Chi ha inventato le scommesse sportive?

Scommesse nell'antichità

Le prime prove certe sulle scommesse risalgono al 3000 a.C, sono state infatti trovate delle raffigurazioni risalenti a quell’epoca, in cui si puntava sull’esito dei lanci dei dadi. Ma è solamente a partire dall’avvento della civiltà egizia, duemila anni dopo, che le scommesse hanno iniziato ad assumere una fisionomia non troppo lontana da quella attuale.
Proseguendo nella lettura potrai scoprire qual è l’origine delle scommesse sportive, e apprendere come si siano evolute nel tempo.

L’origine delle scommesse sportive: Grecia e Impero Romano

Occorre innanzitutto ricordare come le scommesse fossero già ampiamente diffuse ai tempi dei greci e degli antichi romani. In Grecia, ad esempio, si puntava sugli atleti coinvolti in eventi sportivi, Olimpiadi in primis. I romani, invece, preferivano scommettere su corse dei carri e lotte tra gladiatori, che si tenevano all’interno del Circo Massimo. Nella Roma imperiale veniva concesso alle persone di scommettere esclusivamente nel periodo della cosiddetta “Saturnalia”, festività celebrata in onore del Dio Saturno. Farlo al di fuori di tali giorni significava essere multati con un’ammenda di importo 4 volte maggiore della cifra puntata. Interessato alle scommesse era, tra gli altri, l’imperatore Claudio che, non a caso, decise di trasformare il proprio carro in una sala da gioco. Sempre Claudio si avvaleva dei consigli di esperti, chiamati a redigere trattati che lo aiutassero a vincere.

Dove si scommetteva?

Con ogni probabilità, erano le terme il punto di ritrovo preferito dagli appassionati di scommesse. Ma il timore di essere scoperti e multati portava, una volta terminato il periodo della Saturnalia, a riunirsi clandestinamente in luoghi nascosti, retrobottega su tutti. Gli anfiteatri rappresentavano quello che oggi sono gli stadi, ospitando esponenti di tutti gli stati sociali. E le corse dei cavalli esercitavano lo stesso interesse dei gladiatori.

Le scommesse sullo sport nel Medioevo

In epoca medievale furono fatti vari tentativi per abolire il gioco d’azzardo, ma i risultati non furono quelli attesi. Le scommesse sportive venivano effettuate principalmente nei giorni di festa e durante le frequenti fiere. Come avvenuto nell’Impero romano, la censura posta dalle autorità al gioco induceva il popolo a riunirsi di soppiatto, in questo caso nelle locande. Gli aristocratici, anch’essi fervidi scommettitori, erano soliti ritrovarsi in case adibite a tale scopo. A una persona era assegnato il compito di organizzare l’evento: una sorta di antica versione dell’odierno banco chiamata a raccogliere le adesioni e a predisporre il luogo del ritrovo.

Le scommesse sportive moderne

Le scommesse come le conosciamo oggi hanno avuto origine da un evento estremamente popolare, il cammino a piedi. Un’attività praticata soprattutto in Inghilterra dove, nel corso del XIX secolo, prese il nome di “pedestrianism”. Sempre nello stesso secolo il gioco d’azzardo ha iniziato a interessarsi al cammino. Il rapporto tra scommesse e pedestrianism fu tale da portare alla fondazione (avvenuta nel 1880). Quest’ultima decise di ripartire le gare in più fasi, e di delineare tattiche in grado di influire sull’esito degli eventi. Nel 1800 si è assistito anche al ritorno in grande stile delle scommesse sui cavalli. E c’era chi puntava sull’ippica non tanto per tentare di vincere, ma solamente perché vedeva nell’ippodromo un ottimo punto di ritrovo. Il fenomeno del cammino ha coinvolto anche gli Stati Uniti, dove in seguito è stato sostituito dal baseball, a sua volta oggetto di numerose scommesse. Anzi, proprio il baseball divenne la disciplina oggetto della percentuale più elevata di scommesse.

Dal totalizzatore al punto di spread

Sul finire del 1800 è comparso il totalizzatore. Si trattava di una tipologia di scommessa che, rispetto a quelle legate alla presenza dell’allibratore, non prevedeva più una puntata fissa. Quest’ultima era destinata a variare a seconda del numero di puntate registrate su una specifica giocata. Più elevato era il numero di scommettitori a tentare la fortuna su una determinata scommessa, più la rispettiva quota si abbassava proporzionalmente. Di conseguenza, l’organizzatore non era soggetto a rischi, visto che il suo ruolo consisteva unicamente nel raccogliere le puntate. Se le scommesse sul baseball sono rimaste fino agli anni ’20 del XX secolo le più popolari, negli anni a venire emersero altre discipline sportive, costituendo quella che può essere definita l’età d’oro” dello sport. Ma a quei tempi non era ancora possibile divertirsi appieno con le scommesse. Le puntate venivano calcolate con le probabilità; pertanto, per vincere scommettendo su un risultato poco scontato un giocatore di vedeva “costretto” a investire 10 o 20 dollari, guadagnandone solo 1 o 2. A risolvere la questione fu l’introduzione del punto di spread, divenuto uno dei simboli delle scommesse moderne. Tale meccanismo, oggi ampiamente utilizzato per le scommesse su calcio e basket, aveva come obiettivo quello di livellare la differenza tra le squadre o gli atleti in gara. Il club favorito, nello specifico, si vede assegnare (ovviamente solo nella scommessa, non realmente) un “handicap”, ossia un valore negativo in termini di gol o punti, che vanno a coprire la differenza di valori. La squadra sfavorita sulla carta, invece, riceve goal o punti in più.

Televisione e scommesse

Negli anni ’50 la popolarità delle scommesse sullo sport ha iniziato a crescere esponenzialmente grazie alla diffusione della televisione. Le persone cominciarono a scoprire come guardare un evento dopo aver puntato sullo stesso non faceva che rendere ancora più emozionante l’esperienza. Con il passare dei decenni il numero di scommesse è aumentato progressivamente, e l’avvento di internet ha favorito ancora di più l’esplosione del fenomeno, coinvolgendo il pubblico più giovane.

La diffusione in Italia e la situazione attuale

Se in Italia il Totocalcio è apparso già nell’immediato dopoguerra, è stato necessario attendere qualche anno in più per veder giungere dall’Inghilterra le scommesse sullo sport. Sono stati i mondiali di Francia ’98 a rappresentare il vero spartiacque in materia. Da quel momento si è assistito alla nascita dei centri scommesse, una sorta di versione moderna degli ippodromi dell’800, divenuti importanti luoghi di aggregazione. Negli ultimi anni i bookmakers hanno esteso le possibilità di scommessa a sport di tutti i tipi, aumentando anche i mercati offerti. Le scommesse dal vivo e la possibilità di puntare da smartphone e tablet mediante App hanno fatto il resto. Le “live bet”, ad esempio, permettono agli utenti di puntare durante la diretta delle diverse competizioni, rendendo il tutto più adrenalinico.