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Princìpi D'Alembert su quote diverse (ragionamenti)


il Prof.

Messaggi consigliati

23 ore fa, il Prof. dice:

Lopez, ho preso una permanenza a caso trovata sul web, l'ho riportata su excel e, vedendo ad occhio che la permanenza mostrava parecchi numeri pari, ho provato ad applicare la Massau giocando dispari, tanto per vedere come reggeva il colpo e se lo reggeva, e anche per verificare di aver capito bene la manovra.

Riporto qui il file excel. Se ho fatto degli errori, ti ringrazierei molto se mi spiegassi dove ho sbagliato e perché.

 

No è tutto giusto prof. Ciao

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36 minuti fa, enio24 dice:

tornando alla massau è molto difensiva mi da l impressione di essere migliore sul lungo termine.......piuttosto 3 pezzi su massau e a fine foglio sto a 174 euro

senza avere gli infarti del altra colonna :D

Eh, ma non è questione di moltiplicare la Massau, è questione di riuscire a recuperare nelle fasi di equilibrio. Sto provando qualche cosa, ma sono stanco e non sto combinando niente di buono. Un handicap è secondo me che la Massau quando perde scende, fa un po' il contrario di quello che ci si aspetterebbe da una montante classica. È vero che lo scarto in quel tratto sale, ma non è detto che lo si giochi poi sulla chance giusta. Bisognerebbe cercare di creare un meccanismo per il quale quando si becca la chance si vincono più soldi di quanti se ne perdono quando non si becca.

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Il 22/1/2017 at 22:37, il Prof. dice:

Ad ogni modo le serie negative dei migliori tipster sono serie molto corte e controllabili, non ho mai visto le cose che si possono vedere in una roulette, tipo che ne so, 10 neri di fila

 

Ma guarda prof, se sei così convinto della bontà del sistema tipster,a me sembra un po' superflua tutta questa ricerca... qualsiasi progressione andrà bene, anche la D'Alambert classica (anche la martin per dire).

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43 minuti fa, jackjoliet dice:

Ma guarda prof, se sei così convinto della bontà del sistema tipster,a me sembra un po' superflua tutta questa ricerca... qualsiasi progressione andrà bene, anche la D'Alambert classica (anche la martin per dire).

La D'Alembert classica espone ad un rischio troppo elevato, la Martin ancora di più, ovviamente. La bontà del sistema tipster può anche esserci, ma parliamo sempre di percentuali di vantaggio piccole, per cui è bene comunque non rischiare di mandare a monte tutto.

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Sto creando una cosa che mi sta dando buoni frutti. Se riesco a completare il ragionamento, in serata la pubblico. Però meriterebbe forse una discussione a parte, perché sarebbe un po' off-topic rispetto al discorso originario, anche se ha comunque a che vedere con la D'Alembert, seppur in modo del tutto diverso.

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Il 24/1/2017 at 18:15, il Prof. dice:

La D'Alembert classica espone ad un rischio troppo elevato, la Martin ancora di più, ovviamente. 

 

Il problema non è la montante, il problema è che se al netto dei casi fortunati stiamo parlando di un sistema che ha un vantaggio teorico del 5/6%, per quanto buona sarà la montante arriverà la serie negativa che ti farà saltare.
Se fosse stato veramente quel 30% di margine a favore di cui si parlava all'inizio, allora ci si poteva discutere..

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Jack, è evidente che io mi sia spiegato male, o comunque che non mi sono fatto capire. Faccio mea culpa e riprovo.

Allora, è vero, le percentuali sono più basse di quel 30%, ma...

1. essendo un gioco che vince a massa pari, per montante non si deve pensare alle classiche montanti che conosciamo per il mondo della roulette, ma semplicemente un'ottimizzazione della massa pari. Voglio dire, una D'Alembert farebbe 100 200 300 400 500 600, ecc. e questo ovviamente potrebbe portare in rovina quanto giocare un rosso/nero, mentre noi, se volessimo per forza usare una filosofia simile, potremmo banalmente fare 100 110 121 133 146 160 175 191, ecc.. Questo giusto per dire la prima cosa che mi è venuta in mente, ma chiaramente si può e si deve pensare qualcosa di meglio.

2. il gioco che mi piacerebbe fare legherebbe insieme più tipster, quindi più vantaggi percentuali, il che, unito alla progressione che ottimizza, renderebbe più difficile una situazione complessiva negativa.

Ora, è ovvio che il caso possa mettere alle strette qualunque cosa, ma è altrettanto ovvio che per intraprendere un'attività del genere ci si debba andare preparati. La cassa iniziale è importantissima, anche se si giocasse a massa pari, però, ecco, in un gioco che di poco si discosta dalla massa pari, non andrei a pensare all'utilità di casse iniziali enormi (in proporzione al pezzo giocato). Credo di aver visto al massimo 13 sconfitte consecutive tra tutti i tipster che analizzai tempo fa, ma ricordiamo che spesso le quote giocate sono maggiori di 2,00.

Io penso che con una cassa di appena 50 pezzi si possa stare già enormemente tranquilli.

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Allora, eccomi qui. Provo a mettere al giudizio popolare un concetto che ho cercato di realizzare, anche perché, conscio dei miei limiti, credo che sia tutt'altro che perfetto. Come si dice, quattro occhi sono meglio di due, eccetera eccetera. Quindi dico già da ora che chi avesse voglia di contribuire al perfezionamento della cosa, è chiaramente ben accetto.

Pre-prefazione. Tutti i ragionamenti che seguono si basano su un teorico gioco equo, sono eliminati per facilità di calcolo tutte le tasse a vantaggio del banco. Che, tra parentesi, sulla noZero di BetVoyager questo già avviene.

Prefazione. Il gioco 1:1 (chance semplici o eventi sportivi a quota 2,00) fa sì che, mediamente, vedremo il presentarsi dell'evento scelto per un 50% delle volte. Ovviamente questo non è legge, anzi, però più andiamo avanti con il numero totale di colpi e più, matematicamente, lo scarto percentuale (quello citato in primis da Jack) diventa minore. Che significa? Che se su 100 colpi, secondo la legge di Marigny, posso trovarmi 75-25 tra perse e vinte, molto più difficile (anzi, secondo Marigny impossibile) trovarsi a 750-250 su 1000 colpi. Questo perché tendendo all'infinito tenderemo sempre più al verificarsi degli eventi secondo probabilità. Per Marigny lo scarto massimo (SM) che potremmo vedere è pari a 5 volte la radice quadrata del campione. Quindi, su 1000, 5*Rad1000, ovvero 158. Come si può ben notare, su 100 SM sarebbe 50, su 1000 sarebbe invece 158, ovvero, nel primo caso il 50%, mentre nel secondo il 15,8%, due percentuali del tutto diverse. Basandoci su quello che ho appena scritto, se noi ci garantissimo un pareggio di bilancio ad una percentuale di scarto X, basterà aspettare che il campione sia grande abbastanza da garantirci che SM sia percentualmente al di sotto di X e il gioco è matematicamente vinto. Questo a parole potrebbe sembrare facile, ma in realtà, come ben sappiamo, potremmo incontrare serie contrarie al nostro schema di gioco e uscire di cassa prima che si verifichi l'ipotesi presunta. Questo bene o male succede con ogni progressione o schema di gioco. Con budget infinito e nessun limite ogni progressione è vincente al 100%, peccato che nessun budget sia infinito e nessun casinò privo di limite. Cosa possiamo fare allora per riuscire nell'impresa con una probabilità maggiore? Quello che possiamo fare, visto che alla lunga lo scarto si avvicinerà allo 0%, è decidere una buona X e poi creare un gioco fatto a livelli. Mi spiego: si parte da un gioco madre definito livello 1, si identifica un punto di lose, che chiameremo L1, dopodiché si passerà ad un gioco figlio di livello 2 con un altro punto di lose che chiameremo L2 e così via con un gioco di livello 3, 4, 5, ecc.. Qual è il vantaggio di fare un'operazione del genere? I vantaggi sono due, in realtà: in primis saremo in grado di difendere molto meglio la cassa perché manterremo le puntate più basse, senza progressioni suicide; in secondo luogo allungheremo il gioco e questo sarà importantissimo per quanto detto prima sullo scarto. Infatti, più il gioco sarà lungo e più la nostra X sarà forte. Chiaramente allungare la resistenza abbasserà i guadagni, è inevitabile, ma sostengo fortemente che il primo obiettivo di un buon giocatore sia quello di non perdere. Se poi è in grado di vincere 1 pezzo al minuto o 1 pezzo all'ora, l'importante per me è che si vinca. Anche perché a quel punto basterà aumentare il valore di quel pezzo, finanze permettendo, e si pareggerebbero i conti con gli schemi più veloci, mantenendo però un rischio teorico più basso.

Gioco. Quello che ho pensato è questo: giochiamo su eventi al 50% con una X impostata al 33,3% (1/3). Ovviamente non è detto che la X debba essere questa, anzi. Io ho al momento scelto questa solo per un fatto di comodità, e anche perché lo ritengo un giusto compromesso tra resistenza e guadagni, ma si potrebbe benissimo impostare una X minore, il che porterebbe ad una resistenza maggiore, anche se ad un guadagno minore nell'unità di tempo. Come possiamo fare per garantirci che la X sia proprio del 33,3%? Beh, è facilissimo, significa avere un pareggio di bilancio nel caso si vincano 1/3 degli eventi, che però, ricordiamo, sono al 50% di probabilità. Detto in soldoni, 1 colpo vinto deve valere quanto 2 colpi persi. A questo proposito la montante americana fa proprio al caso nostro. La montante americana è quella che prefissa un obiettivo e lo distribuisce in singole unità, per poi giocare sempre la somma degli estremi, cancellare i due estremi in caso di vincita e aggiungere invece la somma giocata alla lista in caso di perdita. In questo modo, ogni colpo vinto ne cancella 2 persi ed ecco che è rispettata la percentuale a 1/3. Chiunque abbia provato questo tipo di montante si sarà reso conto, anche solo in linea teorica, che così nuda e cruda non va da nessuna parte, poiché in caso di serie o meglio periodi molto negativi, si può benissimo arrivare a giocare somme importanti con negativi di cassa enormi. Ma quanto possono durare questi periodi così negativi da mostrare oltre i 2/3 di colpi persi in un gioco alla pari? Ed è proprio per evitare che questi periodi ci abbattano che noi inseriremo un gioco a livelli. Alla lunga lo sappiamo, i 2/3 sono fantascienza, il gioco rimarrà al di sotto di questa percentuale, quindi ci occorrerà soltanto riuscire a resistere finché lo scarto non rientra al di sotto. Ma nel farlo, se permettete, vorrei farlo con puntate contenute e non con capitali insostenibili. Quindi, al raggiungimento di L1, passeremo al secondo livello ridistribuendo lo scoperto, che se raggiungerà L2 attiverà il terzo livello e così via, sempre ridistribuendo lo scoperto e giocando sempre alla stessa maniera. Il gioco madre partirà però senza un obiettivo di pezzi da vincere prefissato, anche perché non ha senso che esista. Si parte con la puntata di 1 e via. Il gioco si espande solo in caso di perdita, come la maggior parte delle progressioni e quindi noi ci accontenteremo di annullare le perdite e incassare solo le volte in cui vinceremo senza far espandere il gioco. Tutto sommato il 50% dei colpi iniziali sarà vinto, il 50% dei secondi colpi sarà vinto (quindi nel 75% dei casi vinceremo entro il secondo colpo); vincere al terzo colpo ci darebbe un pareggio (-1 -2 +3), quindi non svilupperemo il gioco oltre questo punto nell'83,3% dei casi. Sarebbe una specie di D'Almbert fino al terzo colpo, per poi inoltrarci nella vera e propria fase di recupero. Stesso principio D'Alembert lo applicherei ai livelli, ovvero al primo livello figlio potrei decidere di dividere tutto in pezzi da 1, al livello 2 da 2, al livello 3 da 3, ecc. facendo però in maniera tale da avere una serie sempre più lunga e quindi non di uguale misura. Si potrebbe ad esempio dividere uno scoperto di 10 (L1) in 10 unità da 1, una serie da 30 (L2) in 15 unità da 2, una serie da 90 (L3) in 30 unità da 3, e così via. Al momento questi sono numeri a caso, però l'idea sarebbe quella di aumentare leggermente l'unità base della serie, ma al tempo stesso allungare anche tutta la serie.

Conclusioni. Ritengo che un gioco al 50% che pareggia il bilancio con una percentuale inferiore di colpi a proprio favore sia destinato, in linea teorica, a vincere matematicamente sempre. Lo scoglio da superare è quello di cercare di garantirsi di non superare il proprio investimento con una cassa adeguata e un valore del pezzo proporzionato. Il gioco a livelli garantisce un aumento notevole della resistenza, favorendo da una parte la cassa del giocatore e dall'altra un ritorno verso l'equilibrio.

Adesso a voi.

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Ricorda molto la Johnson.
In questa montante, valida per le chance, si stabilisce a priori il numero di pezzi che si intende vincere, si distribuiscono  su un segmento di puntate, e si giocano sempre gli estremi.
Faccio un esempio: il mio obiettivo è vincere 10 euro (per comodità usiamo gli euro) e decido di suddividerli in 10 parti, (ma la lunghezza del segmento è del tutto arbitraria)

                                                                                1-1-1-1-1-1-1-1-1-1

metto in gioco gli estremi, quindi punterò 2.
Se vinco, tolgo i termini, quindi mi ritrovo in questa situazione

                                                                                    1-1-1-1-1-1-1-1

Continuo e vinco

                                                                                      1-1-1-1-1-1

Continuo e perdo. A questo punto i 2 euro persi vanno comunque tolti dagli estremi e redistribuiti tra i  restanti colpi in gioco

 

                                                                                   1,5-1,5-1,5-1,5

Continuo puntando sempre gli estremi, cioè 3 euro. Se perdo ancora mi ritrovo in questa situazione
 

                                                                                            3-3

Adesso punto 6 e se vinco, la progressione è chiusa. In caso che io perda, diventerebbe una martingala

                                                                                           6-6

E dunque qua si passa alla seconda colonna, cioè a quello che tu hai chiamato L2. Si rimette in gioco tutto il segmento iniziale redistribuendo 12 euro, quindi avremo:

                                                              1,2-1,2-1,2-1,2-1,2-1,2-1,2-1,2-1,2-1,2

Johnson la giocava fino alla chiusura, ma si possono adottare delle varianti, come ad esempio chiudere la progressione ogni volta che si raggiunge un utile (non per forza quello prefissato inizialmente) e passare alla colonna successiva appena la puntata diventa troppo alta (non per forza bisogna arrivare agli ultimi termini).


 

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Non conoscevo la Johnson, a dire la verità. Però c'è una differenza sostanziale, a mio avviso, ovvero che la Johnson non allunga mai la serie, cosa che io invece sostengo essere utile per allineare le percentuali di scarto a quelle probabilistiche. Di fatto la Johnson è una martingala che invece di partire dal colpo secco, parte dalla suddivisione di un obiettivo, ma non cambia niente. Se si decide di vincere 10 pezzi, per 9 pezzi o si vince o si ridistribuiscono gli eventi e al decimo si va invece in Martingala secca. Sarebbe a dire un passaggio da una Martingala/10 all'inizio ad una Martingala/8 e poi Martingala/6 fino ad arrivare alla Martingala/1, ovvero alla Martingala classica. Di questa tecnica trovo che sia un'ottima idea quella di distribuire il colpo perso su tutti i colpi rimanenti, questo sì, però non come fa la Johnson che riduce comunque la serie, ma come fa l'Americana, che invece quando perde li aggiunge. Quindi, se quando ho 8 pezzi perdo, aggiungo il nono pezzo, ma distribuisco la somma su tutti e 9 i componenti della serie. Potrebbe essere buono in linea teorica, ma all'atto pratico una divisione decimale dei pezzi non sempre risulta possibile.

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5 ore fa, il Prof. dice:

Di fatto la Johnson è una martingala che invece di partire dal colpo secco, parte dalla suddivisione di un obiettivo
..o si vince o si ridistribuiscono gli eventi e al decimo si va invece in Martingala secca

Non è esattamente così.
A parte che ogni montante potrebbe essere considerata come una variante della Martin, ma in questo caso il punto è proprio che NON si va in Martingala secca perché si redistribuisce lo scarto. Attenzione, "si redistribuisce lo scarto", è proprio questo il nocciolo della questione.. perché il valore dei pezzi non è che aumenta solo per recuperare la cassa, ma è anche un valido indicatore dell'andamento dello scarto, quindi se io parto dal puntare 1 euro e mi ritrovo all'ultimo termine a puntarne 5, per esempio mi ritrovo così

                                              5-5

vuol dire che ho accumulato tutto quello scarto a mio sfavore.
Se perdo questo colpo ovviamente NON vado al raddoppio (martingala classica), ma "prendo" tutto lo scarto contrario e lo spalmo su un altro scaglione di colpi..
Se scelgo di giocare con scaglioni come quello del mio esempio precedente (1-1-1-1-1-1-1-1-1-1), se al primo turno ho accumulato uno scarto di +4, praticamente mi sto concedendo altre cinque puntate (e non una sola come nella martin) per sperare che lo scarto torni verso l'equilibrio.
Questo ovviamente perché la Johnson insegue un utile predefinito.. potrebbe benissimo capitare che io arrivi a quell' ultimo termine dello scaglione

                                            5-5

e però nel frattempo sia in attivo (non dell'obbiettivo stabilito, ma comunque in attivo).. e a quel punto potrei benissimo considerare la partita chiusa e cominciarne un'altra.

 

5 ore fa, il Prof. dice:

all'atto pratico una divisione decimale dei pezzi non sempre risulta possibile.

Neanche questo è un problema.
Questa montante risale a circa un secolo fa, ed è stata giocata sempre e solo su tavoli di casino di pietra.
Ti faccio un esempio di quelli riportati dallo stesso autore.

Obiettivo: 50 pezzi

Scaglione:

5-5-5-5-5-5-5-5-5-1-1-1-1-1

al primo colpo si mettono in gioco 6 pezzi (perché sommo sempre il primo e l'ultimo). Mettiamo il caso che io vinca, avrò questa situazione:

5-5-5-5-5-5-5-5-1-1-1-1

Ancora 6 pezzi di puntata ma sta volta perdo... quei sei pezzi persi vengono redistribuiti su tutto lo scaglione preferibilmente partendo dal primo termine

6-6-6-6-6-6-5-5-1-1-1-1

Adesso punto 7 pezzi....

E così via.

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Tutte le montanti, senza eccezione, hanno come madre e base la Martingala. E' la montante perfetta (vedasi vecchia discussione con J-J); perfetta perché batterà sempre il banco, in minor tempo di qualsiasi altra e quindi con un numero inferiore di passaggi e una minore esposizione alla tassa banco. Questa, la sostanza; che poi, praticamente, sia ingiocabile, in nulla viene falsificato l'assunto base. Se poi vogliamo venire al piano empirico, è altra cosa. Concordo col ritenere la D'Alambert una buona base per costruire montanti articolate, capaci di confrontarsi con scarti sostenuti ma contenuti; ma su scarti estremi (e torno a ripetere che lo scarto è un valore relativo), non esisterà mai una montante che possa aggirare i limiti di puntata (qui do per scontata una cassa indefinita). Le soluzioni logicamente possibili sono due:

1°, un mutualità ben confezionata; nel senso che non essendo la mutualità altro che una manovra finanziaria, può essere buona o cattiva, razionale o non. Questa non sarebbe la soluzione assoluta; ma, in presenza di una buona montante, la probabiltà di incontrare la figura contraria sarebbe tanto remota da perdere significato

2°, l'uscita dal (gioco) continuo. Questa sarebbe la soluzione assoluta e definitiva. Computare solo pezzi di permanenza, e alla fine di questi imporre un arresto, riuscendo a mantenere nel lungo periodo, ossia nel continuo, la somma delle casse parziali in attivo, questo sarebbe l'Omega. 

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Prima ottimizzazione. Quando e se andiamo a giocare i livelli più avanzati, diciamo dal 3 in poi, chiaramente le puntate salgono, anche se distribuiamo la serie su un numero maggiore di eventi. Sto facendo un test dove L1 è fissato a 10, L2 a 30 e L3 a 100. Quando mi trovo al gioco di terzo livello, quindi al raggiungimento di uno scoperto di almeno 100 unità, divido la serie in tanti elementi da 4 e riparto dalla puntata da 8 (i due estremi, 4+4). Gli elementi della serie a quel punto saranno almeno 25 e questa è una buona cosa. Nella spiegazione del gioco ho detto, forse più di una volta, che è importante allungare la serie per poter dare modo ad una permanenza molto disequilibrata di tendere al suo equilibrio probabilistico. Questo, oltre ad avere quel tipo di vantaggio, ha appunto il vantaggio di scendere nelle puntate. Però se avessimo diversi altri colpi persi potremmo essere in una situazione dove la serie presenta numeri più grandi, e questo non sarebbe di per sé un problema (avremo un ulteriore punto di Lose per passare al livello successivo), ma potrebbe succedere che si vada incontro ad un'alternanza tra colpi vinti e colpi persi per cui noi ci "mangiamo" gli elementi da 4 e arriviamo ad avere esterni più grandi.

Esempio: 4 4 4 4 4.

Punto 8 e perdo - 4 4 4 4 4 8

Punto 12 e perdo - 4 4 4 4 4 8 12

Punto 16 e perdo - 4 4 4 4 4 8 12 16

Punto 20 e perdo - 4 4 4 4 4 8 12 16 20

A questo punto se inizio a perdere, vincere, perdere, vincere, perdere, ecc. mi potrei trovare senza elementi da 4, ma con elementi più alti, entrambi come estremi.

Punto 24 e perdo - 4 4 4 4 4 8 12 16 20 24

Punto 28 e vinco - 4 4 4 4 8 12 16 20

Punto 24 e perdo - 4 4 4 4 8 12 16 20 24

Punto 28 e vinco - 4 4 4 8 12 16 20

Punto 24 e perdo - 4 4 4 8 12 16 20 24

Punto 28 e vinco - 4 4 8 12 16 20

Punto 24 e perdo - 4 4 8 12 16 20 24

Punto 28 e vinco - 4 8 12 16 20

Punto 24 e perdo - 4 8 12 16 20 24

Punto 28 e vinco - 8 12 16 20

Come potete vedere gli elementi da 4 sono finiti, ma la serie non è chiusa. Questo significa che rimangono sul piatto elementi dal valore più alto a quello prefissato all'inizio del nostro livello di gioco, che sommati insieme tra di loro iniziano da una parte a dare valori troppo alti (soprattutto se l'alternanza continuasse o comunque se iniziassimo a perdere diverse volte da questo momento in poi senza chiudere il nostro 1/3) e dall'altra non giocano più secondo il principio D'Alembert (nell'alternanza ci dava 4 pezzi a botta) che invece veniva fuori sommando ad un elemento crescente uno sempre costante (12 16 20 24 28, ecc.).

Con l'aumento degli elementi della serie, in una fase che è già di per sé parecchio negativa, si allontana la probabilità che questo avvenga, però può sempre avvenire e coglierci impreparati.

La soluzione che ho pensato è, se si crea questa condizione, ovvero se tutti gli elementi base del livello (in questo caso i 4) si esauriscono, quella di creare un ulteriore tipo di livello, non più verticale come il precedente, ma orizzontale, ovvero continuare sempre nel terzo livello (per rimanere nell'esempio in questione) ma ridividerlo nuovamente in una serie a base 4. Nel caso specifico dell'esempio, visto che alla fine abbiamo uno scoperto di 56 (8+12+16+20), creeremo una serie con 14 elementi da 4 e lo chiameremo gioco di terzo livello A. Se dovesse ricapitare si passerà al B, poi al C e così via fino a chiudere tutto. Se nel mentre si arriverà invece al nuovo punto di Lose, che potrebbe essere impostato, che ne so, a 400 con base 6 (è un esempio), allora si andrà al gioco di quarto livello.

Credo che con questa ulteriore manovra, semplice da applicare come i vari passaggi ai livelli successivi, si fortifichi ancora di più la resistenza in quella fase che avrebbe potuto rappresentare un eventuale problema di gestione.

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Scusate, ho scritto quando ancora non visualizzavo le vostre risposte.

25 minuti fa, jackjoliet dice:

Non è esattamente così.
A parte che ogni montante potrebbe essere considerata come una variante della Martin, ma in questo caso il punto è proprio che NON si va in Martingala secca perché si redistribuisce lo scarto. Attenzione, "si redistribuisce lo scarto", è proprio questo il nocciolo della questione.. perché il valore dei pezzi non è che aumenta solo per recuperare la cassa, ma è anche un valido indicatore dell'andamento dello scarto, quindi se io parto dal puntare 1 euro e mi ritrovo all'ultimo termine a puntarne 5, per esempio mi ritrovo così

                                              5-5

vuol dire che ho accumulato tutto quello scarto a mio sfavore.
Se perdo questo colpo ovviamente NON vado al raddoppio (martingala classica), ma "prendo" tutto lo scarto contrario e lo spalmo su un altro scaglione di colpi..
Se scelgo di giocare con scaglioni come quello del mio esempio precedente (1-1-1-1-1-1-1-1-1-1), se al primo turno ho accumulato uno scarto di +4, praticamente mi sto concedendo altre cinque puntate (e non una sola come nella martin) per sperare che lo scarto torni verso l'equilibrio.
 

[sulla divisione decimale]

Neanche questo è un problema.

5-5-5-5-5-5-5-5-1-1-1-1

Ancora 6 pezzi di puntata ma sta volta perdo... quei sei pezzi persi vengono redistribuiti su tutto lo scaglione preferibilmente partendo dal primo termine

6-6-6-6-6-6-5-5-1-1-1-1

Adesso punto 7 pezzi....

E così via.

Ok, scusa, pensavo, da come avevi scritto tu (forse ho capito male io leggendo di fretta), che la Johnson terminava con una Martingala, ma che eri tu a suggerire che si poteva benissimo non fare la Martingala ma ridistribuire lo scoperto finale. Allora ok, il concetto è realmente più simile di quanto avessi intuito dal primo messaggio.

Per la divisione decimale ok, ma non era esattamente quello che mi avevi mostrato mettendo 1,2 1,2 1,2 ecc. Avere 50 come obiettivo permette di spalmare meglio, certamente, ma a me onestamente non piace imporre un obiettivo iniziale per poi rimanere sempre all'interno di un massimale di elementi. Su due piedi potrei anche sbagliarmi, ma credo che in quel modo le puntate salirebbero maggiormente. Però correggimi se sbaglio.

24 minuti fa, Satori dice:

Tutte le montanti, senza eccezione, hanno come madre e base la Martingala. E' la montante perfetta (vedasi vecchia discussione con J-J); perfetta perché batterà sempre il banco, in minor tempo di qualsiasi altra e quindi con un numero inferiore di passaggi e una minore esposizione alla tassa banco. Questa, la sostanza; che poi, praticamente, sia ingiocabile, in nulla viene falsificato l'assunto base. Se poi vogliamo venire al piano empirico, è altra cosa. Concordo col ritenere la D'Alambert una buona base per costruire montanti articolate, capaci di confrontarsi con scarti sostenuti ma contenuti; ma su scarti estremi (e torno a ripetere che lo scarto è un valore relativo), non esisterà mai una montante che possa aggirare i limiti di puntata (qui do per scontata una cassa indefinita). Le soluzioni logicamente possibili sono due:

1°, un mutualità ben confezionata; nel senso che non essendo la mutualità altro che una manovra finanziaria, può essere buona o cattiva, razionale o non. Questa non sarebbe la soluzione assoluta; ma, in presenza di una buona montante, la probabiltà di incontrare la figura contraria sarebbe tanto remota da perdere significato

2°, l'uscita dal (gioco) continuo. Questa sarebbe la soluzione assoluta e definitiva. Computare solo pezzi di permanenza, e alla fine di questi imporre un arresto, riuscendo a mantenere nel lungo periodo, ossia nel continuo, la somma delle casse parziali in attivo, questo sarebbe l'Omega. 

Sono perfettamente d'accordo con te, Satori. Il punto 2 sarebbe possibile solo dando un termine al "lungo periodo" e sarebbe proporzionale alla montante buona di cui parli nel punto 1. Perché senza un termine, matematicamente parlando, lo sappiamo che tendendo all'infinito tenderemo sempre a perdere.

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3 minuti fa, il Prof. dice:

Per la divisione decimale ok, ma non era esattamente quello che mi avevi mostrato mettendo 1,2 1,2 1,2 ecc. Avere 50 come obiettivo permette di spalmare meglio, certamente, ma a me onestamente non piace imporre un obiettivo iniziale per poi rimanere sempre all'interno di un massimale di elementi. Su due piedi potrei anche sbagliarmi, ma credo che in quel modo le puntate salirebbero maggiormente. Però correggimi se sbaglio.

La divisione al centesimo è l'alternativa ottimale ma non sempre praticabile. Johnson utilizzava pezzi interi, noi scommettendo sui book con valore del pezzo pari a 10 eur, potremmo tranquillamente usare i decimali.
L'obiettivo di 50 pezzi da inseguire fino alla morte, è un traguardo stratosferico che porta sicuramente a puntate vertiginose.. ma tant'è che lui se la giocava così.

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Poi, al tutto si potrebbe aggiungere di giocare su più chance contemporaneamente, magari anche in differenziale sulle chance opposte. Inoltre è possibile anche adattare il gioco a quote differenti, facendo due semplici conti, quindi nulla vieta di giocare contemporaneamente su chance semplici, su colonne, dozzine, sestine, terzine, ecc. Anche se a farlo manualmente, devo dire, meglio avere poche cose (diciamo al massimo 3-4), altrimenti si rischia di impazzire.

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1 ora fa, il Prof. dice:

Sono perfettamente d'accordo con te, Satori. Il punto 2 sarebbe possibile solo dando un termine al "lungo periodo" e sarebbe proporzionale alla montante buona di cui parli nel punto 1. Perché senza un termine, matematicamente parlando, lo sappiamo che tendendo all'infinito tenderemo sempre a perdere.

Non mi sono spiegato, Prof.; la discontinuità riguarda le tante partite che finiscono una volta raggiunto il limite imposto ai "blocchi" di permanenza, non lo svolgersi della permanenza, che virtualmente è e deve rimanere interminabile. Se la somma della casse parziali rimane in attivo, appunto, nel continuo interminabile, quella è la soluzione finale. Se.

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54 minuti fa, enio24 dice:

 

Se la somma della casse parziali rimane in attivo,si ma quella  nel continuo interminabile non la puoi ottenere .......questo è ovvio.

Il sistema migliore è sempre dopo aver fatto l osservazione del breve e rilevato gli eventi e riscontrato quello che poi chiameremo segnale

 ....se sto usando una buona tecnica quello che doveva essere recupero sarà già vincita.... poi è chiaro che lo stop è importante e va studiato bene...

Mitico , secondo me il Prof  sta facendo un ottimo lavoro aiutiamolo ad accelerare ......

Scusate l avevo modificato fuori tempo e in parte questo post è doppio ......

Modificato: da enio24
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