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Sapersi fermare


dalmat

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Ciao a tutti,  vorrei raccontarvi la mia storia (di gioco), un grazie anticipato a chi avrà la pazienza di leggere.

Tutto inizia un paio di anni fa, quando  un mio amico decide di aprire un account su una piattAforma AAMS. 

Decidiamo di condividerlo

Giochiamo alla ROULETTE e in una notte, con tanta fortuna, passiamo da 20 euro a 1100.

Il giorno dopo, ci rechiamo nella nostra città, dove con lo stesso account, si poteva tramite una diretta streaming, seguire la roulette  del casino di Campione e decidere live su cosa puntare. Una figata.

Vinciamo in totale 1500 euro in due giorni. 

750 a testa. Assurdo.

Ci rechiamo altre volte in questa Sala slot, ma perdiamo almeno la metà in poche settimane, rimanendo con un paio di centinaia di euro a testa. 

Io provo la mia avventura da solo, aprendo un account, ma le cose una volta vanno bene, una volta male. Mi accorgo che tutto questo mi crea dipendenza e decido di autoescludermi trasversalmente da AAMS.

Passa un anno e mezzo.

Chiedo la riapertura del conto.

Questa volta,, dopo aver approfondito l'argomento con libri e schemi, mi fiondo sul Blackjack (che già mi aveva dato soddisfazioni a Venezia a gennaio).

Deposito 500 euro. A fondo perso, ovviamente.

Nel giro di 5 giorni, moltiplico x 9 il tutto, rischiando poco e nulla con puntate massime di 20 euro.

Ma la situazione inizia a sfuggirmi di mano, le cose non girano più come prima e vedo che ci dedico fin troppo tempo, e soprattutto ho paura di finire in un abisso.

Finisco la sessione e chiedo nuovamente l'autoesclusione trasversale, portandomi a casa 3000 euro.

Questa volta ho vinto io, soprattutto con me stesso.

 

Osservazioni: 

- Avere la situazione sotto controllo, nel gioco d'azzardo online, è impossibile. Con me, non funziona.

- Si possono avere tutte le tabelle di sto mondo, ma se le carte non girano, NON GIRANO. Se il dealer gira tre Bj consecutivi, cosa ci puoi fare, a parte bestemmiare?

- La paura ha prevalso: sarei potuto ripartire e riprovare. Ma non avrei avuto la certezza (cosa che non c'era mai stata) di recuperare quanto perso l'ultima sera.

E perdere tutto è un attimo.

Dalmat

 

 

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Benvenuto dalmat, grande talento inespresso dell'Inter di inizio millennio. Grazie per la testimonianza e per averla postata direttamente in questa sezione che viene, di solito, un po' ostracizzata dagli autori dei messaggi.
In effetti sono quasi sempre io che, dopo aver letto l'argomento, sposto il messaggio qui.

Le osservazioni sono interessanti e provo ad espandere un po' gli argomenti.

19 ore fa, dalmat ha scritto:

- Avere la situazione sotto controllo, nel gioco d'azzardo online, è impossibile. Con me, non funziona.

E' difficile, ma è molto simile ad altri aspetti della propria vita.
Se non si gioca affatto è ovviamente più facile controllarsi perché non si è soggetti alla dipendenza.
Se si gioca ogni giorno per un periodo di tempo (e/o di bankroll) predeterminato si tiene viva la fiamma della dipendenza e la si alimenta ma, allo stesso tempo la si controlla per evitare che si propaghi.
Se si gioca solo in giorni predeterminati della settimana/del mese si ha anche il tempo per gestire meglio il "demone".

L'approccio migliore è ovviamente soggettivo, ma indipendentemente da tutto penso che giocare senza gestione della spesa o senza pre-impostazione sia pericoloso per quasi tutti.

19 ore fa, dalmat ha scritto:

- Si possono avere tutte le tabelle di sto mondo, ma se le carte non girano, NON GIRANO. Se il dealer gira tre Bj consecutivi, cosa ci puoi fare, a parte bestemmiare?

Vero, ci sono dei momenti in cui proprio sembra non esserci nulla da fare, al blackjack come in tutti gli altri giochi. Altri, molto rari, in cui sembra quasi di vincere troppo facile. Quando ci si dispera e ci si lascia andare in imprecazioni e bestemmie bisogna, ed è facile a parole, cogliere il segnale di perdita di controllo e cercare di riprendere la giusta prospettiva delle cose. Io cerco di immaginarmi visto dall'alto mentre gioco, perdo e impreco. Di solito a quel punto, grazie a questo semplice accorgimento, riesco a trovare la lucidità per prendere una pausa di riflessione.

19 ore fa, dalmat ha scritto:

- La paura ha prevalso: sarei potuto ripartire e riprovare. Ma non avrei avuto la certezza (cosa che non c'era mai stata) di recuperare quanto perso l'ultima sera.

Anche qui è facile a parole ma difficile a farsi: dovresti cercare di resettare mentalmente il bankroll all'inzio di ogni sessione di gioco. L'ultima sessione di gioco hai perso o vinto "x" Euro? Non importa. La nuova sessione inizia con "y" Euro e termina quando arrivi a 0 o a "2y" ad esempio.

Soprattutto il vizio di inseguire il recupero delle le perdite è un'autostrada verso il fallimento.

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19 ore fa, gastardo ha scritto:

Benvenuto dalmat, grande talento inespresso dell'Inter di inizio millennio. Grazie per la testimonianza e per averla postata direttamente in questa sezione che viene, di solito, un po' ostracizzata dagli autori dei messaggi.
In effetti sono quasi sempre io che, dopo aver letto l'argomento, sposto il messaggio qui.

Le osservazioni sono interessanti e provo ad espandere un po' gli argomenti.

E' difficile, ma è molto simile ad altri aspetti della propria vita.
Se non si gioca affatto è ovviamente più facile controllarsi perché non si è soggetti alla dipendenza.
Se si gioca ogni giorno per un periodo di tempo (e/o di bankroll) predeterminato si tiene viva la fiamma della dipendenza e la si alimenta ma, allo stesso tempo la si controlla per evitare che si propaghi.
Se si gioca solo in giorni predeterminati della settimana/del mese si ha anche il tempo per gestire meglio il "demone".

L'approccio migliore è ovviamente soggettivo, ma indipendentemente da tutto penso che giocare senza gestione della spesa o senza pre-impostazione sia pericoloso per quasi tutti.

Vero, ci sono dei momenti in cui proprio sembra non esserci nulla da fare, al blackjack come in tutti gli altri giochi. Altri, molto rari, in cui sembra quasi di vincere troppo facile. Quando ci si dispera e ci si lascia andare in imprecazioni e bestemmie bisogna, ed è facile a parole, cogliere il segnale di perdita di controllo e cercare di riprendere la giusta prospettiva delle cose. Io cerco di immaginarmi visto dall'alto mentre gioco, perdo e impreco. Di solito a quel punto, grazie a questo semplice accorgimento, riesco a trovare la lucidità per prendere una pausa di riflessione.

Anche qui è facile a parole ma difficile a farsi: dovresti cercare di resettare mentalmente il bankroll all'inzio di ogni sessione di gioco. L'ultima sessione di gioco hai perso o vinto "x" Euro? Non importa. La nuova sessione inizia con "y" Euro e termina quando arrivi a 0 o a "2y" ad esempio.

Soprattutto il vizio di inseguire il recupero delle le perdite è un'autostrada verso il fallimento.

Ciao Gastardo, mi fa molto piacere che qualcuno si ricordi di dalmat, giocatore dalle enormi potenzialità, secondo tuttosport era già della juventus ahah (ad ogni modo, non sono interista).

- La gestione della spesa ha funzionato devo dire, nel senso che al tavolo mi portavo solamente quanto "potevo" puntare. Le mie puntate, erano come detto, molto basse, e durante la giornata, anche grazie al saldo sempre in verde, potevo giocarmi, ovviamente con tutte le cautele del caso, il "guadagno" giornaliero, senza intaccare quello dei giorni prima. Questo ha funzionato fino a che le cose giravano ovviamente, altrimenti non sarei qua a scrivere (o probabilmente avrei scritto qui in modo più "drammatico").

- E' difficile sapersi fermare, a volte il segnale è proprio nascosto.  Io per fortuna ci sono riuscito, con un saldo moltiplicato x6, quindi, forse non posso rimproverarmi nulla, se non l'ultima sera, quando probabilmente è mancato qualcosa. Sarà stata stanchezza, nervosismo e voglia di recuperare, non lo so. Ma l'importante è essersi fermati.

Non ti nascondo che, soprattutto, i giorni successivi alla chiusura del conto, non li ho vissuti benissimo, chiedendomi se avessi fatto la scelta giusta  o meno. Se, effettivamente, si potesse ripetere una scalata simile o è stata solo fortuna.

Forse è stata proprio quella la mia fortuna: partire benissimo e andare avanti coi soldi del "casinò". 

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