella del prete scemo. Il che mi porta a dedurre che quella ecclesiastica, oggi come non mai, sia una carriera un mestiere come un altro, e che i preti, con la religione, hanno pochissimo da spartire.

Se qualcuno fosse interessato, posso qui postare un terrificante campionario di bestialità propinate dalle gerarchie ecclesiastiche ( incluse quelle altissime) al loro gregge; alcune delle quali vere e proprie eresie.

L’altro punto di dissenso con Guymond riguarda l’incolpevole diavolo; tirato quasi sempre in ballo più a sproposito che a proposito.

Scrive il buon Guymond:

“..per ridarci ciò che il diavolo aveva rubato ad Adamo nel giardino dell'Eden”. E no, ragazzi, no! Il diavolo non c’entra un fico secco; infatti, non era presente sulla scena del crimine.

Si legga ( nuova Diodati):

Genesi 3,1-7

Il peccato di Adamo e la prima promessa

1 Or il serpente era il più astuto di tutte le fiere dei campi che l'Eterno Dio aveva fatto, e disse alla donna: «Ha Dio veramente detto: "Non mangiate di tutti gli alberi del giardino"?». 2 E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». 4 Allora il serpente disse alla donna: «Voi non morrete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come Dio, conoscendo il bene e il male».

Caduta dell'uomo

6 E la donna vide che l'albero era buono da mangiare, che era piacevole agli occhi e che l'albero era desiderabile per rendere uno intelligente; ed ella prese del suo frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito che era con lei, ed egli ne mangiò. 7 Allora si apersero gli occhi di ambedue e si accorsero di essere nudi; così cucirono delle foglie di fico e fecero delle cinture per coprirsi.

Dove sta Satan? E’ del tutto assente. Nulla importa che, con prodigiosa faccia tosta, gli esegeti abbiamo da sempre assimilato, ma mai in modo esplicito ( giacché sapevano che non avrebbero potuto) , il serpente al diavolo; sta di fatto che nel Genesi – e se non mi sbaglio in tutto il Pentateuco – il diavolo non è nominato una sola volta.

Il punto, quello sul quale non troverete mai una spiegazione nell’esegesi ed ermeneutica biblica di parte cristiana ( se non velata tra le righe), la vera domanda, insomma, è: che ci faceva il serpente nel Giardino dell’Eden? Per la teologia cristiana è impossibile rispondere a questa domanda; giacché la sola risposta possibile e vera è esoterica, e la teologia cristiana é exoterica.

Una risposta parziale - ma già molto più rispettosa del testo biblico, e più vicina al vero – la dà la Kabbalah; che infatti è la lettura ebraica ed esoterica del testo biblico:

riferendosi al serpente,

Non si tratta del tipico rappresentante della famiglia dei rettili. “Il serpente” si riferisce all’ego che risiede in ognuno di noi. Nel Giardino dell’Eden il serpente, (l’ego) persuade Eva (il desiderio di ricevere dell’anima) nell’incoraggiare Adamo (l’abilità di dare dell’anima, come il Creatore) ad assaggiare il frutto proibito (la ricezione di tutti i piaceri del Creatore), anche se non sono ancora pronti per esso. Come conseguenza, entrambi perdono la connessione con il Creatore. Il piacere di assaggiare quel frutto proibito fu così intenso, che obbligò l’anima a dimenticare tutto quello che sapeva sul Creatore e sul fatto che questo piacere provenisse da Lui. Come risultato, il legame di Adamo ed Eva con il Creatore venne a mancare. Essi furono “espulsi dal Giardino dell’Eden“— e persero il proprio livello spirituale cadendo nel livello materiale, chiamato “ il nostro mondo”.

Come si vede, l’ermeneutica ebraica non inventa diavoli che non ci sono!

Qui si sta già a un livello esplicativo incomparabilmente più alto. Tuttavia, chi ha seguito davvero il discorso, si sarà certamente accorto che il vero problema è solo spostato; ed è questo: che ci faceva l’ego nel Giardino? Non è ineluttabile che la presenza di una struttura psichica denominata “ego”, nel Giardino, doveva portare a quell’esito? Qui, persino i kabbalisti si fermano. Per trovare la risposta, ho dovuto studiare il Vedanta.

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sono convinto che torna indietro più e più volte per capire se non si sia sbagliato :ris: :ris:

oh, sia chiaro, la bellezza di questo forum è anche questo,

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Is 53:2-11

"Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da un arido suolo. Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare. 3 Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. 5 Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca. 8 Fu portato via dall'oppressione e dal giudizio; e della sua generazione chi riflettè che era strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo? 9 Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c'era stato alcun inganno nella sua bocca. 10 Ma piacque all'Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell'Eterno prospererà nelle sue mani. 11 Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo, renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità."

Benedizioni

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@Satori

non sto a dilugarmi, ma Eckhart faceva una lettura del brano escatologica, ermeneutica e tutto ciò che vuoi.

Non lo difendo ad oltranza, ma non so spiegare il motivo, razionalità e "adesione sprituale" per me qui si sposano.Nella lettura comune sarebbero troppo ovvie le conclusioni. E Gesù si presta ad interpretazioni stratificate.Cristo non è mai banale e qui la comune interpretazione lo banalizza.

Per chi è agli inzi del cammino va bene quella spiegazione comune.Per chi cerca più a fondo si apre una serie di interrogativi e "perchè no?"-

Alla fine pure S Paolo (che non mi piace proprio, ma di cui in ogni caso ho rispetto) parla di contemplazione e azione. Non vi può essere vera adesione a Cristo solo con la contemplazione o solo con le opere.

E se M.Eckhart, avesse voluto, forzando un po' il tutto, passarci questo messaggio

Infine chi disse "Non chi dice Signore Signore, ma chi fa la volontà del Padre mio ...."???

Sono i due aspetti del vero cristiano

@Guymond

Satori la sa lunga. La mia "cultura" è frutto di meditazione mia e di letture casuali. All'università mi capitarono come monografie Also spract Zarathustra e Meister Eckahart. Fu un caso.Altrimenti neppure io lo conoscerei

Passo dopo per lettura più profonda, ora vado sul profano

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La cosa bella è che si è partiti dalla Pasqua e si è finiti a pranzo a casa di Marta e Maria... Ma questa è la bellezza della conversazione.

Ammetto che non sono colto come voi e di tutti i nomi che citate non ne conosco neanche uno, nè delle tesi sostenute, ma vorrei dare il mio contributo.

Partiamo dal fatto che l'unico modo che abbiamo per conoscere Dio è attraverso la Sua Parola e attraverso la voce dello Spirito Santo. Il brano citato, è noto a tutti; come dice mia nonna (ormai 88enne) "Marta è a massara e Maria è a lagnusa". Questo brano ci vuole insegnare che bisogna dare la giusta priorità alle cose. Marta, dopo la lamentela sulla mancanza di aiuto, viene "corretta" da Gesù non sul fatto che sta servendoli, ma sul fatto che si preoccupa e s'inquieta per molte cose (in Mt 6:33 ci invita a cercare prima il Regno di Dio, affinchè tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci sarà sopraggiunto). Inoltre, se è vero che la fede senza le opere è morta (Gm 2:20), è anche vero che la fede viene dall'udire e l'udire viene dalla Parola di Dio (Ro 10:17). Ovvero, non puoi mettere in pratica la fede se prima non hai un fondamento su cui basarti. E quindi "fa bene" Maria ad ascoltare ciò che Gesù dice, che è "la parte migliore che non le sarà tolta".

Non avrei potuto esprimermi meglio

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sono convinto che torna indietro più e più volte per capire se non si sia sbagliato :ris: :ris:

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E' l'unico tread a sfondo religioso

Il tizioche entra non credo sarà attratto dal titolo

e noi penso siamo liberi di farci le nostre menate

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