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Princìpi D'Alembert su quote diverse (ragionamenti)


il Prof.

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1 ora fa, enio24 dice:

e la somma della casse parziali rimane in attivo,si ma quella  nel continuo interminabile non la puoi ottenere .......questo è ovvio.

Se diamo al termine "ovvio" lo stesso significato, non comprendo il significato della tua affermazione, né su cosa fonderebbe la sua evidenza (o ovvietà). Forse non hai fatto caso che ho formulato due ipotesi, non due tesi. Fossero tesi, avrei dovuto dimostrarle, cosa che non posso fare; ed infatti ho parlato di soluzioni possibili, non di soluzioni acclarate. In quanto ipotesi, non colgo l'ovvietà della loro infondatezza. 

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2 ore fa, Satori dice:

Non mi sono spiegato, Prof.; la discontinuità riguarda le tante partite che finiscono una volta raggiunto il limite imposto ai "blocchi" di permanenza, non lo svolgersi della permanenza, che virtualmente è e deve rimanere interminabile. Se la somma della casse parziali rimane in attivo, appunto, nel continuo interminabile, quella è la soluzione finale. Se.

Se ho capito bene quello che dici, intenderesti un'ipotesi nella quale il giocatore ribalti il vantaggio del banco, ma questo non è matematicamente possibile. Però, posto un obiettivo finale (e per finale non intendo la singola partita, ma la "singola" vita), ecco che a quel punto, se lo raggiungessimo, avremmo avuto "la somma delle casse parziali in attivo", ovvero avremmo vinto tutto quello che volevamo (e potevamo) vincere.

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21 minuti fa, il Prof. dice:

Se ho capito bene quello che dici, intenderesti un'ipotesi nella quale il giocatore ribalti il vantaggio del banco, ma questo non è matematicamente possibile. Però, posto un obiettivo finale (e per finale non intendo la singola partita, ma la "singola" vita), ecco che a quel punto, se lo raggiungessimo, avremmo avuto "la somma delle casse parziali in attivo", ovvero avremmo vinto tutto quello che volevamo (e potevamo) vincere.

Non per mancanza di interesse, ma di tempo, non posso intrattenerti su una discussione circa la fondatezza o meno della tua affermazione "!ma questo non è matematicamente possibile". Per me, altrimenti non lo avrei scritto, è possibile, senza violare nessun vincolo matematico. Per non parlare di cose mie e auto citarmi, ma rimanendo al presente, constato che quanto recentemente scritto da Rafelnikov è stato sottovalutato, e mi azzarderei a dire che non è stato compreso. In sostanza, Rafelnikov ha scritto una patente ovvietà (questa si!): se c'è un processo numerico in scarto, ce ne deve essere uno in plusvalenza; il che ci porta a una mia affermazione sulla quale vado insistendo: lo scarto è un valore relativo. Partendo da questo, a monte, la combinazione di tutte queste relatività (o almeno di una loro adeguata quantità), non può che generare l'equilibrio. Questo non fa diventare 36 > 37 (cosa patentemente impossibile); ma rende gestibile lo scarto, e, se si ha talento, consente di costruire manovre e sistemi che giochino sul discontinuo.  

Modificato: da Satori
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In quest'ultimo post di Satori, l'essenza di quanto egli stesso va "blaterando" da anni e ha ripetuto più volte in tante discussioni qui sul forum.
Chi ha orecchie per intendere... penso che avrà già inteso.

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Scusa mitico,avevo letto una  citazione parziale e non avevo letto il tuo post di 4 ore fa .......dove avevi messo giù i 2 punti......ho perso una parte della discussione adesso  mi viene pure da ridere  ,,,, hahahah

Azzero tutto ... scusa  come non detto .....

Oggi è stata una giornata pesante  sono un po stanco

 

Modificato: da enio24
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39 minuti fa, Satori dice:

se c'è un processo numerico in scarto, ce ne deve essere uno in plusvalenza; il che ci porta a una mia affermazione sulla quale vado insistendo: lo scarto è un valore relativo. Partendo da questo, a monte, la combinazione di tutte queste relatività (o almeno di una loro adeguata quantità), non può che generare l'equilibrio. Questo non fa diventare 36 > 37 (cosa patentemente impossibile); ma rende gestibile lo scarto, e, se si ha talento, consente di costruire manovre e sistemi che giochino sul discontinuo.  

Be', questo è chiaro, ma, come dici tu stesso, gestire lo scarto è ben diverso dal far diventare 36>37. Sono sicurissimo che esistano manovre combinatorie e combinate 10.000 volte migliori di quella che sto creando/studiando io, o di altre ancor migliori della mia, ma proprio perché 36 non potrà mai essere maggiore di 37, che si tratti di continuo o discontinuo poco cambia.

Comunque una domanda per tutti: ma perché continuate a dire questa cosa del 36/37, del 2,7 (o 1,35)% di vantaggio del banco, ecc., quando si può benissimo giocare alla Roulette noZero di BetVoyager? Niente zero, tutto pagato esattamente per la probabilità che possiede. L'unica cosa è il 10% di tassa sul vinto (solo se si vince) quando si chiude il gioco. Ma il 10% su quello che si è vinto è infinitamente più piccolo del 2,7% di tutto quanto il volume giocato. E tra l'altro credo che sia anche la roulette con gli estremi (puntata minima e massima) migliori in assoluto.

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25 minuti fa, il Prof. dice:

 36 non potrà mai essere maggiore di 37, che si tratti di continuo o discontinuo poco cambia.

 facciamo finta di avere una roulette che mi paga 10 volte il pieno, oppure una quota @1,30 per le chance... insomma molto più svantaggiosa di quella vera.
Se qualcuno mi garantisse di aver trovato il metodo per imbrigliare lo scarto, io preferirei giocare in una siffatta roulette, piuttosto che nella canonica, e starei pure più sereno.
Se combinando tutti gli scarti relativi di cui parlava Satori, si ottenesse una risultate molto prossima all'equilibrio, una chance combinata in cui per esempio il ritardo massimo registrato non superi le 10 boule..... Prof, ma non avremmo gioco facile (fermo restando che 36 rimane minore di 37)?

 

25 minuti fa, il Prof. dice:

ma perché continuate a dire questa cosa del 36/37, del 2,7 (o 1,35)% di vantaggio del banco, ecc., quando si può benissimo giocare alla Roulette noZero di BetVoyager?

 

Stesso motivo per cui, in caso la tua idea prenda forma, avevo suggerito i siti di exchange, piuttosto che i classici bookmakers

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1 ora fa, jackjoliet dice:

 facciamo finta di avere una roulette che mi paga 10 volte il pieno, oppure una quota @1,30 per le chance... insomma molto più svantaggiosa di quella vera.
Se qualcuno mi garantisse di aver trovato il metodo per imbrigliare lo scarto, io preferirei giocare in una siffatta roulette, piuttosto che nella canonica, e starei pure più sereno.
Se combinando tutti gli scarti relativi di cui parlava Satori, si ottenesse una risultate molto prossima all'equilibrio, una chance combinata in cui per esempio il ritardo massimo registrato non superi le 10 boule..... Prof, ma non avremmo gioco facile (fermo restando che 36 rimane minore di 37)?

 

 

Stesso motivo per cui, in caso la tua idea prenda forma, avevo suggerito i siti di exchange, piuttosto che i classici bookmakers

Oltre a essere un bravo figliolo. J-J è uno che dà soddisfazioni*.

P.s.

* Il che, in un'agra epoca in cui per rilasciarti un documento di identità(*2) ti prendono le impronte digitali, non è poco.

Ps.2

* Ecco, si accetta come cosa normale un documento in cui l'"autorità" certifica che tu sei identico a te stesso. La questione curiosa è che - secondo quanto ci viene raccontato - saresti tu a delegare l'"autorità" a farlo. Quaclcuno ci aveva mai pensato? Questa società, insomma, si fonda sulla follia. Meditate...

P.s.3

Ma non esistono femmine in questo Forum?

P.s.4

Passo e chiudo.

 

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9 ore fa, jackjoliet dice:

 facciamo finta di avere una roulette che mi paga 10 volte il pieno, oppure una quota @1,30 per le chance... insomma molto più svantaggiosa di quella vera.
Se qualcuno mi garantisse di aver trovato il metodo per imbrigliare lo scarto, io preferirei giocare in una siffatta roulette, piuttosto che nella canonica, e starei pure più sereno.
Se combinando tutti gli scarti relativi di cui parlava Satori, si ottenesse una risultate molto prossima all'equilibrio, una chance combinata in cui per esempio il ritardo massimo registrato non superi le 10 boule..... Prof, ma non avremmo gioco facile (fermo restando che 36 rimane minore di 37)?

Eh, ma è questo il punto. Se qualcuno te lo garantisse sarebbe un falso, o un profittatore, e tu un pirla. :D

Ora, scherzi a parte (era solo una battuta, non voglio offendere nessuno, sia chiaro), puoi ragionare con tutte le teorie di questo mondo e fare la montante più bella mai vista, o la combinazione più meravigliosa della storia, ma all'atto pratico, senza il quale i nostri soldi nel portafogli rimarrebbero i medesimi, qualcosa sul tappeto ce lo devi andare a mettere. Nel momento in cui lo farai, per quanto tu possa aver fatto del tuo meglio, 36 non sarà mai maggiore di 37 e questo significa che ci sarà sempre almeno un evento che ti farà perdere. Non necessariamente tutto quello che hai puntato, perché potresti aver coperto anche tutte e 37 le possibilità, ma certamente qualcosa superiore allo 0. Detto questo, e vista la proporzionalità con la quale ad una probabilità più bassa di perdere si associa, in caso di perdita (del capitale), una perdita maggiore, l'assolutezza dell'equilibrio arriverebbe soltanto portando il concetto all'estremo, ovvero puntando 0, il che però sarebbe a dire "non giocare". Che non è affatto male come idea, voglio dire, quanti che adottano questa apparentemente assurda strategia hanno un bilancio nettamente superiore di chi, nella sua storia, ha pensato di considerarsi un professionista? Eppure probabilmente non lo sanno nemmeno.

La matematica è la matematica, purtroppo (o per fortuna).

7 ore fa, Satori dice:

 

Ps.2

* Ecco, si accetta come cosa normale un documento in cui l'"autorità" certifica che tu sei identico a te stesso. La questione curiosa è che - secondo quanto ci viene raccontato - saresti tu a delegare l'"autorità" a farlo. Quaclcuno ci aveva mai pensato? Questa società, insomma, si fonda sulla follia. Meditate...

Ecco, il Ps2 è bellissimo. :btc:

Modificato: da il Prof.
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L uomo infatti è una serie di follie  cercate di esser messe  in ordine... per ottenere un ritorno emotivo o di sostentamento .......

se "funziona" in quel spazio tempo  la chiama "razionalità" :D o concretezza  :D o sentimento nobile ......:D

aggiungo finche dura  .....

poi in futuro passerà  la palla a nuove follie a nuove concretezze nuovi sentimenti nobili....:) 

Modificato: da enio24
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Eh, ma è questo il punto. Se qualcuno te lo garantisse sarebbe un falso, o un profittatore, e tu un pirla. :D

Bella anche questa Prof..........:D

Era un po la risposta che volevo dare ieri al Mitico a  riguardo del "ovvio"

ma e anche vero che parlavo del ultima riga di un discorso più completo  che il Mitico aveva esposto in buona maniera e io non avevo letto in parte

Ma su quel è "ovvio" meglio di quello che hai scritto te non vi sono eguali sia per la chiarezza sia per la tua schiettezza che ammiro ....

Ripeto.....Bella anche questa Prof..........:)

Modificato: da enio24
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oggi che sono più riposato se posso dire la mia ...sullo scarto ...quando dici :

Rafelnikov ha scritto una patente ovvietà (questa si!): se c'è un processo numerico in scarto, ce ne deve essere uno in plusvalenza; il che ci porta a una mia affermazione sulla quale vado insistendo: lo scarto è un valore relativo. Partendo da questo, a monte, la combinazione di tutte queste relatività (o almeno di una loro adeguata quantità), non può che generare l'equilibrio. Questo non fa diventare 36 > 37 (cosa patentemente impossibile); ma rende gestibile lo scarto, e, se si ha talento, consente di costruire manovre e sistemi che giochino sul discontinuo.  

Io personalmente ho dei seri dubbi .....vado per ordine

se c'è un processo numerico in scarto, ce ne deve essere uno in plusvalenza .........        Io non credo che vadano viste come due metà di un oggetto dicendo che se lo inquadro più d una parte ne sta venendo meno  in percentuale l altra ......... ma assestanti e non coorelate dal ben che minimo legame ....quindi non credo che .............. la combinazione di tutte queste relatività (o almeno di una loro adeguata quantità), non può che generare l'equilibrio

perché come dicevo sopra non è una figura e non ha ne una metà ne  baricentro o equilibrio  e solo la nostra interpretazione che ci sta ingannando....

rende gestibile lo scarto, e, se si ha talento, consente di costruire manovre e sistemi che giochino sul discontinuo.  

non può essere gestito come si vuol fare intendere ....perché sempre libero di fare tutto e il contrario di tutto perché non è una figura... e il  tutto rimane inlusorio   .........

La mia idea tenendo conto di questo consiste  solo nel applicare una tecnica che sia abbastanza efficace su questo siamo tutti d'accordo .... ,ma più ancora deve divertirmi quando la gioco....

poi il resto lo fa il destino o la fortuna data da  forze maggiori  o le concause  del momento  per gli atei ...

 

Non capisco perché non stiate apprezzando gli sforzi e il lavoro del Prof .

benché sia ancora da perfezionare un po....

 

 

Modificato: da enio24
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54 minuti fa, enio24 dice:

Eh, ma è questo il punto. Se qualcuno te lo garantisse sarebbe un falso, o un profittatore, e tu un pirla. :D

Naturalmente, Prof., afferro l'aspetto scherzoso, e, sempre scherzando, mi vedo costretto a dire che, al ripetere cose lapalissiane, non si rende un buon servizio all'interlocutore. Che ci siano numeri con 0, 1, 2, ecc..., presenze, in una permanenza sufficientemente lunga (diciamo, > 37), più che garantirlo io, lo assicura la statistica. Per cui, senza voler offendere nessuno, o non si è letto con attenzione quanto scritto da Rafelnikov (e molte volte, precedentemente, dal sottoscritto), oppure non lo si è compreso. Se poi, lo si è compreso, ma non si sa come sfruttarlo, è altra storia.

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2 ore fa, enio24 dice:

Oggi che sono più riposato se posso dire la mia ...sullo scarto ...quando tu satori dici :

Rafelnikov ha scritto una patente ovvietà (questa si!): se c'è un processo numerico in scarto, ce ne deve essere uno in plusvalenza; il che ci porta a una mia affermazione sulla quale vado insistendo: lo scarto è un valore relativo. Partendo da questo, a monte, la combinazione di tutte queste relatività (o almeno di una loro adeguata quantità), non può che generare l'equilibrio. Questo non fa diventare 36 > 37 (cosa patentemente impossibile); ma rende gestibile lo scarto, e, se si ha talento, consente di costruire manovre e sistemi che giochino sul discontinuo.  

Io personalmente ho dei seri dubbi .....vado per ordine

se c'è un processo numerico in scarto, ce ne deve essere uno in plusvalenza .........        Io non credo che vadano viste come due metà di un oggetto dicendo che se lo inquadro più d una parte ne sta venendo meno  in percentuale l altra ......... ma assestanti e non coorelate dal ben che minimo legame ....quindi non credo che .............. la combinazione di tutte queste relatività (o almeno di una loro adeguata quantità), non può che generare l'equilibrio

perché come dicevo sopra non è una figura e non ha ne una metà ne  baricentro o equilibrio  e solo la nostra interpretazione che ci sta ingannando....

rende gestibile lo scarto, e, se si ha talento, consente di costruire manovre e sistemi che giochino sul discontinuo.  

non può essere gestito come si vuol fare intendere ....perché sempre libero di fare tutto e il contrario di tutto perché non è una figura... e il  tutto rimane inlusorio   .........

La mia idea tenendo conto di questo consiste  solo nel applicare una tecnica che sia abbastanza efficace su questo siamo tutti d'accordo .... ,ma più ancora deve divertirmi quando la gioco....

poi il resto lo fa il destino o la fortuna data da  forze maggiori  o le concause  del momento  per gli atei ...

 

Non capisco perché non stiate apprezzando gli sforzi e il lavoro del Prof .

benché sia ancora da perfezionare un po....

 

 

è valido come tutti gli altri....forse più di altri....

Modificato: da enio24
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2 ore fa, Satori dice:

Naturalmente, Prof., afferro l'aspetto scherzoso, e, sempre scherzando, mi vedo costretto a dire che, al ripetere cose lapalissiane, non si rende un buon servizio all'interlocutore. Che ci siano numeri con 0, 1, 2, ecc..., presenze, in una permanenza sufficientemente lunga (diciamo, > 37), più che garantirlo io, lo assicura la statistica. Per cui, senza voler offendere nessuno, o non si è letto con attenzione quanto scritto da Rafelnikov (e molte volte, precedentemente, dal sottoscritto), oppure non lo si è compreso. Se poi, lo si è compreso, ma non si sa come sfruttarlo, è altra storia.

Lei, signor Satori, è un uomo d'arme d'altri tempi, un ironico armigero che fa della parola il suo miglior fendente, molto più che con l'orrida violenza delle armi. E questo è un aspetto che ammiro molto. Ed è proprio per tale rispetto che ho deciso di riprendere in mano tutto ciò che ha scritto Rafelnikov, non sia mai, come lei dice, che non lo avessi compreso.

Il 8/1/2017 at 20:57, Rafelnikov dice:

Uno spunto di riflessione è applicare la D'Alembert in funzione dello scarto negativo che si genera.

Mi spiego meglio con un esempio: ipotizziamo di effettuare 8 colpi giocando R/N e perdiamo i primi 5 colpi e vinciamo i successivi 3 colpi, così abbiamo un saldo cassa di 0 (-1,-2,-3,-4,-5,+6,+5,+4) con un'esposizione minima di -15 e una puntata max di 6. Ma applicando la variazione a cui mi riferisco, cioè iniziare a puntare 1 fino alla determinazione del primo scarto; nel caso al 6 colpo (-1,-1,-1,-1,-1,+1) abbiamo uno scarto di -4, quindi incrementiamo la puntata del valore assoluto dello scarto e puntiamo 5 e vincendo lo scarto diventa -3 e la puntata 4 quindi la cassa presenta un saldo di +5 (-1,-1,-1,-1,-1,+1,+5,+4) con un'esposizione minima di -4 e con puntata max 5.

In pratica il meccanismo è simile alla D'Alambert, ma con una discreta correlazione con lo scarto che determina la permanenza. Allo stesso possono essere applicate numerose varianti limitate solo dalla fantasia.

Se mi baso su quanto detto in questo primo messaggio, quello che riesco a capire (ma si sa, siamo tutti limitati a nostro modo, chi prima chi dopo, chi a destra chi a manca) è che Rafelnikov parla di una semplice Massau. È verissimo, nell'esempio da lui riportato vi è un grosso vantaggio, ma questo perché la sua ipotesi prevede uno scarto consecutivo iniziale di 5 colpi, per poi vincere 3 colpi consecutivi. Questo è del tutto normale, secondo me. Qualunque progressione che intende giocare costante e al minimo fino al colpo vinto, avrà grossa resistenza nelle serie negative continue. Lo svilupparsi del gioco, però, fa prendere al gioco forme del tutto differenti, per cui quel +5 vantato da Rafelnikov sarebbe potuto essere un -5 e così ogni volta che si gioca lo scarto subito dopo il colpo vinto da 1. Questo crea un'altra serie, meno immediata, che è la serie di tutti i colpi tirati dopo il colpo da 1 vinto. E questa particolare serie è pericolosa, come e più di altre. Lo abbiamo infatti detto anche noi, pagine più avanti, quando si parlava proprio della Massau. Inoltre, il concetto di correlare puntata e scarto, credo sia una delle più immediate soluzioni che si cercano quando si affronta la roulette. Più rivoluzionaria (non perché l'ho pensata io) credo sia una filosofia come questa suddetta American Prof., che oltre a far aumentare la puntata in virtù dello scarto (simil D'Alembert), fa anche aumentare la lunghezza della serie, sempre in virtù dello scarto. Questa è un'idea abbastanza "nuova", diciamo, se guardiamo le tecniche più discusse nei forum, che vertono altrove, ma credo sia molto efficace, proprio perché non cerca il colpo del ko (dell'avversario) il prima possibile, ma cerca di giocare sulla lunghezza del match, ben sapendo di avere più fiato del nemico (1/2 vs 1/3).

Il 19/1/2017 at 19:11, Rafelnikov dice:

Sinceramente quello che ho riportato era solo un semplice esempio che andava compreso e sviluppato su una permanenza per effettuare un'eventuale confronto con la progressione D'Alembert o altre varianti.

Il principio è lo stesso della discussione distribuito su n giocatori.

Pensare che un singolo principio possa essere sufficiente per creare una manovra finanziaria capace di resistere alla violenza degli scarti che generano le distribuzioni casuali senza superare i limiti di puntata,  è pura illusione.

Fondere molteplici principi con coerente sapienza può portare invece ad una soluzione accettabile.

 

Qui effettivamente si dice una cosa importante, la distribuzione su più giocatori. All'atto pratico sarebbe a dire uno sviluppo orizzontale, invece che verticale. Che è esattamente quello che faccio io con l'American Prof. (che nome brutto, comunque, si accettano consigli). C'è chiaramente, nel complesso, uno sviluppo anche verticale, per forza, altrimenti sarebbe un gioco a massa pari, ma diciamo che allungare la partita quando si sa di avere un vantaggio, è secondo me la strada.

Anche quella di fondere più princìpi, è cosa giusta.

Il 20/1/2017 at 14:24, Rafelnikov dice:

non solo la tua variante ma anche le altre (compresa la mia) non sono in grado di reggere alla forza dello scarto contrario (rapportato ad un numero di colpi adeguati).

E qui sembrerebbe fare un passo indietro, poiché si ricomincia a parlare di un eventuale scarto contrario che manderebbe a monte la faccenda, anche con la "sua" variante, che poi è la Massau, come afferma lui stesso dopo, in risposta al messaggio di Lopez19.

Il 22/1/2017 at 09:36, Rafelnikov dice:

il mio primo intervento costruttivo aveva suggerito come variante questa manovra (non sapevo che si chiamasse massau) applicata ad un gioco orizzontale di n giocatori (almeno una quindicina). Quindi se vuoi puoi fare qualche prova e vedrai che le puntate resteranno molto basse con risultati migliori. Ovviamente anche questa variante non funziona in un gioco professionistico, ma sfrutta in maniera intelligente il principio D'Alembert abbinato all'andamento dello scarto.

Il mio sistema di gioco? Non te lo puoi nemmeno immaginare....

Oltre a quanto detto, il fatto che le puntate resteranno molto basse con risultati migliori, questo dipenderà soltanto dalla permanenza alla quale andremo incontro. Anche io, banalmente, quando parlavamo della Massau ho testato una Massau da me modificata e anche nel mio caso si aveva un'esposizione minore, con un pareggio di rendita, ma certi problemi della Massau comunque rimanevano e, se non quelli, se ne venivano a creare di altri. Ci sarà sempre lo scarto contrario, qualsiasi sia la strategia usata. E sarà in base ai colpi giocati.

Conclude con il fatto che non mi posso immaginare il suo sistema di gioco. E questo credo sia onestamente un'ovvietà, giusto per ritirare in ballo la morte di Jacques Chabannes, signore de La Palice. Una delle cose a cui tengo più particolarmente è la chiarezza. Cercare di farsi capire, esprimersi, non risparmiare tempo né parole. Noto, con una certa amarezza, che sul forum spesso questo non avviene. A volte si fanno dei giroloni di parole per non dire come si gioca, dunque come potrei immaginarlo io, stando davanti al monitor del mio computer? Non vedo poi perché mai si dovrebbe frequentare un forum, se le cose più importanti per il forum uno non le voglia scrivere. Ma ognuno è uguale solo a se stesso e questa sì che è una fortuna.

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1 ora fa, il Prof. dice:

Lei, signor Satori, è un uomo d'arme d'altri tempi, un ironico armigero che fa della parola il suo miglior fendente, molto più che con l'orrida violenza delle armi. E questo è un aspetto che ammiro molto. Ed è proprio per tale rispetto che ho deciso di riprendere in mano tutto ciò che ha scritto Rafelnikov, non sia mai, come lei dice, che non lo avessi compreso.

C'è di vero che sono senz'altro, e oltre ciò che, credo, potresti immaginare, uomo di un'altra epoca; ma non d'armi, sicuramente, ma di pace; e quindi pacifico e non pacifista.

Rafelnikov non ha certo bisogno di avvocati per i suoi intenti, né di esegeti per il suo pensiero; volesse intervenire, saranno benvenuti il suo ditino e la sua tastiera. Ancor meno tu, Prof., hai bisogno di avvocati, neppure di te in veste di avvocato di te stesso; per l'ottima ragione che nessuno ti accusa. Per me, questo è il nocciolo, in quel poco che Rafelnikov ha scritto, più le mie due cosine, c'è la risposta alle domande esplicite o implicite che possono sorgere sulla questione oggetto della discussione. Sarebbe superfluo specificarlo, ma sia mai, ti assicuro che non confondo  mai il confronto dialettico (magari serrato e aspro) con lo scontro personale; e ben conosco il confine tra la legittima polemica sulle idee e l'attacco all'interlocutore.

Oltretutto, mi stai simpatico. 

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Il 26/1/2017 at 16:19, Satori dice:

1°, un mutualità ben confezionata; nel senso che non essendo la mutualità altro che una manovra finanziaria, può essere buona o cattiva, razionale o non. Questa non sarebbe la soluzione assoluta; ma, in presenza di una buona montante, la probabiltà di incontrare la figura contraria sarebbe tanto remota da perdere significato

2°, l'uscita dal (gioco) continuo. Questa sarebbe la soluzione assoluta e definitiva. Computare solo pezzi di permanenza, e alla fine di questi imporre un arresto, riuscendo a mantenere nel lungo periodo, ossia nel continuo, la somma delle casse parziali in attivo, questo sarebbe l'Omega. 

Satori, avevo deciso di lasciar perdere questa discussione................

Immaginare e costruire una manovra finanziaria è cosa completamente diversa dal manipolare una montante. I punti che hai riportato sono essenziali, ma non sufficienti.

Ho letto l'articolo che hai scritto su l'altro forum e ciò mi ha riportato alla memoria un'immagine figurativa dello scarto che deriva dalla forza della probabilità dell'evento scelto. In pratica lo si può immaginare come un liquido che tende fisicamente a saturare la forma che lo contiene. Con il passare del tempo (nr.colpi) il liquido troverà sempre il modo di occupare tutto lo spazio possibile, però nello stesso tempo forme diverse possono più o meno ritardare questo risultato. In passato già il concetto di gravità, definito come forza, fu elegantemente riformulato come conseguenza della geometria (forma) dello spazio-tempo.

Lo scarto è una variabile casuale che può essere rappresentata da una distribuzione di probabilità (per esempio la famosa gaussiana) che può diventare predittiva sulla base di applicazioni di statistica inferenziale sull'evento scelto. In parole semplici, si può immaginare come figura contraria al proprio gioco quella che è rappresentata dagli estremi della famosa curva a campana correlando così le puntate alla funzione scelta.

Sono andato off topic perché questo è molto lontano dal principio di D'Alembert.

Buon forum, Raf

 

@il Prof.

Non frequento forum, ti riporto il mio primo intervento che ho fatto quando mi sono iscritto nel mese di ottobre su questo. Gioco 8 numeri pieni con vantaggio sul banco e ciò non è oggetto di condivisione o divulgazione,  per questo ti ho scritto che non puoi immaginartelo. Non lasciarti andare a giudizi affrettati, sarebbero basati solo sull'ignoranza.

L'errore che ho commesso in questa discussione è stato quello di rispondere ad una tua precisa richiesta, ma ormai l'ho fatto........per il resto puoi lasciar perdere quanto ho scritto....e ti rinnovo un buon proseguimento.

Il 28/12/2016 at 21:12, il Prof. dice:

Chiedo a voi spunti di riflessione. Che cosa si può inventare?

Questo è link al mio primo intervento (così ti fai un'idea del tuo interlocutore):

 

Modificato: da Rafelnikov
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32 minuti fa, Rafelnikov dice:

Immaginare e costruire una manovra finanziaria è cosa completamente diversa dal manipolare una montante. I punti che hai riportato sono essenziali, ma non sufficienti.

Lo so, era precisamente questa la mia intenzione nello scrivere; così come, presumo fosse la tua limitatamente a quello che hai scritto. Ho fatto una netta distinzione tra la montante, che potrei definire la condizione necessaria, e la manovra finanziaria, che nel contesto vesterebbe i panni della condizione sufficiente. Qui, però agguingo che, sapendo quale obiettivo perseguire, si può anche concepire la montante come una struttura a filtri, ciascuno dei quali può , almeno in una certa misura, prefigurare una data manovra finaziaria. Mentre ci sono, aggiungo che ho motivo di ritenere quel mio vecchio intervento su "La roulette.it"  superato; e quindi dissentendo da(l) me stesso (di allora), disento anche da " In parole semplici, si può immaginare come figura contraria al proprio gioco quella che è rappresentata dagli estremi della famosa curva a campana correlando così le puntate alla funzione scelta." , sempre che abbia correttamente interpretato quanto hai scritto. In altri termini, sono oramai quasi certo, che si possa superare il problema della figura contraria. Come ho scritto in precedenza, pochi post fa, nel solo modo possibile (ma da molti giudicato impossibile): uscendo dal continuo, e giocando solo frazioni di permanenza. Nel continuo, è impossibile cancellare la figura contraria, per quanto la probabilità di incontrarla possa essere remota. Anche questo, come tu hai scritto, non potrebbe essere oggetto di condivisione o divulgazione.

Modificato: da Satori
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1 ora fa, Rafelnikov dice:

Gioco 8 numeri pieni con vantaggio sul banco e ciò non è oggetto di condivisione o divulgazione,  per questo ti ho scritto che non puoi immaginartelo. Non lasciarti andare a giudizi affrettati, sarebbero basati solo sull'ignoranza.

Vedi, Rafelnikov, noi non ci conosciamo, ma forse entrambi conosciamo qualcosa della matematica. Io, personalmente, non tanto direi, tu sicuramente molto di più. Con il calcolo della probabilità arrivo alla binomiale, alla gaussiana e poco altro al massimo. Me la cavo con la logica e, forse, con quel po' di intelligenza che spero di avere. I calcoli della discussione che mi hai linkato sono calcoli molto facili, c'è solo la noia della lunghezza delle operazioni (ma la calcolatrice aiuta parecchio, benedetto chi l'ha inventata), ma intuisco che la tua preparazione in quel campo va ben oltre le risposte che hai dato al buon Satori in quell'occasione.

Non voglio fare troppi giri di parole, perché mi piace essere chiaro quando parlo (o scrivo) con altre persone. Quello che hai scritto e che ho citato qui apre la strada a tre possibilità, secondo me:

1. La tua affermazione non è vera e lo sai.

2. La tua affermazione non è vera, ma pensi invece che lo sia.

3. Io sono ignorante e, come me, anche i migliori matematici che nella storia hanno dedicato anni della loro vita a ragionare sulla roulette.

Ora, sinceramente parlando, credo che il primo caso non farebbe giustizia alla tua onestà, sulla quale non ho motivo di dubitare, e che il terzo non farebbe invece giustizia ad un bel po' di persone in gamba (io sono ovviamente escluso dal gruppo degli "in gamba", anche perché so di essere ignorante, a prescindere dal punto in questione). Il problema è che, però, se ci dovessimo trovare nel secondo caso, non renderemmo giustizia a te, che dimostri di avere conoscenze. Quindi forse esiste una quarta possibilità, ma probabilmente, visto l'orario, non riesco ad identificarla.

L'unica cosa che non vorrei è trovarmi di fronte ad un giocatore che ritiene di avere un vantaggio sul banco soltanto perché ha un buon metodo di gioco che, se letto in una certa maniera (come tra l'altro potrei leggere anche io il mio sistema attuale, portando il 33,3% a confronto con le percentuali di scarto massimo della formula di Marigny) potrebbe apparentemente sembrare aver sovvertito la matematica. Penso che chiunque abbia buon senso ritenga che "avere un vantaggio sul banco" può significare unicamente una cosa: che gli 8 pieni ti vengano pagati di più dell'inverso della loro probabilità di sortita. Ma questo non avviene, e lo sappiamo tutti. Pertanto sì, ci saranno margini previsti (gli estremi della curva, concetto che ho letto in un tuo commento nell'altra discussione e che ho molto apprezzato), come del resto li ho io, ma la permanenza personale durante le nostre giocate avrà sempre almeno una figura contraria. Che sia 1 su 1 milione o su 1 miliardo, ma ce l'avrà. Se il metodo di gioco è ottimo, probabilmente non la incontrerai mai in vita tua, ed io te lo auguro con tutto me stesso, così come lo auguro a me stesso, né di più né di meno, ma questo non significa avere vantaggio sul banco. Però potremmo sempre trovarci nella terza ipotesi e devo ammettere che, tra le tre, mi risulta anche la più divertente.

Modificato: da il Prof.
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7 ore fa, Satori dice:

sempre che abbia correttamente interpretato quanto hai scritto.

Ciao Satori,

individuata la funzione di probabilità degli scarti dell'evento in gioco, questa deve fungere da modello ed avere anche la capacità di rappresentare le puntate complessive della partita. Il risultato delle puntate effettuate in una partita è sempre riducibile ad una massa pari di valore uguale al valore medio delle puntate effettuate. Però se le puntate di valore più alto si concentrano lontane dagli estremi per effetto della correlazione con la funzione in parola allora il risultato può essere diverso di quello della massa pari.

Certamente la frammentazione della permanenza è fondamentale per uscire dal continuo e resettare i parametri della manovra. Ciò non garantisce nessuna certezza, ovviamente, ma consente una amplificata resistenza alla forza del caso.

 

@il Prof.

L'aver linkato il mio primo intervento era solo per rispondere ai motivi di frequentazione del forum, non certamente per evidenziare presunte mie capacità matematiche.

Le tre ipotesi che hai formulato sono riduttive e banali. Le analisi dei risultati del mio metodo di gioco hanno superato, su un campione rappresentativo di colpi giocati, tranquillamente i 5 sigma a massa pari (per chi non lo sapesse lo stesso livello di sigma è servito ultimamente per validare la scoperta del bosone di Higgs). Non si stravolge nessun principio matematico noto, ma si dimostra solo che la roulette azionata dall'uomo non sempre è un generatore casuale perfetto. Ovviamente se fosse semplice "leggere", con gli attuali strumenti statistici, queste "imperfezioni" i primi ad accorgersene sarebbero stati gli stessi casinò (comunque nel tempo diverse cose sono cambiate, per esempio il frequente uso di palline sempre più leggere).

Per concludere, so precisamente cosa vuol dire avere un vantaggio sul banco e volutamente non l'ho quantificato.

Purtroppo tutto ciò continua ad essere off topic rispetto a quello che cerchi con la tua discussione, quindi prosegui pure con i tuoi ragionamenti.......

 

Buon forum e buona Domenica a tutti, Raf

Modificato: da Rafelnikov
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1 ora fa, Rafelnikov dice:

Non si stravolge nessun principio matematico noto, ma si dimostra solo che la roulette azionata dall'uomo non sempre è un generatore casuale perfetto. Ovviamente se fosse semplice "leggere", con gli attuali strumenti statistici, queste "imperfezioni" i primi ad accorgersene sarebbero stati gli stessi casinò (comunque nel tempo diverse cose sono cambiate, per esempio il frequente uso di palline sempre più leggere). Per concludere, so precisamente cosa vuol dire avere un vantaggio sul banco e volutamente non l'ho quantificato.

Ecco, la parte della tua discussione che ho evidenziato in grassetto è l'unica possibilità di uscire dai concetti matematici in generale e probabilistici nello specifico. È un argomento detto e ridetto sui vari forum di roulette, ma per adesso mai dimostrato pubblicamente da nessuno. Io personalmente la ritengo una credenza, piuttosto che una verità (anche perché altrimenti sarebbe stata dimostrata), ovvero una cosa alla quale si può credere o non credere. Io faccio parte del secondo filone, ma ecco, in questo caso non potrei dirti con assoluta certezza che tu abbia torto, in quanto tu parli di roulette "azionata dall'uomo" e quindi metti in gioco un qualcosa che non è più pura matematica, ma è fattore umano, quindi influenzabile o influenzato.

Pertanto faccio un passo indietro, anche perché io non potrei mai dimostrare che sbagli (non avendo dati da esporre sul fattore umano) e tu non puoi farlo con me (non potendo utilizzare "gli attuali strumenti statistici"). Finché ti andrà bene e guadagnerai, avrai ragione tu, anche se non l'avessi. E visto che non è oggetto di discussione, come tu hai onestamente precisato, ritornerò a breve a parlare del mio sistema di gioco, che è invece alla mia portata.

Buona domenica a te (e a tutti).

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Riparlando del tema della discussione, porto un'altra regola da seguire (per chi volesse seguire questo metodo di gioco), che mi pare equilibrata, oltre ad essere perfettamente in linea con i principi D'Alembert.

La suddivisione nei vari livelli.

Liv 1 -10: 10 pezzi da 1.

Liv 2 -40: 20 pezzi da 2.

Liv 3 -90: 30 pezzi da 3.

Liv 4 -160: 40 pezzi da 4.

E così via.

Questo fa sì che il pezzo base della serie segua la progressione D'Alembert da livello a livello e che, contemporaneamente, la progressione orizzontale allunghi la serie anch'essa in proporzione. Resta ovviamente sempre valido il principio che, se esauriti i pezzi base di un livello, prima di sommare quelli creati dalle eventuali perdite, si ridivida tutto quanto sempre in base al pezzo di partenza del livello stesso.

Saluti.

ps: ho fatto un piccolo investimento e ho iniziato a giocare, per ora con successo.

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A me sembra che sia più facile trovare un texano capace di fare una pastasciutta come Dio comanda, che serenità e distacco in una discussione. Non voglio dire che non ci si possa accendere, ma sempre occorre mantenere e donare signorilità. Se un interlocutore non ti piace, non ci parli. E poi, cassio, stiamo parlando di minchiate!! La roulette non è una cosa seria, e nella misura in cui si rende seria la matematica, le si toglie tutto il suo fascino. Turing teorizzò la "Macchina universale", Einstein le Relatività, Russel il "Paradosso del barbiere", Godel il suo straordinario teorema

E sono tutti morti!

 

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16 ore fa, Satori dice:

sono oramai quasi certo, che si possa superare il problema della figura contraria. Come ho scritto in precedenza, pochi post fa, nel solo modo possibile (ma da molti giudicato impossibile): uscendo dal continuo, e giocando solo frazioni di permanenza. Nel continuo, è impossibile cancellare la figura contraria, per quanto la probabilità di incontrarla possa essere remota.

Pongo solo una domanda perché so, che altrimenti, mi addentrerei nei meandri di una probabile conversazione senza fine (cosa che potrebbe anche essere affascinante, a pensarci bene). La domanda è: giocare frazioni di permanenza, come più volte hai/avete ripetuto, non equivale a giocare il continuo? Voglio dire, un continuo diverso da quello che ci scorre sotto agli occhi colpo dopo colpo, una permanenza diversa, ma pur sempre un gioco continuo a se stesso. O sbaglio? Lo chiedo con tanta umiltà perché, onestamente, non ho per niente compreso questa tua affermazione.

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