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Giocare Sui Casinò Non Aams Fuori Dall'Italia È Illegale?


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Finora sto giocando solo su casinò aams, ma dal momento che sono fuori dall'Italia (extra UE) per una lunga vacanza e mi piacerebbe provare l'ebbrezza di qualche altro casinò non aams vorrei sapere se il divieto vale solo sul territorio italiano oppure vale comunque anche quando sono all'estero per il solo fatto di essere cittadino italiano residente in Italia.

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  • 3 weeks later...

Per la verità oggi come oggi non è illegale giocare nemmeno qui Italia ovvero sul giocatore non sono previste multe o procedimenti penali per aver commesso il fatto. Invece la sanzione scatta nel caso di mancata dichiarazione delle vincite, considerate come "redditi diversi" come nel famoso caso del pokerista da sei milioni di euro.

Con la prossima approvazione della legge Lauro sul gioco, chiunque gioca o promuove siti di azzardo non autorizzati sarà soggetto a multe salatissime. Data la natura del provvedimento, deduco che il veto non sarà territoriale (come per l'oscuramento) ma riguarderà tutti i cittadini italiani anche se residenti all'estero.

L'unico modo per non essere assoggettati alle leggi italiane è rinunciare alla cittadinanza (e qui almeno Betoffice lo ha già fatto).

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Con la prossima approvazione della legge Lauro sul gioco, chiunque gioca o promuove siti di azzardo non autorizzati sarà soggetto a multe salatissime. Data la natura del provvedimento, deduco che il veto non sarà territoriale (come per l'oscuramento) ma riguarderà tutti i cittadini italiani anche se residenti all'estero.

L'unico modo per non essere assoggettati alle leggi italiane è rinunciare alla cittadinanza (e qui almeno Betoffice lo ha già fatto).

Ma la sovranità non è dello stato estero in cui mi trovo?

Esempio: se in Italia il limite di velocità è 130 km/h e in Croazia è 180 km/h se sono in Croazia mica seguo la legge italiana, seguo quella croata.

Se sono in vacanza in Croazia e in Italia è illegale giocare al casinò online non aams mentre in Croazia è permesso perchè non ci dovrei giocare mentre sono in Croazia?

Forse il problema sono gli strumenti adottati ossia il conto corrente utilizzato per depositare.

Se il conto è italiano chiaramente non lo si può usare per depositare nel casinò online non aams mentre sono in Croazia.

Ma se apro un conto corrente in una banca croata?

La banca croata è obbligata a comunicare all'Italia che ho aperto un conto in Croazia e gli comunica le movimentazioni verso il casino online non aams?

Recentemente ho fatto un versamento dalla postepay verso il mio conto moneybookers, e poi da moneybookers verso un conto che ho all'estero (che per ora uso solo per risparmiare sulle commissioni bancarie, non per giocare). Su moneybookers in questa seconda operazione ho dovuto cliccare un opzione in cui dichiaro che i soldi trasferiti in questa singola transazione sul conto estero non vengono usati per gioco d'azzardo.

Quindi moneybookers si para il culo e poi che fa? trasmette i dati alla banca d'Italia (o aams)?

E NETeller fa lo stesso?

Ci sarà una via legale e sicura per giocare sui casinò online non aams quando sono all'estero? o non c'è?

Modificato: da bmare
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Bmare, dipende da come faranno sta benedetta legge.

Non è scontato che il testo sia:

Sul territorio della Repubblica Italiana è proibita la partecipazione a giochi d'azzardo online non regolamentati

potrebbe essere:

Chiunque venga sorpreso a partecipare a giochi d'azzardo online non regolamentati sarà punito con cento nerbate al basso ventre e la reclusione fino a due anni.

Vabbè ho esagerato un po' con la pena (ma nemmeno tanto, vista la situazione italiana).

Inoltre qualunque reddito prodotto all'estero (anche sotto i diecimila) va denunciato al fisco ed essendo frutto di gioco illegale è facile che in seguito ad un controllo procedano al sequestro della somma vinta oltre le multe previste.

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l'ho detto io che dobbiamo comprare questa isoletta, sta diventando sempre più un'assurdità, poi tassare le vincite è fuori dal mondo, se almeno decurtassero quanto versiamo e perdiamo, ma quello no, per carità, se ne guardano bene dal fare questo sti impuniti.

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La situazione sembrerebbe facile ma ci sono diversi fattori che entrano in gioco.

In sostanza se io mi trovo in Italia e gioco, indipendentemente da dove gioco commetto o commetterò un reato.

Se mi trovo fuori dall'Italia vale la legislazione del paese dove mi trovo.

In realtà la cosa, a mio modesto parere è più complessa.

Se io mi trovo in Italia e mi connetto ad un server che è sperduto

nell'oceano, il reato si concretizza e si commette nel luogo dove è posto il server

e quindi non sul territorio Italiano.

E così dovrebbe essere perchè seguendo il procedimento inverso succede proprio così,

mi spiego: se un cyber terrorista si collega dalla Russia al server del parlamento italiano

e lo manda fuori uso, la magistratura indaga e se scopre il colpevole lo processa

e quindi dovrebbe essere la magistratura del posto dove mi sono collegato che

dovrebbe processarmi.

Invece se io mi collego ad un server alle Antille dall'Italia vengo processato dalla

magistratura italiana.

Spero di essere riuscito a farmi capire:)

Modificato: da pietro.giulio
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Se mi trovo fuori dall'Italia vale la legislazione del paese dove mi trovo.

Quindi se sono in Russia (dove giocare sul casino che ha il server nelle Antille non è reato) e dalla Russia mi collego al server delle Antille per giocare non commetto reato. Lo commetterei se lo facessi dall'Italia. Corretto? Poco importa che sia o meno cittadino italiano.

Modificato: da bmare
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Quindi se sono in Russia (dove giocare sul casino che ha il server nelle Antille non è reato) e dalla Russia mi collego al server delle Antille per giocare non commetto reato. Lo commetterei se lo facessi dall'Italia. Corretto? Poco importa che sia o meno cittadino italiano.

Correttissimo è :)

Non serve che vai in Russia, basta andare a San Marino :)

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Quindi praticamente se vado a giocare in Svizzera su di un casinò .com non sono perseguibile o .... sbaglio? ma se l'accredito del casinò .com viene accreditato sulla postepay che è italiana come la mettiamo?

felicità

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Quindi praticamente se vado a giocare in Svizzera su di un casinò .com non sono perseguibile o .... sbaglio? ma se l'accredito del casinò .com viene accreditato sulla postepay che è italiana come la mettiamo?

Infatti il problema è proprio la transazione monetaria, se il flusso di denaro (deposito e/o prelievo non transita su un conto/server italiano il problema non dovrebbe porsi. Dico non dovrebbe (condizionale), perchè quando ho aperto un conto estero (in un paese extra UE) la banca mi ha detto che avrebbe comunicato al centro dati dell'UE (e quindi di conseguenza anche all'Italia) che ho aperto un conto in questo paese. Ma da lì a vederne le movimentazioni ce ne passa (credo e spero). Probabilmente se non vi è motivo da parte delle autorità italiane di fare un controllo (perchè non vi sono sospetti di alcun tipo) la banca estera (non essendo interpellata) non fornisce nessuna informazione.

Certo se apri il conto in un paese dove vige il segreto bancario sei sicuro al 100%. Un bel conto corrente offshore ad Antigua non lo traccia nessuno (finora..). Sarà mica un caso che proprio lì il Berlusca ci ha comprato una villa.. :hahaha:

Certo tutta sta sbattuta solo per non pagare una eventuale multa sembra esagerata, perchè tanto qui prima di arricchirsi per davvero con il gioco d'azzardo la vedo dura, anche non impoverirsi con una multa non è comunque cosa di poco conto.

Comunque tra Skrill e NETeller quest'ultimo mi sembra più "riservato" nelle transazioni, o sbaglio? per lo meno non si para il didietro con nuove clausole contrattuali.

Modificato: da bmare
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Certo tutta sta sbattuta solo per non pagare una eventuale multa sembra esagerata

Anche io credo che chi vorrebbe la multa abbia un po' esagerato coi "toni", ma tanto per ricordarci di che tipo di multa si tratta, il 1000% sul volume di gioco vuol dire che (facciamo un esempio realistico):

Depositi 100 euro, ne prelevi 150 dopo aver fatto un volume di gioco del 15x.

Ti arriva una multa di 15mila euro.

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Certo tra un pò bisognerà usare pure account di posta elettronici sicuri, perchè i .it potrebbero essere letti per stanare i giocatori sui .com, multe da 15k sono mica pochi spicci.. e le mail di conferma transazioni passano tutte nelle caselle di posta elettronica..

Modificato: da bmare
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mi chiedevo, ma se uno si apre un c/c all'estero e si fa emettere una carta di credito, e le transazioni le fa con quella, il problema lo risolve?

Secondo me se non movimenti troppo il saldo sulla carta è sufficiente, credo ci siano dei limiti alle movimentazioni che fanno scattare controlli automatici. Ci vorrebbe la consulenza di qualcuno che lavora in una banca (ufficio estero). Forse basta anche solo Neteller+carta.

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Metti che uno abbia un amico residente in Inghilterra, domiciliato in California, e con doppia cittadinanza americana e italiana. Metti che questo uno abbia piena fiducia in questo amico; tale circostanza potrebbe tornargli utile per sottrarsi al cappio neoecc.. che ci si sta stringendo attorno al collo?

Grazie.

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Non per dire fregnacce, ma il solo fatto di avere residenza in Italia, non dovrebbe portare a pagare le tasse all'Italia su tutti i redditi prodotti, anche quelli prodotti all'estero? E le vincite ai casinò online, senza ritenuta alla fonte, l'Italia non le equipara a redditi prodotti? E non c'è la presunzione di redditività se uno tiene (o movimenta) più di 10.000 euro su un cc all'estero, anche se non ci fa nulla? Le condanne o i patteggiamenti a Valentino Rossi, Pavarotti e friends, non insegnano questo? Vediamo le cose come cambieranno...

Benedizioni

Modificato: da Guymond
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Sono d'accordo.

Era quello che volevo dire qui:

Non vorrei dire fesserie, ma a me sembra che anche se sei all'estero essendo italiano (cioè hai diritto di voto e fai la denunzia dei tuoi redditi qui in Italia) devi sottostare alla legge Lauro

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Non per dire fregnacce, ma il solo fatto di avere residenza in Italia, non dovrebbe portare a pagare le tasse all'Italia su tutti i redditi prodotti, anche quelli prodotti all'estero? E le vincite ai casinò online, senza ritenuta alla fonte, l'Italia non le equipara a redditi prodotti? E non c'è la presunzione di redditività se uno tiene (o movimenta) più di 10.000 euro su un cc all'estero, anche se non ci fa nulla? Le condanne o i patteggiamenti a Valentino Rossi, Pavarotti e friends, non insegnano questo? Vediamo le cose come cambieranno...

Benedizioni

Sempre che anche io non scivoli dentro qualche fegna vagante; in economia, una delle condizioni per le quali un movimento di capitale possa essere considerato "reddito" consiste nell'essere questo una fluttuazione che manifesta la natura dinamica dello stesso ( reddito), variabile sia positivamente, sia negativamente. Se nella voce "reddito" non si include la variabile negativa, mi pare, non è di reddito che si sta parlando. Ne conseguirebbe che anche le perdite subite nel corso delle operazioni tendenti a ottenere un reddito, dovrebbero entrare nel computo complessivo dell'imponibile. In tal caso, almeno coi giocatori, lo Stato fallirebbe. Ecco perché quella attuale è una pura e semplice operazione di vasellina, volta a gabellare la rapina dietro il nobile intento del drenaggio fiscale "equo e solidale" ( locuzione che mi provoca orticaria e flatulenza).

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Rinnovo la richiesta di soccorso per la questione posta prima.

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Non per dire fregnacce, ma il solo fatto di avere residenza in Italia, non dovrebbe portare a pagare le tasse all'Italia su tutti i redditi prodotti, anche quelli prodotti all'estero? E le vincite ai casinò online, senza ritenuta alla fonte, l'Italia non le equipara a redditi prodotti? E non c'è la presunzione di redditività se uno tiene (o movimenta) più di 10.000 euro su un cc all'estero, anche se non ci fa nulla? Le condanne o i patteggiamenti a Valentino Rossi, Pavarotti e friends, non insegnano questo?

Il punto è proprio la residenza, se uno dimostra che per la maggior parte dell'anno è più fuori dall'Italia che dentro può trasferire la residenza all'estero e quindi deve pagare le tasse all'estero. I vip che hai citato pretendevano di avere residenza all'estero ma i fatti di cronaca essendo personaggi pubblici li hanno smascherati, la loro residenza prevalente era in Italia.

Se uno vive a Montecarlo e ha residenza lì mica deve pagare le tasse in Italia. Il punto è che la residenza a Montecarlo mica te la regalano.

Se uno vive fuori dalla UE allora può dimostrarlo coi timbri sul passaporto, poi ci sarebbe l'iscrizione all'Aire...

Metti che uno abbia un amico residente in Inghilterra, domiciliato in California, e con doppia cittadinanza americana e italiana. Metti che questo uno abbia piena fiducia in questo amico; tale circostanza potrebbe tornargli utile per sottrarsi al cappio che ci si sta stringendo attorno al collo?

potrebbe tornargli utile ma basterebbe anche un buon amico (o prestanome) extra UE, anche se mischiare soldi e amicizia spesso porta grane..

forse il conticino ad Antigua è meno rischioso.. (prendi esempio dal berlusca che di soldi, i nostri, se ne intende e sa dove nasconderli..)

Modificato: da bmare
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Ok, mi avete convinto: compriamo una casa in multiproprietà a San Marino e mettiamo tutti lì la nostra residenza. :hahaha:

@Satori

Gran bella quest. Poniamo per assurdo che le leggi siano quasi uguali a quelle Italiane nei posti da te citati. Uno residente in Inghilterra dovrebbe pagare le tasse per i redditi prodotti al governo inglese. Il domicilio di solito si elegge per questioni lavorative e dovrebbe comportare che il tizio sta al domicilio meno che alla residenza... E il tizio che lavoro fa? E' dipendente di una società americana (fa il bagnino in california ed è stagionale) allora, credo paghi le tasse come dipendente al governo americano, ovvero il datore di lavoro dovrebbe versare tasse e contributi al posto del dipendente. Altrimenti, dovrebbe provvedere in proprio. Come succede fra accordi internazionali la doppia tassazione non dovrebbe essere consentita, quindi, se il governo inglese richiede che le tasse (ovvero le imposte, che le tasse sono quelle che paghi per la prestazione di un servizio) siano pagate a lui, l'amico si può rivalere sulle imposte pagate al governo straniero in fase di dichiarazione dei redditi.

Se invece è imprenditore, le tasse sui redditi prodotti le deve pagare nello stato dove lui ha stabilito il domicilio fiscale (che di solito è dove si ha la residenza), sempre facendosi poi rimborsare le tasse pagate al governo dove ha prodotto il bene, sempre per l'accordo della doppia imposizione, quando c'è.

Lo stato americano vieta ai suoi cittadini residenti di giocare su casinò online...

Quando è in Inghilterra può fare quello che vuole, quando è negli stati uniti non so...

Di più nin sò. La mia è sempre un'ipotesi random... :ris:

Benedizioni

Modificato: da Guymond
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I vip che hai citato pretendevano di avere residenza all'estero ma i fatti di cronaca essendo personaggi pubblici li hanno smascherati

Ma la residenza mica è una cosa che si "pretende" di avere.. basta andare all'anagrafe e controllare no?

Puoi minacciare di trasferirti quanto vuoi ma se nel frattempo risiedi in Italia, ti valgono le leggi italiane.

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