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Raulev

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Precisiamo allora che non intendo affermare come una verità assoluta che giocare i pieni sia meglio o più facile di altre chances ; ma che la mia "creatività" col gioco sui pieni riesce ad esprimersi meglio :ciao:

Perfettamente legittimo, ed anzi, potrei dire forse persino ragionevole. Come ho detto, la materia prima della roulette sono i numeri; le chance non sono altro che insiemi di numeri( e a loro volta, le chance vanno a formare figure, che altro non sono che numeri). Ciò nondimeno, lo studio delle montanti ha un fascino tutto suo; per non dire che, salvo non si cerchi la soluzione a massa pari, anche il gioco sui pieni richiede un'approfondita conoscenza delle montati. :ciao:

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2 è maggiore di 3??

Comunque mi riferivo a tutti in generale. E forse SI, ci si può fare qualcosa studiando proprio il numero di frequenze.

Insomma matematicamente parlando fra 1.024 e 65.536 c'è una differenza molto grande.

Che potrebbe rappresentare proprio il nostro campo di azione per avere una manovra vincente.

Concettualmente quello che vorrei dire è che se l'evento analizzato è costante nel tempo ci da la possibilità di sfruttare quella differenza a ns favore in modo di raggiungere un rapporto costante coi salti.

Non so se la mia sia matematica o estro, ma di sicuro si avvicina a quello che è il metodo scientifico.

Rileva i dati, osserva, estrapola un evento, analizzalo e filtralo di ogni elemento esterno. Se nel tempo mantiene un rapporto costante allora hai fra le mani qualcosa. Ammetto che il mio punto debole è rappresentato dalle montanti in quanto non sono molto bravo a farle su misura e tendo a fare sempre una manovra troppo lineare (ma questa è una falla personale).

Carpe tu conosci i miei risultati, ma sai che con R/N ora si parla del 50%, se parlassi di dozzine il discorso si sposterebbe solo ad un valore di circa 33%; non cambierebbe nulla. Il punto cruciale penso sia sul concetto del campo d'azione e del evento analizzato, nel normale comportamento di qualsiasi permanenza.

Io affermo soltanto che:

le permanenze sono sicuramente casuali, si ha una percentuale di probabilità per qualsiasi numero ad ogni nuova sortita, ma QUALSIASI PERMANENZA HA UN COMPORTAMENTO ALLA LUNGA REGOLARE PER OGNI SINGOLO EVENTO. Se si riesce ad individuare l'evento più favorevole si hanno dei guadagni.

Siano numeri, terzine, cavalli o R/N (che io odio), non cambia niente. Se si riesce ad individuare l'evento è fatta.

Esempio, molti hanno detto 10 R o 30 R o 100 R è la stessa cosa, allora perchè io ho visto massimo 30 N e qualcuno di autorevole afferma che il massimo ritardo su una chance è di 32??? Forse domani arriveranno i 33 consecutivi, ma sarebbe la prima volta, no??

Quindi posso dire che:

fino ad oggi ll comportamento della roulette è di max 32 sortite di ritardo sulle chance??

Modificato: da Raulev
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fino ad oggi ll comportamento della roulette è di max 32 sortite di ritardo sulle chance??

Non ha proprio alcun senso la tua frase.

Mi spiace che tu non abbia colto il mio riferimento alla "permanenza personale" (ovviamente io stavo solo citando altri più esperti di me) perchè qui cadeva giusto a proposito...

Quello che puoi dire è che tu hai visto massimo 30N, Carpediem ne ha visti 32, JackJoliet 19...la roulette è solo lo strumento che consente ad ognuno di noi di vedere la propria permanenza e non è una questione di "autorevolezza" del giocatore, ma semplicemente di probabilità nel tempo: se giochi 5 minuti (una ventina di mani) è probabile che non vedrai ritardare una chance più di 45 sortite, se giochi un paio d'ore magari arrivi a 1012.

Più tempo passi a giocare e più è probabile imbattersi in un ritardo maggiore del precedente (e dato che il tempo non finisce mai..).

Ma anche volendo tralasciare questo aspetto, a me sembra che nessuno qui abbia mai detto che 10 R consecutivi è la stessa cosa di 100 R!

Quello che è stato più volte detto è questo:

se sei di fronte ad una permanenza di 3R oppure se sei di fronte ad una permanenza di 20R o di 32R ... le probabilità che esca rosso al colpo successivo, sono uguali in tutti e tre i casi, quindi non esiste un modo per avvantaggiarmi del fatto che mi trovo di fronte ad un ritardo di 30 piuttosto che di 20, piuttosto che di 3 R consecutivi..

La stessa regola con le dovute proporzioni è chiaro, si può riportare per ognuna delle altre combinazioni (pieni, terzine, etc..)

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3 maggiore di 2 o 37 maggiore di 36 è una verità incontestabile e sarebbe un ostacolo impossibile da superare se si pretendesse di vincere a massa pari.

Il vero, grande "nemico" da affrontare , non è lo svantaggio matematico ma lo scarto e per riuscire nell'impresa servono due cose innanzitutto:

una cassa adeguata e la giusta impostazione della manovra (o montante). La prima cosa potrebbe non essere un problema per molti ma per la seconda temo che siano in pochi a poterne disporre.

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3 maggiore di 2 o 37 maggiore di 36 è una verità incontestabile e sarebbe un ostacolo impossibile da superare se si pretendesse di vincere a massa pari.

Il vero, grande "nemico" da affrontare , non è lo svantaggio matematico ma lo scarto e per riuscire nell'impresa servono due cose innanzitutto:

una cassa adeguata e la giusta impostazione della manovra (o montante). La prima cosa potrebbe non essere un problema per molti ma per la seconda temo che siano in pochi a poterne disporre.

36<37; indiscutibile. Adesso dirò una cosa che probabilmente raderà al suolo quel minimo di credibilità che, forse, ho tra tanti amici del forum. Prima di tutto, partirò da una testimonianza in prima persona. Anni fa, quando giravo per casinò, essendo sempre stato interessato al comportamento umano, il piacere di osservare i giocatori faceva a gara con quello del gioco. Ho visto signore e signorine (negli ultimi tempi anche signorini) di ogni età prostituirsi per pochi gettoni; troppi e troppe perdere ancor prima del denaro la dignità; pochissimi vincere costantemente, credo due in tutto; conosciuto moltissimi idioti sapienti, e poche persone di raffinata intelligenza. Un giorno, vedo un tizio dall’aria ascetica; più longilineo che alto; più carismatico che bello; più elegante che ben vestito. Lo metto subito sotto scopa. Lo osservo per giorni e giorni; lo perdo di vista, lo ritrovo in un altro casinò; poi lo incontro dopo mesi, e così via..

In breve: questo signore porta con sé un grosso quadernone rilegato; prima di iniziare il gioco aspetta che escano 24 numeri; dopo questa soglia, tutte le volte che esce un numero, consulta il quadernone, a volte punta, altre no. Le puntate variano da uno a tre pezzi; mai di più. Il fatto è che costui vince sempre. Non che prenda tutti i colpi (punta da tre a sette pieni); ma chiude la giornata sempre in attivo. Ad un certo punto lo avvicino. Mi dice che si è accorto di me. Andando al solo, mi confida che gioca a massa pari; che segue degli schemi, e che quando si presenta una certa “configurazione”, allora punta quello che è indicato dalle sue tabelle. Sto con lui spalla a spalla per una settimana. Vince sempre.

Questi, i fatti. Ognuno, poi, li interpreti come crede.

"Il vero, grande "nemico" da affrontare , non è lo svantaggio matematico ma lo scarto e per riuscire nell'impresa servono due cose innanzitutto:

una cassa adeguata e la giusta impostazione della manovra (o montante). La prima cosa potrebbe non essere un problema per molti ma per la seconda temo che siano in pochi a poterne disporre."

Su questo concordo in pieno; ho scritto quasi esattamente le stesse parole, pochi giorni fa, in una corrispondenza privata con una amico del sito .

Modificato: da Satori
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il gioco a massa pari richiede che ci siano molte ripetizioni in un determinata sequenza , questo non è detto che accada es in un mio test ( gioco solo sui pieni ) a massa parti la prima sortita è stata alla 18a la seconda alla 24a chiaro che poi non è stato più possibile recuperare tranne che con una montante aggressiva con molta esposizone.

Finora nei miei test non c'è stato un solo sistema a massa pari che abbia retto, può darsi che si possa fare ma su questo ho forti dubbi.

la Cassa come dice un buon carpe è basilare ma la montante è importantissima, la calibrazione della stessa è una delle cose più complicate da elaborare, la montante deve avere una resistenza fortissima ed essere dinamica sia nelle puntate sia nella montate, si possono contemplare per allungare la stessa delle situzioni che chiurebbero la partita in parità od in perdita contenuta, meglio chiudere in perdita che saltare, è chiaro che lo stop loss è essenziale.

felicità

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il gioco a massa pari richiede che ci siano molte ripetizioni in un determinata sequenza , questo non è detto che accada es in un mio test ( gioco solo sui pieni ) a massa parti la prima sortita è stata alla 18a la seconda alla 24a chiaro che poi non è stato più possibile recuperare tranne che con una montante aggressiva con molta esposizone.

Finora nei miei test non c'è stato un solo sistema a massa pari che abbia retto, può darsi che si possa fare ma su questo ho forti dubbi.

la Cassa come dice un buon carpe è basilare ma la montante è importantissima, la calibrazione della stessa è una delle cose più complicate da elaborare, la montante deve avere una resistenza fortissima ed essere dinamica sia nelle puntate sia nella montate, si possono contemplare per allungare la stessa delle situzioni che chiurebbero la partita in parità od in perdita contenuta, meglio chiudere in perdita che saltare, è chiaro che lo stop loss è essenziale.

felicità

Mi sono limitato a riportare un fatto, senza farci commenti. La cosa certa è che quel tizio giocava a massa pari e vinceva sempre.

Quanto a quello che scrivi sulla montante, condivido parola per parola. L'individuazione del punto di arresto, è forse il momento più importante di tutta la strategia; da esso, per feedback derivano, fra l'altro, i valori di ri-taratura della montante stessa, e l'eventuale strategia di recupero.

Modificato: da Satori
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Dear Satori , il fatto che nei mei test la strategia a massa pari non abbia dato dei risultati non esclude a priori che non esista il sistema , daltronde tu stesso lo hai costatato con mano, e sei persona degna della massima fiducia , sicuramente il tizio in questione avrà scoperto particolari situazione di gioco che gli permettevano quella particolare strategia , la massa pari è proporzinata al numero di puntate es: se punto 4 pezzi ( parliamo dei pieni ) contemporaneamente la massa pari dà un utile sino alla 9a puntata dopo deve partire una montante se si vuole un utile alla prima sortita.

felicità ed un abbraccio

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JJ x te non ha senso la frase.

Intanto preciso che il filotto da 32 è stato postato da Emgus e non da Carpe.

La probabilità della singola uscita in ogni singolo colpo è 50% sulla NO-ZERO. Ok e va bene e hai ragione.

Sul insieme di quello che è il fenomeno nel suo insieme però no.

Tu stesso avevi postato che più si prolungava una situazione nel tempo minori erano le chance che questa situazione perdurasse ancora.

Questo punto non riesco proprio a fartelo cogliere, vero?

Comunque, avete proprio ragione. La montante è fondamentale tanto quanto il sistema stesso.

Infatti, questo mese mi sto dedicando a migliorare quella che ho.

Ma non è per niente facile farne una su misura.

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Tu stesso avevi postato che più si prolungava una situazione nel tempo minori erano le chance che questa situazione perdurasse ancora.

Questo punto non riesco proprio a fartelo cogliere, vero?

"Una figura di 15R consecutivi ha meno probabilità di sortita di una figura di 20R consecutivi."

"Le sortite del 16esimo Rosso dopo una figura di 15R e del 21esimo Rosso dopo la figura di 20R hanno le stesse probabilità di verificarsi."

Non sono io che non riesco a cogliere.. se prima non realizzi che queste due affermazioni sono entrambe VERE (cioè una non esclude l'altra) ci sarà sempre un presupposto sbagliato nelle tue frasi.

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"Una figura di 15R consecutivi ha meno probabilità di sortita di una figura di 20R consecutivi."

"Le sortite del 16esimo Rosso dopo una figura di 15R e del 21esimo Rosso dopo la figura di 20R hanno le stesse probabilità di verificarsi."

.. queste due affermazioni sono entrambe VERE

Eccolo! Questi dati iniziali danno una base veramente buona per effettuare un attacco vincente.

Per molti queste 2 affermazioni potrebbero essere solamente dati di fatto, ma hanno molto più significato di quello che danno a intendere a prima vista. Io personalmente abbandonerei subito le chance semplici, ma applicherei lo stesso concetto su gruppi ridotti di numeri.

Se poi vogliamo fare la ciambella col buco aggiungerei anche:

"In un ciclo chiuso di 37 numeri non avremo una serie di 37 numeri diversi, ma ci sarà almeno una ripetizione"

(ovviamente per la NO-ZERO, il ciclo sarà di 36).

Sono 3 dati che privati della loro banalità e assimilati nel loro concetto ci possono dare i canoni di ricerca esatti per trovare un evento favorevole specifico.

Modificato: da Raulev
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Le chance non sono altro che un insieme di pieni che per facilitarne la puntata, chi ha inventato la roulette ha deciso di raggruppare tutti in una zona del tappeto e dargli un nome romantico: "un pezzo a manque s'il vous plaît.."

Non esiste un'entità "chance", esistono 36 pieni.

potremmo scegliere 18 numeri a nostro piacimento, chiamarli "chance-JJ" e puntare su quelli, ovviamente dovremmo passare il tempo ad ogni mano a sparpagliare pezzi sul tappeto un po' qua un po' là per coprirli tutti.. ma quella sarebbe l'unica differenza con le "chance" preconfezionate.

Puntare sulle chance o puntare sui pieni è la stessa cosa.

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Ma se io punto i 18 pieni più "caldi" è vero che copro la metà del tappeto come se fosse una chance ma è anche vero che la mia chance è continuamente mutevole perchè il mio "insieme" di 18 numeri muta continuamente nella sua composizione ; segue cioè l'"onda" del calore.

Mi si potrà rispondere che non c'è differenza tra giocare i 18 numeri più caldi e quelli più freddi e anche questa è una di quelle verità matematiche incontestabili , ma io pur avendo il massimo rispetto per la matematica , amo anche verificare ciò che succede statisticamente su grandi numeri e posso dirvi che in tanti test fatti in questo senso ho trovato che sia più contenibile uno scarto che gioca su 18 numeri in calore che non il contrario.Per spiegare con delle cifre vi dico ad esempio che adottando l'identica manovra su ambedue le configurazioni su una permanenza di 100.000 boules di Amburgo , il massimo scoperto sui 18 in calore è stato di 180.000 pezzi ; mentre sui 18 "freddi" è arrivato a 390.000 ! Fermo restando che una volta superati questi picchi in negativo ambedue i sistemi han chiuso in positivo alla fine delle 100.000 boules.

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Ma se io punto i 18 pieni più "caldi" è vero che copro la metà del tappeto come se fosse una chance ma è anche vero che la mia chance è continuamente mutevole perchè il mio "insieme" di 18 numeri muta continuamente nella sua composizione ; segue cioè l'"onda" del calore.

Mi si potrà rispondere che non c'è differenza tra giocare i 18 numeri più caldi e quelli più freddi e anche questa è una di quelle verità matematiche incontestabili , ma io pur avendo il massimo rispetto per la matematica , amo anche verificare ciò che succede statisticamente su grandi numeri e posso dirvi che in tanti test fatti in questo senso ho trovato che sia più contenibile uno scarto che gioca su 18 numeri in calore che non il contrario.Per spiegare con delle cifre vi dico ad esempio che adottando l'identica manovra su ambedue le configurazioni su una permanenza di 100.000 boules di Amburgo , il massimo scoperto sui 18 in calore è stato di 180.000 pezzi ; mentre sui 18 "freddi" è arrivato a 390.000 ! Fermo restando che una volta superati questi picchi in negativo ambedue i sistemi han chiuso in positivo alla fine delle 100.000 boules.

Certo Carpe, è chiaro che il discorso se giochiamo cercando le ripetizioni è diverso, matematicamente parlando è corrette dire che sono la stessa cosa, all'atto pratico puntando 18 numeri di cui ne abbiamo 9 in calore abbiamo più possibilità di avere una ripetizione di uno dei 9 numeri che puntandone 18 senza nessun calore, matematicamente parlando è un discorso che non " avrebbe " senso ma nella pratica le cose sono un pò diverse, poi alla distanza si trova un equilibrio, il punto è quale distanza ? tra quanto arriva questo equilibrio ? tra 1000 boule o fra 600.000 ,

Ognuno di noi ha elaborato determinate strategie che non sono vincenti sempre, si possono perdere alcune sedute, l'importante è il saldo a fine mese in positivo, anche di poco ma in positivo.

felicità

felicità

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.... quale distanza ? tra quanto arriva questo equilibrio ? tra 1000 boule o fra 600.000 ,

Non è un problema di tornare in equilibrio , perchè quello potrebbe anche non rientrare per lunghissimo tempo ; le montanti servono proprio per "forzare" il recupero dello scoperto che lo scarto genera , e tanto più questa montante è "aggressiva" (la più aggressiva di tutte è la classica martingala , ma sappiamo tutti che è impraticabile) , tanto prima si recupera lo scoperto e si torna con la cassa in crescita.

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.... quale distanza ? tra quanto arriva questo equilibrio ? tra 1000 boule o fra 600.000 ,

Non è un problema di tornare in equilibrio , perchè quello potrebbe anche non rientrare per lunghissimo tempo ; le montanti servono proprio per "forzare" il recupero dello scoperto che lo scarto genera , e tanto più questa montante è "aggressiva" (la più aggressiva di tutte è la classica martingala , ma sappiamo tutti che è impraticabile) , tanto prima si recupera lo scoperto e si torna con la cassa in crescita.

Mi trovi daccordo,infatti è la montante la chiave di volta, deve essere resistente agli scarti anche con delle chiusure in pareggio od in leggera perdita, strutturare una montate è la cosa più complessa, al di là delle strategie che sono individuali.

felicità

Modificato: da emgus
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Chiave di volta che però secondo il modesto parere deve calzare a pennello sulla strategia usata, altrimenti ci si ritrova a non sfruttare al meglio il gioco o nel caso peggiore di non aver abbastanza forza per recuperare lo scoperto.

P.S.: Volevo aggiungere anche che le chance classiche sono anche le meno costose.

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Chiave di volta che però secondo il modesto parere deve calzare a pennello sulla strategia usata, altrimenti ci si ritrova a non sfruttare al meglio il gioco o nel caso peggiore di non aver abbastanza forza per recuperare lo scoperto.

P.S.: Volevo aggiungere anche che le chance classiche sono anche le meno costose.

sembra che siano le meno costose ma quando inizi ad elaborare una montante vedrai che l' esposizione per andare in vincita ad un certo punto diventa proibitiva, prendiamo la garcia, quando cerchi i sette colori uguali e ti trovi a dover puntare 100 euro al colpo per 3 colpi ( se non ricordo male il metodo garcia divide le perdite sulle alternaze negative per tre ed inizia a puntare dopo il quarto colore uguale chiudendo la partita all'apparizione del settimo colore uguale ) voglio vedere se non hai qualche perplessità sapendo poi che se perdi alla prossima montante sarà da mettere nelle perdite e quindi l'esposizione sarà molto più pesante.

felicità

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Le chance non sono altro che un insieme di pieni che per facilitarne la puntata, chi ha inventato la roulette ha deciso di raggruppare tutti in una zona del tappeto e dargli un nome romantico: "un pezzo a manque s'il vous plaît.."

Non esiste un'entità "chance", esistono 36 pieni.

potremmo scegliere 18 numeri a nostro piacimento, chiamarli "chance-JJ" e puntare su quelli, ovviamente dovremmo passare il tempo ad ogni mano a sparpagliare pezzi sul tappeto un po' qua un po' là per coprirli tutti.. ma quella sarebbe l'unica differenza con le "chance" preconfezionate.

Puntare sulle chance o puntare sui pieni è la stessa cosa.

J-J ha intuito ed esposto correttamente un aspetto della nostra attività cognitiva che si potrebbe correttamente definire allucinatorio. Ciò che cataloghiamo e chiamiamo per nome come “oggetti” numerici, non esiste di per sé, ma solo in rapporto al catalogatore e al nominatore. In questo senso, e solo in questo, le chance non esistono. E’ una finezza che non è facilissimo cogliere, anche perché sembra anti-intuitiva. Tuttavia, l’ottimo J-J sbaglia affermando “Non esiste un'entità "chance", esistono 36 pieni”; giacché nello stesso senso e per la stessa ragione per la quale ha (correttamente) affermato che non esistono le chance, non esistono neppure i numeri. Esistono quasi a pieno titolo le pere, le balene, le sedie; giacché la loro esistenza dipende solo in parte dall’opera del catalogatore e nominatore ( chi vuole capire in dettaglio cosa intendo, legga la nota *1; diversamente passi oltre). Semplificando, se esistono i numeri, e certamente esistono, dal momento che la loro manipolazione produce effetti nel mondo delle pere e delle balene, allora devono necessariamente esistere anche gli insiemi che essi formano. Il punto è, e qui sta l’errore di J-J, che la modalità di esistenza delle cosiddette chance è del tutto diversa da quella delle balene; infatti; è del tutto convenzionale. L’errore, l’allucinazione vera e propria, consiste nello scambiare diverse modalità di esistenza ( anche per questo, chi vuole appena approfondire legga la nota *2).

Quanto al “calore”, e non è per far polemica, non capisco cosa intendano Emgus e Carpediem. Se il concetto si riferisce ad un certa grandezza numerica, come credo probabile intendano, si dovrebbe aver cura di definirne gli estremi e i termini, diversamente, “calore” può significare qualsiasi cosa.

Come che sia, se questo “calore” ha la capacità di spostare nel modo vistoso indicato da Carpediem l’equilibrio di cassa, mi pare che la sua esatta definizione, in vista di applicazioni sistemistiche, sia indispensabile.

*1

( … la segmentazione della natura è un aspetto della grammatica...Noi suddividiamo e organizziamo il flusso degli eventi in larga misura perché ne siamo convenzionalmente costretti dalla nostra madre lingua, e non perché sia la natura ad essere segmentata proprio nel modo in cui tutti la vediamo...Noi sezioniamo la natura lungo linee che ci vengono imposte dalla lingua nativa, non isoliamo certe categorie e certi tipi dal mondo dei fenomeni perché saltano all'occhio di ogni osservatore; al contrario, il mondo si presenta come un flusso caleidoscopico di impressioni che devono essere organizzate dalle nostre menti, vale a dire dai nostri sistemi linguistici. Noi facciamo a pezzi la natura, la organizziamo in concetti e le attribuiamo significati; soprattutto perché accettiamo una convenzione che si fonda su questo tipo di procedimento, una convenzione sostenuta da tutta la comunità linguistica, e codificata nei modelli del nostro linguaggio.

Benjamin Lee Whorf “Linguaggio, pensiero e realtà”

*2

(..Ho chiamato i tre mondi semplicemente col nome di Mondo 1, Mondo 2 e Mondo 3, proprio per evitare che si attribuisse loro una misteriosa profondità. Questo libro, ad esempio, in quanto oggetto fisico appartiene al Mondo 1. Il libro è stato scritto da me ed io so quanto pensiero vi è condensato. Il pensiero è qualcosa che accade senza essere necessariamente accompagnato da un movimento esterno. Posso pensare mentre giaccio immobile nel letto, mentre passeggio lungo una strada o faccio ginnastica. Basta sapere che in generale si chiama "pensiero" anche ciò che ci passa tristemente per la testa quando abbiamo mal di denti oppure la paura. Queste cose le chiameremo Mondo 2, senza per ora porre la questione dell'esistenza degli "oggetti" che lo compongono. Alcuni, infatti, la negano, sostenendo che esistono solamente oggetti fisici - libri, denti, cervelli ecc.-, ma non i sentimenti. Tuttavia vi sono altri che parlano liberamente di sentimenti, pensieri e cose del genere; in verità, ciascuno di noi ha un'idea abbastanza chiara di tutto ciò. Potremmo dunque dire che il Mondo 2 è il mondo dell'esperienza soggettiva, ammesso che esista.

A questi primi due mondi si aggiunge il Mondo 3; che cosa sia però è più difficile spiegarlo. Questo libro contiene delle pagine stampate, che rappresentano il Mondo 1. Ma in queste pagine vengono espresse certe idee, che le pagine comunicano in forma comprensibile. È una strana situazione: da una parte ci sono i libri, oggetti stampati e dall'altra il linguaggio, parlato e stampato. Queste cose hanno in comune le idee che esprimono: c'è dunque qualcosa che può essere tradotto in un'altra lingua e dovrà trattarsi di qualcosa di "invariante". Questa stranissima cosa è ciò che io chiamo il Mondo 3. Alcuni aspetti di questo Mondo 3 si possono descrivere in termini di realizzazioni fisiche. Una volta stampato, è perfettamente chiaro che un libro consiste di segni fissati su un supporto fisico e pertanto appartiene al Mondo 1. Ma, all'interno di questi segni e fenomeni del Mondo 1, ci sono cose cui diamo nomi disparati, chiamandole talvolta "contenuto di un'affermazione", altre volte "idee", o magari "proposizioni". Per "proposizione" intendo il contenuto e ciò che di esso resta inalterato in qualsiasi lingua. Se quello che sto dicendo verrà correttamente tradotto, avrà insomma il medesimo contenuto, conterrà lo stesso messaggio. Immaginiamo che io dica: "Oggi è domenica". Questo è falso, e rimarrà tale anche se lo traduco in italiano, mentre se avessi detto: "Oggi è mercoledì", come di fatto è, la mia affermazione sarebbe rimasta comunque vera, anche se tradotta: verità e falsità sono infatti proprietà non dei simboli in quanto tali, bensì del loro contenuto. Ora, questo libro è un insieme di proposizioni a suo modo coerente. Possiamo capire certe opere riflettendovi sopra, fino a interiorizzarle, sebbene, in quanto libri stampati, esse restino comunque fuori di noi. Ebbene, tutto questo mondo di pensieri e di opere create dall'uomo, è quello che chiamo il Mondo 3. Abbiamo dunque tre mondi: il Mondo 1, delle entità fisiche; il Mondo 2, delle nostre esperienze e dei nostri pensieri, delle nostre speranze, delle nostre paure, ovvero il mondo dell'"anima" e della mente umana; infine il Mondo 3, che consiste dei prodotti del Mondo 2).

Da un’intervista a Karl Popper

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Spiego ciò che intendo per "calore" : tutti quei numeri che sono sortiti più di 3 volte in questo ciclo di 111 boules sono da me considerati in calore (ma potrebbero essere anche quelli che hanno più di 2 presenze in 74 boules e così via ) . Se fate un semplice calcolo di quanti pieni avrei preso giocando tutti i numeri che raggiungono le 3 sortite , potete constatare che avrei preso 26 pieni e che tutti quei numeri che hanno meno di 3 presenze non sarebbero MAI stati puntati . Questa situazione che si vede in questo screen di esempio non è una cosa eccezionale ma è la NORMA in tutti i cicli chiusi di 111 colpi . Forse in qualche ciclo non avremo numeri con 7 od 8 presenze e più , oppure numeri con zero presenze ma avremo SEMPRE numeri con almeno 5 presenze e numeri con 1 sola presenza. Ecco che quindi nell'assoluta incertezza di sapere QUALI numeri escono più o meno di 3 volte io ho però la CERTEZZA che una quantità X di numeri usciranno SEMPRE più di 3 volte e di una quantità Y di pieni che prenderò. Come poi si deve articolare la manovra per sfruttare queste situazioni lo lascio all'"estro" e alla "creatività" alle quali si accennava qualche post addietro.

Inutile precisare che non esiste alcuna legge matematica che mi possa assicurare che ciò si verifichi sempre ma la statistica sì .

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Ma se io punto i 18 pieni più "caldi" è vero che copro la metà del tappeto come se fosse una chance ma è anche vero che la mia chance è continuamente mutevole

Si, cambia continuamente la chance su cui punti, ne esistono più di 17miliardi che si possono formare con i 37 numeri della ruota, tre di queste hanno un nome, le altre no.

matematicamente parlando è un discorso che non " avrebbe " senso ma nella pratica le cose sono un pò diverse

In effetti non è così.. e con questo non ti voglio dare torto :ok:

mi spiego: quello che potrebbe sembrare andare contro la matematica, che noi chiamiamo calore, ritardo o legge del terzo.. in effetti è perfettamente spiegato da questa scienza, anzi non potrebbe esistere "calore" o "legge del terzo" al di fuori della probabilità.

Quindi io non ci vedo nessuna incongruenza tra matematica e "verità statistica"

E naturale che in un ciclo (111 o qualunque altro) alcuni numeri alla fine si saranno ripetuti più degli altri, com'è naturale che i due terzi dei sortiti si ripeteranno e un terzo ritarderà.. lo dice la probabilità.

Quali saranno questi numeri?

@Satori: onestamente mi sono perso al "*2"-" Mondo3"

:ok:

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