La struttura e l’organizzazione di un casino visto con gli occhi di un regista

Casino Royale

Il rapporto tra il mondo del cinema e i casino è più stretto di quanto molti pensino. Le grandi e lussuose sale, tipiche delle case da gioco, rappresentano luoghi ideali da riproporre sul grande schermo. Gli ambienti chic, frequentati da grandi star del jet set, e la frenesia e l’adrenalina del gioco, rendono le scene all’interno dei casino davvero suggestive. Oltretutto, una buona parte delle strutture vengono a trovarsi in palazzi di grande interesse storico e architettonico. E se da un lato i casino nei film hanno beneficiato di un ritorno d’immagine non indifferente, dall’altro le produzioni cinematografiche hanno tratto vantaggio dal questo rapporto soprattutto in termini di successo al botteghino. Ecco alcuni dei film che, più di altri, hanno reso omaggio ai casino.

La trilogia Ocean’s

Sicuramente avrai sentito parlare (e probabilmente visto) della trilogia Ocean’s. A Ocean’s Eleven, del 2001, hanno fatto seguito Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen. La trama del primo film vede un casino teatro di una rapina condotta da Danny Ocean nel tentativo di far nuovamente breccia nel cuore della ex moglie. Ocean’s Twelve vede lo stesso Ocean’s e la sua crew impegnati nel Vecchio Continente a fronteggiare una band rivale. Nel terzo, infine, la trama è incentrata sulla vendetta nei confronti di un proprietario di un casino, interpretato da Al Pacino. Nel 2018 si è aggiunto un sequel (al tempo stesso spin-off) dal titolo Ocean 8, con protagoniste tutte al femminile.

Rain Man

Altro film famosissimo a richiamare gli sfavillanti ambienti dei casino è Rain Man, che ha ricevuto plausi dal pubblico e dalla critica anche grazie alla presenza di due attori del calibro di Tom Cruise e Dustin Hoffman, fratelli nella pellicola. Tra le varie peripezie affrontate nel corso del film, i due si verranno a trovare in uno dei casino terrestri più famosi di Las Vegas, il Caesars Palace. E saranno le capacità matematiche messe in mostra da uno dei due fratelli a permettere loro di vincere 86 mila dollari ai tavoli del Blackjack.

The Cooler

Altro film ambientato all’interno di un casino è The Cooler, uscito nel 2003. La storia è incentrata su Bernie Lootz, un uomo che pur lavorando in una sala da gioco è bersagliato dalla sfortuna. Il suo difficile rapporto con la Dea bendata sembra cambiare in seguito all’incontro con una cameriera. La coppia inizierà a frequentare i casino ottenendo vincite sempre più cospicue.

Croupier

È spettato a “Croupier” il compito di illustrare al pubblico il mondo dei casino da un punto di vista particolare: quello del dealer. A differenziare il film da tante altre pellicole ambientate nelle sale è la location. La scelta, infatti, non è ricaduta sulla iper-celebrata Las Vegas, ma sulla città di Londra. Il risultato? Il gioco d’azzardo è descritto come un ambiente freddo e ben lontano dal lusso celebrato da altre pellicole.

Colpo Grosso

A ruotare attorno allo sfavillante mondo dei casino è anche Colpo Grosso, di cui Ocean’s Eleven rappresenta il remake. Il film, uscito nel lontano 1960 e firmato da Lewis Milestone, porta sul grande schermo alcuni degli attori più iconici dell’Hollywood di quei tempi. Da Frank Sinatra a Joey Bishop, da Dean Martin a Peter Lawford, il successo era assicurato. La storia vede alcuni reduci dal secondo conflitto mondiale, organizzarsi per tentare di rapinare 5 casino di Las Vegas (Desert Inn, Flamingo, Riviera, Sahara e Sands) in un’unica notte. L’idea è provocare un blackout tale da gettare nel buio la famosissima Strip di Las Vegas. Quando? Alla mezzanotte di Capodanno. Il colpo riuscirà, ma non vogliamo svelarti il finale per non rovinarti la sorpresa.

La stangata

Ecco un vero capolavoro, vincitore di ben 7 premi Oscar, incluso quello come miglior film, che ha potuto contare sulla presenza di Paul Newman e Robert Redford. Stiamo parlando de “La Stangata”, in cui i protagonisti Henry e Johnny si mettono in società al fine di truffare Doyle, colpevole di aver ucciso Hooker, socio di scommesse di Johnny.

Rounders

Anche registi poco noti al grande pubblico hanno provato a inserire i casino nei film. A far parte della schiera, con il film “Rounders” (del 1998) è John Dahl. Puntando sul talento e il carisma di Ed Norton e Matt Damon, Dahl ha realizzato quello che molti ritengono la miglior pellicola incentrata sul poker. In particolare, è la figura del giocatore di poker a essere posta sotto ai riflettori. E sono diversi gli appassionati del gioco di carte per eccellenza ad essersi avvicinati ai tavoli dopo aver visto Rounders, divenendo professionisti.

Cincinnati Kid

Sempre rimanendo nell’ambito del poker non sarebbe giusto non citare “Cincinnati Kid”, presentato sul grande schermo nel 1965, epoca in cui non si era ancora sentito parlare di World Series of Poker, nate solamente 5 ani dopo. Nonostante ciò, il regista Norman Jewison ha deliziato il pubblico con una storia che ha come protagonista un campione di poker e il “Kid” voglioso di emergere. Questa pellicola è riuscita a descrivere non solo l’arte del poker, ma anche la componente psicologica dietro le partite.

Casino Royale

Molto più recente, e accompagnato da un budget pubblicitario di grandissimo rilievo, è Casino Royale. Tra i film più amati dagli appassionati della lunga saga di James Bond, Casino Royale vede il protagonista Daniel Craig (ovviamente nelle vesti dello 007 più famoso del mondo) affrontare la sua prima missione. L’obiettivo è fermare un pericoloso banchiere privato scoperto a finanziare gruppi terroristici. In che modo? In un’avvincente partita a poker condotta ad alta quota, all’interno della sala da gioco Casino Royale, in territorio montenegrino.

21

Ultima della lista, ma certamente non ultima delle pellicole in cui viene trattato il tema dei casino, è “21”. Diretto da Robert Luketic, e interpretato da Kevin Spacey, il film narra le imprese compiute da alcuni ingegnosi studenti universitari del MIT e iscritti a Harvard. Una storia vera che ha visto gli studenti sbancare diverse sale tra il finire degli anni ’80 e gli anni ’90, semplicemente servendosi del metodo del conteggio.